ALTRO BLUFF! Repubblica in prima pagina racconta la paura del buco nero e si affida al prof. Rossler. Ma lui non è un ricercatore e neppure un chimico (come scritto), fa il medico psicologo!
Thursday, 4 September 2008di Claudio Pasqua per “Gravità Zero”
Numerosi lettori ci hanno scritto, un po’ spaventati peraltro, riguardo una notizia diffusa su parecchi siti internet e oggi anche dalla stampa nazionale. L’LHC, il potente acceleratore del CERN che verrà attivato tra pochi giorni sarebbe, secondo certa stampa, in procinto di generare un buco nero che potrebbe distruggere la Terra.
In particolare Repubblica ha scelto addirittura la prima pagina per veicolare quella che non è nient’altro che la solita bufala estiva che sta girovagando amplificata da alcuni blog su Internet da alcuni mesi. A quando una puntata anche sul programma RAI Voyager?
Complimenti alla nostra stampa nazionale. Se nel 2007 la credibilità di carta stampata e Telegiornali era scesa ai minimi storici (secondo questa recente ricerca condotta dall’Università di Trieste), finirà che i giornali li compreranno solo più per avvolgerci il pesce!
Non passa giorno senza che i giornali e le TV veicolino per vere bufale colossali (però facilmente smentibili con una ricerca accurata su Internet).
E le bufale non si annidano solo tra le notizie scientifiche. LA STAMPA e altri giornali ad esempio due giorni fa hanno pubblicato (in prima pagina) questa immagine di Sara Palin, la candidata a vice di McCain alla presidenza americana, che è chiaramente un fotoritocco facendola passare per vera… Ma le controllano le fonti questi giornalisti?
Ciò che riempie di vergogna è che non ci risulta ci siano state scuse ai lettori per le notizie false.
Ritornando invece allo “scoop” di Repubblica iniziamo con il dire che Otto Rossler, colui che ha sollevato il problema dei micro black hole, non è un chimico come si afferma nell’articolo e neppure un ricercatore ma un medico, con specializzazione in psicologia!
In pratica ne sa di teoria delle particelle elementari quanto mia nonna!
Bastava un controllo incrociato su Wikipedia, prima di scrivere.
Nell’articolo, oltre agli errori, … le omissioni (in questo modo si spaventa meglio il lettore e si vende qualche copia in più del giornale). Sembra una ovvietà ma non lo è: pochissimi (forse solo i lettori di questo blog) comprerebbero mai una rivista che riportasse in prima pagina solo una precisa e attenta analisi degli esperimenti reali dell’LHC. Ma se invece ci aggiungo un titolone che afferma che “la Terra, forse, verrà distrutta” non credete che lo comprerebbe anche la casalinga di Voghera?
Come quando su Repubblica viene scritto che le temperature raggiunte sono centomila volte più alte di quella che esistono al centro del Sole, ma “dimenticando” di precisare che in realtà l’esperimento non funzionerebbe se l’LHC non fosse tenuto a una temperatura di -271,25 °C, più fredda dello spazio cosmico!
In pratica fa più freddo dentro l’acceleratore che al Polo Sud, e che le temperature di collisione sono solo teoriche in quanto si verificano in un femtosecondo (un milionesimo di miliardesimo di secondo) tra particelle grandi un milionesimo di miliardesimo di metro.
Naturalmente bisognerebbe rassicurare informando il lettore spiegando con accuratezza che in questo momento i raggi cosmici, formati dalle stesse particelle accelerate nell’LHC ma prodotte nello spazio, bombardano la Terra da centinaia di milioni di anni, anche in questo momento mentre state leggendo. Particelle che sono accelerate in natura fino ad energie molto superiori a quelle dell’LHC. E che nessuno si è mai lamentato in tutti i 3500 milioni di anni della vita sulla Terra!
Ma perché diminuire la drammaticità della notizia enfatizzando troppo una verità che ogni studente universitario del primo biennio in fisica conosce?
Belissimo il pezzo di Daniela Ovadia, sul blog di LE SCIENZE:
“Questa della fine del mondo provocata dal mano dell’uomo non è una novità nella storia della psicologia sociale: il timore dello “scienziato pazzo” che gioca con la materia ha radici antiche (gli alchimisti furono bruciati sui roghi), per non parlare del timore che suscita un’esperimento che si propone di “simulare l’origine del mondo”, così come è stato descritto al volgo il progetto dell’LHC. E poiché siamo comunque tutti figli della cultura giudaico-cristiana, sappiamo cosa accade quando l’uomo pretende di farsi dio!”
I giornali giocano spesso sulle paure ancestrali dell’uomo: che tradotto significa “schiaffa il mostro in prima pagina e aumenterai le vendite”!
Sembra di assistere a una equazione: “Dato un argomento insolito, la carta stampata venduta sarà direttamente proporzionale all’ignoranza che la gente possiede su tale argomento. Inoltre la derivata rispetto al tempo della quantità venduta di articoli sull’argomento è inversamente proporzionale alla qualità informativa degli stessi”.
Infatti basta andare in edicola per vedere quanto la cartaccia superi la qualità, sommersa da astrologie, novelle e grandi fratelli!
Per fortuna ci viene in soccorso un articolo apparso sulla rivista Vita che tra le altre cose afferma
[…] le boutades hanno avuto, se non altro, il merito di fare da cassa di risonanza, ricordando che qualcosa di mai tentato prima sta per essere realizzato al Cern. A ennesima riprova che la scienza sfonda il muro dell’indifferenza mediatica solo quando riesce a far paura.
E dire che il “popolo”, quando gliene si dà l’occasione, tende a dimostrarsi molto meno bue di quanto in genere non lo si immagini, se è vero che all’ultimo open-day del Cern, lo scorso aprile, ben 55mila persone sono accorse dai quattro angoli del mondo al solo scopo di visitare il nuovo acceleratore.
PER APPROFONDIRE
La sicurezza dell’LHC Il Large Hadron Collider (LHC)
(http://www.gravita-zero.org/2008/09/micro-buchi-neri-al-cern-e-altre-bufale.html)

Andrea dice:
Thursday, 4 September 2008 alle 11:06
Ottimo, condivido in pieno. Solo un nota marginale: La Stampa ha pubblicato delle pseudo scuse in 13a pagina il giorno seguente.
http://www.phonkmeister.com/post/48181573/la-stampa-si-scusa-della-cazzata-madornale-ieri-in
Ciao.
Si, l’avevamo scritto anche noi in un post precedente
gm
Stefano dice:
Thursday, 4 September 2008 alle 17:13
Guarda che Otto Rössler non è uno psicologo. Se foste un pochino più acculturati in matematica, sapreste che Rössler è stato uno dei pionieri della teoria del caos.
rivolgiti all’autore del pezzo. C’è scritto dottore in psicologia…
Gabriele Mastellarini dice:
Thursday, 4 September 2008 alle 17:38
ho cercato su wiki e rossler risulta medico psicologo, sembra che la laurea in chimica gliela abbiano data per decreto nel ’94
ciao
gm
Daniele dice:
Thursday, 4 September 2008 alle 17:53
Otto E. Rössler (born 20 May 1940) is a German biochemist.
Book Publications
Encounter with Chaos, 1992, (ISBN 0-38755-647-8)
Endophysics: The world As an Interface, 1992, (ISBN 9-81022-752-3)
Jonas World – The Thinking of Child, 1994,
The Flaming Sword, 1996, (ISBN 3-7165-1017-3)
with René Stettler: Interventionen. Vertikale und horizontale Grenzüberschreitung. 1997, (ISBN 3-87877-627-6)
with Peter Weibel: Aussenwelt – Innenwelt – Überwelt. Ein Gespräch. 1997, (ISBN 3-87877-628-4)
with Wilfried Kriese: Mut zu Lampsacus. Das Internet als Chance. 1998
with Artur P. Schmidt: Medium des Wissens. Das Menschenrecht auf Information. 2000, (PDF; 1,61 MB )
Lo cerchi su Wikipedia in inglese
Daniele dice:
Thursday, 4 September 2008 alle 17:58
Piú che un ciarlatano pare che sia un genio… ció non toglie che possa aver detto cazzate o che alcuni giornalisti, non capendo quello che dice, abbiano stravolto il senso di alcune sue affermazioni.
Saluti
Obbligatorio dice:
Friday, 5 September 2008 alle 13:27
Anche il capo della rete elettrica aveva affermato poco prima dell’enorme black out di qualche anno fa che qui da noi potevamo stare sicuri che un fatto simile non sarebbe mai avvenuto. Sembra che i pregiudizi non vi manchino bravi scienziati!
Austinn dice:
Sunday, 21 September 2008 alle 14:35
Dopo quel “genio” di Otto Rossler, intervistato da Repubblica come se fosse un esperto delle di fisica della particelle, e scongiurata la fine del mondo annunciata da Repubblica, ecco ora una ennesima bufala della stessa testata sugli arcobaleni.
In “tecnologia e scienza” per Repubblica sarebbero una prova dei cambiamenti climatici!
http://www.gravita-zero.org/2008/09/bufale-atmosferiche-su-repubblica.html