"Caro Travaglio, io ho le prove che tu non sei libero"
Thursday, 17 July 2008Paolo Barnard, per chi non lo sapesse, ha fatto bellissimi servizi su “Report”, scritto libri e quant’altro. Paolo Barnard è un bravissimo giornalista free-lance. Paolo Barnard è stato sbattuto fuori da Report (a volte le coincidenze…). Nessuno l’ha difeso e ha scritto una lettera aperta a Marco Travaglio. UNA LETTERA SENZA RISPOSTA. Buona lettura (a seguire guardatevi pure il video). A Paolo Barnard tutta la mia solidarietà. (Gabriele Mastellarini e grazie a Mauri per la segnalazione)
Caro Travaglio, io ho le prove che tu non sei libero.
Non mi dilungo, te le espongo in breve e ti assicuro che non sto parlando del fatto che, ad esempio, tu ti rifiuti di parlare di temi come il Signoraggio bancario, nonostante esso sia una piaga aberrante artificiosamente inflitta alla vita di ogni singolo italiano, che ne paga un prezzo altissimo.
No, Marco, parlo di altro. Tu non sei libero perché tu oggi sei una Star; perché sei in prima serata TV ogni settimana e proprio nel luogo dove secondo te “…chi non ha il guinzaglio in questo momento non lavora e chi ci lavora in un modo o nell’altro un suo guinzaglio ce l’ha”; perché sei lì anche tu, col trucco di scena, con i riflettori sparati su di te, col megaschermo dietro le spalle che amplifica il tuo verbo; perché giri l’Italia fra il tripudio dei fans club, che ti adorano; perché sei un’Icona. Tutto questo è Potere, è meravigliosamente forte, è oppio. Una volta assaporato, non se ne può più fare a meno.
E allora Marco, quando dovesse capitarti di scorgere qualcosa che non va, e proprio nelle strutture che ti garantiscono quel Potere, quell’inebriante vivere, quel tuo oppio, e intendo una stortura, magari proprio del marcio, un’omertà, o la negazione di un qualsiasi principio morale o di un diritto, tu che faresti Marco? Lo denunceresti? Spareresti cioè un siluro alla base stessa delle fonti della tua inebriante fama? Li manderesti a gambe all’aria assieme a gran parte del tuo status di celebrity? Cioè svergogneresti e denunceresti chi ti trasmette e il loro megaschermo? Chi ti pubblica ogni parola senza fiatare? Chi ti amplifica nelle piazze dei centomila? Chi ti fornisce il tuo oppio? Oppure chiuderesti un occhio? E magari anche tutti e due? Perché lo sai bene come reagirebbero alla tua denuncia: sarebbe rancore, veleno, isolamento per te, cellulari che non ti rispondono più, inviti che non ti arrivano più, amici che, ops, non ci sono più, il tuo volto che scompare dagli schermi e dalla memoria.
Te lo dico io, caro Marco: tu li chiuderai gli occhi. E sai perché? Perché una volta assaporata la fama, lo stradom, e cioè il Potere, non se ne può più fare a meno. Dall’oppio non ci si stacca, dal Potere neppure. Tu non torni Guarino, Staiano, Ferrieri, e cioè uno per cui la TV è un oggetto del salotto, spenta più spesso che no, e non un palcoscenico fondamentale. Tu non torni uno da serate con 23 spettatori a chiacchierare pacatamente di un libro da 2000 copie se va bene, forse due autografi alla coppia di pensionati all’uscita. Tu non potresti più oggi vederti oscurato a 360 gradi e sepolto nella dimenticanza del grande pubblico. Non ce la faresti. E allora ti chiuderai gli occhi all’occorrenza, eccome che li chiuderai, e non sei più libero.
Io non so se ti è già capitato di abdicare così alla tua libertà e alla missione di libero informatore; forse sì, forse non ancora. Ma ti porto un esempio dove questo è già accaduto, accaduto a una persona a te vicina, che tu stimi, a un’altra ‘paladina’ della libera informazione a mezzo stardom: Milena Gabanelli. Come te lanciata da quell’emittente pubblica dove, secondo le tue stesse parole, “ci può essere qualcuno che ha il guinzaglio ed è pure bravo, è difficile, ma non è escluso; la regola è comunque che ciascuno deve essere controllabile e ciascuno deve essere prevedibile, ciascuno deve avere qualcuno che garantisce per lui altrimenti sulla base delle proprie forze e delle proprie gambe lì dentro non ci si entra”. Come te adorata, presente sulle riviste patinate, premi a profusione, fama, tanta… oppio. Ebbene quando nel 2004 Milena Gabanelli si trovò a dover scegliere fra l’adesione al principio sacro della difesa della libertà di informazione, con i rischi tremendi che essa comportava per la sua fulgida carriera, o la difesa di quest’ultima, ella chiuse entrambi gli occhi, senza esitazione, né rimorso, né patema alcuno. E gettò alle ortiche la sua missione di ‘paladina’ del coraggio televisivo, per assecondare proprio le fonti del suo Potere, della sua celebrità, del suo oppio. In collusione con l’editore RAI, partecipò a uno dei peggori casi di Censura Legale che si ricordi, e ancora oggi vi partecipa, ovvero un colpo al cuore della libertà d’informazione in questo Paese. Proprio lei.
Concludo Marco. Con dei nomi e tre domande.
Ivan Illich, Noam Chomsky, Howard Zinn, John Pilger, Rachel Corrie… Giovanni Ruggeri, Giorgio Ambrosoli, Corrado Staiano, Ilaria Alpi, Peppino Impastato… Li hai mai visti in prima serata RAI, CBS o FOX, ogni giovedì, tutto l’anno, primo piano, trucco di scena, megaschermo alle spalle?
Sono mai sopravvissuti per 20 anni in RAI, CBS o FOX, scalando i gradini della carriera per poi posizionarsi in prima serata sei mesi all’anno, pubblicità e inserzionisti al seguito, editoriali su riviste di prestigio?
Hanno mai tuonato dalle piazze di Roma, New York o Los Angeles, al culmine di tourné teatrali con biglietti prezzati alla Rolling Stones, e fulmineamente impacchettate in Dvd, libri, compilations, pronta vendita su carta di credito?
Sono mai stati tutto questo, Ivan Illich, Noam Chomsky, Howard Zinn, John Pilger, Rachel Corrie, Giovanni Ruggeri, Giorgio Ambrosoli, Corrado Staiano, Ilaria Alpi, Peppino Impastato?
No.
Il coraggio di chi è veramente libero porta altrove, lo si trova altrove, mai lì dove sei tu. Pensaci Marco.
Cordialmente,
Paolo Barnard

Marco Caruso dice:
Thursday, 17 July 2008 alle 17:28
come fa Travaglio a interessarsi di questo Paolo Barnard: se non è almeno indagato nessun magistrato può passargli nessuna carta da spulciare per capire di che si parla…
Francesco dice:
Thursday, 17 July 2008 alle 18:07
Io sono un deluso di Travaglio, ma qui di prove contro di lui ce ne sono poche….
E poi quando ci sarà qualcuno che dice che questa storia del signoraggio è una STRONZATA spaventosa?? Io auspicherei un bel confronto tra questi cialtroni che non hanno mai studiato nemmeno una pagina di economia e un economista con i coglioni!
Io studio economia in Canada e tutte le volte che sento questa storia del Signoraggio non so se ridere o se pensare che in giro ci sono coglioni senza misura!
Daniele dice:
Thursday, 17 July 2008 alle 18:25
Giuro che ci ho provato, ma del signoraggio non ci ho mai capito un acca! Dicono che sia la piaga che sta distruggendo la nostra societá, ma come? Sono andato anche su qualche forum per vedere se qualcuno riusciva a spiegarmi meglio come questa piaga ci stessa distruggendo, ma, limiti miei evidentemente, non l’ho mai capito.
Travaglio non si interessa di Barnard? Cattivo cattivo, Travaglio non é libero. Va bene, pazienza, ci sono altri giornalisti, come lei Mastellarini, che possono farlo. Lo dica anche a Facci, a Caridi e a Farina e fate una campagna per dare risalto a questo caso.
tequilero dice:
Thursday, 17 July 2008 alle 20:17
TRAVAGLIOOOO
e che cavolo.
Non ti occupi del Signoraggio, e non rispondi a Barnard.
Ma come ti permetti.
Devi occuparti di tutti mica solo della tua ossessione.
E scometto che non ti sei nemmeno mai occupato dell’Area 51, di la verità.
Sporco servitore degli alieni e dell’uomo che fuma…
Sei al servizio del Consorzio, confessa!
Francesco dice:
Thursday, 17 July 2008 alle 20:48
Spiegazione tramite un esempio di cosa sia il signoraggio.
Pensa ad un paese con 2 soggetti:
1) 1 cittadino (1 ma puoi pensare a questo come la collettività nel suo insieme)
2) 1 governo
In questo paese esiste un solo tipo di bene di consumo: chiamiamolo pane. La disponibilità totale di pane è 2 kilogrammi.
Sia il cittadino che il governo vogliono comprare (consumare) del pane (il consumo del pane da parte del governo va letto come le risorse che un governo utilizza per offrire servizi pubblici).
Il cittadino e il governo hanno in tasca 10 euro ognuno. Entrambi spendono tutto quello che hanno in pane (non ci sono altri beni di consumo, quindi spendono tutto in pane).
Il prezzo di equilibrio del pane è tale per cui la domanda di pane è uguale all’offerta di pane.
Il cittadino compra 10/p (dieci diviso “p” dove “p” è il prezzo del pane) chili di pane.
Allo stesso modo il governo compra 10/p chili di pane.
Quindi la quantità domandata in totale di pane è 10/p + 10/p
L’offerta aggregata abbiamo detto che è 2kg.
Quindi il prezzo di equilibrio è tale per cui la seguente equazione è soddisfatta:
10/p + 10/p = 2
Quindi p=10. Il pane costa 10 euro al kilo e il cittadino ne consuma 1 kg (ha 10 euro in tasca). Il governo allo stesso modo ne consuma 1 kg.
Veniamo al signoraggio. Supponiamo che il governo possa stamparsi delle banconote. Ipotizziamo che stampi altri 10 euro e che voglia usare questi ulteriori 10 euro per comprarsi del pane (Leggasi come un governo che finanzia le proprie spese non tramite la tassazione o l’emissione di debito, ma tramite l’emissione di moneta).
Ora la situazione è la seguente:
il cittadino ha 10 euro
il governo ha 20 euro
ci sono sempre 2 kg di pane disponibili.
La domanda di pane del cittadino non cambia: 10/p.
Quella del governo diventa invece 20/p.
Quindi ora il prezzo di equilibrio si trova risolvendo la seguente equazione:
10/p + 20/p = 2 (kg di pane)
il nuovo prezzo di equilibrio è 15.
Quindi il cittadino non riesce più a comprarsi 1 kg di pane. Si deve accontentare di 10/15 kg (circa 666 grammi).
Il governo al contrario ne consuma di più: 1kg e 334 grammi circa.
I 334 grammi di pane che il governo si è procurato tramite l’emissione di moneta è il signoraggio.
Il signoraggio è dato dai beni che un governo riesce ad acquisire tramite l’emissione di moneta.
Osservazioni finali:
1) Nessun paese occidentale ha la facoltà di stampare moneta. Quindi non si capisce bene cosa questi personaggi intendono quando parlano di signoraggio
2) Si può generare signoraggio anche attraverso l’emissione di titoli di debito. Il meccanismo è un po’ più complesso. Si tratta comunque di cifre solitamente ridotte
3) Il discorso che viene fatto dai detrattori del signoraggio non ha nulla di scientifico.
Mauri DP dice:
Thursday, 17 July 2008 alle 22:19
Per la verità, sollecitato da un cittadino qualunque a dare una risposta a Barnard circa la querelle fra quest’ultimo e la Gabanelli, il Sig. Travaglio ha così risposto:
To: “travaglio” marcotravaglio@****
Cc :
Date : Wed, 30 Apr 2008 10:23:20 +0200
Subject : Lettera aperta a Marco Travaglio. Di Paolo Barnard
Caro Travaglio
La leggo e la seguo in tutti i modi possibili per la chiarezza di esposizione e per la mancanza di peli sulla lingua. Ricevo però da Barnard l’allegata (Lettera aperta, nda) e sarei anch’io felice se assieme allo staff di “Anno Zero”, avesse il coraggio, fin quì negato, di trattare la questione Gabanelli/Barnard. Ho piu’ volte scritto alla redazione della trasmissione senza avere riscontro (siamo in un regime democratico o piu’ o meno tutti hanno imparato dal Caimano?). Non mi deluda e dipani questa intricata matassa che doverosamente gli uomini liberi e giusti, come io La intendo, dovrebbero sentire il dovere forte di fare. Con stima Le invio i piu’ cordiali saluti.
__________
Sent: Thursday, May 01, 2008 2:18 PM
Subject: Re:Lettera aperta a Marco Travaglio. Di Paolo Barnard
SONO TUTTE BALLE.
SALVE
MT
__________
To: marcotravaglio@****
Cc :
Date : Thu, 1 May 2008 15:24:50 +0200
Subject : Re: Re:Lettera aperta a Marco Travaglio. Di Paolo Barnard
Grazie per il riscontro ma non per la frettolosa risposta. In certi casi anche la forma richiede di essere onorata e la sostanza giustificata. Cordialmente
___________
From: <marcotravaglio@****
Sent: Thursday, May 01, 2008 3:31 PM
Subject: Re: Re:Lettera aperta a Marco Travaglio. Di Paolo Barnard
è che non ho tempo da perdere dietro ai delirii di uno squinternato che mi diffama su internet senza avermi mai visto nè coniosciuto con processi alle intenzioni. ciao m,t
_________
Il resto qui:
http://www.reset-italia.net/2008/05/04/marco-travaglio-replica-a-paolo-barnard/
E’ il caso di commentare???
emanuele dice:
Friday, 18 July 2008 alle 09:58
un po’ scialbina la lettera di Barnard… ci vedo solo tanta tanta invidia, ma nessuna prova della fantomatica ragione per cui Travaglio avrebbe perso la sua liberta’…
Andrea dice:
Monday, 21 July 2008 alle 15:58
Adesso: Travaglio non è un esperto di finanza né è un giornalista economico-finanziario. Perché dovrebbe occuparsi di signoraggio?
Non è il suo campo e non ha le competenze per trattare il tema, quindi lo lascia a chi dovrebbe esserne in grado.
Alessandro dice:
Tuesday, 26 August 2008 alle 11:56
1) Nessun paese occidentale ha la facoltà di stampare moneta. Quindi non si capisce bene cosa questi personaggi intendono quando parlano di signoraggio
BUGIA la MONETA METALLICA in €URO è STAMPATA DALLO STATO. PRIMA SMENTITA!
2) Si può generare signoraggio anche attraverso l’emissione di titoli di debito. Il meccanismo è un po’ più complesso. Si tratta comunque di cifre solitamente ridotte
Certo, si genera signoraggio anche dalla moneta elettronica perchè non lo si potrebbe fare con i titoli di debito (…ma il meccanismo non è così complicato) si chiama signoraggio secondario o riserva frazionaria e cifre non sono ridotte.
Infatti con una riserva del 2%…quando si vanno a ritirare i propri soldi e si chiudono i conti sfondando la soglia del 2% la banca fallisce vedi il caso della inglese NothernRock.
3) Il discorso che viene fatto dai detrattori del signoraggio non ha nulla di scientifico.
Infatti non si parla di scienza ma di truffa al limite si può parlare di giurisprudenza Auriti docet!
asdrubale dice:
Tuesday, 26 August 2008 alle 18:07
Che palle!!! pure qui la setta del signoraggio. Di questi spammer non se ne può più, speriamo che qualcuno li fermi.
Comunque le monete non si stampano, ma tuttalpiù si coniano. Per il resto sono con Alessandro.
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Wednesday, 10 September 2008 alle 01:47
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