MARCO TRAVAGLIO RACCONTA LA VERA STORIA DI EUROPA7 E RETEQUATTRO

Sunday, 25 January 2009
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

di Marco Travaglio per L’Unità

Tutto comincia nel 1996. Il ministro delle Comunicazioni del governo Prodi, Antonio Maccanico, presenta il ddl 1138 con una norma antitrust: entro il 28 agosto, come ha stabilito nel 1994 la Corte costituzionale, Mediaset dovrà cedere una rete o mandarla sul satellite. Ma subito dopo annuncia un decreto salva-Rete4: proroga di 5 mesi in attesa della riforma complessiva del sistema, che non arriverà mai, bloccata dall’ostruzionismo della destra in commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni del Senato (presidente Claudio Petruccioli).

A fine anno la proroga di agosto sta per scadere. Ma niente paura: Maccanico ne concede un’altra. Intanto D’Alema diventa presidente della Bicamerale coi voti di Forza Italia: due anni di inciucio sfrenato. Il Parlamento approva una piccola parte della riforma Maccanico: nessun operatore può detenere più del 20% delle frequenze nazionali, dunque Rete4 è di troppo. Ma a far rispettare il tetto dovrà essere la nascente Agcom, e solo quando esisterà “un effettivo e congruo sviluppo dell’utenza dei programmi via satellite o via cavo”. Solo allora Rete4 andrà su satellite e Rai3 trasmetterà senza spot. Cioè mai. Che vuol dire «congruo sviluppo» del satellite? Nessuno lo sa.

Nell’ottobre ’98 cade il governo Prodi, rimpiazzato da D’Alema. L’Agcom presenta il nuovo piano per le frequenze e bandisce la gara per rilasciare le 8 concessioni televisive nazionali che si divideranno le frequenze analogiche disponibili, in aggiunta alle tre reti Rai. Oltre a Mediaset e Tmc, si presenta un outsider: Francesco Di Stefano, imprenditore abruzzese proprietario di un network di tv locali: Europa7. La commissione ministeriale esamina le offerte e stila la graduatoria: Canale5, Italia1, Rete4, Tele+ bianco, Tmc, Tmc2, Tele+ nero, Europa7. Quest’ultima è 8^ in totale, ma addirittura 1^ per qualità dei programmi. E passerà al 6° posto appena Rete4 e Tele+nero traslocheranno su satellite dopo il famoso “congruo sviluppo” delle parabole. Il 28 luglio ‘99 un decreto del governo D’Alema le assegna la concessione. Di Stefano apre un mega-centro produzione di 22 mila mq sulla Tiburtina, 8 studi di registrazione, uffici, library di 3mila ore di programmi e tutto quanto occorre per una tv nazionale con 700 dipendenti. Non sa che sta iniziando un calvario infinito: diversamente che per le altre reti, già attive da anni, il decreto ministeriale non indica le frequenze di Europa7: sono occupate da Rete4 e Tele+ nero.

Nel 2002 si rifà viva la Consulta: basta proroghe a Rete4, che dovrà emigrare su satellite entro il 1° gennaio 2004. Così le frequenze andranno a Europa7. Ma Berlusconi, tornato al governo, salva la sua tv con la legge Gasparri: il tetto del 20% va calcolato sui programmi digitali e le reti analogiche, cioè sull’infinito. Dunque Rete4 non eccede la soglia antitrust e può restare dov’è. Il 16 dicembre 2003, però, Ciampi respinge la legge al mittente. Ma a fine anno Berlusconi firma il decreto salva-Rete4: altri 6 mesi di proroga. Intanto scatta la Gasparri-2: per mantenere lo status quo in barba alla Consulta, si stabilisce che nel 2006 entrerà in vigore il digitale terrestre moltiplicando i canali per tutti e vanificando ogni tetto antitrust. Nel frattempo i «soggetti privi di titolo» che occupano frequenze in virtù di provvedimenti temporanei, cioè Rete4, possono seguitare a trasmettere. Chi ha perso la gara (Rete4) vince, chi ha vinto la gara (Europa7) perde.

Di Stefano non demorde. Respinge gl’inviti a ritirarsi o a “mettersi d’accordo” e nel luglio 2004 si rivolge al Tar Lazio. Che però nel 2005 gli dà torto. Si va al Consiglio di Stato, per avere le frequenze negate e un risarcimento danni di 2 miliardi di euro (con le frequenze) o di 3 (senza). Il Consiglio di Stato passa la palla alla Corte di giustizia europea di Lussemburgo perchè valuti la compatibilità delle norme italiane con il diritto comunitario.

Nel maggio 2006 il centrosinistra torna al governo. Ma non fa nulla per sanare l’illegalità legalizzata dai berluscones. E si guarda bene dal modificare le regole d’ingaggio all’Avvocatura dello Stato, che seguita a difendere la Gasparri in Europa. Come se governasse ancora Berlusconi. Il 31 gennaio 2008, finalmente, la sentenza della la Corte di Lussemburgo: le norme italiane che consentono a Rete4 di trasmettere al posto di Europa7 sono “contrarie al diritto comunitario”, dunque illegali: la Maccanico, il salva-Rete4, la Gasparri, ma anche il nuovo ddl Gentiloni. Tutte infatti concedono un infinito “regime transitorio” a Rete4, che va spenta subito, dando a Europa7 ciò che è di Europa7. Le norme comunitarie “ostano a una normativa nazionale che impedisca a un operatore titolare di una concessione di trasmettere in mancanza di frequenze assegnate sulla base di criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati”. Uno tsunami che spazza via vent’anni di tele-inciuci. O almeno dovrebbe.

La sentenza è immediatamente esecutiva e il governo Prodi – pur dimissionario – dovrebbe applicarla ipso facto. Ma il ministro Gentiloni ci dorme sopra, e intanto finisce anticipatamente la legislatura. Quella nuova si apre con un’ennesima legge salva-Rete4, poi ritirata da Berlusconi. Non ce n’è più bisogno. Il governo assegna a Europa7 una frequenza della Rai, peraltro inattiva. Ma l’altro giorno il Consiglio di Stato, dopo 10 anni di soprusi, si beve anche l’ultima truffa. Ed emette la sentenza-beffa: Europa7 ha ragione (Rete4 andava spenta fin dal 2004). Ma ha diritto alla miseria di 1.041.418 euro di danni, anche perché “non poteva ignorare i caratteri specifici della situazione di fatto nella quale maturò il bando”: avrebbe dovuto “dubitare seriamente” che le frequenze gliele dessero davvero e rassegnarsi, abbandonando il settore tv, anziché proseguire la battaglia legale. Dove si credeva di vivere, questo ingenuo signore: in una democrazia?

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  1. Tyler dice:

    Sunday, 25 January 2009 alle 12:41

    avrà detto cazzate anche qui Sor Travaglio?

  2. Wil Nonleggerlo dice:

    Sunday, 25 January 2009 alle 15:38

    Amici del blog, lasciamo da parte Travaglio per un attimo.

    Questa vicenda ha dell’assurdo. Quando ho letto della sentenza, quando ho saputo che saremo noi a pagare 1 milione di € per la condotta legislativa di Berlusconi e Gasparri, non ci ho visto davvero più.

    Assieme al Lodo Alfano, ed al tentativo di tagliare gli incentivi “verdi”, questa vicenda è quella che mi ha più turbato.

    Cosa sta succedendo? In che paese viviamo? Quale l’etica del governatore, quale quella del cittadino?

    Europa 7 è il SIMBOLO MASSIMO, è la RAPPRESENTAZIONE PERFETTA di come il Conflitto di Interessi Monster del premier non sia solo un concetto astratto, annoiante e fuori moda, ma bensì una mannaia che quotidianamente crea nuove vittime.

    Questa vicenda è un insulto al libero mercato, alla trasparenza, all’uguaglianza del cittadino di fronte alla legge, all’onore delle istituzioni.

    Ripeto, ce ne rendiamo conto? Il rimborso è ridicolo, non copre nemmeno un anno (dei 10 totali) di spese giudiziarie sostenute da Di Stefano. E questo è il minimo.

    Siamo di fronte ad una classe dirigente che vive al di sopra della legge, si fa baffo delle sentenze, da qualsiasi livello arrivino, lavora per ingrassare, e non per il miglioramento della vita del cittadino.

    Vincono i Fede, le Rete 4, vincono i soliti noti.
    Berlusconi, stratega perfetto, ha capito che si possono privatizzare gli utili e le vittorie e socializzare debiti e sentenze di condanna.

    Lui legifera a proprio favore, un onesto imprenditore passa 10 anni della propria vita a dire “Ehi, io ho vinto, quelle frequenze spettano a me”, e noi cittadini paghiamo la multa.

    Beffa delle beffe delle beffe delle beffe è la motivazione della sentenza … tra le righe la Corte dice: “Di Stefano … ecchettiaspettavi, che ti facessero trasmettere? Sveglia, te la sei cercata!”.

    Questa è follia. Wil nonleggerlo.blogspot.com

  3. enrix dice:

    Sunday, 25 January 2009 alle 16:13

    Wil Nonleggerlo, se sono i soldi dell’erario che ti preoccupano, proviamo a fare un ragionamento che potrebbe farti felice.

    Poichè il Consiglio di Stato ha stabilito che Europa7 aveva diritto ad avere delle frequenze, e che per questo bisognava risarcirla dei danni della mancata attività, è ovvio che se per 10 anni di mancati introiti ha risarcito solo un milione di euro, è perchè non di più sono state le perdite DOCUMENTATE sofferte, in base alle perizie, dall’emittente.
    E se solo 1 milione di Euro sono state le perdite sofferte, allora vorrebbe dire che il numero di dipendenti a libro paga di Europa7 nel periodo, era ridottissimo. (sempre che ce ne fossero).
    1 milione di euro peraltro, è la cifra versata da Rete4 all’erario, per imposte e contributi, a fronte delle buste paga di un numero inferiore ai 10 dipendenti, nei 10 anni.

    Quindi, se la cessazione delle trasmissioni da parte di Rete4 sulla rete terrestre avesse provocato una riduzione di anche solo meno di una ventina di dipendenti, il danno all’erario sarebbe stato doppio, cioè superiore ai 2 milioni di Euro.

    Facciamo che lasciamo perdere le lacrimucce per il danno erariale, va.

    Rimaniamo al principio, cioè al danno morale, subìto da Europa 7, che è meglio.

  4. Tyler dice:

    Sunday, 25 January 2009 alle 20:10

    no scusa enrix, non so mica cosa vorresti difendere.
    Ti faccio un esempio più piccolo ok? Poi mi dici se ti devo fare un disegnino.
    Te, Enrix, vinci un concorso pubblico a pieni voti, fotti tutti, e hai il diritto di lavorare presso che ne so il ministero, per 5000 euro al mese. Dovresti attaccare lunedì, però ti dicono: beh no, aspetta n’attimo, perchè c’è un altro tizio al posto tuo… sì sta in nero… non dovrebbe starci… però è così, devi aspettare… E ASPETTI 12 ANNI.
    E dopo 12 anni che chiedi i danni perchè non hai preso ne stipendio, non hai prodotto, non hai fatto esperienza, e sei rimasto ar palo, te danno 5000 euro. Non ho capito come cazzo fai a difende sta PORCATA. Come cazzo fai a dì che non c’è stato un danno, o che una televisione da tutto questo non ci ha perso milioni di euro? Perchè non ha incassato i soldi della pubblicità che non ha incassato, perchè non l’hanno fatta lavorà? Ah beh, quindi te se lo prendi nel culo per dieci anni da un tizio protetto dallo stato è giusto, anzi statti zitto e fagli pure un bel pompino. Ma ndo cazzo vivo? Nella terra degli schiavi consenzienti?

  5. enrix dice:

    Sunday, 25 January 2009 alle 20:26

    Dico questo perchè quello di europa7 non è il mancato incasso di un fisso mensile vinto ad un concorso.
    E’ il mancato incasso di un presunto utile.
    Ma essendo il profitto il frutto del rischio imprenditoriale, può anche nascere col baco, e diventare una perdita.
    Per questo è presunto.
    Pensa a La7. Dopo 10 anni di perdite di milioni e milioni di euro, sotto il profilo finanziario ci avrebbe fatto la firma, il suo proprietario, a che fosse andata com’è andata a Europa7.

    Tu che vuoi? Che il CdS riconosca lo stesso utile, in quanto mancato, incassato da Mediaset in 10 anni, ad un’emittente che a giudicare dai costi patiti che gli hanno rimborsato aveva a malapena la struttura per fare da filiale di Pantelleria di un canale privato?

    Questo per lo meno è ciò che lascia intendere la sentenza.

    Se invece la TV ha veramente tenuto in carico per 10 anni, a libro paga, 800 dipendenti, come ho sentito nei deliri di qualcuno, allora evidentemente al CdS ci sono dei criminali.

    Ma noi non lo sappiamo.

    Per questo ho detto: rimaniamo al danno morale, subito dall’emittente, e discutiamo semmai di quello.

    Sulla parte finanziaria e patrimoniale io glisserei, perchè ho paura che si scoprirebbero altarini poco piacevoli.

  6. Gabriele Mastellarini dice:

    Sunday, 25 January 2009 alle 20:29

    Quoto Wil

  7. Marco dice:

    Monday, 26 January 2009 alle 09:50

    Vorrei capire come combinare questi due passaggi dell’articolo:

    1.) “La commissione ministeriale esamina le offerte e stila la graduatoria: Canale5, Italia1, Rete4, Tele+ bianco, Tmc, Tmc2, Tele+ nero, Europa7. Quest’ultima è 8^ in totale, ma addirittura 1^ per qualità dei programmi. E passerà al 6° posto appena Rete4 e Tele+nero traslocheranno su satellite dopo il famoso “congruo sviluppo” delle parabole.”

    2.) “Chi ha perso la gara (Rete4) vince, chi ha vinto la gara (Europa7) perde.”

    Va bene che MT ormai si crede una divinità, va bene che gli ultimi saranno i primi, però direi che o c’è scritta una palla colossale nell’articolo (Europa7 fu ultima nella graduatoria generale, quindi non ha vinto, e Rete4 era terza, quindi direi che non ha perso) oppure manca un pezzo della storia, una qualche gara successiva che Europa7 vinse e Rete4 perse.

    In entrambi i casi, si conferma che MT ormai non fa il giornalista ma l’opinionista antiberlusconiano a tempo pieno. Attività legittima, ma diversa dal giornalista, che (credo) dovrebbe riportare notizie in maniera completa ed imparziale.

  8. Tyler dice:

    Monday, 26 January 2009 alle 10:46

    imparziale tipo chi?

  9. Marco dice:

    Monday, 26 January 2009 alle 17:23

    Imparziale tipo nessuno ormai, temo. Quanto meno tra i “grandi nomi” in Italia, che o chiudono un occhio pur di non contraddire la propria parte, o ne chiudono due pur di dire male dell’altra.

  10. Tommaso Farina dice:

    Tuesday, 27 January 2009 alle 16:10

    La solita propaganda letta e straletta ovunque, le solite fandonie antiberlusconiane ormai digerite e riscaldate infinite volte.

  11. Candidus dice:

    Tuesday, 27 January 2009 alle 17:59

    @Tommaso Farina
    E si, infatti anche il fatto che la terra orbita intorno al sole è una fandonia. Vuoi vedere che anche Galileo faceva propaganda.

  12. Tommaso Farina dice:

    Tuesday, 27 January 2009 alle 18:51

    Travy come Galileo?

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