Travaglio in tv: i conti non tornano

Thursday, 15 May 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI, SENTENZE

Michele Santoro e Marco Travaglio

Una mezza verità di Marco Travaglio nel corso della trasmissione “Anno Zero” (Raidue) diretta da Michele Santoro.

Il giornalista collaboratore di Repubblica, L’espresso e L’Unità ammette di essere stato condannato civilmente a risarcire Previti, ma dimentica la recente condanna del Tribunale di Torino a indennizzare Fedele Confalonieri e Mediaset spa per un totale di oltre trentamila euro (la sentenza la trovate nel link a fianco “Sentenze”).

Anche il conduttore Michele Santoro, fa finta di non sapere nulla. E al pubblico viene propinata un’altra mezza verità.

Travaglio è ancora disinformato sul caso Tosi, il Sindaco lehista di Verona condannato in primo grado e in appello per istigazione all’odio razziale. Così Tosi può agevolmente replicare a Travaglio, dicendo ciò che io ho scritto sull’espresso un mese fa e cioè che la Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello di Venezia la precedente condanna di Tosi che – comunque – potrebbe essere riconfermata dal giudice di secondo grado. Ma ad oggi, Tosi non ha nessuna condanna sul groppone (come detto erroneamente da Travaglio).

Per me questa è una bella soddisfazione: ho “bruciato” sul tempo un grande cronista giudiziario e autore di libri in vetta alle classifiche. Mi spiace che lui non legga le pagine dell’espresso, dove scrive tutte le settimane.

Mi permetto di citare Indro Montanelli: “I fatti vanno raccontati tutti: chi ne censura qualcuno è un disonesto che come tale prima o poi viene smascherato”

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  1. Daniele dice:

    Monday, 19 May 2008 alle 18:15

    Santoro aveva chiesto lumi a Travaglio, a beneficio del pubblico, su eventuali condanne ed il giornalista aveva citato la causa in cui Previti aveva querelato
    Travaglio, che era quella di cui parlava Castelli. Tanto basta.

    Cito l’articolo 27 della Costituzione nella parte
    “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva” dove spesso, erroneamente,
    il termine “condanna definitiva” viene interpretato
    come “cassazione” ed il termine “colpevole” come
    “condannato”.
    Travaglio non ha detto che Tosi e’ “colpevole”,
    ha detto che e’ “condannato” e per farlo non aveva
    bisogno di parlare della causa civile persa contro Mediaset e Confalonieri, dacche’ il leghista gli
    aveva chiesto di fare chiarezza sulle proprie vicende
    giudiziarie e non su quelle del giornalista.

    Ma adesso ammettiamo per un attimo che al posto di quell’articolo ci sia il “nostro articolo 27” quello
    che non ammette il termine “condanna” se non inteso
    come “condanna definitiva”. Travaglio non potrebbe
    affermare di essere stato condannato, visto che,
    come afferma lui stesso nel suo sito, potra’
    ricorrere in appello per l’azione legale di
    Confalonieri e Mediaset. Un saluto.

  2. Gabriele Mastellarini dice:

    Monday, 19 May 2008 alle 19:05

    Devo una precisazione al sig. Daniele che è molto attento, ma gioca con le parole.
    1) Credo – ma vado a memoria – che la condanna Previti sia essa stessa di primo grado, al pari di quella Confalonieri. Quindi o citarle entrambe o non citarle. Se poi Marco vincerà in appello sarò davvero felice per lui, ma si “contestavano” solo le modalità di difesa (“Faccio satira!”) e l’impiego di espressioni pesanti (“Confalonieri si dovrebbe sputare in faccia”…)
    2) Ad oggi Tosi non è condannato, in quanto la Cassazione ha “cassato” la condanna della Corte d’Appello, chiamando la stessa Corte a ripronunciarsi in merito. Se si etichetta una parsona come “condannato” bisogna almeno dire “condannato in primo grado”, riformato in secondo, cassato con rinvio in terzo.

    saluti
    gmast

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