Travaglio, D'Annunzio, Mastellarini e…Marcus Tripalium
Sunday, 20 July 2008di Nicoletta Salata autrice del libro/racconto “Mio caro Travaglio…chi la fa l’aspetti”. Disponibile su www.ilmiolibro.it/libro.asp?id=28308
Definendomi “coraggiosa” forse allude alla sostanza del mio racconto che, dal titolo, si presume possa essere alquanto critico e pungente. Spero di non deluderla perchè se da un lato questa ipotesi corrisponde al contenuto del testo, poiché non mi sono certo preclusa una leggera e burlesca derisione del soggetto in questione, va precisato che si tratta però, nell’insieme, di qualcosa di diverso.
Non una trattazione sui “delitti” e sulle “pene”, (di cui egli certamente è attore ed autore) in chiave pseudo-politica-giornalistica, che del resto non mi compete non possedendo io affatto né il passe-partout né la combinazione per sfondare questa porta, ma una visione derivata da fortuiti e non casuali eventi, che mi hanno indotta, condotta e….ridotta ad analizzare alcuni aspetti, se vogliamo più umani, del Signor Travaglio.
E dandomi la possibilità, al contempo, di esprimere ..effetti personali…, custoditi in sigillati e segreti archivi e di rado…esibiti.
Quasi a voler contrapporre il frastuono di dibattiti spesso violenti, arroganti, ingombranti, con l’esigenza e la volontà di non affossare né lasciare estinguere parole più pacate, più dosate, più intimiste.
Perchè in questo vortice di parole in cui ciascuno dice la sua additando, criticando, imponendo il proprio dictat, direi che “…codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”, resta una profonda ed incancellabile verità. (E.Montale da “Ossi di Seppia”).
Veloce e, spero, piacevole da leggere, questa lettera-racconto si interrompe quando sulla scena di questa sorta di pièce surreale cala, inevitabilmente, il sipario. E tutto ciò che ancora si può dire, e raccontare, ed esprimere, potrà risalire sul palcoscenico appena una nuova rappresentazione sarà pronta e qualora il pubblico vorrà assistervi.
A proposito di poeti, mi piace segnalare questa ennesima strana coincidenza. Sul sito www.ilmiolibro.it gli autori hanno la possibilità di inserire, scegliendoli nella vastissima biblioteca messa a disposizione, dei libri nella propria “libreria” poi resa visibile e consultabile dagli altri utenti.
Tra i vari, ho cercato ripetutamente, ma invano, Gabriele D’Annunzio, il quale sorprendentemente infatti non risulta. L’ho successivamente trovato con una ricerca incrociata, digitando cioè i titoli dei suoi libri che mi interessavano. Ma anche in questo caso ho riscontrato la scarsità di elementi. Questo fatto mi ha piuttosto sorpresa poiché ritengo, e non credo di essere la sola, che il “Vate” rappresenti a suo modo un pilastro della letteratura del ‘900, e non solo di quella, considerando anche la sua particolare esistenza. Condivisibile o meno, ovviamente, del resto io stessa, pur amando la sua poetica, ne riconosco l’eccessiva esaltazione e la degenerazione. Comunque, se D’Annunzio non si trova, ecco che mi imbatto su di lei (Mastellarini), stesso nome, stessa regione… e allora “Isciacquio, calpestio, dolci rumori.Ah perchè non son io co’ miei pastori”!
Una onirica visione notturna ed una serie di eventi altrettanto imponderabili suscitano all´improvviso parole, confessioni, battute che si intrecciano e confluiscono leggere e surreali in questa lettera-racconto. In cui il protagonista, Marcus Tripalium, torturatore e dio della guerra, facondo paroliere, profeta spifferatore di ignobili malefatte, viene qui “sbattuto” su di un immaginario palcoscenico ad incarnare stampalati personaggi a lui affini. Forse solo un involontario pretesto per liberare alcune “note personali” finora rinchiuse in una sorta di turris eburnea. Per contrapporre il bisogno di poesia, musica e profondità ad una realtà che sembra sempre più abbruttire il culto di Arte e Bellezza.


Giacomo dice:
Sunday, 20 July 2008 alle 19:45
Sciacallaggio.
resdolce dice:
Monday, 21 July 2008 alle 01:06
A chi e a cosa ti riferisci caro e docile agnellino?