Travaglio business. Non un giornalista, ma un "segmento di mercato"
Friday, 22 August 2008di Gabriele Mastellarini
Il re è nudo, cari lettori. Marco Travaglio che non legge L’espresso, come avevo documentato mesi fa su questo blog, e poi mi insulta via sms e alla fine sbotta: “Mastellarini all’espresso? Non me ne erano nemmeno accorto” (ma ho pubblicato anche i 90 articoli da me firmati). E Furio Colombo, per non esser da meno, prende una topica pazzesca su Jacopo Barigazzi di Newsweek, definendolo giornalista fantasma.
Eccoli i travaglini, belli come il sole. Un po’ distratti, ma chissenefrega, purché facciano cassetta. Trovano milioni di fan pronti a comprare i loro libri e a leggere i loro (spesso strampalati) articoli. Ora L’Unità, che si è affidata alla brava Concita De Gregorio, potrebbe buttarli fuori ma loro sono già pronti a farsi un giornale da soli. “È un bellissimo sogno”, ha detto a L’espresso Lorenzo Fazio, direttore editoriale di Chiarelettere, casa editrice dove pubblica Marco Travaglio. “Il segmento di mercato è appetibile, inutile nasconderlo. Ma per ora non c’è nessun piano”.
Avete letto bene, qui non si parla di diffondere notizie, di proporre idee, di criticare, di fare giornalismo. No, cari signori. A questi interessano i soldi. I lettori sono solo consumatori. Chi compra giornali e libri vale come un cliente del macellaio, quello del mezzo chilo di manzo macinato. L’ho sempre sostenuto e lo ribadisco: ormai hanno creato un business, vanno all’incasso e se ne fottono. Tutti insieme appassionatamente, si propagandano i libri a vicenda, se li presentano e se li recensiscono in tv e sui lor giornali. E schiere di lettori-consumatori-clienti mettono mano al portafogli e si prendono il libretto, il dvd, il biglietto per lo spettacolo teatrale, tra poco anche la t-shirt, il cappellino, il portachiavi, la statuetta da mettere sul tavolino.
Poi fanno delle figuracce, sbagliano nomi e cognomi, sono disinformati, ma per i loro clienti va tutto bene. E loro incassano sempre di piu’ con i libri-fotocopia, gli articoli rimasticati, le comparsate in tv, le presentazioni e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
A L’Unità sta cambiando il vento (leggi QUI) e Marco Travaglio si è messo alla finestra. I suoi corsivi, rigorsamente satirici, potrebbero sparire, ma lui farà valere il suo “peso” contrattuale, in termini di clienti-pagatori, s’intende. “Se il nuovo giornale mi piacerà come il vecchio, e il nuovo direttore lo vorrà, io continuerò a collaborare”. Altrimenti…Ve lo diciamo noi, è già pronto un nuovo giornale con la benedizione di Tonino Di Pietro.
Il titolo? Non è stato ancora deciso. Stanno ancora pensando al prezzo di copertina.


Nuova Cartagine dice:
Friday, 22 August 2008 alle 15:40
Attenzione sito antidemocratico e censore.
Gabriele Mastellarini dice:
Friday, 22 August 2008 alle 15:50
Caro Nuova Cartagine, direi che questo e’ un sito “privato”
gm
Walter Paiano dice:
Friday, 22 August 2008 alle 16:54
Ritengo senza ombra di dubbio che Travaglio sia criticabile sotto molti punti di vista. Se la tira, è prontissimo a tirare fuori un libro ogni volta che ve ne sia l’occasione, magari spesso predica bene e razzola male. Ma permettimi una osservazione: se rimproveriamo a Travaglio di far soldi coi libri (e a Grillo di far soldi con gli spettacoli teatrali, e ai parlamentari che si battono contro gli amministratori corrotti e inquisiti, a qualunque partito debbano rendere conto) allora stiamo dicendo che chi pretende di voler cambiare in meglio la società dovrebbe farlo senza incassare un euro. Insomma, se scrivi un libro che denuncia l’impoverimento degl italiani e poi lo rivendi a 20 euro ti stai decisamente prendendo da solo in giro.
Tuttavia c’è un appunto da fare: gli articoli di Travaglio trovano “rifugio” su l’unità e l’espresso, testate che bisogna acquistare (certo, difficile che uno si compri l’espresso solo per leggere il trafiletto di Travaglio)ma anche e sopratutto su Internet. La rubrica passaparola, ospitata dal blog di Beppe Grillo, non è a pagamento. Nessun adsense figura sul blog “voglio scendere” di Travaglio, Gomez e Corrias, quindi dobbiamo dedurre che se Travaglio lo fa per pubblicità ci ricava perlopiù dalla vendita di libri e dall’essere invitata ai vari convegni antimafia che si tengono ogni anno. I secondi, che sono momenti di grande raccoglimento pubblico e di informazione, non ci tengo proprio ad attaccarli: se lo fai allora è solo per difendere la Mafia, non ci sono altre scuse da tirare.
Riguardo il discorso dei libri la questione è più complessa. Se critichiamo Travaglio che incassa milioni dalle edizioni Chiarelettere, dobbiamo criticare Rizzo e Stella che con “La casta” e “La deriva” mettono in luce grandi ingiustizie e clientelismi della nostra società, e io di certo non attaccherò i due inviati del Corriere, perchè per questione di “fede” difendo le loro battaglie.
Una grossa pecca che possiamo rimproverare a Travaglio è l’idea che “predica bene ma razzola male” ammesso che noi siamo in grado di giudicare (non possiamo infatti sapere se Travaglio quando va a comprare il pane chiede lo scontrino o, dopo tutti i bei discorsi sull’evasione fiscale, se ne frega beatamente), quindi il fatto che non si voglia impegnare in ambienti politici o giudiziari (non fà leggi che evitino la deriva corruzionistica della nostra società, nè si mette a indagare come un PM che voglia impedire questo fenomeno della corruzione e del clientelismo politico, l’obiettivo preferito di Travaglio).
Se è così va bene, ma allora anche tu, e tutti i giornalisti siete criticabili: predicate bene e razzolate … boh, chi lo sa come razzolate. Giudichiamo Travaglio per ciò che dice e come lo dice: riporta fatti e documenti, magari il modo in cui lo racconta è molto tendenzioso, ma il giorno in cui un giudice diffiderà Travaglio per quello che scrive (già Brigandi una causa cos’ l’ha persa) sarò il primo ad attaccarlo.
Non ti capisco quindi perchè critichi l’operato di Antonio di Pietro, perchè in quanto politico si impegna direttamente per mettere in pratica una idea di legalità che ritiene necessaria per uan buoan amministrazione del paese, e lo dimostra con la fedina penale pultia dei suoi parlamentari. Capisco invece l’astio contro Grillo, che disse in vista del 13 Aprile di non andare a votare, quando c’erano almeno un paio di formazioni politiche che sostenevano le sue idee su ambiente, economia e giustizia. Quello era bigottismo all’ennesima potenza.
Ti lascio la mail e se vuoi ne riparliamo,
Walter
Gabriele Mastellarini dice:
Friday, 22 August 2008 alle 17:24
Caro Walter,
già il fatto di trattare come un normale “consumatore” un cittadino-elettore mi fa rabbrividire…
gm
Mastellaroni dice:
Friday, 22 August 2008 alle 18:25
Mastellarini, mastellarini… Mi spiega come un giornale possa andare avanti senza “consumatori”?? Non ci deve essere “un segmento appetibile di mercato” se si vuole mantenere in vita un giornale?? Secondo lei non richiede ingenti risorse economiche? Forse vive di aria fritta?? Chi ha fatto queste dichiarazioni non e’ un editore e quindi anche un imprenditore?? Si scrive sicuramente per i lettori, ma bisogna anche tenere presente prima di tutto il lato economico. Per quanto riguarda poi gli errori di Travaglio o di Colombo, ogni tanto sbaglieranno ma questo non significa che non vale nulla cio’ che scrivono. Il suo antitravaglismo la fa sempre esagerare.
Saluti
mauro dice:
Friday, 22 August 2008 alle 19:10
ottimo spunto, lo linko volentieri su postcrazia
Walter Paiano dice:
Saturday, 23 August 2008 alle 10:35
In effetti la fetta di mercato è un qualcosa di cui tutti, imprenditori e editori di giornali, devono tenere conto : già in un blog tu come me decidi di concentrarti su alcuni argomenti piuttosto che altri, perchè speri di far breccia nella mente di un particolare tipo di lettori, anche se poi paradossalmente sia io, che spesso difendo Di Pietro, che tu, che spesso lo critichi, attiriamo utenti di idee politiche opposte.
DeanKeaton dice:
Saturday, 23 August 2008 alle 22:59
Ma Paiano.
Gli annunci di Google e la pubblicità di BancoPosta sul blog Voglioscendere compaiono solo a me?
Non che ci sia niente di male, per carità.
Certo che scrivere qualche riga in meno e rileggerla gioverebbe certo alla sua credibilità. E dei fan di Travaglio in generale.
Saluti
Mastellaroni dice:
Saturday, 23 August 2008 alle 23:35
@DeanKeaton
Credo che la pubblicita’ sia una news, non penso ci fosse fino a qualche giorno fa. Se non altro quella di Banco Posta. Per quanto riguarda quella di google non saprei, io di solito non ci faccio caso alle pubblicita’.
L’Unità, fuori Colombo e Padellaro ma è un normale avvicendamento. Ora Veltroni e Soru potrebbero cacciare pure Travaglio | www.dituttounblog.com - dituttounblog.com dice:
Wednesday, 27 August 2008 alle 01:44
[…] http://dituttounblog.com/editoriali/travaglio-business Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web. […]
La mia risposta a Mastellarini su “Travaglio è un segmento di mercato” – Mille! dice:
Wednesday, 27 August 2008 alle 10:09
[…] a far pubblicare con una frequenza altissima. Dopo aver letto l’ultimo articolo dal titolo Travaglio business. Non un giornalista, ma un “segmento di mercato” mi sono permesso di rispondergli nei commenti. Vi riporto la mia opinione sul blog, credo che […]
Travaglio business, c’e’ chi dice no. Io non ci credo | www.dituttounblog.com - dituttounblog.com dice:
Sunday, 31 August 2008 alle 14:09
[…] Leggi Travaglio-business. Quando un giornalista diventaun segmento di mercato (http://www.gabrielema… Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web. […]
flavio dice:
Sunday, 14 September 2008 alle 11:50
Non leggo, non vedo, e non sento, purtroppo,nessuna domanda che un serio giornalista dovrebbe fare al politico di turno per “metterlo in difficoltà”.Il politico parla con monologhi senza contradditorio alcuno: è uno schifo. Travaglio, invece è un giornalista pungente: magari ce ne fossero altri.
joseph c. dice:
Saturday, 8 November 2008 alle 12:57
travaglio non è un santo,e non ci credo che le sue info sono apartitiche,senza schieramento,ma mene frego se scrive libri e và a talkshow(dovrà pur mangiare), mi fà schifo il fatto che in questa italia allo scatafascio per avere certe informazioni,che altro non sono che corruzioni e losche tresche dei nostri politici, devo o comprarmi un libro o sbattermi a cercare su internet,questo perchè chi controlla l’informazione ,anke in modo indiretto(perchè basta aver paura di una persona per non fargli uno sgarbo)si limita ad informarci sull’ultimo calendiario uscito o sulle favolose storie d’amore tra un cane e magari un topo.
una cosa buona la sta facendo lo stato,combattere la camorra,del resto se non si elimina la concorrenza come si fà a lavorare in pace.
noi poveri italiani paese di mafiosi.
saluti
asdrubale dice:
Saturday, 8 November 2008 alle 13:15
Ecco, una delle cose difficili da comprendere è che ci si deve sbattere per cercare in internet le notizie che ci da Travaglio, nascoste dai grandi media al servizio del nano sodomizzatore del Mozambico. Eppure Travaglio scrive regolarmente su giornali e riviste e appare in televisione tutte le settimane.
Misteri della censura nanesca.
annalaura dice:
Monday, 8 December 2008 alle 13:42
concordo in pieno con l’articolo di Mastellarini.
alessio tocci dice:
Friday, 5 June 2009 alle 10:19
ognuno è libero di guadagnare quanto il suo talento gli consente purchè lo faccia in maniera onesta e ci paghi le tasse.
il resto non conta….si puo’ vendere e non vendere, nessuno costringe a comprare i libri di questo o quello lo stato invece ci costringe a pagare la tassa sulla televisione….
…e comunque non è che i giornali si generino per fenomeni naturali e gratuiti, farli ha un costo.
non credo nemmeno che dell’euro e venti che costa l’unità il guadagno sia tutto di travagli a me sembra che il sig. mastellarini sia solo un po invidioso o arrabbiato per non riuscire dove altri riescono…
my 2 cent
Sergio Fornasini dice:
Friday, 5 June 2009 alle 10:24
Mi perdoni Alessio, ma lei forse non conosce il lavoro di Mastellarini ed i motivi delle sue critiche a Travaglio. Frughi nel nostro archivio, è tutto molto ben documentato e motivato.
Saluti