Giornalista, questo sconosciuto, precario e malpagato

Wednesday, 23 July 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

Qualche tempo fa avevo promesso che mi sarei occupato di giornalismo e di giornalisti. E mantengo quanto detto. Qui sotto vi riporto una tabella dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani, che dimostrano il sensibilissimo aumento dei professionisti assunti.
Per non parlare poi dei free-lance, spesso giovani e sfruttati. “E’ una fortuna raggiungere la somma di 400 euro al mese”, dichiarano a “Monitor”, mensile della scuola di giornalismo dell’Università di Teramo.

Già le scuole di giornalismo? “Meglio abolirle”, mi ha confidato un autorevole collega di un giornale nazionale, spiegando che “Ormai sono inutili, visto che non c’è più posto”.

“Per i precari e gli autonomi (free-lance) l’unica via d’uscita protrebbe essere lo sciopero – dichiara a Sara Del Vecchio di “Monitor” il segretario dell’Assostampa Abruzzo, Ludovico Petraraca – si dovrebbe scendere in piazza”.

Come antipasto, penso vada benone. Almeno per oggi.
gmast

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  1. AntonellaP dice:

    Thursday, 24 July 2008 alle 19:31

    Caro Mastellarini, lei che consigli mi può dare, visto che anche io vorrei intraprendere questa professione?

    sia più esplicita. Che “genere” di consigli?

  2. Francesco B. dice:

    Thursday, 24 July 2008 alle 22:28

    Ti sei proprio sprecato, tutto qua quello che hai da dire sui free-lance e sul giornalismo???????????????

    Era meglio se non lo facevi sto post…
    Mah!?!?!

    è un assaggio
    gm

  3. AntonellaP dice:

    Friday, 25 July 2008 alle 13:05

    Consigli per riuscire ad intraprendere questa professione a tempo pieno. Non c’era nessun doppio senso nelle mie parole. Fare la giornalista è il mio sogno da sempre. Collaboro con un quotidiano regionale per diventare pubblicista, ho la laurea triennale e sto prendendo la specialistica. Pensavo di fare una scuola di giornalismo, ma se lei, essendo del settore, mi può dare qualche consiglio le sarei grata.

    Fino a qualche anno fa le avrei consigliato anch’io la scuola di giornalismo, ma oggi è perfettamente inutile. Non so quanti anni hai (passiamo al “tu” che è meglio), io ho iniziato a 14 da un giornalino locale e oggi ne ho 29 e da qualche anno sono arrivato su testate nazionali.
    Se ti interessa essere assunta in una redazione, la vedo veramente molto ma molto male perché i giornali non assumono più nessuno, anzi tagliano. Il sogno degli editori è quello di fare un giornale senza giornalisti. Se ti interessa collaborare ci sono possibilità. Bisogna bussare alle porte. Faccio un esempio: mesi fa avevo una notizia interessante di taglio economico e provai a scrivere alla redazione del mondo un’email (l’indirizzo l’avevo trovato sul sito del giornale) per proporla. Mi rispose il caporedattore, quella notizia poi non uscì ugualmente ma si aprì un canale che sta dando ottimi successi. Lo stesso feci all’espresso, lasciando un messaggio alla segreteria telefonica di un caporedattore per una notizia che poi fu pubblicata.
    Non ho altri segreti da svelare, solo tanto lavoro. Ma, se fossi mia sorella, ti consiglierei di cambiare lavoro.
    Molti auguri
    gabriele

  4. AntonellaP dice:

    Friday, 25 July 2008 alle 15:40

    Caro Gabriele, ti ringrazio molto per i consigli. Ho 23 anni e anche mia madre a volte mi consiglia di cambiare strada, pur incoraggiandomi, ma io sono ostinata e voglio coronare questo mio sogno, non solo per realizzare un desiderio personale, ma perchè credo profondamente nel fatto che l’informazione sia il fondamento di una vera democrazia. Ma si riesce a vivere di sole collaborazioni saltuarie? Non credo, e oltre ad un fattore economico credo ci sia anche la frustrazione di non sentirsi sicuri e garantiti nello svolgimento del proprio lavoro. Come fare per mantenersi?

  5. Gabriele Mastellarini dice:

    Friday, 25 July 2008 alle 16:12

    Cara Antonella, ti capisco benissimo e fai bene a provarci, ma se tra qualche anno non ce l’avrai fatta, beh io te l’avevo detto. Comunque ecco alcuni consigli utili (prima o poi dovrò decidermi a fare un libro). Io vivo di collaborazioni, quindi è possibile. Devi però – a mio avviso – trovare un riferimento quantitativo e uno “qualitativo”. Se tu dovessi strappare una collaborazione all’espresso non potresti certamente camparci ma – ti assicuro – è un ottimo biglietto da visita (elemento qualitativo). Allo stesso modo devi produrre una certa mole di articoli per poter campare e, per questo, ti consiglio di scandagliare testate di nicchia, locali e quant’altro. Ma attenzione! Ciò significa che dovrai muoverti a 360 gradi. A me capita, ormai da anni, di passare dall’economia alla politica, dal cinema alle gare d’appalto, dai trasporti alle inchieste. Insomma, tutto fa brodo.
    Internet e la posta elettronica aiutano tantissimo (quando iniziai c’erano solo il telefono e la macchina da scrivere ed era impossibile uscire dal “locale”), ma la concorrenza – ti assicuro – è spietata (compresi gli “interni”), i giornali tagliano sui collaboratori e se rischi, cara mia, ti giochi il culo (scusa il francesismo). Altro esempio: se un free-lance “cicca” un pezzo si gioca la credibilità, un interno tutt’al più lo cazziano.
    Vuoi un consiglio? Coltiva l’hobby del giornalismo ma affiancalo a qualcosa di più “concreto”. Oppure prova con le scuole di giornalismo, anche se non assicurano più nulla e sono perfettamente inutili.
    Oppure c’è la strada della raccomandazione. Una volta, un vecchio giornalista mi disse: se vuoi fare questo mestiere guardati intorno e scova notizie, poi fatti apprezzare. Ma se hai un parente ministro, meglio per te.
    ciao
    gm

  6. AntonellaP dice:

    Friday, 25 July 2008 alle 16:29

    Caro Gabriele, grazie mille per i consigli. Di solito i giornalisti tendono a non darne per evitare la concorrenza, invece tu sei stato molto disponibile. Grazie ancora.

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