SCOOP! Corte dei conti, è guerra sulla circolare blocca incarichi
Friday, 7 November 2008di Gabriele Mastellarini per “Il Mondo”, in edicola con “Il Corriere della Sera”
Appena nata e subito contestata. La circolare sugli incarichi extra-giudiziari dei magistrati della Corte dei Conti, firmata il 29 maggio dal presidente Tullio Lazzaro (e mai diffusa ufficialmente), è stata impugnata davanti al Tar del Lazio nei giorni scorsi quando l’avvocato Paolo Scaparone ha depositato il ricorso per conto di Maurizio Mirabella, procuratore regionale di Aosta.
Il provvedimento, redatto dal Consiglio di presidenza dopo nove mesi di discussioni, ridimensiona un fenomeno che stava creando non pochi impacci all’immagine dei giudici-controllori che si trovavano a collaborare (lautamente pagati) con gli stessi soggetti pubblici controllati. La nuova circolare fissa regole precise: aspettativa più difficile per chi vuole dedicarsi ad altre attività, limite massimo di tre contratti occasionali presso uno stesso Ministero (non si applica per la Presidenza del Consiglio) e possibilità di svolgere «un solo incarico a carattere continuativo», valutazioni sui compensi, verifiche a campione sul lavoro dei magistrati e rigide graduatorie per la concessione delle collaborazioni.
Particolare attenzione alle docenze universitarie che saranno liberamente ammesse per i periodi inferiori alle 30 ore, mentre servirà il visto del Consiglio di presidenza se vanno da 31 fino ad massimo di 60 ore. Sul punto il Tar di Aosta (con sentenza del 16 ottobre, sempre su ricorso di Mirabella) è già intervenuto, spiegando che la libertà di insegnamento non può essere limitata neanche ai magistrati contabili e quel tetto orario potrebbe essere illegittimo.
La parte più discussa della nuova circolare riguarda il conflitto di interessi: procuratori, consiglieri e presidenti di sezione non potranno più collaborare con enti sui quali hanno giurisdizione. Disposizione cruciale, ma immediatamente derogata per gli incarichi autorizzati prima del 15 giugno scorso. Salva, dunque, la poltrona di presidente del collegio revisori della Regione Sicilia (fino al 2010) per il giudice della stessa sezione siciliana, Pino Zingale. Anche Michael Sciascia, in servizio presso la sezione della Campania, sarebbe incompatibile con la presidenza dei revisori dell’Università Orientale di Napoli (a 10 mila annui) ma resterà fino a scadenza del mandato, grazie alla deroga. Lo stesso ragionamento vale per il procuratore del Lazio Tammaro Maiello, fresco di nomina a consigliere giuridico del Ministro Altero Matteoli, con compenso di 30 mila euro. Nell’elenco delle ultime collaborazioni spiccano: Alfonso Maria Rossi Brigante, giudice contabile ed ex presidente dell’Autorità contratti pubblici, ora scelto come Capo di Gabinetto allo Sviluppo Economico (146 mila), Luigi Caso, neo capo dell’ufficio legislativo del Ministro della gioventù (61 mila), Claudio Iafolla, al vertice del Gabinetto alle Infrastrutture (87 mila), Mauro Orefice, capo di Gabinetto vicario del Ministro Claudio Scajola (70 mila) e Paolo Peluffo consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio, con onorario extra-stipendio di 40 mila annui, autorizzato all’incarico appena 4 giorni prima dell’entrata in vigore della nuova circolare.

Sunny dice:
Friday, 7 November 2008 alle 22:40
Le vere notizie passano inosservate…. Dove sono quelli che si lamentano quando si parla di Travaglio?
Dovrebbe avere migliaia di commenti questo post.
Comunque argomento delicato. Grave il disinteresse generale.
Fabrizio Spinella dice:
Saturday, 8 November 2008 alle 00:27
Si dovrebbero aggiungere alla “circolare” i convegni e le conferenze che magistrati della Corte dei Conti si fanno finanziare dagli enti locali da loro controllati.
Ma questo malvezzo ha vecchie radici, anche nella dirigenza pubblica, dove negli anni passati sono state pagare parcelle di miliardi per collaudi di opere pubbliche.
Fabrizio Spinella dice:
Saturday, 8 November 2008 alle 00:29
Non conosco la situazione attuale del sistema dei collaudi ministeriali, e non so se questi occupano anche magistrati di Cassazione. Forse Mastellarini potrebbe dare dei lumi.
asdrubale dice:
Saturday, 8 November 2008 alle 08:26
Il fatto è che, in Italia, non ci sono solo quattro persone che non rispondono alla legge,come tutti i comuni cittadini, grazie al famigerato “lodo” Alfano, ma da molto tempo c’è un’intera categoria professionale che si arroga questo diritto: quella dei magistrati.
Bisogna che qualcuno avverta della cosa l’On. Di Pietro.
Francesco B dice:
Sunday, 9 November 2008 alle 17:16
Ma tyler e c@ndidus che si lamentavano che qui si parla solo di Travaglio non dicono niente?
Peccato…