SCANDALOSO. I giornali non pubblicheranno le intercettazioni su Berlusconi

Saturday, 5 July 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

di Gabriele Mastellarini

Chissa’ se il prode Travaglio avra’ qualcosa da dire in proposito. Lui che era pronto a mettersi i braccialetti ai polsi pur di difendere il diritto dei giornalisti di pubblicare intercettazioni e quant’altro, specie se provenienti da Procure della Repubblica e dintorni.

Da fonti di stampa si apprende infatti che: “lo studio legale del Gruppo Espresso (Ripa di Meana) avrebbe formulato – dicono – parere negativo sulla pubblicazione delle intercettazioni che vedono come protagonista Silvio Berlusconi e i rappresentanti della Rai”. “Forse sono troppo “intime” le conversazioni, comunque se pubblicate scatenerebbero un’apocalisse su De Benedetti e compagni”, si legge ancora.

Scusate ma io trovo scandaloso che un giornale non pubblichi notizie, specie se riguadano il Presidente del Consiglio. Si dice anche che Paolo Mieli, direttore del Corriere, ha a disposizione quello stesso materiale ma anche lui lungi dal pubblicarlo.

Nel giornalismo inglese si e’ soliti dire “E’ la stampa, bellezza”, per fotografare quello italiano sarebbe meglio dire “Se questa e’ la stampa…che schifezza”!

Dimenticavo, se qualche giornale di cui sopra volesse passarmi quel materiale saro’ ben lieto di pubblicarlo io su questo blog.

BUONE VACANZE

Puoi lasciare un commento, oppure pubblicare un link sul tuo sito.

Nessun commento presente per “SCANDALOSO. I giornali non pubblicheranno le intercettazioni su Berlusconi”

  1. Elena dice:

    Saturday, 5 July 2008 alle 23:34

    Sospetto che lei abbia copincollato da Dagospia a suo piacimento, tralasciando la seguente:
    “Bene. Come mai non è arrivata la spallata di carta al governo berluscone? (Ma fino al giorno 8 luglio tutto potrebbe succedere, in base a ciò che sentenzierà il gup di Napoli). Intanto perché, la legge vieta di intercettare due deputati della Repubblica (senza previa autorizzazione del Parlamento).”

    Hai voglia a dire “E’ la stampa, bellezza” e a chiedere al mondo di passarle il materiale.
    Pensa davvero che se Travaglio l’avesse avuto non l’avrebbe pubblicato?
    In questo caso lei si è rivelato un po’ dilettante. Persino sulle potenzialità della rete. Guardi che non le basta mettere su un blog.
    Cara Elena,
    questo sotto e’ il testo dal quale ho attinto. E’ palese che il punto fondamentale della mancata pubblicazione e’ la mancanza di volonta’ di giornali e giornalisti. Il resto sono chiacchiere.
    cordialita’
    Gabriele

    Ci voleva un articolone di Repubblica (by Cresto-Dina, vice direttore) per annunciare che Veronica non farà nessuna lettera-comunicato-intervista sul gnocca-gate più spettegolato e meno pubblicato? Mah. Le intercettazioni di Silvio hard-core erano – dicono gli “addetti ai livori” – nelle manine del Gruppo Espresso e in quelle di Paolino Mieli.

    Quest’ultimo “a titolo personale”, se si può dire, vale a dire non le avrebbe mai portate a via Solferino e consegnate al redazione. Le ha tenute gelosamente per sé e solo da qualche allusione maliziosa e fotina birichina si è capito che il direttore del Corriere conosce – e bene – il contenuto delle chiacchiere a ruota arrapata dell’infojato Cavaliere.

    Per quanto riguarda ‘La Repubblica’ e ‘L’espresso’ si è capito ieri, leggendo il pezzo “riassuntivo” delle prodezze & nefandezze intercettate, a cura del vice direttore Giuseppe D’Avanzo, che gli hard-core–files non sarebbero mai state pubblicati – e oggi Curzio Maltese lo scrive: “la festa appena iniziata è già finita”.

    Bene. Come mai non è arrivata la spallata di carta al governo berluscone? (Ma fino al giorno 8 luglio tutto potrebbe succedere, in base a ciò che sentenzierà il gup di Napoli). Intanto perché, la legge vieta di intercettare due deputati della Repubblica (senza previa autorizzazione del Parlamento).

    Secondo punto: lo studio legale del Gruppo Espresso (Ripa di Meana) avrebbe formulato – dicono – parere negativo sulla pubblicazione. Forse sono troppo “intime” le conversazioni, comunque se pubblicate scatenerebbero un’apocalisse su De Benedetti e compagni. E dato che in italia, il più pulito ha una rogna così, come ha ricordato Cossiga alludendo alla fedeltà coniugale di Scalfari, insomma mejo abbassare penna e saracinesca.

    E torniamo al silenzio di Veronica, di cui Dagospia è stato il primo a scriverne. Ora va da sé che ciò che scriviamo sono solo indiscrezioni di cui non abbiamo nessuna conferma ma le fonti son ben autorevoli.

    Quindi, la bomba: Lady Lario, appena sbarcata alla Malpensa, avrebbe contattato i suoi legali. Infatti, sotto il primo strato di orgoglio ferito di Veronica batte sempre la ferita della divisione dell’impero berlusconiano. Secondo gli “addetti ai livori”, in parole povere, il reale motivo della crisi eterna tra Silvio e la moglie avrebbe origine dalla diversità di opinione sul frazionamento del patrimonio billionaire tra i 5 figli.

    Ora il frutto di primo letto della carica fecondativa del Cavaliere sono Marina (capo della Mondadori) e Piersilvio (capo di Mediaset), quelli sfornati dai lombi della Lario sono invece tre: Luigi, Barbara ed Eleonora. Che per ora, vista anche l’età, non ricoprono nulla di importante se non il ruolo di consigliere.

    Ora se la matematica non è un’opinione si prende il montepremi dei sudori del Cav infojato e lo si divide per 5: 20% ciascheduno. Facile, no? Invece, qui sta il casino: dividendo così i tre pargoli di Veronica avrebbero in mano il 60% dell’impero, ergo la maggioranza e Silvio non lo trova opportuno, per non dire ingiusto. Lui vuole dividere a metà: 50% a Marina e Piersilvio e l’altra metà ai tre pargoli di secondo letto. Ma da questo orecchio Veronica non ci sente.

    Certo, con una separazione per colpa, la situazione si ribalterebbe a suo favore, e con le chiacchiere hard-core di Silvio sarebbe una passeggiata. Ma quelle maledette intercettazione non intendono uscire e una separazione consensuale porterebbe solo a un accordo famigliare (50% e 50%). Salvo errori, orrori e omissioni, così raccontano.

    Dagospia 05 Luglio 2008

  2. Elena dice:

    Saturday, 5 July 2008 alle 23:59

    Certo, D’Avanzo e persino Travaglio non ne avevano voglia…
    Per quanto io non sia esperta di rete nè giornalista, le consiglio vivamente di non ricorrere al deus ex-machina “il resto sono chiacchiere”.
    Lei che è un giornalista professionista potrebbe articolare meglio, per lo meno di D’Agostino, che, persino lui, cita la legge.

  3. Fabrizio dice:

    Sunday, 6 July 2008 alle 18:53

    Vediamo i precedenti inediti che interessano il bel mondo della vecchia sinistra radical-chic, massonica e repubblicana (Prima Repubblica):
    1) festino in una villa alla Camilluccia, un ministro di peso, un grande rappresentate degli editori, un grande faccendiere… Bei ragazzi per gli esteti e qualche bella figliola per i normali. Qualcuno brucia un cuscino di piume d’oca, scatta l’allarme antiincendio, gli ospiti si riversano fuori nel prato, il ministro di peso nudo con una asciugamani arrotolata in vita. Nascosto dietro una siepe, con una macchina fotografica sensibilissima anche alla luce serale, un grande faccendiere scatta, scatta… Fotografie mai usate.
    2) Un grande faccendiere organizza una festa per un grande editore di sinistra, e recluta belle donne tra le mignotte di Tor di Quinto, rivestendole come si conviene e chiedendo loro di atteggiarsi a dame aristocratiche (“Cercate di non parlare come puttane…”). Al grande editore di sinistra piace fare sesso con le nobili (finti o vere, non importa), l’amico faccendiere gliele procura e poi riscuote qualche favore dal grande editore di sinistra.
    3)…e si potrebbe continuare. Il sesso è un argomento a doppio taglio. Lasciamo perdere.

  4. Fabrizio dice:

    Sunday, 6 July 2008 alle 18:54

    Vediamo i precedenti inediti che interessano il bel mondo della vecchia sinistra radical-chic, massonica e repubblicana (Prima Repubblica):
    1) festino in una villa alla Camilluccia, un ministro di peso, un grande rappresentate degli editori, un grande faccendiere… Bei ragazzi per gli esteti e qualche bella figliola per i normali. Qualcuno brucia un cuscino di piume d’oca, scatta l’allarme antiincendio, gli ospiti si riversano fuori nel prato, il ministro di peso nudo con una asciugamani arrotolata in vita. Nascosto dietro una siepe, con una macchina fotografica sensibilissima anche alla luce serale, un grande faccendiere scatta, scatta… Fotografie mai usate.
    2) Un grande faccendiere organizza una festa per un grande editore di sinistra, e recluta belle donne tra le mignotte di Tor di Quinto, rivestendole come si conviene (presso Eddy Monetti, per donna) e chiedendo loro di atteggiarsi a dame aristocratiche (”Cercate di non parlare come puttane…”). Al grande editore di sinistra piace fare sesso con le nobili (finte o vere, non importa), l’amico faccendiere gliele procura e poi riscuote qualche favore dal grande editore di sinistra.
    3)…e si potrebbe continuare. Il sesso è un argomento a doppio taglio. Lasciamo perdere.

Inserisci un commento

(attendi che sia approvato dal moderatore per vederlo online)