Travaglio: i giornalisti obbediscono gratis
Friday, 20 June 2008Su Minzolini della Stampa: “Un valoroso inviato embedded nelle fioriere di Palazzo Grazioli e sotto le scrivanie di Palazzo Chigi”.
di Marco Travaglio per L’Unità del 19 giugno 2008
C’era una volta Licio Gelli, venerabile maestro del minimalismo. E, soprattutto, dell’ingenuità. Nel Piano di rinascita democratica della P2 scrisse che, per controllare i giornali, bisogna corrompere i giornalisti, «almeno due a testata». Poveretto. Non aveva capito che molti giornalisti obbediscono anche gratis, e prima di ricevere ordini. Lasciamo stare gli house organ tipo Il Giornale che, mentre il padrone abolisce i suoi processi e ricusa il suo giudice, titola: «Ci risiamo: guerra a Berlusconi».
Lasciamo stare il semprelucido Paolo Guzzanti che, con l’esercito per le strade e i poteri legislativo ed esecutivo che soffocano il giudiziario e l’informazione, denuncia «la tentazione autoritaria della sinistra».
Lasciamo stare la voce bianca Mario Giordano che, poveretto, attribuisce il lodo Schifani agli «altri paesi civili, come la Francia o gli Usa» (così civili che in Francia l’immunità provvisoria è solo per il capo dello Stato, non per il premier; e negli Usa s’è processato un certo Clinton, il presidente, l’uomo più potente del pianeta terra).
Ecco, lasciamo stare Tiramolla e passiamo al Corriere. Nella staffetta dei vedovi inconsolabili del Dialogo, ieri era il turno di Piero Ostellino. Il quale, come già Franchi, Franco e Panebianco, stigmatizzava la svolta del Pd, a suo dire ridotto a «forza di pura agitazione» (magari). Non una riga su quel che sta facendo il governo Berlusconi, che poi è la causa della svolta del Pd. Interessa solo l’effetto. Sul berlusconismo eversivo che calpesta la Costituzione, la divisione dei poteri, il principio di eguaglianza e, pur di liberarsi del processo Mills, sospende sine die tutti quelli per rapine, furti, scippi, violenze al G8 (ma solo quelle degli agenti), crac Cirio, affare Oil For Food, non una parola. Anzi, Ostellino prende per buone tutte le balle di regime, ribaltando totalmente la realtà: «L’emendamento rinvia i processi minori» (la corruzione giudiziaria è «minore»?!) e il Lodo «mette al riparo le cariche istituzionali dalle incursioni della magistratura» (regolari processi avviati da anni sarebbero «incursioni»!?).
Per lui il vero pericolo è un Pd che «rischia di (ri)precipitare nel rivoluzionarismo verbale» (magari) anzichè far il suo dovere di opposizione: cioè digerire pure il Lodo, invitando però «Berlusconi ad assumersi la responsabilità delle misure» e – questa è strepitosa – «a impegnarsi a non sottrarsi» ai processi «una volta assolto il mandato». Se no il Pd dimostrerebbe di «voler sconfiggere il centrodestra per via giudiziaria».
Ecco: affermare l’art. 3 della Costituzione e lasciar celebrare i processi secondo le leggi vigenti è la prova che si vuol abbattere il Cainano. Dunque, per dissipare il sospetto, bisogna dargliele tutte vinte, invitandolo però a «prendersi le sue responsabilità» (cosa che peraltro lui ha già fatto con la sfrontata lettera al fido e scodinzolante Schifani). È il solito ritornello della «guerra tra politica e magistratura», come la chiamano i giornali paraculi, anche se qui a fare la guerra è uno solo, il solito.
Esemplare la «cronaca» su La Stampa di Augusto Minzolini, valoroso inviato embedded nelle fioriere di Palazzo Grazioli e sotto le scrivanie di Palazzo Chigi. Origliando origliando, non riesce più a distinguere quel che accade nella realtà da quel che gli soffiano le sue fonti. E allora «i magistrati di Milano sono in rivolta, assecondati da Csm e Anm» e soprattutto «sobillati da Di Pietro» (gliel’ha confidato un MochoVileda abbandonato dalla colf del Cainano). Per cui «Berlusconi, fiutata la trappola, tira dritto come un carrarmato», incurante delle bavose «lagnanze del Capo dello Stato». Ed ecco la prova che la giudice Gandus ce l’ha con lui: «Ho un testimone – dice il premier secondo Minzo – che ha ascoltato una conversazione tra la Gandus e un altro magistrato. Gandus ha detto: “A questo str. di Berlusconi gli facciamo un c. così. Gli diamo 6 anni e poi lo voglio vedere a fare il presidente del Consiglio”». È la pistola fumante: un cronista dice di aver saputo da un altro che il premier ha detto a non si sa chi di aver saputo da un Mister X che aveva sentito una giudice dire una cosa. E tanto basta per provare che la giudice è prevenuta. Il tutto mentre si vorrebbero cestinare le intercettazioni in cui il Cainano, con la sua voce, mercanteggia con Saccà: ecco, quelle non provano nulla, non valgono. Resta da capire chi sia Mister X. Igor Marini? Scaramella? O magari David Mills, che come supertestimone ha sempre dato ottima prova, specie dopo aver incassato 600 mila dollari da Milano2.

Franco Camola dice:
Friday, 20 June 2008 alle 12:17
Impara Mastellarini, impara cos’è il sarcasmo.
ma che vuoi?
gm
Franco Camola dice:
Friday, 20 June 2008 alle 12:25
Voglio che impari cos’è il sarcasmo.
Domenica dice:
Friday, 20 June 2008 alle 14:12
L’articolo riportato è la dimostrazione di un delirio di onnipotenza. Si capisce dunque perché le vendite dell’Unità si siano ridotte, ai limiti del fallimento. Bisognerà analizzare un giorno, in uno studio di psicopatologia, le locuzioni usate dallo scrivano contro gli altri, con un linguaggio da fumetto (alla cui dimensione comunicativa egli pare essere rimasto, nonostante l’età). Anche la sua mimica (il passare e ripassare la punta della lingua all’angolo della bocca, come le lucertole), non è forse segno di una grave disfunzione dell’essere giornalista. Di questo ormai si deve discutere, se proprio bisogna interessarsi dello scrivano.
emanuele dice:
Friday, 20 June 2008 alle 15:11
Bravo Franco, quoto in pieno.
Alessandro dice:
Friday, 20 June 2008 alle 15:19
Domenica, scusami, non volermene, ma è proprio necessario essere così violenti per esprimere un parere?
Seppur illuminati, i tuoi, sempre pareri restano, e francamente tutta questa acredine, sembra ingiustificata.
Delirio di onnipotenza, fallimento, studio di psicopatologia, il passare e ripassare la punta della lingua all’angolo della bocca, come le lucertole…. sembra che si stia parlando del mostro di Firenze
Saluti
paride moscati dice:
Friday, 20 June 2008 alle 15:25
io credo che le vendite dell’unità siano diminuite in questi anni, in linea con quelle di tutti i quotidiani, anche per l’avvento di internet sul quale, detti quotidiani, si sono affacciati massicciamente ottenendo più visibilità rispetto a quella data loro dalle edicole, e non perchè ci scrive Marco Travaglio (che pare sia un valore aggiunto!)
In secondo luogo, trovo l’articolo di Marco Travaglio molto fruibile alla lettura, e devo dire che il consenso che si è costruito in questi anni, deve molto a questo stile che Domenica definisce “fumettistico.
Penso che abbia colto molto di più il segno il F.Camola, parlando di “sarcasmo”.
Io aggiungerei critica feroce.
Putroppo per alcuni, non per il sottoscritto, siamo in un paese dove c’è ancora libertà di espressione e di critica.
Invitando Domenica a rileggere l’articolo per far proprio il chiaro oggetto della denuncia fatta da Marco Travaglio, cercando di andare oltre l’insopportabilità, comprensibilissima, che certi toni possono suscitare nel lettore, e a limitarsi a commentare quello, saluto tutti gli utenti e il possessore del blog, ringraziando per la visibilità, ulteriore, data agli articoli del giornalista torinese.
paride moscati
paride moscati dice:
Friday, 20 June 2008 alle 15:34
X alessandro.
Credo che Domenica abbia fatto tesoro della un tantino autoritaria esortazione del Sig. Camola.
Ha imparato a esercitare il sarcasmo: a vuoto, ma l’ha imparato, e bene…
Ps. Complimenti inoltre per essere una buona osservatrice (le credo sulla fiducia).
Ho perso poche puntate di Annozero, ed ho assistito a più di una convenction presieduta da Marco Travaglio e giuro che l’atto slinguazzatorio proprio degli animali a sangue freddo non l’avevo mai colto…
: )
Resta, al di là di difetti fisici o comportamentali, infinita la mia stima per il giornalista torinese.
rob dice:
Friday, 20 June 2008 alle 15:47
é veramente insopportabile questo dare patenti di professionalità da parte di uno che rappresenta la quint’essenza del giornalismo embedded. travaglio ha costruito la sua fortuna professionale solo e unicamente sul rapporto organico con le procure delle repubblica (e relativi collaboratori con cui trascorre anche le vacanze) che gli forniscono informazioni, verbali ecc. lui, poi, ci mette il suo stile (che ha una sua indubbia efficacia) nel presentare un materiale di parte come la verità assoluta in un’ottica di furbesca e acritica unilateralità che si colloca agli esatti antipodi del vero giornalismo d’inchiesta. si presta, inoltre, ben volentieri ad operazioni di killeragio interno in nome e per conto di alcune correnti dei magistrati (vedi la vicenda luerti). insomma é, di fatto, un addetto stampa delle procure più potenti ma anche un utile factotum. “c’é da silurare questo? girami le carte che provvedo..”. un tempo si sarebbe detto servo dei servi. e poi viene a puntare il ditino contro i colleghi…
Trillo dice:
Friday, 20 June 2008 alle 16:32
Lo stile di Travaglio probabilmente non ha mezze misure: o si ama o si odia, per questo divide generalmente i commenti ai suoi articoli in pro e contro.
A suo merito va riconosciuto che la sua penna colpisce indistintamente dove c’è da farlo, a mio giudizio. Così facendo irrita particolarmente una certa parte politica ed i suoi sostenitori. La colpa però non è di Marco, ma di certo versante politico che vive la cosa pubblica in maniera molto leggera e personalizzata, per essere buoni nella definizione.
Lo stesso giornalista non ha lesinato le sue caustiche considerazioni anche all’altra parte, tanto per fare un solo esempio in occasione degli attacchi alla Forleo e De Magistris. Sapeste quante persone della sinistra ha detto allora: adesso però basta, Travaglio ha rotto il cxxxo (li ho sentiti con le mie orecchie, non me lo hanno raccontato).
Ergo, la visione positiva del cronista d’assalto la si ha solo quando dice cose che fanno comodo, ma la colpa non è ovviamente del giornalista.
È che allo stato attuale dell’informazione in Italia, derivata in maniera quasi esclusiva dai telegiornali ed in minima parte da testate di ambo le parti, le cose si vedono come in occasione delle eclissi parziali di sole: attraverso un filtro molto denso.
rob dice:
Friday, 20 June 2008 alle 17:23
colpisce indistinamente un par di… sulla vicenda degli immobili dell’ANTOCRI ha detto una sola parola se non per difendere tonino l’affittuario? se a fare quell’operazione era un mastella lo scorticava vivo.
e, comunque, questo autocelebrarsi come il depositario dei “fatti” contrabbandando come verità assodata il solo materiale giratogli (peraltro opportunamente selezionato) dai vari pm di turno é davvero rivoltante. una fiducia ferrea, tetragona e dogmatica.
ben difficile ritenerlo in buona fede, tenuto conto delle non brillantissime performances della nostra magistratura (basta vedere le percentuali di assoluzioni in grado di appello).
la vicenda dell’intervista a borsellino con il noto “taglia e cuci” su mangano e dell’utri é paradigmatica di un modo di fare informazione che, fondamentalmente, é disonesto. anche se molto, molto redditizio..
paride moscati dice:
Friday, 20 June 2008 alle 17:59
“presentare un materiale di parte come la verità assoluta”
Qui c’è un problema di fondo secondo me.
E’ più facile accettare che sia un giornalista a distorcere i fatti per il proprio rendiconto che accettare di votare per un uomo circondato da accertati mafiosi e criminali d’ogni risma.
Seguo Travaglio dal 2004 in internet, posso testimoniare che “ne ha avute sempre per tutti” da destra a sinistra.
Non è colpa sua se il grosso della delinquenza sta a destra, o in altri termini se “quelli di sinistra” sono più bravi a “non farsi sgamare con le mani nel sacco”.
Ci sono sentenze che parlano chiaro.
Rilevo inoltre come, per un motivo che davvero non riesco a capire se non rimandando al mio ragionamento del “meglio uno sbaglio altrui che uno sbaglio mio” di cui sopra, che si da più credito ai giornalisti invischiati coi servizi segreti e con pochi di buono alla igor marini, che ad altri che si informano dalle procure…
Mastellini che ne pensa, vista la sua passione per i misteri italiani, non trava che nell’opera di Marco Travaglio, Peter Gomez ed Elio Veltri ci sia molto materiale per arrivare vicino alla verità?
Altra cosa: come mai Lirio Abbate e Peter Gomez, da cui Travaglio ha ripreso la denuncia sulla vicinanza alla mafia di schifani, non hanno minimamente subito ritorsioni dal mondo politico ed intellettuaolide nostrano?
Io credo che Travaglio dia parecchio fastidio e che in questi ultimi mesi sia partita un imponente campagna delegittimatoria che si lascia montare ad hoc per tagliare le gambe, forse non ad una voce libera, ma senz’altro ad una voce che disturba.
Una voce necessaria come tutte le altre in un paese civile.
Sta nel lettore aver la dote intellettuale atta a comprendere dove risieda la verità e il merito.
Trillo dice:
Friday, 20 June 2008 alle 18:06
Quando c’è gente che di carne al fuoco te ne fornisce molta, direi anche troppa per la decenza, ci si occupa prima di quelli.
Comunque la vicenda Antocri. srl è stata archiviata, ha esposto il suo punto di vista anche Di Pietro nel suo blog: http://www.antoniodipietro.com/2008/03/i_padroni_della_disinformazion_1.html
Ognuno valuta dopo essersi informato, almeno credo. Lo so che ho troppa fiducia nel prossimo, ed ho anche un altro difetto: per me Mangano non era un eroe, checché ne dichiari Dell’Utri.
Alessandro dice:
Friday, 20 June 2008 alle 18:23
A me sembra sempre di più la guerra di tutti contro uno…..
Se a voi vi pare
X il Sig. Paride Moscati:
se quello della Sig.ra Domenica viene definito sarcasmo, allora vuol dire che devo imparare ancora tutto . Strano li avevo presi per pareri, non ero riuscito a trovarci alcunchè di divertente, prova ne sia che dopo averlo letto, non ha provocato in me nessun movimento mascellare.
Ovviamente è solo il mio parere, ci mancherebbe…
saluti
Domenica dice:
Saturday, 21 June 2008 alle 01:21
Non mi sono accorta, in anni di frequentazione come azionista degli ambienti editoriali, dell’emersione di genii nel panorama giornalistico italiano, che potessero eguagliare i grandi cronisti di un tempo e che come loro si presentassero con una indipendenza di giudizio. Oggi, il primo giovanotto che nei giornali schierati grida di più contro il nemico e che ha quindi buone maniglie di sostegno nella politica, pretende di fare il commentatore, il moralista, il presentatore, l’attore,il giudice, etc., sempre a senso unico. Mai il cronista. Il sarcasmo, la signora insonne che ha deciso di aiutare il blog di Mastellarini a crescere, lo potrebbe pure usare, se pensa a quanti accattoni le si sono rivolti per farsi spazio nell’ambiente…
Thorgrim dice:
Saturday, 21 June 2008 alle 04:09
cara Domenica, Lei parla a vanvera, dicendo cose che nell’articolo di Travaglio letteralmente non ci sono: “delirio d’onnipotenza”, linguaggio da “fumetto” (che invece è linguaggio sarcastico, qui ha ragione Franco Camola)…La verità è solo che Lei non può vedere Travaglio e che le dà fastidio che una volta di più il Nostro abbia tagliato in profondità, come il coltello nel burro…
Alessandro dice:
Saturday, 21 June 2008 alle 08:57
Mi scusi Sig.ra Domenica, potrebbe essere più chiara: chi è il “primo giovanotto che etc etc”?; poi, visto che si è presa l’impegno di far crescere il blog del Dott. Mastellarini (e io che pensavo fosse una comunità di pensieri a nutrirlo), sarebbe interessante sapere chi sono gli “accattoni che le si sono rivolti per farsi spazio nell’ambiente…”
Tanto per fare qualche nome e cognome, visto che ci sta obbligando in tutti i modi a schierarci, che almeno si sappia per chi dobbiamo parteggiare.
Trillo dice:
Saturday, 21 June 2008 alle 12:14
Questa volta, per la prima e spero ce ne siano altre, quoto la Sig.ra Domenica:
condivido pienamente la sua visione dei giornalisti schierati, e la loro piccolezza. È proprio questa la causa, secondo me, della pessima informazione che siamo costretti a subire nel nostro paese. Anzi chiamarla informazione, anche se con un aggettivo dispregiativo accanto, è ancora un riconoscimento troppo elevato.
Però sono anche convinto che io e la signora stiamo parlando di persone diverse, abbiamo lo sguardo altrove
Domenica dice:
Sunday, 22 June 2008 alle 01:51
Un Trillo aiuta a salvarti la vita. Alessandro, figliolo, almeno questa è chiara?
Alessandro dice:
Sunday, 22 June 2008 alle 11:06
Trillo, l’informazione la subiamo perchè vogliamo subirla, altrimenti ci sono posti come librerie e biblioteche, dove se vuoi, con un pò di spirito critico, si riesce anche ad apprendere una buona informazione.
La televisione, la si può sempre spegnere, i giornali si possono sempre non comprare, ma non puoi dire che subiamo una pessima informazione.
Sig.ra Domenica, è tanto chiara quanto la demagogia che gratuitamente lei fa scendere sulle nostre teste.
Buona giornata e stia serena
Trillo dice:
Monday, 23 June 2008 alle 09:23
@Alex,
putroppo lo dico perché lo percepisco. Parlo spesso con una certa varietà di persone, di tutti i tipi per scolarità, posizione sociale ecc. Le opinioni al riguardo della società, della politica e della cosa pubblica sono superficiali e pre-confezionate, giusto quello che viene sbrodolato dalla TV (guarda caso). Non trovo nella stragrande maggioranza della “gente” la voglia di approfondire e di sapere, purtroppo. Ti potrei portare degli esempi da far accapponare la pelle.
Ti assicuro che ho anche una certa esperienza di biblioteche, ed anche di persone che ci lavorano. Uno dei crucci maggiori di chi ha come mestiere la cultura è proprio la passività dei lettori, la mancanza di spirito critico. Fatte salve le debite eccezioni, ovviamente.
L’importante, oltre ad essere critici ed informati, è la consapevolezza di tutto quello che ci circonda, così forse realizziamo meglio il perché stiamo ridotti in questa maniera. Non sono aggiornatissimo, ma fino a poco tempo fa mi sembra di ricordare che l’Italia era al 77° posto nel mondo per libertà di informazione.
Alessandro dice:
Monday, 23 June 2008 alle 16:06
Caro Trillo,
sono d’accordo con te, per cui il problema non è la pessima informazione, ma la nostra atavica pigrizia tutta Italiana nel leggere, nello studiare, nell’approfondire.
…”Non sono aggiornatissimo, ma fino a poco tempo fa mi sembra di ricordare che l’Italia era al 77° posto nel mondo per libertà di informazione”…
Trillo, scuasami, ma parlando tra noi, tu veramente ti senti in un paese dove non esiste libertà d’informazione? O comunque in un paese preceduto da altri 76 paesi? Sinceramente, dai….. mi vuoi dire che se entri in un, che so, Feltrinelli store, tanto per dirne uno, hai difficoltà a trovare ciò che cerchi? Per fare un esempio su di un tema e su di una persona che in questo blog è visto come la peste del terzo millennio, mi pare di ricordare che il famoso editto Bulgaro, nacque all’indomani della presentazione televisiva da Luttazzi del libro ” l’odore dei soldi”. Ma ricordo pure che il libro era nelle librerie gia da una quarantina di giorni ( io stesso ne acquistai una copia presso Feltrinelli in piazza Argentina a Roma, ben prima che lo presentassero in televisione).
Tirando a dedurre, si potrebbe pensare ad una libera circolazione dei testi scritti (forse perchè il nostro presidente del Consiglio, tramite la Mondadori, o tramite uno dei suoi innumerevoli sondaggi, avrà scoperto che l’Italiano odia leggere), purche la televisione tutta ( le sei reti tanto per capirci, più le incursioni giornaliere de LA 7 alle 20.30) resti saldamente sotto il suo insindacabile controllo.
Non mi risulta che dopo quel testo,o dopo l’editto Bulgaro, Travaglio abbia avuto problemi a pubblicarne un altra decina di libri, ma come Travaglio anche altri 100.000 autori.
Il problema non è l’esistenza dei libri e dell’informazione. Il problema è che a noi non piace leggere.
Siamo narcotizzati da una televisione sempre più assurda. Ecco, magari quella si da evitare come la peste.
Ma, insomma, in quale cavolo di paese al mondo, dove si dica democratico, esiste un tale conflitto d’interessi? Dove il nostro primo ministro possiede 3+3 reti televisive ( tralasciamo il discorso digitale e satellitare).
Ecco, forse quel sondaggio a cui tu fai riferimento, può riguardare l’informazione televisiva…. allora vuol dire che dal 78° posto ci sono i paesi sotto dittatura.
Trillo dice:
Monday, 23 June 2008 alle 19:38
@Alex,
purtroppo a volte non ci rendiamo conto di come stiamo messi. Io godo nel vedere, sul digitale terrestre, BBC News. Da quelle parti, quando un politico (nazionale o estero) viene intervistato e ad una domanda diretta fa lo svicolone, il giornalista televisivo osa interromperlo e ribadisce la sua domanda, magari dicendo anche “non è questa la domanda che ho fatto, risponda a quanto è stato richiesto, please”. Esattamente come da noi insomma.
E pensare che dalla RAI ogni tanto vanno a Londra per un benchmark, chissà se oltre ad andare a comprare un ricordino a Carnaby Street riportano a casa anche qualcosa di altro.
Vuoi sapere da una fonte indipendente come stiamo messi a libertà di stampa? Ecco la situazione dal 2001 al 2006:
http://it.wikipedia.org/wiki/Freedom_House
Nel 2005 eravamo al 77° posto, nel 2006 al 79° insieme al Botswana (lo so che fa un po’ ridere, in certi paesi nemmeno le hanno le librerie così diffuse e certe pubblicazioni). Nel 2008 siamo in netta ripresa, al 65° posto insieme alle isole Samoa. Se poi ci confrontiamo solo con l’Europa occidentale, siamo penultimi davanti alla Turchia, al 24° posto. Ecco la classifica aggiornata, non citata in Wikipedia:
http://www.freedomhouse.org/uploads/fop08/FOTP2008Tables.pdf
Quello che fa incazzare (e spero Gabriele me la passi la parolaccia) è che abbiamo tanti di quei mezzi di comunicazione, tante possibilità, ma non le usiamo. Quando leggiamo un libro di Saramago siamo convinti che stia parlando di un paese lontano lontano, irreale, che certe situazioni nel nostro non potranno mai esistere, poi magari stiamo messi anche molto peggio.
Siamo appiattiti, se un giornalista parte con una inchiesta su uno scandalo piccolo o grosso che riguarda un politico gli spezzano (virtualmente per il momento) le gambe. Viene bollato come un insano, un sovversivo. Da tutte le parti politiche, bada bene. E qui da noi i motivi di inchiesta non mancherebbero di certo.
Se un milione (butto lì a caso) di persone ha comprato “L’odore dei soldi”, al suo interno trovi: chi non l’ha nemmeno aperto (però andava di moda averlo), chi lo ha fatto ed ha smesso dopo poche pagine sconvolto ed ha preferito guardarsi la partita, chi non crede ad una sola parola si quanto c’è scritto (quasi completamente atti pubblici), poi alla fine una percentuale che non so quantificare ha ben capito e ne ha tratto le conseguenze. E gli altri milioni di italiani? Non sospettano che esistano certe situazioni, o peggio fanno il tifo per il “furbo” che ha saputo costruire un grande successo. Punto.
Dai Alex non ti voglio angosciare, la smetto ché è tardi e non voglio occupare troppo spazio.