AMARCORD L'espresso (scoop). Agcom, Garanti Bocciati
Thursday, 19 June 2008Non riceveranno la richiesta buonuscita i sette membri dell’Authority per Comunicazioni. Tra essi, l’ex presidente Enzo Cheli, giudice costituzionale fino al 1996, Alfredo Meocci, già dg della Rai, dichiarato incompatibile e attualmente vice sindaco di Verona, Antonio Pilati ritenuto l’ispiratore della legge Gasparri, e Giuseppe Sangiorgi, indicato tra gli esperti del ministro Paolo Gentiloni.
L’ex presidente Enzo Cheli e i suoi colleghi all’epoca esponenti dell’ufficio del Garante per le tlc (Alfredo Meocci, Mario Lari, Alessandro Luciano, Paola Manacorda, Vincenzo Monaci, Antonio Pilati, Giuseppe Sangiorgi e Silvio Traversa) hanno presentato appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che, lo scorso gennaio, ha negato agli ex membri dell’Autorita’ il trattamento di fine rapporto. Lo apprende Radiocor.
Oggetto del contendere e’ il trattamento di fine rapporto relativo all’incarico svolto in qualita’ di commissari dell’Autorita’ per le Garanzie nelle comunicazioni, pari ad alcune decine di migliaia di euro per ciascuno degli ex componenti. La controversia era nata da una interpretazione discordante della norma sugli emolumenti dei componenti dell’ufficio. La norma in questione rinvia infatti al trattamento complessivo utilizzato per i giudici costituzionali. L’Autorita’ ha stabilito, l’11 ottobre del 2006, che ai propri componenti non spettano “i trattamenti di quiescenza e di previdenza”.
Secondo i ricorrenti, il Tfr doveva invece essere incluso nel trattamento economico. Da qui il ricorso che e’ stato rigettato dal Tar del Lazio. I giudici amministrativi, lo scorso gennaio, avevano ritenuto che “i componenti le Authority non sono dipendenti pubblici con un rapporto di lavoro peculiare. Il connotato dell’autonomia e dell’indipendenza, che caratterizza l’attivita’ svolta dall’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni rispetto all’organizzazione dello Stato apparato, porta ad escludere che i componenti di detto organo possano essere annoverati tra i dipendenti dello Stato. Essi sono, invece, funzionari onorari”.
Gli ex membri dell’ufficio del Garante sostengono invece, nel ricorso di 28 pagine presentato al Consiglio di Stato, che “l’incarico di componente delle Authorities si concreta nell’espletamento di un munus pubblico che sottintende una relazione di lavoro e di servizio la quale non si discosta da quella di qualsivoglia lavoratore dipendente, sia esso pubblico o privato; tanto piu’ se si considera che, ai fini fiscali, la percezione di simili indennita’ e’ equiparata agli emolumenti derivanti da lavoro dipendente”. I difensori degli ex componenti dell’Autorita’ sottolineano inoltre l’incostituzionalita’ dell'”ingiusta sperequazione tra situazioni corrispondenti”, relativa al diverso trattamento dei membri dell’Autorita’ garante per la concorrenza e il mercato rispetto e i componenti dell’Autorita’ per le tlc.
