Carte Moro, respinto il ricorso ma si va avanti al Tar
Tuesday, 20 May 2008La Commissione d’accesso agli atti di Palazzo Chigi ha comunicato di aver respinto il mio ricorso avverso la determinazione del Presidente del Consiglio dei Ministri avente ad oggetto la consultazione ed estrazione di copia della documentazione relativa al sequestro e all’uccisione dell’on.le Aldo Moro, in particolare i 100 faldoni dei quali ha parlato l’ex Ministro degli Interni on. Napolitano in una lettera al Presidente della Commissione Parlamentare Stragi, dott. Pellegrino.
La Commissione di Palazzo Chigi, presieduta dal vice Avvocato Generale dello Stato Ignazio Caramazza, pur ritenendo ammissibile l’impugnativa, ha disatteso il ricorso con un verdetto di merito di tre pagine che sarà reso noto nei prossimi giorni e sul quale si preannuncia un ulteriore ricorso al Tar del Lazio.
Lo stesso Tar del Lazio, prima sezione, dovrà pronunciarsi il prossimo 18 giugno sul mio primo ricorso. A tal proposito, ieri si è costituita in qualità di resistente la Presidenza del Consiglio, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato.
Ricorsi a parte, resta ancora una domanda: perché impedire la consultazione di tali atti pubblici? Perché continuare a difendere il segreto di Stato?
Un doveroso ringraziamento al personale e ai funzionari della Presidenza del Consiglio per l’estrema gentilezza e disponibilità mostrata nel corso di queste settimane.


Francesco D. Caridi dice:
Friday, 23 May 2008 alle 17:46
Chiediamoci perché, mentre per Dozier furono attivati gli italo-americani, gli ambienti dei grandi trafficanti di droga, la rete veneta della mafia e della ‘ndrangheta, quando si trattò di Moro furono vane le mediazioni di Flavio Carboni con i siciliani e di Pasqualino Biafora e Vito Napoli e Riccardo Misasi con i calabresi. Perché ‘ndrangheta e mafia, le cui antenne a Roma e altrove erano più ricettive (anche negli ambienti estremisti de “La Sapienza”)di quelle della CIA, si astennero dal dare una mano, benché loro richiesta?