Non capisci o' latinorum? E allora che parli a fa?
Friday, 31 October 2008di Claudia G. Vismara per gonosen.wordpress.com (con interventi chiarificatori di gmast)
Da alcuni mezzi di stampa è emersa la notizia (ma da quando le notizie emergono?) che ci sarebbe da parte del Ministro dell’istruzione la volontà di abolire l’insegnamento del latino nei licei scientifici. Pochi giorni fa è stata presentata (da chi?) un’interpellanza parlamentare volta a conoscere quali iniziative il Ministro dell’Istruzione intenda assumere per studiare forme di intervento adeguate per tutelare l’insegnamento del latino nel cosiddetto «sistema dei licei», in aggiunta alle possibili iniziative per promuovere un riequilibrio di tale insegnamento. Il testo di tale interpellanza è il seguente:
L’insegnamento del latino nei licei scientifici è importante sia per l’educazione alla disciplina mentale sia per il significato di alta formazione che questo tipo di scuola dovrebbe mantenere; ( come dice il mio professore di italiano “voi, insieme al liceo classico, rappresentate l’aristocrazia della scuola”, affermazione che può piacere come no, che tuttavia rappresenta una verità. E non è presunzione). Lo studio del latino andrebbe potenziato evitando che sia ridotto ad un insegnamento residuale, o introdotto, laddove non sia previsto, in tutte le scuole che, in base alla riforma Moratti, aspirano al titolo di liceo e dove, come nel liceo artistico, si formano anche i futuri operatori di beni culturali. Abolire l’insegnamento del latino per sostituirlo con quello di una lingua straniera è una scelta sbagliata che nasce da valutazioni errate sull’importanza dell’apprendimento della lingua latina che invece andrebbe utilizzata, per la sua struttura linguistica rigorosissima, anche come base per facilitare l’acquisizione grammaticale delle lingue straniere.
Non sono d’accordo per l’inserimento del latino in scuole che non siano il liceo scientifico e classico (e chi le ha chiesto un parere?), perché ciascuna scuola ha le proprie peculiarità (toh!) e il latino in un liceo artistico verrebbe svilito o insegnato male, semplicemente perché la formazione di tale scuola verte su altre conoscenze/competenze (ipse dixit, of course).
L’insegnamento del latino (e del greco) viene comunque considerato dai più, implicitamente o esplicitamente (o l’una o l’altra), uno sconveniente residuo di un passato da cancellare (sarebbe meglio cancellare certi articoli sul latino…). Dice bene Lucio Russo (who’s?) quando porta un esempio del perché sia considerata inessenziale, in Italia, la conoscenza della civiltà classica: oggi è possibile laurearsi in archeologia senza aver mai studiato né il latino né il greco (scoop!).
Se la conoscenza di queste lingue è considerata inessenziale per chi dovrà occuparsi di archeologia nell’area mediterranea, perché mai dovrebbe interessare il futuro ingegnere o medico? (“inessenziale” è da Devoto Oli).
Negli ultimi anni però, in previsione della loro abolizione (faranno un Referendum abrogativo, forse), si sono levate alcune voci in difesa del latino e del greco (vox populi vox dei). Sono intervenuti classicisti e scienziati (mi sarei aspettato vallette e calciatori).
E’ decisamente interessante l’idea del genetista Luca Cavalli-Sforza, che ha messo in guardia i nostri politici dal rischio di abbassare il livello del nostro liceo, imitando così la fallimentare esperienza americana (living in America, by James Brown, do you remember?).
Cavalli-Sforza ha difeso le lingue classiche non in quanto veicolo di conoscenza delle civiltà corrispondenti, bensì come strumento utile per sviluppare le capacità scientifiche. L’esercizio di traduzione di una lingua con maggiore complessità grammaticale e sintattica costituisce infatti, secondo il genetista, un lavoro intellettuale impegnativo, che richiede una lunga serie di formulazioni di ipotesi e tentativi di verifica, fino a trovare un significato coerente con il lessico e la struttura del testo. (consiglio al lettore: dopo questa frase, prendere un bicchier d’acqua, un’aspirina e proseguire).
Si tratta di un lavoro non automatico che sviluppa le stesse qualità intellettuali necessarie nella ricerca scientifica. Veniamo però ad un esempio pratico (ah, meno male!) che dimostri che lo studio delle lingue classiche non è una perdita di tempo (the show must go on).
Cinesi e giapponesi, esercitandosi nello studio della propria scrittura ideografica tradizionale, si sottopongono ad un allenamento simile a quello dello studio del latino e del greco. Questo esercizio è probabilmente la spiegazione dei risultati da loro conseguiti negli esami di ammissione alle università americane. Risultati nettamente brillanti e superiori rispetto a quelli degli americani. (Noio volovan savuar…)
Discorso analogo per gli ebrei, il cui alto livello intellettuale medio ha probabilmente una relazione con la conservazione di un rapporto con la loro coltura (verdure, frutta, ecc) passata (studiano, per esempio, la Bibbia in lingua originale), (take another aspirin, now) in particolare con la lingua ebraica.
Un vantaggio simile è stato assicurato finora agli italiani che hanno studiato greco o latino, dice Cavalli-Sforza. Perché, dunque, la volontà di abolire il latino nel liceo scientifico? (Why?) Perché toglierci questa fortuna, o estenderla laddove sarà sicuramente svilita? (Please, tell me why).
A me piace molto il latino (ipse dixit 2, la vendetta) e ritengo che il liceo scientifico sia la scuola più completa (w la scquola!), perché tocca in modo abbastanza completo materie scientifiche e classiche (scoop 2, la vendemmia). (La scatola di aspirine è esaurita, ora è tempo di un bel digestivo Antonetto).


Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 10:52
non ho fatto liceo scientifico, e all’università noti la differenza nella facilità di apprendimento. Non so oggi come è impostata l’università, ma quando l’ho fatta io c’erano migliaia di pagine da studiare e portare all’esame. I liceali se le mangiavano. Non credo che le materie di quel liceo debbano cambiare di una virgola. Inserirlo in istituti tecnici no so, certo, non farebbe male a nessuno il latino, ma certi istituti hanno già un sacco di materie.
elzevirus dice:
Friday, 31 October 2008 alle 11:46
Perchè la lapidazione pubblica in sala mensa? A che pro? Mah… sadismi bloggheschi….
paolo rossi dice:
Friday, 31 October 2008 alle 13:14
mi associo a elzevirus. Lapidazione inutile. Fra l’altro alcuni spunti di riflessione sono interessanti
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 13:46
L’interpellanza parlamentare è stata presentata da Paola Frassinetti. Trovo inutile che mi scrivi ironicamente “chi le ha chiesto il parere” perché si da il caso che è un post scritto per il mio blog, e come tale ha sì un parere personale!
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 14:11
Ah, per inciso: verso la fine ho commesso un errore di battitura. Volevo scrivere “cultura” e non “coltura”!
Federica dice:
Friday, 31 October 2008 alle 14:28
Mastellarini, guarda che il riferimento a Lucio Russo è azzeccato(se non sai chi è, cercalo).
Clau89, anzi, Claudia cita e prende spunto dal suo libro “Segmenti e bastoncini”.
Anche il riferimento a Luca Cavalli è corretto (articolo di Repubblica del 27 Novembre 1993); quello che però Claudia dimentichi di scrivere (scusami se te lo sottolineo) è che è sempre Russo a parlare: cioè è lui che sostiene che sia decisamente (cito da libro: particolarmente) interessante l’idea del genetista Lucio Russo. Cioè da “E’decisamente” fino a “ricerca scientifica” hai copiato pari pari il libro di Russo. Ad litteram. Nelle frasi seguenti mantieni i concetti ma vari alcune parole.
Ti consiglierei, senza polemica, di mettere le virgolette. In modo da affrire la possibilità a chi ti legge di criticare, nel caso, l’operato di Russo.
Federica dice:
Friday, 31 October 2008 alle 14:29
del genetista Luca Cavalli Sforza, sorry
Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 14:31
cmq si posta l’articolo e magari si commenta, pesnavo che quelle parentesi fossere di Claudia. Stai a fa il maestrino? XD
Marco dice:
Friday, 31 October 2008 alle 14:41
Credo che Clau89 abbia fatto colpo su Mastellarini. Altrimenti, le punzecchiature non si spiegherebbero 🙂
Complimenti Clau89
Ciao Marco
P.S.: perchè mai una notizia non potrebbe emergere? In senso figurato ci può stare tranquillamente.
asdrubale dice:
Friday, 31 October 2008 alle 14:53
Non preoccuparti, molti si dovrebbero dare alle colture.
DeanKeaton dice:
Friday, 31 October 2008 alle 14:55
Io ci farei una rubrica.
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:02
Certo che ho preso spunto da Russo; ho seguito la sua linea nello scrivere talvolta riprendendo le parole di Cavalli-Sforza, pensavo fosse chiaro 🙂
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:06
Io penso che Cavalli-Sforza abbia veramente ragione. Anche l’esempio che fa Russo nel suo libro (studenti cinesi e giapponesi e i loro risultati) è ottimo per sostenere la tesi del “w il latino!”
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:08
@ Federica
Se vai a vedere il mio blog a fine post noterai che ci sono le fonti! E c’è il libro di Russo. L’hai letto? 🙂
Tommaso Farina dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:09
Io, da bravo classicista convinto, sto dalla parte del latino. E volendo, anche del greco.
Tommaso Farina dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:09
Ciò non toglie che gli incisi del Gab siano divertentissimi.
Federica dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:15
Clau, scusa ancora eh, suppongo tu non abbia capito: prendere spunto o seguire la linea e copiare ad litteram quasi mezza pagine (pagina 86) del libro di Russo sono due cose diverse.
asdrubale dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:17
Il successo degli studenti orientali non è dovuto all’esercizio con gli ideogrammi, ma dallo studio continuo e quasi ossessivo al quale sono obbligati dalle loro famiglie. Gli orientali vedono nei risultati scolastici il modo migliore per salire nella scala sociale. Lo stesso può dirsi per il successo degli studenti ebrei.
In Italia anche gli orientali capiranno subito che il curriculum studentesco non serve a nulla per concorrere a posti socialmente di prestigio e si adegueranno anche loro al sistema delle raccomandazioni e delle cooptazioni.
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:18
Ho ripreso quel libro quando spiega l’idea di Cavalli Sforza. Non ho messo le virgolette,tuttavia sul mio blog ho messo la fonte e, chi ha letto il libro (come te) può benissimo verificarlo, mentre chi non l’ha letto può cogliere questa occasione per leggerlo.
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:19
@ asdrubale
Questo è un altro discorso.
Sunny dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:37
@ Clau89
Non prendertela, apprezza. Ti tornerà utile tutto questo. Ne sono convinta. In bocca al lupo!
Federica dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:43
Clau, magari un giorno facciamo un ripassino sul copyright, eh?
Comunque sia, a parte il fatto che trovo inutili i soliti allarmismi ventilati dai media, per quanto concerne la mia esperienza personale ho allenato di più il cervello applicandomi nelle declinazioni latine che negli studi matematici.
E’una palestra per la mente, stimola il ragionamento.
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:45
@ Sunny
Io non me la prendo perché non ho fatto nulla di male. Leggendo il post si evince che le parole di Cavalli-Sforza sono a sostegno della mia tesi che dice che il latino non va assolutamente tolto dal liceo scientifico. Il libro di Russo l’ho letto, mi è piaciuto e descrive l’intervento del genetista in maniera ottima. E l’ho citato tra le fonti. Le mie soddisfazioni le ho quando scrivo per il giornale, un blog… è un gioco.
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:53
Copyright? Ho messo pure la fonte! E di quel libro c’è la parte inerente a Cavalli-Sforza. Tutto il resto è nato da solo. Inoltre, è un blog.
Penso che latino e greco servano perché ampliano la mente. E’ qualcosa di più che mera citazione per risultare belli e bravi. Le competenze lavorative che molta gente lamenta essere scarse frequentando un liceo, si acquisiscono (in teoria) all’università. Il liceo FORMA e, come tale, sottopone (sempre in teoria) la mente ad un continuo allenamento, sia esso logico-matematico (matematica e fisica), sia esso logico-matematico-linguistico (il latino e/o greco). Anche ragionare in termini utilitaristici risulta essere comunque in favore delle lingue classiche. Aiutano lo studente (se le studia con cognizione di causa) a sviluppare il proprio cervellino. Ormai, però, tutto è liceo. Liceo artistico, liceo psico-pedagogico, liceo linguistico, etc etc. Quando in realtà i licei sono due: classico e latino. E le lingue classiche debbono rimanere. Nelle altre scuole non avrebbero senso. Se però si toglie latino allo scientifico o greco al classico, non sarebbero più licei. Molta gente sostiene che la mente si possa allenare con altre materie che non siano latino. Io ribadisco che se una persona vuole allenare la mente puntando su altre materie, NON si iscrive al liceo classico o scientifico. Se si sceglie il LICEO CLASSICO è ovvio che si studieranno lingue CLASSICHE, se si sceglie il LICEO scientifico si faranno materie che sviluppano le capacità scientifiche, quindi matematica, fisica, latino.
Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 15:56
Ripeto, perchè Fornasini mi ha censurato XD
lo dico più dolcemente:
non è carino correggere con parentesi e dire la propria in mezzo all’articolo. Meglio commentare sotto. Non si fa acciderbolina
non ti ho censurato, non sono il solo a moderare. Però se è stato fatto l’avrai detta grossa 😀
sf
Federica dice:
Friday, 31 October 2008 alle 16:02
Io Clau non uso quelle “robe” sorridenti, le faccine. Non ho tuttavia intenti belligeranti.
La mera citazione “per risultare belli e bravi” che vedi tu non è altro che, in sintesi, quello che penso. Non ho bisogno di perdermi in giustificazioni.
Fossi in te, comunque, farei tesoro delle critiche, servono di più che mille complimenti.
E sappi, comunque, che anche quello che tu definisci gioco ha delle regole.
Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 16:18
piccola parentesi.
su internet le faccine aiutano a capire con quale animo si dicono le cose 😉
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 16:24
Si, penso anche io che le critiche valgano molto di più che complimenti. Però volevo fosse chiaro ed evidente che io non voglio prendermi il merito di nessuno. Specie quando scrivo su un anonimo blog (il mio).
Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 16:33
Ripeto, perchè Fornasini mi ha censurato XD
lo dico più dolcemente:
non è carino correggere con parentesi e dire la propria in mezzo all’articolo. Meglio commentare sotto. Non si fa acciderbolina
non ti ho censurato, non sono il solo a moderare. Però se è stato fatto l’avrai detta grossa
sf
no non era grossissima, una punzecchiatina finale, ma magari l’ha letta Mastellarini XD
Federica dice:
Friday, 31 October 2008 alle 16:38
Clau, non ti ho attribuito una qualsivoglia malafede. Ti ho consigliato, per rendere chiaro ed evidente il tuo intento di base, di aggiungere alla tua citazione delle fonti l’utilizzo del virgolettato circa il testo copiato. E questo vale tanto per un blog anonimo quanto per la homepage di Repubblica.
Francesco dice:
Friday, 31 October 2008 alle 17:53
Giusto una informazione…
Io studio in america. So di cosa si tratta quando si parla di test per l’ammissione alle università americane. E so anche dei risultati che i cinesi ottengono.
NON C’ENTRA UN CAZZO CON LA LINGUA.
Il punto è che gli studenti provenienti dall’Asia spendono molto più tempo a preparare il GRE (per esempio).
Studiano così tanto che le università americane non danno più molta importanza al risultato del test. Mi spiego. Tali test sono fatti per avere qualche informazione sulle capacità intellettive del candidato. E’ ovvio che se un candidato impara a memoria molte delle risposte, il test verifica solo la sua capacità di memorizzare e non quella di ragionare. E’ per queta ragione che i dipartimenti decurtano una certa percentuale dallo score realizzato dagli studenti cinesi, poiché sanno che dietre punteggi elevatissimi si cela un ammontare di ore di studio imparagonabile con quello di un europeo.
E che il sistema di studio dei cinesi non sia il migliore è provato dal rapporto che hanno tra ricercatori di successo e PhD students. Basso, bassissimo.
In Italia siamo circa 60 milioni, ma abbiamo moltissimi economisti di grande capacità per il mondo (parlo di economisti perché conosco meglio questa realtà). I cinesi sono molti di più. Pur considerando che gran parte della loro popolazione non può permettersi di studiare in America, il numero di economisti cinesi di successo in rapporto al numero di studenti (cinesi) che vengono ammessi nelle università americane è bassissimo.
Non rileggo. Non lo faccio mai….siate indulgenti con eventuali errori….
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 18:01
nessuno ha mai detto che il SISTEMA DI STUDIO dei cinesi o dei giapponesi sia il migliore.
DeanKeaton dice:
Friday, 31 October 2008 alle 18:04
Francesco.
Sia indulgente con la Vismara.
Lei studia in un’università americana, mentre Claudia fa probabilmente lezione seduta per terra in una piazza, mentre un paio di compagni le ammorbano le narici con il fumo di sigarette truccate.
E nel tempo libero è occupata a tradurre Di Pietro.
Capirà che è una situazione difficile.
Saluti
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 18:10
@ dean
premettendo che mi sto stufando di essere trattata con sufficienza da lei,
non metto in dubbio (perché non potrei) la verità di francesco (che poi, studiare in america non vuol dire, caro dean, che automaticamente sia migliore. con questo non mi riferisco all’esperienza di franscesco) tuttavia ci tengo a precisare che nel post sopra non ci si è posti il problema se il sistema di studio cinese/giapponese sia buono o meno, si è chiamato in causa un piccolo aspetto dell’apprendimento di questa popolazione. fine.
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 18:11
@ dean
lei parla a vanvera. e parla per luoghi comuni.
e non può dire il contrario.
questo è l’italiano che non funziona.
Wil Nonleggerlo dice:
Friday, 31 October 2008 alle 18:22
DeanKeaton
Mi piace chi dissente dalle mie idee o da quelli con cui le condivido, soprattutto se vi è argomentazione. Lei a volte lo fa.
Altre volte, come questa, ci regala un’accozzaglia di luoghi comuni, di banalità.
Dovrei concludere, volevo essere breve, ma le espongo l’ultimo concetto.
Un grande studioso che scende in piazza, e fa lezione all’aperto davanti a decine di ragazzi entusiasti, è POESIA DEMOCRATICA.
A presto, Wil.
Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 18:59
è tremendo Dean, ha un futuro nella stampa del gruppo Berlusconi XD
asdrubale dice:
Friday, 31 October 2008 alle 19:42
Avevo già tentato di spiegare il motivo del successo degli studenti orientali in genere, non solo cinesi, fenomeno ampiamente studiato, nelle prove scolastiche, ma la Vismara ha pensato bene di glissare, preferendo ribadire il suo convincimento.
Devo dire che personalmente sono un sostenitore del mantenimento dell’insegnamento delle lingue classiche nelle scuole italiane, perché sono comunque una buona palestra per allenare la mente e sono comunque parte del patrimonio culturale che abbiamo ereditato dalle generazioni che ci hanno preceduto e che abbiamo il dovere di consegnare a quelli che succederanno.
DeanKeaton dice:
Friday, 31 October 2008 alle 21:13
Ragazzi.
Dite che faccio un’accozzaglia di luoghi comuni?
Bene. Vediamoli nel dettaglio.
Ho sostenuto innanzitutto il primato dell’università americana nel mondo.
Ecco un link di quelli semplici semplici, come piace a voi. Wikipedia.
La classifica dei migliori atenei mondiali ne vede ben otto Stars&Stripes tra i primi dieci.
http://it.wikipedia.org/wiki/Classifica_accademica_delle_universit%C3%A0_mondiali
Che ci siano poi studenti italiani che fanno lezione in piazza è innegabile. I giornali li leggete anche voi.
Scegliamo un riferimento a caso.
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-3/lezione-piazza-duomo/lezione-piazza-duomo.html
Che dire dell’aumento del consumo di droghe tra i giovani? Mica me lo invento io.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/09/droga_aumenta_consumo_cocaina.shtml
Infine, in quanto alle difficoltà di comprendere le parole dell’on. Antonio Di Pietro, onde evitare l’abuso di espressioni recenti già inflazionate, ho deciso di rifarmi ad un libro di Filippo Facci del 1997 intitolato, appunto, “Di Pietro – La Biografia Non Autorizzata”.
Copio un estratto riferito al periodo nel quale Di Pietro ha insegnato all’università privata di Castellanza.
Pag.322
Qualche studente ha collezionato le seguenti espressioni didattiche: “Chi ha un chilo di mele mi facesse la sua offerta”; “Un belgio tedesco che arronzava quando parlava”; “Speriamo che ci lascia un po’ di tempo” (in alternativa “Speriamo che ci lascia un attimo di tempo”); “Gli sembrava un’idea un po’ migliore”; “Di questo sapete già che cosa vuol dire”.
Voi li chiamate luoghi comuni.
Io li chiamo fatti.
ps: non se la prenda Vismara. Spero di leggerla quotidianamente su questo blog. Anzi. Si faccia pagare un obolo da Mastellarini.
Saluti
Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 21:19
a 19 anni io pensavo alla F..A sentivo i Led Zeppelin, già mi interessavo di politica da un pezzo, ma molti altri si schiantavano solo di canne oppure si faceva le PIPPE a casa su Edwige Fenech. Si vestivano da paninari, e quante quante quante altre cazzate.
Certe aggressioni ad una diciannovenne che fa degli articoli che non parlano tra l’altro delle cazzate che leggo sui giornali di merda di Berluska mi sembra veramente da giostra dei divertimenti. Mi sembra molto preparata rispetto ai BIMBOMINKIA di oggi. ah già forse Claudia è di sinistra (io no), però è di sinistra, rompiamogli le palle.
se vi serve la definizione di bimbominkia la trovate nell’altra enciclopedia (tante volte più coerente), magari sono i vostri figli. Non era meglio andare al cinema?
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Bimbominkia
Clau89 dice:
Friday, 31 October 2008 alle 21:58
Anziché sproloquiare citando articoli, voglio chiederLe una cosa. LEI c’eri nelle piazze? se LE interessa saperlo, io NON SONO ANDATA a manifestare. quindi il SUO discorsetto crolla.
non ho mai denigrato l’università americana. puoi dimostrarmi dove avrei sostenuto questo? te ne sarei grata.
gli studenti in piazza ci sono, E PROF E STUDENTI fanno BENISSIMO.
lei farnetica.
ed è pure irrispettoso.
ho di meglio da fare che continuare a rispondere ad individui come LEI caro dean.
e questa sarà, se non la definitiva, una delle ultime volte in cui LE risponderò.
Tyler dice:
Friday, 31 October 2008 alle 22:12
ecco brava incazzati XD
anzi Caludia, si CONTENGA!!! Lei fa un uso CRIMINOSO del SUO Blog!!! E che non si venga a dire che io abbia mai detto che lei fa un uso criminoso del suo Blog! non l’ho mai detto!!! CRIBBIO
Carlo Gambino dice:
Saturday, 1 November 2008 alle 13:44
Io il latino lo farei studiare in ogni scuola, di ogni ordine e grado.
Tyler dice:
Saturday, 1 November 2008 alle 14:02
in ogni dddove 😛
asdrubale dice:
Saturday, 1 November 2008 alle 14:03
La Vismara non fa un uso criminoso del suo blog, fa quello che fanno un pò tutti, cercano in rete le informazioni che più gli piacciono e le fanno proprie.
Bisognerebbe però considerare che non è detto che queste informazioni siano corrette, nonostante abbiano l’imprimatur di un Cavalli-Sforza.
Tyler dice:
Saturday, 1 November 2008 alle 16:16
oggi ero a pranzo fuori, ho internet anche dal telefono, quindi stavo rileggendo l’articolo di Caludia. Ao… mi è salita rabbia.
Quindi volevo di nuovo sottolineare le IRRITANTI parentesi che commentano l’articolo. Gli articoli si riportano e si commentano, NON SI SFREGIANO.
Clau89 dice:
Saturday, 1 November 2008 alle 17:46
(non in rete; spesso e volentieri da libri)
grazie tyler