E'SPORT!. Cinghiate e botte ai tifosi del Chievo di ritorno da Catania
Monday, 29 September 2008Brutta avventura per un gruppo di tifosi del Chievo, che avevano coraggiosamente raggiunto Catania. In tribuna, nello spicchio di curva riservato al Chievo, c’erano due striscioni, North Side ’94 e Milano clivense. I soliti irriducibili, quelli che non mancano mai.
Neanche il tempo di smaltire la delusione per la sconfitta, subito sul pullmino, sulla via del ritorno. La sorpresa è in agguato. Il pullmino riceva l’okay della Questura: «Potete andare, state tranquilli, non serve la scorta, qui non succede niente».
Le ultime parole famose. Poco fuori il centro di Catania, il pullmino è costretto a fermarsi. Un gruppo di ultras etnei, sciarpe, berretti calati, spranghe, li obbliga a scendere. I tifosi del Chievo passano momenti bruttissimi. Gli ultras infrangono i vetri del pullmino, strappano il navigatore satellitare, minacciano i tifosi del Chievo, che non reagiscono, poi passano alle vie di fatto: un’aggressione in piena regola, con cinghiate e botte.
Alla fine il gruppetto di violenti se ne va e i sostenitori gialloblù vanno in questura a denunciare l’accaduto. Per fortuna il pullmino non ha subito danni irreparabili e in serata può ripartire. I tifosi avvertono subito la comitiva del Chievo. Il team manager Pacione è inviperito. «Non è possibile, è una vergogna che dev’essere portata a conoscenza dei media nazionali. Adesso devono finirla, potevano esserci conseguenze gravi e solo per fortuna non è successo.
«I nostri tifosi sono i più bravi d’Italia e devono subire queste violenze», sottolinea ancora il team manager. «Noi denunciamo gli ultras del Catania, perchè non vogliamo essere complici di chi fa dello stadio e dello sport un terreno di violenza e di ricatto. E pensare che la Questura li aveva lasciati partire, dicendo che non ci sarebbero stati pericoli».
Pacione è esplicito: «Siamo stufi, queste sono le cose che fanno male al calcio. Perdere ci sta, l’abbiamo sempre fatto a testa alta e senza recriminare. Ma che tifosi come i nostri rischino la pelle per dei delinquenti, questo no…Non deve passare inosservato». (Tratto da L’Arena di Verona, segnalato da Paolo Martocchia)
