Mastellarinate/1. Chiedo ammenda al Trav…Magari sul Raiotta-governativo aveva ragione, ma non sui toni

Wednesday, 24 September 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

Nel palazzo della Rai di Saxa Rubra c’è un uomo felice. È Gianni Riotta, il giornalista palermitano che dal settembre 2006 dirige il Tg1. (…) Da ieri sera c’è però un’altra ragione che rende felice il 54enne giornalista laureato alla Columbia University e affascinato dell’America.

Il motivo è rappresentato dal record mondiale che il suo Tg1 ha raggiunto nella passerella di ministri del Governo. Finora nessun telegiornale al mondo era riuscito a fare altrettanto, nemmeno quelli dell’epoca buia in cui governava il tandem Fanfani-Bernabei che considerava il Governo e il Vaticano la matrice dell’informazione.

La carrellata di ieri sera alle 20 è un unicum nella storia della televisione e meriterebbe un saggio di Aldo Grasso, oppure un po’ d’attenzione da parte di quell’Osservatorio di Pavia che dal ’94 si è preso il compito di monitorare gli equilibri televisivi.

Con una sequenza impressionante sono entrati sulle tavole degli italiani (dove si mangia ogni sera un piatto di Alitalia con un contorno di crisi americana e un dessert di criminalità) il ministro Sacconi, seguito a ruota dall’innamorato Frattini che con lo sguardo vitreo per le lenti a contatto ha chiesto il silenzio stampa sui turisti rapiti in Egitto. Poi è stata la volta del mefistotelico La Russa e di Maroni che hanno esaltato la presenza di 500 militari a Caserta per combattere i casalesi.

Ma non basta, perché Riotta ha pensato bene di invitare in studio il Robin Hood dei poveri, Giulietto Tremonti, che con il solito orgoglio ha rivendicato la paternità delle sue profezie sulla crisi del capitalismo. Il genietto di Sondrio non aveva ancora finito di parlare che subito è apparso il faccione di Bondi all’inaugurazione di una mostra londinese su Mantegna.

In questo orrendo panino istituzionale c’è stato spazio anche per un’anonima signora sottosegretario alla Sanità e per Pierfurby Casini che da Addis Abeba ha lanciato un urlo di dolore sui bambini dell’Africa e i cristiani perseguitati.

Nessuno dica comunque che Riotta ha esagerato perché con lo spirito anglofono che lo attraversa ha trovato modo di infilare una dichiarazione dell’ex-direttore dell’“Economist” Bill Emott contro il latte alla melanina importato dalla Cina.

A questo punto 6 milioni di italiani hanno smesso di mangiare e hanno guardato la povera conduttrice Tiziana Ferrario che appariva stordita dalla carrellata istituzionale. Subito dopo il Tg1 è andato in onda il programma “Tutti pazzi per la tele”. Riotta compreso.

(Fonte: Dagospia.com)

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  1. Francesco dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 16:28

    Cioè, giusto per capire…se Travaglio dice che Riotta è filo-governativo, che da notizie parziali e chi più ne ha più ne metta, allora tutti contro T; se lo dice Dagospia, allora tutti d’accordo…
    mah..

    Di Travaglio continuo a contestare il metodo “demolitorio” dell’interlocutore, senza consentire il contraddittorio (lui sì).
    Non sapevo, invece, di questo exploit di Riotta al tg1 di ieri (non guardo mai quel tg, preferendo skynews24)
    gm

  2. Francesco dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 16:48

    <>

    Fino a prova contraria sono i Tg e quindi i rispettivi direttori (in primis Riotta e Mimun) a non consentire il contraddittorio…
    T cosa dovrebbe fare? Dare spazio nella rubrica sul blog di Grillo in modo da far replicare? o nel blog?
    Riotta, Mimun e tutti gli altri hanno un tg su cui rispondere a tutte le contestazioni a loro rivolte.

  3. Daniele dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 17:01

    Però è simpatico Mastellarini, perché non lo dice anche lei che fa satira?
    Ora contesta a Travaglio il contraddittorio… dove lo dovrebbe avere, mentre scrive? Qualcuno vieta alle persone da lui chiamate in causa di rispondere ed eventualmente di denigrare Travaglio se questi ha detto una fesseria sul loro conto?

  4. DeanKeaton dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 17:17

    Naturalmente se le elezioni le avesse vinte Veltroni saremmo comunque qui a parlare di imbarazzante sfilata di membri del Governo.
    Qualcuno ha la memoria corta, evidentemente, e non riesce a ricordare cosa accadeva pochi mesi orsono.

    Saluti

  5. Daniele dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 17:48

    Ce lo ricordi lei Dean!

  6. Scirocco dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 18:06

    “Nessuno dica comunque che Riotta ha esagerato perché con lo spirito anglofono che lo attraversa ha trovato modo di infilare una dichiarazione dell’ex-direttore dell’“Economist” Bill Emott contro il latte alla MELANINA importato dalla Cina.”

    Melammina.
    Trattasi di melammina, non di melanina.
    Ma agli orecchianti del giornalismo nostrano è difficile farlo intendere, perché appunto usandole molto, hanno fatto i calli alle orecchie. Sono, come si dice, un po’ duri di comprendonio.

    Chiunque può infatti comprendere che la melanina, molecola pigmentaria chiamata in causa ogni estate quando ci spiegano come prendere la tintarella, sarebbe se non altro difficile da mischiare nel bianco del latte.

  7. Paolo Rossi dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 18:08

    Grande Mastellarini

    continuo a giudicare sbagliato il tuo accanimento nei confronti di Marco Travaglio
    ma ti faccio i miei complimenti:
    l’autorionia (mastellarinate) e il saper riconsiderare le proprie posizioni a mio avviso sono qualità indispensabili per un bravo giornalista.

  8. Daniele dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 18:35

    Mi unisco anche io a Paolo Rossi nel complimentarmi con Mastellarini per l’autoironia.

    Saluti

  9. Fabrizio Spinella dice:

    Wednesday, 24 September 2008 alle 21:11

    La…Riotta della Valtellina.

  10. DeanKeaton dice:

    Thursday, 25 September 2008 alle 00:07

    Daniele.
    Faccia uno sforzo. Non parlo di secoli fa.
    Si è già dimenticato quando sfilavano Mastella, Di Pietro, Ferrero, De Castro, Bianchi, Pecoraro Scanio con sporadiche (mica tanto) dichiarazioni di Caruso, Luxuria e Turigliatto?

    Ad apparire storditi alla fine della carrellata istituzionale erano i sei milioni di italiani che l’avevano seguita. Increduli proprio di fronte al fatto che di carrellata istituzionale si trattasse.
    Ma Travaglio, che fiuta le notizie, già si occupava del futuro. Cioè di Berlusconi e dei suoi uomini che presto sarebbero stati di nuovo al Governo. O forse si occupava del passato? O forse non si è mai occupato d’altro?

    Saluti

  11. Sergio Fornasini dice:

    Thursday, 25 September 2008 alle 00:34

    Eh, quello che fa notare Dean è vero. E se la memoria non mi inganna il direttore del TG1 era sempre lo stesso. Sarà anche titolato e con un curriculum invidiabile ma da quando è diventato un direttore di testata televisiva si è omogeneizzato all’ambiente nel quale vive

  12. Daniele dice:

    Thursday, 25 September 2008 alle 12:35

    DeanKeaton,
    io lo sforzo lo farei pure, ma sarebbe inutile… il TG1 non lo guardo da anni, se non altro perché non mi trovo in Italia e quando vi faccio ritorno preferisco impiegare il mio tempo in altra maniera.
    Mi sembrava solo strano che non mi fosse mai giunta voce di questa faziosità del TG1 verso il csx sotto il governo prodi, visto che non mi pare che il cdx sia mai insorto per un qualche atteggiamento fazioso di Riotta.
    comunque, stando a quanto scritto sia da dagospia che da lei, si può dedurre che il TG1 è un TG governativo…e questo a prescindere dal colore del governo in carica.

    La conclusione che se ne trae è che pare essere proprio una schifezza di TG.

    Saluti

  13. DeanKeaton dice:

    Thursday, 25 September 2008 alle 13:42

    A dire il vero, Daniele, quale lamentela c’era pure stata.
    Attutita comunque dal fatto che una sfilata come quella proposta dall’ultimo Governo Prodi non faceva altro che aumentare il desiderio dell’italiano medio di rivedere Silvio Berlusconi sulla poltrona della Presidenza del Consiglio.
    E così è stato.

    Vede. Luca Telese, nel forum non ufficiale di Travaglio, ha scritto delle parole che dovrebbero far riflettere. Cioè che il successo del Cavaliere non sia attribuibile tanto alla sua visibiltà mediatica, quanto alla impresentabilità dei suoi avversari.
    Ma si sa che l’autocritica in certi palazzi non è contemplata. Retaggi del passato.

    Saluti

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