Di Pietro e Veltroni: manifestazioni "rumorose" per pochi intimi (by Filippo Facci)
Friday, 24 October 2008di Filippo Facci per Il Giornale
Oggigiorno le manifestazioni sono fatte solo per noi, noi giornalisti, fotografi, cineoperatori, rilevatori di una realtà che è costruita solo al fine di essere rilevata.
Un tempo le manifestazioni avevano una funzione democratica insostituibile: oggi sono perlopiù delle immense e coreografiche conferenze stampa, e il più scarso dei programmi televisivi che si occupi di politica, in una sola sera, ha maggior seguito della più clamorosa manifestazione inscenata in questo Paese da molti anni a questa parte.
È da lustri che le minoranze rumorose non contano più, almeno non per strada. È da una vita che per capire l’aria che tira si rivela più utile il più malfatto dei sondaggi. I balletti delle cifre, poi, dopo ogni corteo, sono grotteschi: i manifestanti ormai si pesano, non si contano. Si è dato conto di manifestazioni dove c’erano quattro gatti: pensate a piazza Navona. Il numero di partecipanti ormai è rilevante solo in termini di ordine pubblico, può essere interessante da un punto di vista sociale o sociologico, può essere un sensore dello spirito di un’epoca, può essere molte cose: ma un’opinione espressa in piazza, in termini strettamente democratici e numerici, vale come una che resti racchiusa tra le mura domestiche. Identicamente. Le manifestazioni possono servire a chi ci va, e la Storia in buona parte è stata scritta da coloro che sono scesi per strada. Ma la Storia, quella Storia, ha svoltato da un pezzo.


Wil Nonleggerlo dice:
Friday, 24 October 2008 alle 15:52
Non sono mai stato uno da manifestazione, seppur abbia combattuto le battaglie che ritenevo necessarie.
Sento che per far breccia nei cuori della gente (trasversalmente), anche tra i Pidiellisti più incravattati o i Leghisti più Verde/Smagliante, e far capire loro il film dell’horror che questo Governo sta trasmettendo ci voglia Creatività.
Di concreto non c’è nulla nella Creatività. Non saprei dirvi come ci si deve muovere per spazzar via i Fassino, i D’Alema, i Berlusconi, i Fini, i Bossi. So che ci vuole cultura, voglia di cambiamento, intelligenza democratica insomma. Quella che manca storicamente al nostro popolo. E’ come se fossimo stati benedetti dalla Costituzione, ma senza poi meritarcela fino in fondo.
Il processo che ha portato la democrazia in Italia non è lo stesso di altri Paesi, partito dal basso, dal volere popolare, dalla voglia infinita di unità. Siamo nati indebitati, disuniti, diversissimi.
Ed ora mi chiedo se l’anomalia sia la gente come noi, che vede il male nella Corruzione, nella Concussione, nell’Illegalità diffusa, nello scempio della Costituzione, o chi da sempre detiene il potere in Italia, con l’appoggio di larghi strati della Popolazione.
Chi è l’anomalia?
Ad esempio ieri un SENATORE A VITA, Cossiga Francesco, ha rilasciato una dichiarazione spaventosa, inquietante … sulle pagine della NAZIONE.
Oggi nessuno ne parla. In un Paese Civile aprire un’inchiesta sarebbe il minimo. Oggi il Senatore avrebbe dovuto dare le dimissioni, sparire dalla scena pubblica.
Ma qui no, non può avvenire. Nel paese dove tutto è Gomma, niente si spezza, ma tutto si piega. Dove nessuno se ne va, ma tutti si adattano, mutano, si trasformano … per rimanere i soliti noti. Quando in Italia ad ogni elezione osserveremo sistematicamente volti nuovi? Quando?
Forse ha ragione il Direttore di Facci, il buoncarovecchio Giordano .. che parlando del restyle della sua testata ha sottolineato:
“… Cambiamo per rimanere gli stessi … ”
Amen. (Grazie per lo spazio Gabriele)
(Io ho mandato una Mail al Senatore Cossiga, sono schifato.
http://nonleggerlo.blogspot.com/2008/10/parole-di-piombo.html )
Fabrizio Spinella dice:
Friday, 24 October 2008 alle 16:09
Wil, non leggerlo…
Tommaso Farina dice:
Friday, 24 October 2008 alle 16:49
A me quel che ha detto Cossiga, come spesso accade, piace.
Nicola dice:
Friday, 24 October 2008 alle 17:28
Gusti.
Io quelle dichiarazioni le ho trovate agghiaccianti.
Alberto Santangelo dice:
Friday, 24 October 2008 alle 17:49
Cossiga straparla gratis. Facci invece viene pagato per scrivere quella specie di articoli. Il risultato però è uguale: fanno ridere.
Wil Nonleggerlo dice:
Friday, 24 October 2008 alle 20:54
Tommaso Farina: della sua frase salvo un solo aspetto. In famiglia almeno siete uniti.
(Lo deduco dalla lettura dell’articolo scritto da suo padre, dal titolo “Chiamate la Polizia”, per fortuna più leggero del VOMITO eruttato dalla bocca del Senatore a Vita, ripeto, del Senatore a Vita, Francesco Cossiga)
Dov’erano oggi i media? Oggi si sarebbe dovuta aprire un’inchiesta sul comportamento di Cossiga. Dov’erano le istituzioni? Lo so che alla anziana che non arriva alla fine del mese questo poco importa, ma dovremmo pur cominciare ad indignarci su questi temi prima o poi giusto? Sempre si voglia essere una Reale Democrazia.
Wil Nonleggerlo (sempre con rispetto).
Nicoletta Salata dice:
Friday, 24 October 2008 alle 21:47
Va considerato che un individuo di 80 anni, oltre alle pressioni e alle influenze culturambientali e storiche dell’epoca in cui ha vissuto e vive e delle quali si permea, subisce anche alterazioni e mutamenti fisiologici fisici e cerebrali…
E in effetti quelle parole sembrano da un lato generate dalla personale e soggettiva esperienza di quella “vita”, dall’altro de-generate in eccessiva violenza ed arroganza pur evidenziando alcuni aspetti non completamente distorti. Sul fatto dei bambini, per esempio, trasformati in precoci dimostranti,a mio avviso non ha tutti i torti.
Li ho visti e sentiti cantare, in qualche servizio tv di cui non rammento la fonte, una filastrocca in versione “slogan” contro la Gelmini. Simpatiche canaglie, ma enfants terribles! E soprattutto genitori invasati e scriteriati. Almeno i bambini lasciamoli in pace, e giocare!
Fabrizio Spinella dice:
Saturday, 25 October 2008 alle 02:21
Wil, leggilo…
Oscar dice:
Saturday, 25 October 2008 alle 13:04
Scusa, Mastellarì. Dov’è il mio commento? Vabbè, nel caso ti fosse scappato, rinnovo la valanga di vomito su quelli che si permettono di ritenere lecite le infiltrazioni di provocatori in cortei pacifici, i pestaggi di docenti – meglio se maestre ragazzine – e che pensano che la democrazia sia tale solo per mezzo del manganello.
Francesco B dice:
Saturday, 25 October 2008 alle 13:15
Cmq la “grande” strategia di Cossiga non mi pare abbia portato grandi risultati…
Tommaso Farina dice:
Saturday, 25 October 2008 alle 18:12
Wil, come puoi vedere non c’è stato alcun intervento poliziesco e le previsioni cossighesche e farinesche sono state disattese.
Carlo Gambino dice:
Saturday, 25 October 2008 alle 19:37
Io non mi stupisco. A quelli di voi che erano già grandicelli: vi ricordate chi era ministro dell’Interno nel marzo ’77, e cosa accadde in quei giorni?
stardust dice:
Sunday, 26 October 2008 alle 05:21
Arterosclerosi,sempre.
Wil Nonleggerlo dice:
Sunday, 26 October 2008 alle 11:18
Tommaso Farina, e per fortuna sono state disattese!
Ma come vogliamo rapportarci con l’informazione, o con le istituzioni?
Vogliamo davvero ascoltare ogni giorno un proclama forte e determinato, buono solamente per creare scompiglio e distoglierci dalle vere problematiche del paese?
Scusate se insisto, ma un Senatore a Vita che si comporta in tale maniera, non è degno di ricoprire tale altissimo ruolo. Ma stiamo scherzando?
Non me ne frega nulla che abbia 60, 80, 120 anni, nulla. Non lo giustifico in alcun modo. Ed il fatto che delle parole rimangano nell’etere e non diventino fatti, non ne riduce la gravità. Chi ne ha parlato?
Troppe parole al vento, troppe marce indietro. Anche da parte dell’esecutivo. L’ho ridenominata la politica del “Tentativo”. La si butta lì … poi si vedrà.
Grazie, Wil.
DeanKeaton dice:
Sunday, 26 October 2008 alle 13:35
“Molti osservatori si chiedono se la rabbia di piazza sia compatibile col riformismo, ma la risposta viene dalle centinaia di migliaia che occupano le strade di questa giornata e dai milioni che solidarizzano con loro attraverso i teleschermi: la rabbia è la molla che innesca il meccanismo della proposta alternativa, dello sbocco politico e politicamente rappresenta la protesta popolare e la sua partecipazione”.
E. Scalfari, “Repubblica”, 26 ottobre 2008
“Non importa se il nostro programma concreto, com’è stato notato giorni sono da un redattore del “Resto del Carlino”, non è antitetico ed è piuttosto convergente con quello dei socialisti, per tutto ciò che riguarda la riorganizzazione tecnica, amministrativa e politica del nostro Paese. Noi agitiamo dei valori morali e tradizionali che il socialismo trascura o disprezza”.
B. Mussolini, “Il Popolo d’Italia”, 23 marzo 1921