I giornalisti esteri che criticano Berlusconi: querelati e messi a tacere
Tuesday, 9 December 2008di Rachel Donadio per The New York Times, tradotto da Gabriele Mastellarini per Italiadallestero.info
ll premier che controlla i telegiornali, querela i giornalisti critici
ROMA. Il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, governa con una maggioranza solida, controlla la Rai, la televisione di stato, e possiede il principale gruppo televisivo privato del Paese.
Quindi perché, con tutti i mezzi a sua disposizione, il Presidente del Consiglio continua a rispondere alle critiche dei giornalisti non in televisione o sui giornali ma con querele?
Qualche anno fa Berlusconi ha fatto causa al settimanale “The Economist” per avere scritto che lui non era “adatto a guidare l’Italia” e al giornalista inglese David Lane per il suo libro del 2004 “L’ombra di Berlusconi”, che investigava sulle origini della sua ricchezza, evidenziando che alcuni dei suoi collaboratori sono stati incriminati per legami con la Mafia. Berlusconi ha perso queste cause in tribunale, ma o ha già chiesto l’appello o ha ancora la possibilità di chiederlo.
Ora lui ha puntato le proprie attenzioni su Alexander Stille, il più conosciuto degli “italianisti” in America e una delle voci anglofone più critiche nei confronti del Presidente del Consiglio. Martedì scorso, al tribunale di Milano, era attesa la sentenza della causa per diffamazione contro Stille, intentata da un collabotore di Berlusconi. Ma martedì il giudice ha rinviato la decisione alla metà di gennaio, accogliendo la richiesta dell’accusa, come riferito dall’avvocato di Stille.
Berlusconi non è il solo a denunciare giornalisti. In Italia – dove la stampa va spesso oltre i fatti e il sistema processuale è molto attento a proteggere l’onore delle persone – politici, magistrati e altri personaggi pubblici querelano i giornalisti così frequentemente che la Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha istituito un fondo di solidarietà per aiutare a pagare le spese legali e i danni a terzi.
“Questa è una delle tecniche di intimidazione adottate dalla classe politica” dice Franco Abruzzo, professore di giornalismo ed ex-caporedattore del quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”.
Ed è anche un modo di fare bipartisan. Nel 1999, Massimo D’Alema, ex comunista e già Presidente del Consiglio del centro-sinistra, querelò un vignettista politico per un disegno che lo mostrava mentre con il bianchetto cancellava nomi del Dossier Mitrokin sulla cooperazione dell’Occidente con l’Unione Sovietica durante la guerra fredda.
Ma quando l’accusa è Berlusconi, la situzione inevitabilmente prende altre dimensioni.
“A fare la differenza è il fatto che lui è il politico più potente e l’uomo più ricco della nazione” dice Lane, il corrispondente da Roma dell’Economist, un altro obiettivo delle denunce di Berlusconi. “Controlla i media. E’ in una posizione di massima forza”.
Effettivamente, alcuni vedono queste querele come una parte del disegno con cui Berlusconi prova a intimorire la stampa – anche se dichiara che le stesse aziende editrici da lui controllate sono contro di lui.
Nel 2002 Berlusconi criticò tre critici di sinistra – il comico Daniele Luttazzi, il presentatore televisivo Michele Santoro ed il giornalista Enzo Biagi – tanto che la Rai cancellò prontamente i loro programmi. (Luttazzi e Santoro sono infine tornati in televisione e Biagi è morto l’anno scorso).
Oggi la risposta Italiana a Tina Fey [N.d.T. una comica americana], Sabina Guzzanti, famosa per le imitazioni dei membri del Governo, e Beppe Grillo, un provocatore sullo stile di Michael Moore, ottengono un po’ di spazio in televisione, per ragioni complesse e nonostante il largo seguito del pubblico. E uno dei principali show-tv comici “Striscia la Notizia” abitualmente prende in giro i governanti e la trasmissione va in onda su Mediaset, il network del gruppo Berlusconi.
Nella causa che si doveva svolgere martedì a Milano, Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, aveva denunciato alcuni passaggi del libro di Stille del 2006 in merito alla scalata di Berlusconi, “Il Sacco di Roma”.
Confalonieri contesta a Stille di aver riportato che nel 1993 era stato indagato per finanziamento illegale al partito socialista, senza far notare che era stato scagionato di recente da quelle accuse.
Ha trovato erronee le affermazioni di Stille secondo cui Berlusconi “ha fuso i propri affari e la propria vita privata quasi completamente”, come confermato dalla nomina di Confalonieri, il “suo vecchio compagno di classe”, alla guida di Mediaset.
Inoltre ha contestato a Stille di aver sostenuto che qualcuno avrebbe detto che molti degli stretti collaboratori di Berlusconi basavano la loro amicizia “sul ricatto”, perchè sapevano dove “erano nascosti gli scheletri negli armadi”.
Benchè queste affermazioni non fossero nuove ed fossero già state riportate dalla stampa italiana, Confalonieri ha continuato la causa perché riteneva “gravamente danneggiata l’onorabilità e la reputazione” delle persone coinvolte. Confalonieri e Mediaset hanno inoltrato una richiesta di risarcimento.
Un avvocato di Confalonieri, Vittorio Virga, dice che altri giornalisti hanno evitato le querele pubblicando una ritrattazione, dove dichiaravano di considerare Confalonieri “un vero signore”.
“Ci siamo stretti la mano e arriverderci” dice l’avvocato Virga. Ma Stille, ha aggiunto Virga, “non ha fatto nessun passo per accordarsi pacificiamente”.
Da parte sua, Stille, professore di giornalismo alla Colombia University e autore di libri sull’Italia ottimamente recensiti, ritiene che essere stato denunciato per aver pubblicato fatti veri è “un’esperienza kafkiana”.
“Se fossero stati veramente interessati a mettere le cose in chiaro e stabilire la verità, avrebbero avuto modi più semplici per farlo” commenta Stille.
L’avvocato di Berlusconi, Nicolò Ghedini, spiega che i giornali italiani raramente puniscono i giornalisti che sbagliano, così i personaggi pubblici sono costretti a difendere la propria onorabilità in tribunale. E aggiunge: “Perché un giornalista dovrebbe avere il diritto a diffamare?”
Secondo la legge italiana, anche scrivere che qualcuno è sotto inchiesta equivale a diffamarlo. Eppure queste cause sono difficili da vincere e i personaggi pubblici, solitamente, le perdono.
Tuttavia Stille e altri sostengono che il punto non è quello di vincere una causa, ma soprattutto di intimidire i giornalisti e gli altri operatori dell’informazione, facendo presagire un lungo e costoso processo se scriveranno qualcosa di negativo. “Ognuna di queste cause può influenzare i comportamenti di altri 100 giornalisti” aggiunge Stille.
Così la causa sembra avere effetto.
Lane dell’Economist riferisce che stava pensando di eliminare tutti i riferimenti a Berlusconi nella versione italiana – ma non in quella inglese – del suo prossimo libro sulla Mafia. “Sono stanco di spendere i miei soldi” dichiara. “Non si vincono medaglie con l’essere querelati da Berlusconi”.


Tyler dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 10:22
questa me la segno, sei stato in Svizzera e nn hai riportato niente. Sei andato a comprare una casa eh?
http://it.youtube.com/watch?v=Mnr8EvYIZNU
orenbuch dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 10:31
criticano il mio sogno SILVIO=imbecili!mio sogno SILVIO e intelligente,coraggio,bello,io pensa che se giornaliste gialoso di mio sogno SILVIO,come e possibile de non ammare SILVIO?e impossibile,suo sorriso:le piu bello di mondo,si soltanto lui sara simpatico de mi lasciare le baciarlo:uno momento di sogo,felice,a ma vita,lui e mio raggio di sole,che io adoro,che peccato che no poso le baciarlo!
Oscar dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 10:33
Leggendo queste cose, mi viene da abbassare la testa per la vergogna.
Uno può legittimamente collocarsi nell’area di centro-destra, anche votando Berlusconi. Però se avesse un po’ di onestà intellettuale, lo farebbe riconoscendo la bastonata che la sua discesa in campo ha portato alla democrazia nel nostro paese, specialmente per come ha cambiato il modo di fare informazione: il monopolio televisivo, un sostanziale controllo di quello editoriale, l’asservimento di buona parte del cosidetto quarto potere, il perseguimento per i non allineati; anomalie che dovrebbero portare al disgusto quanti apprezzano Libertà e Democrazia.
Sergio Fornasini dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 10:47
Ah, ma cosa gli fa Silvio alle donne? Anche alle francesi, non gli bastano le italiane…
Wil Nonleggerlo dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 10:54
Gabriele, complimenti per la scelta dell’articolo (e della testata che io amo), nonchè della collaborazione con Italiadallestero.
Quell’incontro svizzero è stato produttivo!
Wil
pellescura dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 11:09
c’è ancora chi dubita che, con i soldi e con il controllo dei media, uno possa fare quello che vuole. Ora rimane la magistratura e poi saremo veramente lo stato più libero del mondo.
orenbuch dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 11:11
SILVIO e uno uomo adorabile,quando lui sorriso,cio dare gioia,forza,vorrei essere tra ce braccia a mio sogno SILVIO,le coccolare,baciarlo,no storia essere francesa o altro,per mi lui e le piu bello uomo,lui vale piu che soldi,oro,lui e mio raggio di sole che io adoro molto,la colore azzuro lui va bene,uno sogno ce uomo,uno bello regalo per natale?mio sogno SILVIO,soltanto le baciarlo,sara uno grande felice,a ma vita,suo sguardo=uno amore,ma quando lui sorriso=uno raggio di sole,quando le vedo io dimenticare tutto,e mi dare molto piacere mio sogno SILVIO,SOPHIE
Tyler dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 11:53
Sophie scrivi peggio di me 😛
Sergio Fornasini dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 11:59
Di Alexander Stille segnalo un frizzante articolo su Times Online, tanto per cambiare sempre su Berlusconi e sulle sue gnocche:
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article5188289.ece
Francesco B dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 12:23
Uh signur 😐
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 13:12
Scusate, qui ci si straccia le vesti per la libertà… ma io, se un comico o un giornalista meritano l’appellativo, voglio essere libero di etichettarli come mascalzoni. E di intentar loro anche cause se necessario.
Poi ognuno è libero di dire quello che vuole. Ma questo non può valere a senso unico.
Chiaramente non mi riferisco ai casi Biagi, etc. che sono molto più complessi. Mi riferisco alla levata di scudi che si fa quando un politico, chiunque, si incazza: ma diamine, libertà di parola… ma anche libertà di incazzarsi. O no?
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 13:28
Sinceramente sono stanco di leggere questi deliri.
In tv in questi ultimissimi anni abbiamo avuto e abbiamo: Santoro, Travaglio, Vauro, Lerner, Gruber, Armeni, Annunziata, Floris, Fazio e ospiti, Bignardi e ospiti, Dandini e ospiti, Littizzetto, Albanese, Crozza, Marcorè… comici vari tutti di sinistra.
Abbiamo persino il commissario Montalbano – enorme successo di pubblico – che ingloba sempre più messaggi di carattere politico in linea con l’orientamento del suo autore, che è uno dei tanti vecchi intellettuali comunisti siciliani (intellettuale è un po’ troppo forse).
Questi qui assommano milioni e milioni di telespettatori, molti lavorano nel servizio pubblico e sono stipendiati anche con i miei soldi. E vanno in prima e seconda serata con programmi tutti loro.
La tv, come tutti i centri di cultura e comunicazione italiani, è da sempre di sinistra e da questa condizione non la scolla nessuno. Anche per motivi puramente lucrativi, visto che per “vendersi” al pubblico, per i ritorni pubblicitari è certamente più conveniente schierarsi a sinistra. Un artista che si schieri a destra fondamentalmente fa un suicidio mediatico.
Di fronte a questo elenco sterminato (e pesante soprattutto) c’è gente che si lamenta della tv perché Emilio Fede fa un TG4 che vedono 800mila persone e deve andare sul satellite. Questa si chiama sindrome da accerchiamento.
Io capisco che in qualche modo si vogliono spiegare le disfatte della sinistra e allora ci si appiglia alla tv, ma questo vuol dire non avere il senso della realtà.
Ricordo piuttosto che dopo il periodo in cui Santoro e Biagi non furono nel servizio pubblico (a avevamo la trasmissione di Socci) arrivarono le elezioni e le vinse misteriosamente Prodi. Anzi, a pensarci bene è da cinque tornate elettorali che qualsiasi maggioranza, nonostante il magnifico potere della RAI, non riesce a riconfermarsi. Alternanza perfetta. Altro mistero evidentemente.
Poi ci sono quelli che dicono che non c’è bisogno di fare politica: è la tv spazzatura che rincretinisce l’elettore e quindi lo fa votare Berlusconi (sillogismo fantastico, perfettamente in linea con la fatiscente e patologica sindrome di superiorità della sinistra).
Peccato che poi Luxuria vinca l’isola dei famosi e Ferrero ci venga a dire che l’Italia è più avanti dei politici. Ma quale Italia? Quella che vota i concorrenti dell’isola dei famosi.
Insomma, qui c’è crisi. Crisi di identità.
Proletari di tutto il mondo, abbonatevi a SKY.
asdrubale dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 13:59
Alexander Stille di straniero ha il nome e il passaporto.
Wil Nonleggerlo dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 14:10
Approposito di NYTIMES.
Da Repubblica.it (ma sulla Repubblica cartacea ci sono 2 begli articoli a riguardo, a pag 9):
“E’ ufficiale. Il gruppo Tribune, che pubblica il Chicago Tribune e il Los Angeles Times, ha chiesto l’accesso alle procedure di in bancarotta a fronte di debiti per 13 miliardi di dollari. Lo ha reso noto la testata capofila sul suo sito web. (…)
Ma il gruppo Tribune non è il solo in cattive acque. E’ sempre più crisi per la stampa americana che deve fare i conti con il calo della pubblicità e delle vendite. Più del 20 per cento del settore editoriale ha problemi finanziari, secondo le stime del Wall Street Journal, e il calo del 15 per cento della pubblicità (cartacea e online) registrato dal settore nei primi nove mesi dell’anno non sembra solo il frutto della recessione. (…)
Il New York Times ha deciso di accendere un ipoteca sulla nuova nuova sede realizzata da Renzo Piano. Il Nyt, che controlla anche il Boston Globe oltre all’International Herald Tribune, ha reso noto sul proprio sito di voler di ipotecare la propria per raccogliere 225 milioni di dollari di liquidità. (…)”
Qui l’articolo completo:
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/economia/crisi-5/tribune-fallito/tribune-fallito.html
Sapere delle difficoltà del NY Times mi fa male, l’ho sempre visto come “il quotidiano più importante al mondo”: ed avendo avuto la possibilità di lavorare brevemente nella Grande Mela, ho forse capito il perchè.
Wil
Oscar dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 14:27
“Sinceramente sono stanco di leggere questi deliri.
In tv in questi ultimissimi anni abbiamo avuto e abbiamo: Santoro, Travaglio, Vauro, Lerner, Gruber, Armeni, Annunziata, Floris, Fazio e ospiti, Bignardi e ospiti, Dandini e ospiti, Littizzetto, Albanese, Crozza, Marcorè… comici vari tutti di sinistra.”
Queste sono stronzate che si insegnano alle summer school di Forza Italia, buone da biascicare in un collegamento al tg4, non qui.
E’ stupido mettere tutto sullo stesso piano. Da una parte mettiamo tg3, Annozero e perfino Ballarò; consideriamo istituzionale il tg1; ma davvero non pensi che tg2, tg4, tg5 e studio aperto non siano delle macchine da guerra che con 3-4 edizioni al giorno intortano la gente?
E non è tutto: ancora più sconcertante – al limite del criminale – è quanto si vede durante le trasmissioni dal contenuto popolare; non parlo dei varietà, bensì mi riferisco ai vari programmi che vanno in onda al mattino e al pomeriggio, oltre a quelli della domenica. E come non citare il meraviglioso Secondo voi?! Insomma, quelle trasmissioni a caccia della simpatia di pensionati e casalinghe di Voghera, inermi e succubi di fronte al gossip più becero mischiato al quotidiano episodio di cronaca (che se commesso da un extracomunitario tanto meglio, c’è più legna da ardere).
Obiezione: “quei programmi non intortano la gente; chi non vuole vederli, cambi canale”. Wreeeeek! Anche questa è una stronzata da summer school con Bondi e Gasparri. Basta avere un minimo di conoscenza delle regole della Comunicazione (che insegnano in qualsiasi università, non solo alla Columbia da Stille) per rendersene conto.
Poi si parla di sinistra, di Sky, di alternanza perfetta al governo. Sono interessantissimi argomenti, ma magari discutiamoli in altri post, altrimenti si scatenerebbero flames infiniti, con post interminabili sui quali si parla di tutto e di niente. Secondo me è più utile discutere di quanto detto sopra: con quale incidenza il potere mediatico di Berlusconi, influisce nelle scelte editoriali di un giornale o di un tg, e più in generale di tutti noi? Le sue persecuzioni nei confronti dei non allineati, sono o non sono un deterrente per i tutti i giornalisti che vorrebbero semplicemente fare il loro mestiere?
Francesco B dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 14:52
Ah ok, il monopolio televisvo di berlusconi non è un problema, son contento di sapere che se chi fa informazione fa anche politica non esistono problemi e son contento di apprendere che i tg vomitevoli non esistono (esiste solo il buon fede emilio)
Certo è che quando in tv su tutti i telegiornali si parla d esempio dei nomadi che rubano i bambini quando al mondo non c’è un caso verificato di ciò non si crea un problema, nono sta solo nelle menti malate degli elettori di sinistra suicidi che non vedono che è fatto per il bene del paese italia inventarsi balle per fomentare odio e malcontento per incamerare voti.
Si veda la voce “emergenza rifiuti” dove per emergenza rifiuti risolta si intende falde contaminate (rilevazioni dell’esercito militare americeno di questi giorni) riapertura discariche chiuse per esaurimento con relativi scavi di nuove discariche con falda sottostante e “miniera” di amianto con annessi roghi giornalieri di rifiuti…
Ma basta non dirlo nei tg di sinistra per fare in modo che la gente pensi che Bassolino ha risolto il problema, ovvio, sisisi…
Ma potrei andare avanti per dei millenni nell’evidenziare i benefici di questo sistema mediatico di sinistra dove per sinistra si intende Santoro, Travaglio, Vauro, (il trio meravigliao: grasse risate) Lerner, Gruber (???), Armeni, Annunziata, Floris, Fazio (ovazione per Fazio) e ospiti, Bignardi (doppia ovazione) e ospiti, Dandini e ospiti, Littizzetto, Albanese, Crozza, Marcorè come se l’informazione fosse comicità o almeno è questo il peso che sembri darne leggendo ciò che hai scritto…
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 15:00
Oscar, se per te queste sono “stronzate” non so che dirti.
Tu non devi mettere da una parte solo tg3, Annozero e Ballarò (e poi compensare ridicolmente con quattro tg visti da nessuno). Tu devi mettere da una parte tutto l’elenco, lungo, che ti ho fatto io. Il tuo problema è che sei incapace di riconoscere l’intero contesto come un contesto di parte: per te è assolutamente normale, ci stai come un pesce nell’acqua. Credi che sia il dover essere delle cose.
E come potrebbe essere diversamente, guardando la storia del dopoguerra.
Qui si discute con i fatti, se tu hai la tua personale verità di fede sulla tv che è tutta di Berlusconi a me sinceramente non interessa.
Le trasmissioni dal contenuto “popolare” poi non le conosco. So che ci sono anche all’estero: seguono una logica prettamente commerciale. La gente si sciroppa spazzatura e la pubblicità viene venduta.
Lo so bene (l’ho scritto prima) che da buon sinistro pensi che la stupidità dell’elettore sia un patrimonio della destra italiana… ma almeno non pensare, per favore, che queste cose tu possa venirle a dire in un contesto più ampio del bagno di casa tua. Perché ti si ride dietro.
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 15:30
Francesco B, anche tu non vuoi o non puoi capire. Pazienza, predicare nel deserto non è mai stata una mia ambizione.
Non vuoi riconoscere che la cultura e la comunicazione di massa in Italia, sin dal dopoguerra, è passata tra le varie declinazioni della sinistra? Non vuoi riconoscere che, nonostante Berlusconi, la sinistra usa magnificamente numerosissimi posti di potere mediatico molti dei quali pagati dal contribuente?
Vedi per caso nel mio elenco qualche Berlusconiano? Ti sorprende leggere nomi di comici e intrattenitori? Ma come, tu non conosci come Oscar le regole della comunicazione? Non sai attraverso quali canali viene raccattato il consenso politico?
Capisco che questo dello strapotere mediatico di Berlusconi per voi sia un dogma. Dogma in quanto, tolto questo, crolla tutta una serie di cose e si è costretti a fare i conti con la propria incapacità.
Ma questo sinceramente non mi sembra un problema mio.
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 15:57
Tipo Santoro? Santoro fa politica, è un militante. E’ stato candidato ed eletto per una parte. Eppure nessuno trova strano che arbitri un dibattito sul servizio pubblico.
Stesso discorso vale per la Gruber. Politica, militante, eletta. Ha fatto la giornalista prima nel TG1 e continua a farla adesso (e per di più ha sostituito Ferrara).
Vedi, il tuo problema è lo stesso di Oscar: per te la normalità è tarata da un lato. Da una parte c’è il bene, il giusto, dall’altra il nemico della libertà, del popolo, del progresso e dell’intelligenza. E’ ovvio quindi che tale nemico va combattuto con armi straordinarie e unilaterali.
Se un militante di destra conducesse una trasmissione come Annozero tu saresti qui a sputare veleno chiamandolo servo (con quella bella retorica da anni di piombo che gente come Travaglio ha bellamente dissotterrato) o peggio.
E in tutto questo il bello è che si viene a dire che c’è la repressione del dissenso. Voi non ne ammettete nemmeno la possibile esistenza.
Prova a chiedere ad un attore di teatro, o a un ricercatore d’università cosa succede a dirsi di destra e scoprirai che bella idea di libertà è stata coltivata dalla sinistra in questi cinquanta anni.
Oscar dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 16:05
Fabio, “quattro tg visti da nessuno” è troppo persino per darti una risposta.
Ci tengo a precisare un paio di ‘cosette’, prima di congedarmi.
Buon sinistro sarà il tuo lattaio; l’equazione “critichi il potere mediatico di Berlusconi, ergo sei un comunista/sinistro” è un’altra stronzata da summer school forzista.
Secondo punto. Non ho mai detto che Berlusconi si trova al governo esclusivamente grazie alle sue tv (la premessa del primo post era appunto che una persona può legittimamente votare centro-destra); semplicemente penso che una discreta fetta di elettori (spesso con poca istruzione e che non ha accesso ad altro tipo di Informazione) sia fortemente influenzata da quei programmi. Tu puoi negarlo fino alla morte, ma sei convinto che all’estero – diciamo US e UK – quel simpatico gaffeur avrebbe reali possibilità di ‘esistere’? Ovviamente no, perchè lì se sgarri (politicamente, penalmente o moralmente) ti distruggono. E non mi pare siano tutti comunisti da quelle parti.
Ossequi.
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 16:41
Hai controllato i dati d’ascolto del TG4 e di Studio Aperto? Ti rendi conto che anche se questi TG valessero quanto un TG2 o un TG5 ciò non riuscirebbe minimamente ad equilibrare un intero panorama televisivo e culturale imbevuto di politica e militanza di sinistra?
Hai idea del differente spazio “di manovra” che c’è in un tg rispetto a quello di un programma di approndimento?
No, e mi sembri costitutivamente inadeguato a rendertene conto.
Le storie che mi vieni a raccontare tu qui le posso leggere su qualsiasi forum, portate avanti ormai da anni ed entrate a pieno titolo nella mitologia antiberlusconiana: siccome anche i ciechi si sono accorti che i programmi di approfondimento, di satira e di intrattenimento salottiero sono in mano totalmente alla sinistra allora ci si è inventata la nuova boutade, “diciamo che è colpa dei telegiornali, e aggiungiamoci anche la De Filippi e l’Isola dei Famosi”.
Adesso che Rifondazione ha sdoganato pure quest’ultima mi chiedo a cosa si darà la colpa, forse al Meteo o al segnale orario.
Ti faccio notare poi, se non te ne fossi accorto, che sei tu che sei venuto qui a bollare delle mie osservazioni di fatto come materiale da “summer school forzista”. Ma dico io, ma come ti permetti? Da quale conoscenza ti senti autorizzato?
E adesso hai la faccia di buttarla sul ridicolo del “tutti comunisti” e di risentirti dell’etichetta di sinistro? Cosa è, è un’altra manifestazione del diritto all’unilateralità?
Se tu porti dogmatismo ammuffito e proclamazioni di superiorità intellettuale/culturale ti assicuro che l’etichetta ti calza bene qualunque partito tu voti (a proposito, che partito hai votato all’ultima tornata? Io mi sono astenuto, la volta prima avevo votato per l’UDC).
Da quali programmi? Buona Domenica? La vita in diretta? Il TG4? Ma lo pensi sul serio?
Non ti passa per la testa che in gran parte è gente di basso ceto sociale che una sinistra allo sbando e schiava delle lobby non è più capace di difendere, che l’ultima cosa che si ricordano è di Berlusconi che gli ha alzato la pensione e che vedono i loro quartieri, già degradati, riempirsi di immigrati clandestini?
E, soprattutto, hai idea di quante persone piuttosto sono influenzate, per non dire plagiate, dalla lunga serie di programmi che io ho elencato, che li fa sentire parte di una pseudo-elite da sopracciglio alzato? Cosa è, quella verso destra è un’influenza e quello verso sinistra è sempre libero convincimento? (come vedi è sempre l’unilateralità il tuo problema)
Flaiano diceva: oggi il cretino è pieno di idee.
Sunny dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 16:47
@ Fabio
Scusami ma il tuo discorso non sta in piedi. Prima di tutto ricordo le intercettazioni “Berlusconi-Saccà”.
Secondo non c’è nessuna regola della comunicazione che possa venire a favore del tuo assunto.
“Lo so bene (l’ho scritto prima) che da buon sinistro pensi che la stupidità dell’elettore sia un patrimonio della destra italiana… ma almeno non pensare, per favore, che queste cose tu possa venirle a dire in un contesto più ampio del bagno di casa tua. Perché ti si ride dietro.”
Questa mi fa un pò ridere. Da un pò tutti i punti di vista. Se vuoi banalizzare prego. La cosa è un pò diversa: l’italiano pensa solo ad avere vantaggi personali per se stesso e la pubblicità conta tantissimo. Faccio un esempio: l’abolizione dell’ici. A chi conviene che venga abolita l’ici? Non certo al ceto basso e al ceto medio, conviene a chi ha da pagare ici esorbitanti perchè possiede stabili esorbitanti. Se tu conscessi veramente i meccanismi della comunicazione sapresti che la destra li sa usare e li sfrutta benissimo, al contrario della sinistra. La destra programma, studia, investe. La sinistra va allo sbaraglio.
Convinto che tutti i nomi che tu hai fatto facciano bene alla sinistra? Comunque ne esiste una lista anche a destra di questi personaggi. Che facciamo, la gara per la supremazia dell’incidenza di uno piuttosto che dell’altro?
Il monopolio della tv e dei media in generale è un gran problema (non esiste un caso assimilbile a quello italiano), ma non il più grande (su questo concordo).
Non esiste normalità, non esiste tara. È tutto il sistema dell’informazione che non va, aggiunto al fatto che in Italia la coscienza civica è latitante da un pezzo.
“E in tutto questo il bello è che si viene a dire che c’è la repressione del dissenso”.
Neghi la repressione del dissenso?
“Voi non ne ammettete nemmeno la possibile esistenza”.
E cos’è questo se non repressione del dissenso?
Ma perchè bisogna per forza schierarsi?
C’è ed è lampante da entrambe le parti, poi possiamo discutere quali siano i metodi migliori per ottenerla. C’è chi parla e basta e chi agisce e fa in modo che quel che dice abbia un peso specifico molto alto.
“Prova a chiedere ad un attore di teatro, o a un ricercatore d’università cosa succede a dirsi di destra e scoprirai che bella idea di libertà è stata coltivata dalla sinistra in questi cinquanta anni”.
Prova a fare anche il contrario. In quanto a idea di libertà, caro Fabio, deficitano entrambi gli schieramenti. Anche il tuo è un ragionamento a senso unico.
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 16:56
Con Flaiano chiaramente sto rispondendo a chi si rifiuta di far corrispondere alla casalinga che guarda il solo Tg o la Vita in diretta (che quantomeno ha il pregio di ragionare genuinamente con il portafogli alla mano) l’enorme massa che rumina informazione superficiale e preconfezionata e chi si lascia blandire da coloro che ne alimentano il complesso di superiorità.
Questi per me sono tutti voti non pienamente consapevoli e, quindi, non pienamente liberi.
Ma è ovvio che per operare questi paralleli bisogna avere una visione più “laica” della politica.
Francesco B dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 17:01
Rido che muoio, ma se io son il primo che attacca il trio meravigliao (mica le scrivo a caso le cose: Santoro, Travaglio e compagnia), il fatto è che tu scrivi minchiate giustifoicandole dicendo le fanno anche gli altri cosa che io non faccio perchè scrivo che son tutti dei minchioni e lo faccio chiaramente.
Ti invito quindi a scrivere ora che il conflitto d’interessi di berlusconi sulle Tv è un problema enorme come lo sono i suoi telegiornali di propaganda politica, grazie!
Tu da un messaggio ti azzardi a dire quello che penso io, complimenti per l’umiltà e per le generalizzazioni evidenti del suo scritto che ti qualificano in toto e giustificano ciò che scrivi.
Il consenso politico si fa tramite la comunicazione (tutta), la comunicazione di notizie prevale sulla comunicazione satirica se mi consenti perchè se Vauro fa una battuta su Silvio la prendi in ridere (se hai un cervello), se il tg2 dice che Prodi è un delinquente è tutta un’altra cosa…
Se ti fossi letto anche un paio di post qui su questo blog prima di dare un giudizio su di me in nome del tuo delirio di onnipotenza (o superiorità morale che tu dirai essere tipica di quelli di sinistra dimostrando che ciò è una scemenza) sapresti che io critico Grillo e Travaglio proprio per il loro modo di comunicare e per la loro non obiettività, ma la cosa si riflette pari dall’altra parte in maniera ampiata per ovvi motivi commerciali dell’onorevolissimo nostro santissimo e venerabile presidente del consiglio…
P.s. ma hai il coraggio di sostenere che il tg1, tg2, tg5 fanno informazione seria o di sinistra se preferisci?
Grazie della risposta secca con un sì o con un no, cortesemente…
I miei omaggi senza divagare
Francesco B dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 17:07
Quoto Sunny (citerei come operazione mediatica anche la social card usata al posto degli sgravi fiscali diretti in busta paga che non salterebbero all’occhio tanto per restare nella stretta attualità e per evidenziare la mediaticità della sinistra 😐 )
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 17:09
No. Se io provassi a fare il contrario avrei un sacco di scorciatoie e simpatie in ambito universitario.
Vengo da una famiglia di attori. Ti garantisco che anche nel teatro proclamarsi di sinistra è una buona carta. Perché alla gente normale, o anche di destra, fondamentalmente non gliene frega niente: non si mette a fare la caccia al nemico, né a mettere in piedi meccanismi paranoico-corporativi. E’ il naturale frutto di un minore impegno, di una minore connotazione ideologica (e questa è un’altra costante italiana).
Invece dall’altra parte non è così: ho visto personalmente gente disdire abbonamenti una volta conosciuto l’orientamento politico del tale regista o tale attore.
Forse hai dimenticato cosa successe a De Gregori negli anni ’70? Credi che sia cambiato molto?
Quindi, Sunny, la tua critica è respinta. Non è l’analisi a senso unico, è la realtà in cui viviamo.
Del resto non devi credere a me: prova a fare un elenco di attori, musicisti e registi dichiaratamente di sinistra. E poi di destra. Dopo che l’hai fatto trai le tue conclusioni: o ti convinci che determinati ambiti non sono pienamente liberi, che vengono messi in atto ostracismi, che il pubblico fa del fanatismo… oppure puoi credere che solo le persone di sinistra sono all’altezza di ricoprire questi ruoli. Fai tu.
ICI prima casa. Prima casa.
E’ paradossale questo incaponirsi in particolare sui provvedimenti di carattere sociale con la domanda fissa: a chi convengono?
Guarda, chi sta con le pezze al culo lo sa bene se gli conviene o meno. Ragiona per tornaconto personale (dici bene. E cosa c’è che non va?) e non c’è pubblicità che tenga.
La pubblicità non è spendibile al supermercato.
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 17:21
Voglio rispondere anche a questo.
Bada, io posso stare anche qui a rilevare quanto è incapace la sinistra sul piano comunicativo… ma se la sinistra ha potere mediatico e non lo sa usare sono problemi suoi, e non della democrazia.
Il fatto incontrovertibile è che c’è una lunga serie di occupanti, in posti di rilievo assoluto (ho elencato non so quante prime serate), nel pubblico e nel privato. E, no, nego che tu possa fare una analoga lista del medesimo peso.
Francesco B dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 18:00
Quindi la tua tesi sarebbe che visto che gli artisti sono di sinistra allora le televisioni non influiscono sulla gente comune? O_o
Ti garantisco che anche nel teatro proclamarsi di sinistra è una buona carta. Perché alla gente normale, o anche di destra, fondamentalmente non gliene frega niente: non si mette a fare la caccia al nemico, né a mettere in piedi meccanismi paranoico-corporativi. E’ il naturale frutto di un minore impegno, di una minore connotazione ideologica (e questa è un’altra costante italiana).
Invece dall’altra parte non è così: ho visto personalmente gente disdire abbonamenti una volta conosciuto l’orientamento politico del tale regista o tale attore.
————
Ecco e io che pensavo male quando sento dire comunista di merda o coglione (chi vota a sinistra), invece volevano dire ti voglio bene , grazie dell’illuminazione, oggi grazie alle tue illuminazioni potrei farci l’albero di natale almeno (100 m di alezza basteranno?)
Da una parte generalizzi dall’altra porti un singolo episodio, ma ti rendi conto almeno di farlo o hai scopi precisi per cui lo fai?
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 18:21
@Francesco B
Penso che la situazione politica e mediatica italiana sia una roba non normale. Penso che qualunque leader di destra che non avesse i mezzi di Berlusconi sarebbe condannato a perdere in perpetuo le elezioni.
Penso che, nella sua anomalia, questo sistema che vede da una parte un miliardario con tre televisioni e dall’altra dei partiti che ereditano dal PCI tutto un armamentario culturale, intellettuale e mediatico ancora efficientissimo viva un sostanziale e paradossale equilibrio.
Per il resto il tuo discorso su Vauro e il TG2 lascia un po’ il tempo che trova. In primo luogo perché la satira italiana si è ritagliata (non sono io che glielo attribuisco) un ruolo spropositato; è quasi unilaterale ed è diventata quasi la prima fonte del consenso (ed è male, perché bisognerebbe ricordarsi che non è pienamente una cosa seria).
In secondo luogo perché nessun telegiornale governativo o anche di mediaset ha mai riservato a Prodi o a chi per lui un trattamento minimamente paragonabile a quello che vediamo indirizzato a Berlusconi, che pure non è un santo, dagli oppositori.
Del pentito Tursi Prato che accusava Prodi di corruzione ai tempi dell’inchiesta di De Magistris i tg ne hanno parlato? Santoro ne ha parlato? Per caso Mentana o qualche TG mediaset ne hanno approfittato per farci qualche serata? No.
E durante la campagna elettorale per il sindaco di Roma qualcuno si è messo a ricordare le condanne amministrative di Rutelli che pure ci sono e sono definitive? Nemmeno.
Quello che non si è capito è che Berlusconi le televisioni le usa prevalentemente per fare soldi, e poi si limita a non pestarsi i piedi.
Il loro uso come “arma” d’offesa è ridottissimo.
Per il resto la discussione mi pare sia abbastanza scaduta di livello, con gente che ridacchia e che fa domande e illazioni puramente provocatorie.
E non provare a farmi passare per quello che “divaga”, visto che sto rispondendo puntualmente a tutte le vostre osservazioni. Cosa vuoi, la risposta sui TG? Vuoi che ti ripeta il rosario dell’anti-berlusconismo?
NO, ti ripeto quello che ti ho detto sopra. Ci sono TG che stanno sotto un livello accettabile di correttezza giornalistica da una parte e dall’altra (il Tg3, il Tg4… Studio Aperto nemmeno dà le notizie) e Tg che invece possono rientrare nell’accezione comune di filo-qualcosa (in genere governativi, ma anche di sinistra come Rai News 24) senza particolare infamia.
Il problema è che la rilevanza che tu vuoi dare ai TG è tutta strumentale. Non contano nella misura che tu vuoi attribuirgli. In una televisione invasa dalla politica, in una televisione che ha più di un approfondimento al giorno su tutti i canali l’unico motivo per cui si mena il can per l’aia con sta storia dei tg è che sono rimasti in assoluto l’ultimo scoglio al quale appigliarsi.
Io rigetto in toto tutta questa paranoia dei tg, anche perché ho sentito di volta in volta quali erano le critiche che si muovevano per le singole notizie e ho potuto trarre le mie conclusioni.
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 18:28
Fabio dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 18:31
Detto da chi? Dubito che ti abbia causato ostracismi in ambito lavorativo o universitario.
Ma capisco che è facile, dopo essersi immedesimati nell’elite, immedesimarsi nelle vittime.
Sunny dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 19:14
@ Fabio
“Quindi, Sunny, la tua critica è respinta. Non è l’analisi a senso unico, è la realtà in cui viviamo”
Respingi quel che vuoi, ma le analisi sociologiche non si fanno in questo modo. Guarda ti faccio l’esempio del Bagaglino. Basta questo per creare una falla. Ne potrei fare tantissimi. E comunque prendi come riferimento un unico settore, non la società tutta.
“o ti convinci che determinati ambiti non sono pienamente liberi, che vengono messi in atto ostracismi”
Ne sono convita, ma da ambo i lati e non solo da uno.
Studiare teorie e tecniche della comunicazione non si può ridurre a questo. Ti sei eletto a persona che conosce i modelli comunicativi tanto da poterne fare un’analisi. Tu non io. Per quello che ho studiato io non funziona come tu descrivi, anche perchè tu estrai un particolare da un complesso molto più ampio, e non solo, classifichi destra e sinistra, dai per scontato che una risposta presupponga cose che poi nella realtà dei fatti non sono vere.
“ICI prima casa. Prima casa.
E’ paradossale questo incaponirsi in particolare sui provvedimenti di carattere sociale con la domanda fissa: a chi convengono?”
E certo. Non è affatto paradossale. Che provvedimenti sociali sono se non c’è una effettiva convenienza? Non scherziamo! Sull’ICI potrei fare un discorso lunghissimo, ma mi fermo qui perchè voleva essere solo un esempio. Chi ha occhi per vedere vede. Chi li ha bendati non vedrà mai nemmeno l’evidenza.
“Bada, io posso stare anche qui a rilevare quanto è incapace la sinistra sul piano comunicativo… ma se la sinistra ha potere mediatico e non lo sa usare sono problemi suoi, e non della democrazia”.
Il problema della democrazia è che la politica ha in mano la totalità degli strumenti comunicativi. Di cui la maggiorparte concentrati nelle mani di uno soltato. E questo ha sicuramente il suo peso.
Quindi ripropongo come sopra: non parlare di tare e affini senza prima considerare le tue.
Ribadisco: “è tutto il sistema dell’informazione che non va, aggiunto al fatto che in Italia la coscienza civica è latitante da un pezzo”. le migliorie vanno cercate fuori da questo sistema politico.
Sunny dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 19:20
P.S. Ho esperienza di amici attori e altri ricercatori. In alcuni ambiti succede proprio il contrario di quello che sostieni tu.
E a portato ad ostracismi in ambito lavorativo e universitario.
Anche la mia esperienza particolare nell’ambito universitario e lavorativo. Ostracismi in ambito lavorativo e universitario.
Ma non faccio di un esempio personale un caso generale perchè vedo che la cosa vale da una parte e dall’altra.
Francesco B dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 19:32
Caro, mi stupisco delle ovvietà che dici che non si leggevano dal tempo di Candidus in questo blog: è ovvio che la TV non parla del caso DeMagistris a fondo, dovrebbero parlare delle logge massoniche e spiegare cosa sono e come funzionano, ti pare conveniente per la destra la cosa? Ma indovina, quelli che ne hanno parlato di più stanno a sinistra, guarda le coincidenze a volte…
Per il resto la discussione mi pare sia abbastanza scaduta di livello, con gente che ridacchia e che fa domande e illazioni puramente provocatorie.
———
Certo che ridacchio tu dai giudizi sulle persone dopo un post arrogandoti il diritto, in nome di un senso di superiorità morale, di dire cosa sono e cosa non sono, cosa penso e perchè lo faccio, io rido (avrei dovuto lasciare correre per farti fare bella figura o avrei dovuto lasciare solo a te il privilegio di agire in una certa maniera facendoti fare quello che vuoi?)
Non credo che usare questa retorica spiccia da bar o da tecnica debunking vecchio stile ti aiuti a dare peso a quello che dici, comunque sei liberissimo di farlo e io di risponderti evidenziando la cosa…
Il problema è che la rilevanza che tu vuoi dare ai TG è tutta strumentale.
——–
ma lo hai letto l’esempio dei ROM?
Strumentale?
A roma ci hanno vinto le elezioni sui ROM tanto per portare un esempio concreto della mia strumentalizzazione…
vabbhè che hai una tesi da sostenere, ma bisogna darsi dei limiti per non cadere nel ridicolo a volte (suggerimento da amico).
Senti, io sinceramente sul piano della stupidità ci sto poco comodo perché non lo pratico. Questi giochetti sei invitato ad accantonarli.
———-
vabbhè ok, te ne rendevi conto
Però hai generalizzato da una parte e riportato un esempio singolo da un’altra o no?
Questo io lo chiamo incanalare il pensiero verso il percorso prescritto (da te) e non mi va giù come non mi va giù quando vedo queste cose sui tg, te l’ho fatto notare nel caso non te ne fossi accorto, mi par di capire che o te ne eri accorto e non te ne frega, o non te ne eri accorto e non te ne frega lo stesso, vabbhè amen, sei libero di dire e scrivere ciò che vuoi e come vuoi come io son libero di farti notare l’incoerenza di ciò…
Ah, non volevo mica darti dello stupido, ma apprezzo il tuo sforzo nel cercare di fare sembrare ciò…
Detto da chi? Dubito che ti abbia causato ostracismi in ambito lavorativo o universitario.
Ma capisco che è facile, dopo essersi immedesimati nell’elite, immedesimarsi nelle vittime.
———
Ti sei immedesimato nell’elite o dicevi a me?
Quale elite visto che mi piace sostenere che non si devono avere leader di sorte (leggesi elite) a cui delegare le proprie idee…
Di sicuro i ricercatori fannulloni (perchè stato=sinistra asisstenzialista secondo la politica italiana al governo) non hanno beneficiato della loro ideologia politica (esempio generalizzato volutamente in risposta a generalizzazioni diffuse) o no?
Ma la stessa cosa si potrebbe dire degli insegnanti di sinistra che saranno “licenziati” in nome di una paventata inefficienza che vede la scuola primaria italiana prima in europa (quella “rossa” emiliana prima nel mondo, rilevazioni OCSE) che poi si ricollega alla disinformazione dei TG e i danni che fa visto che sull’inneficienza della scuola è stata puntato il dito per giustificare la riforma e i tagli…
(non si mette a fare la caccia al nemico, né a mettere in piedi meccanismi paranoico-corporativi)
Nono 😐
DeanKeaton dice:
Tuesday, 9 December 2008 alle 22:30
Caro Gabriele,
cercherò di essere breve.
Io, con tutta la stima che provo nei suoi confronti, non credo che avrebbe mai scritto un simile articolo, nonostante la sua fiera opposizione a Silvio Berlusconi testimoniata pure dal suo libro “Assalto alla Stampa”.
Questo per vari motivi.
Innanzitutto perchè lei conosce benissimo la vicinanza dei giornalisti citati con una certa fazione della nostra carta stampata.
Poi perchè sarebbe troppo comodo elencare un agguerrito numero di politici che, per comodità, chiameremo di sinistra, i quali hanno usato i tribunali nella stessa maniera, aggiungendoci insabbiamenti di documenti e misteriose sparizioni di libri e intere case editrici dal mercato, con annessi giornalisti che hanno cambiato mestiere. Chi ha attaccato l’attuale premier è invece saldo al proprio posto e, se deceduto, viene difeso proprio con le querele dagli eredi, neanche ci fosse un reato di lesa maestà, e il problema è che loro, a differenza di Berlusconi, le cause le vincono.
Le ripeto. Chieda agli amici di italiadallestero di tradurre, sotto forma di Amarcord, gli articoli relativi all’inchiesta su Romano Prodi che fece qualche anno fa Ambrose Evans-Prichard per il Daily Telegraph.
E poi mi dica quanto tempo ci metterà la portavoce Sandra Zampa per spedire una precisazione com’è accaduto sul Corriere di oggi. Questo solo per un infelice (?)accostamento fotografico che “rischia di distorcere la verità fattuale e giudiziaria agli occhi del lettore, magari non interessato ad approfondire il tema con un’attenta lettura dei testi”.
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=K4MVP
Insomma. Accostare Berlusconi alla mafia si può, ma guai a mettere una foto di De Magistris e di Prodi nella stessa pagina.
Saluti
Tommaso Farina dice:
Wednesday, 10 December 2008 alle 03:15
Questa Donadio dovrebbe spiegarci dove e come Berlusconi “governerebbe” la Rai.
Inchiniamoci a questi e altri fulgidi esempi di “giornalismo anglosassone”, quello che piace tanto a Travaglio.
Beppe dice:
Thursday, 11 December 2008 alle 12:40
Tommaso!!!!Eh eh!….C’è bisogno di spiegare come Berlusca governi la Rai?
Nemmeno più il presidente della vigilanza è dell’oppsizione!Perchè mica mi vorrete dire che Villari l’ha messo lì il Pd eh?
Cmq basta guardare tutte le sere Vespa (lo stesso che va a fare le vacanze in barca con Bonaiuti)per capire chi governi in RAI…
Farina la saluto cordialmente, ho poca stima di giornalisti come Lei…
Beppe dice:
Thursday, 11 December 2008 alle 12:43
Su quanto scritto da Travaglio sul caso De Magistris, c’è qualcuno che ha qualcosa da dire??Per me è clamoroso!
Epperò avendolo scritto MT è una “cagata pazzesca”!!. Ma per favore!! Prendete esempio se ci riuscite….
Carlo Gambino dice:
Thursday, 11 December 2008 alle 19:52
“Questa Donadio dovrebbe spiegarci dove e come Berlusconi “governerebbe” la Rai.”
Caro Tommaso, è vero, è verissimo che – come Pier Paolo Pasolini – nessuno di noi ha PROVE che questo realmente accada, cioè che Berlusconi abbia le mani sulla RAI.
Ma dimmi, tu hai le PROVE del contrario?
Ossia, puoi provarci che in Italia l’informazione (soprattutto in RAI) sia libera? E che Berlusconi, in RAI, non abbia realmente “spostato nemmeno una pianta”?