Ahi, Ahi, Ahi. Filippo Facci (ri)prende spunto dal blog, ma stavolta non lo cita

Wednesday, 16 July 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

Lettera aperta di Gabriele Mastellarini a Filippo Facci

Carissimo Facci,

riporto qui sotto il tuo articolo uscito oggi sul “Giornale” in prima pagina, dal titolo “Di Pietro, il predicatore che razzola sempre male”. Con occhiello: “L’ex Pm dice che l’Italia dei Valori è sempre stata fuori dal governo delle regioni”, ma un suo uomo, Di Stanislao, era assessore nella giunta dell’Abruzzo”.

Secondo me (ma è una modestissima opinione) hai preso spunto da questo blog e dal post del 14 luglio su “Tonino il bugiardino”, che riporto sotto di seguito al tuo pezzo odierno. Cosa lecita, per carità, ma come avevi già fatto per il caso-Travaglio, avresti potuto almeno citare la fonte di questa “illuminazione”. Spero riuscirai a rifarti nel prossimo futuro e…continua a seguirci.

Molto cordialmente

Gabriele Mastellarini

di Filippo Facci per “Il Giornale” del 16 luglio

Il crapone di Antonio Di Pietro, lunedì pomeriggio, galleggiava tra i microfoni con quell’espressione inceppata in una severità inutile, tipica sua, che al solito è preludio di una solenne buffonata. Ovviamente è arrivata. A parte il classico «è tornata Tangentopoli» (pronunciato da una quindicina d’anni per ogni inchiesta dalle Alpi a Capo Passero) e a parte spiegare che una volta era meglio perché i politici si vergognavano (anche se la giunta abruzzese arrestata nel ’93 fu assolta con formula piena) la buffonata gli è scivolata in automatico preceduta dalla solita robotizzata «Noi dell’Italia dei valori» che Di Pietro pronuncia anche se gli chiedono che ore sono. Eccola qua: «Noi dell’Italia dei valori siamo sempre stati fuori dalla politica di governo nelle regioni, e abbiamo sempre evitato di partecipare alla spartizione della torta. Ecco perché occorre un ricambio generazionale ed io invito a guardare alle persone e non ai partiti».
Capito? Peccato che: 1) «Fuori dalla politica di governo delle regioni» un accidente: l’Italia dei valori ha pochi rappresentanti regionali perché alle omonime elezioni del 2005 prese un niente di voti, ma ha fatto in tempo a beccarsi almeno un paio di assessorati e uno di questi, tu guarda, era proprio nella giunta abruzzese appena decapitata. Di Pietro, in Abruzzo, era al governo. Così come fu al governo della Calabria dopo le regionali del 2005, quando l’assessore dipietrista Beniamino Donnici prese la delega al turismo prima tuttavia di mollare Di Pietro (uno dei tanti) e fondare un movimento di transito verso il Partito democratico.
2) Non solo l’Italia dei valori era al governo in Abruzzo, cioè in giunta: ma lo era solamente dal 6 giugno scorso, perché l’innesto dell’Italia dei valori, concertato con Ottaviano Del Turco, era venuto in soccorso a una crisi altrimenti inevitabile.
3) Ora Di Pietro ha frettolosamente ritirato il suo assessore dalla giunta abruzzese, che del resto è ormai defunta, ma è anche vero che si viaggia ormai verso la fine della legislatura regionale: sai che fatica, quindi, chiedere quelle elezioni anticipate che in ogni caso Di Pietro non volle chiedere pochi mesi fa, quando salvò la giunta proprio «partecipando alla spartizione della torta».
4) L’assessore in questione, quello abruzzese dell’Italia dei valori, si chiama Augusto Di Stanislao e potrebbe anche essere la persona migliore del mondo, magari perfetta per Di Pietro, anche perché fa lo psicoterapeuta: ma quanto al «ricambio generazionale» evocato da Di Pietro, beh, Di Stanislao negli ultimi vent’anni si è fatto i Ds, Sinistra democratica, l’Udeur di Mastella (sinché è esistito) dopodiché ha vanamente cercato di entrare in Forza Italia e solo alla fine ha bussato a Di Pietro: il quale l’ha accolto subito e, stando a quanto riporta la stampa locale dell’epoca, l’ha fatto assessore in accordo con Del Turco. Nota: Di Stanislao, nei Ds, è stato componente della Commissione nazionale della sanità, tema sul quale è inciampato Del Turco almeno secondo la magistratura.
5) Presto o tardi Antonio Di Pietro potrà cominciare a spiegarci, con parole sue, per quale ragione seguita a straparlare di «ricambio generazionale» (anche a proposito dell’Abruzzo) e tuttavia ad affittare il suo movimento a ogni partitocrate di passaggio. Solo ultimamente, a parte i casi citati di Beniamino Donnici e Augusto Di Stanislao, hanno usato l’Italia dei valori come porta girevole il noto Sergio De Gregorio, Federica Rossi Gasparrini, Salvatore Raiti, Giuseppe Ossorio, persino Franca Rame più tanti altri che nominiamo sempre, cui ultimamente s’è aggiunto Jean Leonard Touadi. Potrebbe spiegarci, in alternativa, perché abbia aperto il suo partito monoposto in particolare a svariati ex Udeur (il partito più partitocrate che c’è) del genere di Tancredi Cimmino, Pino Pisicchio, Egidio Enrico Pedrini, Cristina Matranga e insomma tutti quelli che semplicemente ci stavano e ci stanno.6) In sintesi: «Siamo sempre stati fuori dalla politica di governo nelle regioni»: falso. «Abbiamo sempre evitato di partecipare alla spartizione della torta»: falso. «Occorre un ricambio generazionale»: vero, dunque guardati in casa.

“Abruzzo, arresti e poltrone. Ma Tonino Di Pietro fa il bugiardino”, di Gabriele Mastellarini pubblicato su www.dituttounblog.com il 14 luglio 2008 alle ore 22.34

Sulla vicenda degli arresti nella Regione Abruzzo (in carcere il presidente Ottaviano Del Turco, assessori e dirigenti) e’ intervenuto Tonino Di Pietro, dichiarando: «Noi siamo sempre stati fuori dalla politica di governo nelle regioni e abbiamo sempre evitato di partecipare alla spartizione della torta». Che bugia! Tonino, perche’ fai il bugiardino? Per chi non lo sapesse, appena un paio di mesi fa proprio i dipietristi avevano scatenato la crisi della Giunta regionale abruzzese, obbligando di fatto il Governatore ad inserire un assessore (Augusto Di Stanislao, ex Ds, ex Udeur e ora Idv, alla faccia della coerenza dipietrista), in quota Italia dei Valori. Altrimenti – fece sapere Di Pietro – la Giunta abruzzese sarebbe caduta. O si spartisce la torta o tutti a casa, insomma.

Per smentire l’ex Pm di Mani Pulite, leader della vulgata giustizialista e populista, basta leggere alcuni recentissimi comunicati stampa e articoli tratti dal quotidiano abruzzese “Il Centro”, dai quali emerge chiaramente il diretto interessamento di Tonino Di Pietro per “spartire” le poltrone e piazzare un assessore in Giunta. E ora fa il puritano!

1) Sarà probabilmente Augusto Di Stanislao l’assessore dell’Italia dei Valori che entrerà nella giunta regionale.  Formalmente il coordinatore del partito, il neo senatore Alfonso Mascitelli, offrirà al presidente Ottaviano Del Turco una terna di nomi, ma voci attendibili che circolano in consiglio regionale vogliono che esista già una indicazione precisa dello stesso Antonio Di Pietro in favore di Di Stanislao approdato nell’Idv dopo essere stato eletto tra i Ds ed essere transitato nell’Udeur di cui ricopre formalmente ancora il ruolo di capogruppo.

2) Di Pietro si sarebbe sentito direttamente con Del Turco, ma sulla scelta di Di Stanislao avrebbe il via libera anche dei due partamentari abruzzesi, il già citato Mascitelli e Carlo Costantini

3) “Una volta deciso l’ingresso del partito nella maggioranza sono stato lieto di accettare questo incarico” ha detto di Augusto Stanislao. “Il mio obiettivo è portare l’Abruzzo al passo con le regioni italiane più avavzate”. In merito a presunte lotte interne al partito per l’assegnazione della carica, il neoassessore ha tagliato corto: “So di avere l’appoggio di Di Pietro, dell’onorevole Costantini e del coordinatore Mascitelli”.

4) (da “Il Centro”) L’Italia dei Valori è la pratica più urgente, ma al momento è tutta interna al partito di Di Pietro. Del Turco ha solo da aspettare. Prima del voto i dirigenti abruzzesi dell’Idv Alfonso Mascitelli, Carlo Costantini, Bruno Evangelista avevano sottoscritto un accordo che prevedeva in caso di elezione dei primi due al Parlamento, l’ingresso dell’Idv nella maggioranza di Del Turco e sopratutto la promozione in giunta di Evangelista. La prima ipotesi si è verificata: Costantini è stato riconfermato alla Camera e Mascitelli ha guadagnato lo scranno senatoriale, grazie a quel 7,1% incassato dai dipietristi (secondo miglior risultato in Italia dopo il Molise). La seconda ipotesi, l’assessorato a Evangelista è ora messa in discussione dal nuovo assetto dell’Italia dei Valori in Regione, con l’arrivo proprio a ridosso delle elezioni del consigliere regionale Augusto Di Stanislao, reduce da una rapida ma tormentata migrazione dai Ds a Sinistra democratica (solo sfiorata) infine all’Udeur, abbandonata dopo le disavventure della famiglia Mastella. Di Stanislao si è candidato alla Camera con l’Idv per «spirito di servizio», dunque per portare voti, e ora vedrebbe come giusta ricompensa un posto nella giunta Del Turco.

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Nessun commento presente per “Ahi, Ahi, Ahi. Filippo Facci (ri)prende spunto dal blog, ma stavolta non lo cita”

  1. DeanKeaton dice:

    Wednesday, 16 July 2008 alle 13:21

    Tratto da “Libero” di oggi.
    Intervista di Gianluigi Paragone ad Antonio Di Pietro.

    GP: Mi sta dicendo che manca il corpo del reato, quindi ha ragione Berlusconi: è un teorema.
    ADP: Come fa quello lì (Berlusconi ndr), da Parigi, a uscirsene con la storia del “teorema” senza manco aver letto le carte: ti sei letto le 700 pagine di ordinanza? No, e allora perchè metti le mani avanti per non cadere all’indietro?
    GP: Lei le ha lette?
    ADP: No, ma ho ragione di credere più alla pericolosità dell’inquinamento delle prove che al teorema.

    Serve commentare?

  2. DeanKeaton dice:

    Wednesday, 16 July 2008 alle 13:47

    ps: fossi in Veltroni, tra l’altro, gli alleati me li sceglierei un tantino meglio. Magari piglia pure più voti.

    Sempre dalla stessa intervista ecco la spiegazione dell’On. Di Pietro sull’ingresso dell’IdV nella Giunta abruzzese.

    “Fino a venti giorni fa noi eravamo fuori. Poi inspiegabilmente ci hanno chiesto di entrare perchè non era corretto che l’alleanza nazionale col Pd non avesse anche una ricaduta a livello regionale. Per non creare polemiche siamo entrati: ora abbiamo capito che era solo una lavata di faccia”.

    Già. Inspiegabilmente.
    Solitamente, e Mastellarini lo sa bene, i posti si perdono “inspiegabilmente”. Questo dev’essere uno dei rari casi in cui un posto viene invece offerto “inspiegabilmente”.

  3. paride moscati dice:

    Wednesday, 16 July 2008 alle 15:50

    a proposito di questioni inspiegabili, come se lo spiega deankeaton d’esser rimasto solo a monologare su sto blog?

  4. Marco Caruso dice:

    Wednesday, 16 July 2008 alle 18:51

    non è il solo…

    Caro Caruso, se ti va ti prendiamo come collaboratore fisso di questo blog (ovviamente qui non c’è un euro)
    ciao. contattami a mastellarini@email.it se sei interessato
    g

  5. DeanKeaton dice:

    Wednesday, 16 July 2008 alle 19:46

    Perchè mi va, caro Paride, e il titolare mi sopporta.
    Sono per lei ragioni sufficienti o devo chiedere il permesso alla claque di Piazza Navona?

    Stia bene

  6. Fabrizio dice:

    Wednesday, 16 July 2008 alle 23:11

    Gelosia, gelosia, ah, ah…
    Mastellarini indaghi anche sull’Italia dei Valori Moscati.

  7. emanuele dice:

    Thursday, 17 July 2008 alle 09:46

    e DUE ASSESSORATI del piffero Facci li chiama “prendersi una fetta della torta”?

    ER ME COJONI!

  8. Daniele dice:

    Thursday, 17 July 2008 alle 11:40

    Bhe, questa volta Di Pietro lo sberleffo se l’é meritato in pieno. La politica non fa per lui, ma non é il solo ad essere in questa condizione.

    Passando all’articolo di Facci sul Giornale di oggi vorrei fargli i miei complimenti perché ha scritto un bell’articolo. Gli vorrei anche dire che secondo me il suo direttore, vista la nota aggiunta dopo il suo articolo, non ha capito una beneamata cippa di quello che ha scritto, ma effettivamente non mi aspettavo di piú.

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