CartaTravaglio/15. Game, set, match
Wednesday, 8 October 2008Pubblicato nella categoria CARTATRAVAGLIO
“A proposito delle mie vacanze del 2003. Vacanze che non feci con il maresciallo Ciuro, ma con la mia famiglia in un residence dove aveva un villino anche il maresciallo Ciuro”. (Marco Travaglio, replica a Bruno Vespa, pubblicata su Dagospia).
Anche se dopo il suo arresto non ha più visto il giornalista Travaglio, l’ex maresciallo Ciuro ricorda bene quella vacanza al «Golden Hill» con Travaglio e il dottor Ingroia durante la quale «si stava insieme, si giocava a tennis e si facevano lunghe chiacchiere a bordo piscina ma poi ognuno faceva la sua vita anche perché c’erano i figli piccoli». (Intervista di Pippo Ciuro al Corriere della Sera).
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elzevirus dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 00:07
Ok, è palese. Occorre ripterlo ancora per quanto?
Entriamo un pò più nel merito, please.
E poi ciuro non era sodale anche di altri giornalisti famosi?
D’avanzo ha tirato fuori questo aneddoto per demolire il “metodo travaglio”. Quindi il metodo, non travaglio. Nessuno può credere che Travaglio sia mafioso.
Quindi la domanda che pongo è: perchè continuare a sottolineare questo fatto in continuazione e cadere nel paradosso di utilizzare il metodo travaglio contro travaglio, finendo così nello stesso errore messo in luce da D’avanzo?
…il fatto e’ che manca ancora un assegno…
gmast
diego rivera dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 02:10
Concordo Elzevirus, si continuano a fare una serie infinita di aricoli sulle stesse cose, ripetendo gli stessi identici errori. Si danno per certe cose che non lo sono affatto, ma si sa…. una bugia ripetuta all’infinito alla fine somiglia ad una verità e la gente distratta comincia a crederci.
D’Avanzo inizia il gioco, Mastellarini martella, Facci pure, Vespa ed altri ci vanno dietro, rimbalzi di notizie (o presunte tali) da un sito all’altro, da un giornale o una tv all’altra, tra un pò il tg1 ci aprirà il giornale della sera….. In futuro ci sarà sempre qualcuno che, parlando di Travaglio, ricorderà delle vacanze con il suo “miglior amico”, il pregiudicato Maresciallo traditore dello stato Giuseppe Ciuro. Nessuno o quasi si ricorderà dei rapporti tra Schifani e Mandalà, IL CASUS BELLI DA INSABBIARE.
Un certo tipo di informazione oggi funziona così, si punta un’obiettivo e lo si massacra senza pietà. Ad un ritmo tale che uno non fa in tempo a rispondere ad un attacco che già arriva un’altro che ci mette il carico.
Si costruiscono teoremi basati sul nulla e alla fine il cittadino medio inesorabilmente si convince. Che Tristezza!
Eugenio dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 09:18
… però… però… non mi pare che il signor Travaglio si possa lamentare…
C’ha i “tifosi della curva manette”; con il copia incolla delle Procure s’è intascato milioni di euro; addirittura (sarà “il regime”?) una volta alla settimana è in prima serata sulla RAI; gira come una trottola a publicizzare i suoi “libri”(sic) e calca le piazze in cerca di voti per il suo sodale appartamentato e manipulitissime (per dettagli chiedere a Occhetto e Giulietto Chiesa…)
Ad ogni modo, non capisco i soliti “tifosi” per i quali il “metodo Travaglio” fa orrore solo se viene applicato al Travaglio medesimo…
A proposito, applicandolo, si mormora (questa è satira) che, dopo aver moraleggiato a senso unico da Mastellarini e in giro per i blog, i soliti “tifosi” consegneranno le loro offerte al vate in una scatola da scarpe caricata nel bagagliaio di una Mercedes da consegnarsi in un residence di Trabìa scelto da un certo Giuseppe Ciuro.
Saluti
tequilero dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 13:56
Estendendo la satira di Eugenio io proporrei anche “ai soliti tifosi” , al fine di rendere più agevole la consegna delle offerte al Vate, di fondare 38 società, tutte con le stesso nome e di far sottoscrivere la quota maggioranza di tutte e 38 le società da una casalinga di Segrate.
Non si sa mai che un giorno ti vengano a chiedere da dove veniva la scatola di scarpe.
Saluti.
diego rivera dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 14:17
Eugeni Eugenio, anche lei nella sterile crociata antitravaglio! Questo ipergarantismo di ritorno con la cricca del Berlusca di nuovo al potere, era ampiamente prevedibile. Quello che non si capisce proprio, è tutta questa attenzione ad una persona che avrà anche un consistente seguito, ma non rappresenta certo i mali che affliggono questo paese. Crollano le borse, la gente ha il problema della terza settimana, crolla addirittura il consumo del pane, arrivano notizie funeste da oltre oceano ed ora anche dall’Europa, banche che chiudono o vengono nazionalizzate, una previsione drammatica deglli effetti nei prossimi mesi sull’economia reale, ed invece qui sembrerebbe che l’afflizione principale è nientepopodimeno il “fenomeno Travaglio”.
L’Italia è davvero un paese piccolo piccolo!
Domenica V. dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 16:30
Rimane senza osservazione e senza risposta la questione che, oltre tutto quello che si è detto e scritto, è la più importante: Travaglio assumeva informazioni e riceveva confidenze e consigli da un sottufficiale al servizio della mafia. Ovviamente, Travaglio non sapeva del doppiogioco, ma, utilizzando le informazioni, le confidenze e i consigli di quel sottufficiale, egli era strumento inconsapevole della disinformazione, delle notizie orientate e dei suggerimenti dei mafiosi per i quali operava il traditore della Guardia di Finanza.
Si vorrebbe sapere quanta influenza abbiano avuto le informazioni, le confidenze e i consigli del complice dei mafiosi nell’attività pubblicistica del signor Travaglio riguardo alle vicende siciliane (e non solo). In quali articoli, rubriche, satire, a firma del signor Travaglio, si sarebbe tradotta la collaborazione del sottufficiale pagato dalla cosca.
Il resto, è percezione.
diego rivera dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 19:05
In realtà, stando alla sentenza d’appello, non si può dire che Ciuro fosse al servizio di cosa nostra. Il suo referente era Aiello, imprenditore legato alla mafia, al quale a quanto pare ha passato notizie riservate, ma non è provato che ci sia l’intenzione di favoreggiamento mafioso, anzi la sentenza lo esclude e questa non è percezione. Per questo come fa notare oggi persino Facci, la definizione di “talpino” è proporzionata al ruolo ben più importante che altri uomini (si presume… e questa è percezione!)all’interno della procura hanno avuto nella vicenda. Mi auguro che non si riferisca ad Ingroia, ma temo sia una pia illusione……
Falcone ed Ingroia, due giganti della lotta alla mafia, se si sono serviti del Maresciallo Ciuro in un arco di tempo così grande, il dubbio che una qualche utilità alla loro causa l’abbia avuta deve venire per forza.
Se qualcuno non lo avesse capito, nella partita che si sta giocando, c’è di mezzo anche il tentativo di screditare Ingroia, grande accusatore di tale Marcello dell’Utri.
Il muro di gomma è in azione: incassa, attutisce, confonde e poi rimanda indietro scorie tossiche ai mittenti con sempre maggiore veemenza. Storie già vissute….
Domenica V. dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 19:22
Diego Rivera, lei percepisce.
tequilero dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 20:24
Rimane senza osservazione e senza risposta la questione che, oltre tutto quello che si è detto e scritto, è la più importante: Schifani era in società e riceveva incarichi da un mafioso. Ovviamente, Schifani non sapeva del suo status, ma, utilizzando gli incarichi ricevuti e appoggiando le società del mafioso, egli era strumento inconsapevole di quelle persone,che operavano per la mafia.
Si vorrebbe sapere quanta influenza abbiano avute queste conoscenze negli incarichi del Presidente Schifani riguardo al Piano regolatore di Villabate (e non solo). In quali atti, varianti a firma dell’Avvocato Schifani, si sarebbe tradotta la collaborazione inconsapevole con l’uomo delle cosche.
Il resto, è percezione.
diego rivera dice:
Thursday, 9 October 2008 alle 23:31
Logica schiacciante tequilero.
Mi sa che anche lei è un percettore… 🙂
Domenica V. dice:
Friday, 10 October 2008 alle 00:38
Percettori, non è una lusinga. Mi dispiace per voi: tra un piano regolatore locale e l’informazione nazionale, c’è una differenza. Il resto, è sofisma. Non usate gli abbaglianti.
diego rivera dice:
Friday, 10 October 2008 alle 00:56
Lo so Domenica, lei non “percepisce” l’ ironia.
Inutile infatti usare gli abbagnanti quando si è alla luce del sole, quello lo fanno i guidatori della domenica…
tequilero dice:
Friday, 10 October 2008 alle 07:57
Cavolo Diego, Lei mi lusinga.
Ed ammetto anche di amare le lasagne al forno cucinate da Cuffaro, magari servite, in maniera corretta, da un guppo di delfini curiosi la Domenica.
Domenica V. dice:
Friday, 10 October 2008 alle 17:26
Il lapsus (“abbagnanti” invece di “abbaglianti”) di Diego Rivera è illuminante. La signora che risponde non può “percepire” l’ironia del signore “abbagnato”. Soltanto dividendi di intelligenza.
(Si compri uno scafandro, Diego, dopo aver offerto un po’ di bicarbonato a Tequilero: dicono a Palermo che Cuffaro riesce meglio come cuoco quando fa la pasta alle sarde e come gourmet quando sceglie i cannoli con la ricotta.)
diego rivera dice:
Friday, 10 October 2008 alle 19:08
Ammetto l’orrore di ortografia, ma suvvia capita quando non si rilegge ciò che si è scritto, cara professoressa domenica.
Non si mischi alla massa, la prego non stia li a cavillare ed a fissare il dito come un avvocatuccio qualsiasi, invece di ammirare la sconvolgente bellezza della luna. Purtroppo è un viziaccio di molti commentatori di questo blog, mi auguro che lei sia diversa.
Sergio Fornasini dice:
Friday, 10 October 2008 alle 19:21
Questa stupenda metafora del dito e della luna mi pare un tantino troppo sfruttata (e copiata), inoltre di lune bellissime da guardare non mi pare proprio ce ne sia abbondanza in giro.
Comunque consiglio di postare un ulteriore commento segnalando la frase corretta da inseri, qualora ci si avveda a posteriori di un errore. Non sarebbe la prima volta che accade e noi provvederemo alla modifica, siamo qui anche per questo.
Saluti e buon fine settimana
tequilero dice:
Friday, 10 October 2008 alle 20:02
Grazie per il bicarbonato.
Avevo un terribile mal di Pansa.
E poi ieri sera c’erano ‘na cifra de cani che abbajavano.
Nun c’ho dormito.
Domenica V. dice:
Friday, 10 October 2008 alle 20:53
Un blog non è un salotto, caro Rivera perso nella metafora, né una piazza. La luna che vede lei è diversa da quella che vedo io. Stia col naso all’insù a rimirare la “sua” luna, io, sulla “mia” luna, mi ci siedo: si vede un panorama…
Stia bene, per quanto le sia possibile.
diego rivera dice:
Friday, 10 October 2008 alle 23:23
Si è vero Fornasini (o Fornettini? 🙂 ), quella metafora è ampiamente sfruttata, ma rende bene l’idea e la capiscono tutti, le pare poco? Di lune in effetti convengo con lei che non ce ne sono molte, anzi io ne vedo una sola: la virtù.
Domenica, il blog è per definizione un diario, ma questo tipo di diario è un luogo virtuale di aggregazione aperto a tutti e non è lei a decidere lo spirito col quale bisogna avvicinarvisi. Quello che conta è comportarsi in maniera civile, essere aperti al confronto ed avere rispetto degli altri bloggers.
La prego, non se la prenda per qualche piccola provocazione, da l’idea di sentirsi in trincea.
A proposito io con il naso all’insù ci devo stare per forza, altrimenti mi toccherebbe andare dal chirurgo plastico….
Stia bene anche lei.