Taormina, l'avvocato della causa persa

Wednesday, 21 May 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI, SENTENZE

«Secondo me va a finire bene, ci sono le condizioni per l’annullamento della sentenza per due motivi: uno è di diritto e cioè il fatto che a un certo punto del processo d’appello ci fu la sostituzione di un giudice popolare in maniera illegale. (…) Il secondo motivo invece è di sostanza, cioè la ricostruzione dei fatti per come è stata effettuata». Così parlò il prof. avv. on. sottosegr. Carlo Taormina, poche ore prima che la Suprema Corte di Cassazione depositasse la sentenza definitiva sul caso di Annamaria Franzoni.

E la Cassazione smentisce completamente le assurde previsioni di Taormina e conferma la condanna a 16 anni.

Ma non parleremo del caso-Cogne, sul quale rimandiamo alle prossime puntate di “Porta a Porta”. Puntiamo, invece, l’attenzione sull’insigne prof. avv. on. che si autodefinisce: «fra i migliori professori di procedura penale».
Non siamo a conoscenza della sua carriera accademica, di certo come legale non gli va sempre bene. Già difensore della Franzoni, poi ricusato, attaccò la sua ex cliente «per la non gratitudine» e oltre alla Franzoni (condannata), tra i suoi assisti figurano Craxi (già super-latitante), Priebke (unico condannato per le stragi naziste), Andreotti (che per essere assolto si è rivolto allo studio del prof. Coppi), i bambini di Rignano Flaminio (ma le violenze delle maestre non c’erano!) e numerosi mafiosi.

Gli ha chiesto Claudio Sabelli Fioretti: aveva rapporti con i servizi segreti? «E’ diverso: ho sempre avuto informazioni dei servizi segreti». E come fa? «Arrivano. E io le manovro, le utilizzo, me ne servo». Peccato che non l’aiutino a indovinare gli esiti delle cause.

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