Laurea finta: fa il medico per 12 anni, spillando 300.000 euro
Monday, 21 July 2008di Gabriele Mastellarini per “Il Sole24Ore” Sanità
Si era dato un bel 110, il massimo dei voti, rinunciando però alla lode e dopo 8 mesi eccolo abilitarsi all’esercizio della professione di medico chirurgo. Tutto falso. All’università “La Sapienza” di Roma risultava iscritto, ma non aveva sostenuto esami e la certificazione prodotta in “copia conforme all’originale” era falsa.
Ma per dodici anni il falso medico siciliano ha lavorato regolarmente, dividendo il tempo tra la Asl numero 5 di Messina (dove si occupava di continuità assistenziale in vari presidi ospedalieri) uno studio privato a Torregrotta (Messina) dove si qualificava come medico-chirurgo e oncologo e un centro per il benessere fisico intestato alla moglie.
E’ rimasto in servizio presso l’azienda sanitaria per dieci anni (dal ’97 al 2006) senza che nessuno se ne accorgesse, passando dal contratto a tempo determinato a quello indeterminato e incassando complessivamente 272 mila euro netti come retribuzioni.
I vertici della Asl non si erano accorti di nulla, limitandosi ad accettare le copie dei titoli e dei relativi certificati di iscrizione all’Ordine provinciale dei medici e odontoiatri e alla Federazione Nazionale. Attestati ottenuti propinando le stesse fotocopie autentiche della laurea alla Sapienza e del certificato di abilitazione, sempre “rilasciato” (sic!) dall’Ateneo romano. Il vaso di Pandora si scoperchiava nel 2006 a seguito di un esposto presentato da alcuni medici del presidio di continuità assistenziale di Stromboli che facevano notare al servizio ispettivo dell’azienda sanitaria una certa «mancanza di professionalità» di quello strano collega.
La vicenda finiva sui giornali locali e, dopo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, si aprivano i due processi, quello penale per l’esercizio abusivo della professione (concluso con la condanna in primo grado davanti al Tribunale di Barcellona Pozzo di Botto, sezione distaccata di Milazzo) e quello contabile per il recupero dei 272 mila euro pagati dall’azienda sanitaria locale ad un soggetto che non ne aveva i titoli.
La richiesta di restituzione della somma, avanzata da Gianluca Albo, sostituto procuratore generale presso la Corte dei Conti della Sicilia, è stata accolta in toto dal collegio giudicante composto da Pino Zingale (presidente, estensore), Guido Petrigni e Oriana Calabresi (referendari). Con la sentenza n. 1443 del 26 maggio 2008 (camera di consiglio del 15 aprile) il falso dottore è stato condannato a restituire 272.977 euro, più interessi, rivalutazione e spese processuali. «Il convenuto – si legge nel dispositivo – va dichiarato responsabile a titolo di dolo dei fatti a lui addebitati e condannato in pieno accoglimento delle domande proposte contro di lui dal Pubblico Ministero». Gli avvocati della difesa chiedevano una riduzione sostenendo che, comunque, l’opera del medico senza laurea aveva avuto una certa “utilità” per i pazienti. Ravvisavano inoltre la prescrizione per i primi cinque anni. Su entrambi i punti la Corte ha replicato in maniera netta. «L’imperizia del convenuto era talmente palese da essere rilevata dagli stessi colleghi i quali, con grande senso di responsabilità e infrangendo quel muro di colpevole silenziosi che ha spesso caratterizzato le vicende siciliane, lo hanno denunciato. E non si vede, come in presenza di simili evidenze (…) si possa anche solo invocare un’utilità delle sue prestazioni». E’ stata messa «a repentaglio la salute» dei pazienti, confermano i giudici nella sentenza di primo grado.
Respinta anche l’ipotesi della prescrizione: «Il diritto al risarcimento da responsabilità amministrativa si prescrive in cinque anni dalla data in cui si è verificato il fatto dannoso, o in caso di occultamento doloso del danno, dalla data della sua scoperta. E’ evidente come nel caso di specie sussista un occultamento doloso», quindi il termine di prescrizione non decorre dal giorno di assunzione nel 1997 ma dalla più recente data di «scoperta della falsità», avvenuta nel 2006.

Mauri DP dice:
Monday, 21 July 2008 alle 13:24
Ooooh, Gabriele! Ma tu m’inviti a nozze!!!
Chissà “perchè” una delle lauree più falsificate (se non LA PIU’ falsificata) è quella in Medicina!… Oncologo, poi…. Cioè, speculare sul dolore della gente… Vedere che questi pazienti si affidano a te e nelle tue mani ripongono le loro speranze di sopravvivenza…
Sorvolo, poi, sulla “mancanza di professionalità di quello strano collega”… O, se vuoi, caro Gabriele, ne potremo anche discutere…
Sai, questo è un argomento che conosco MOOOLTO BENE…..
Capisci a me……..
Adriana dice:
Monday, 21 July 2008 alle 16:36
E’ davvero vergognoso che esista gente capace di guadagnare disonastamente sulla salute della gente,e lo e’ ancora di piu’ che nessuno se ne accorga per 12 anni!Altro che prescrizione,le pene per questi delinquenti dovrebbero essere esemplari.Niente puo’ paragonarsi al dolore di chi vive a contatto con certe malattie!
Carlo Gambino dice:
Sunday, 27 July 2008 alle 13:20
.. E magari era anche bravo!