Addio Richard

Tuesday, 16 September 2008
Pubblicato nella categoria AMARCORD, CULTUR@

di Sergio Fornasini

È scomparso a 65 anni Richard Wright, mitico tastierista e fondatore dei Pink Floyd. Le note del suo piano rimarranno indelebili nella mente e nel cuore della generazione che ha vissuto l’epoca di “The Dark Side of The Moon” del 1972 e di “Wish You Where Here” del ’75. Il primo ha superato 40 milioni di copie vendute, il secondo 12 milioni.  The Dark Side è rimasto per quattordici anni nella classifica di Billboard.

Grazie di tutto Rick, ci mancherai molto

Dal sito di BBC News un ricordo di David Gilmour, leader e chitarrista del gruppo inglese: “In the welter of arguments about who or what was Pink Floyd, Rick’s enormous input was frequently forgotten.” Nella ridda di discussioni su chi o cosa sono stati i Pink Floyd, l’enorme contributo di Rick è stato spesso dimenticato

The Great Gig in The Sky: I’m not frightened of dying, anytime will do, I don’t mind… Why should I be frightened of dying? There’s no reason for it, you gotta go sometime” (Non ho paura di morire, in qualsiasi momento capiterà, non so quando… Perché dovrei aver paura di morire? Non ce n’è ragione, prima o poi te ne devi andare…)

Us and Them

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Nessun commento presente per “Addio Richard”

  1. enrix dice:

    Tuesday, 16 September 2008 alle 09:52

    Grande tristezza.

  2. Maury dice:

    Tuesday, 16 September 2008 alle 12:19

    Non so cosa dire….Ci manchera’….
    Maury

  3. Oscar dice:

    Tuesday, 16 September 2008 alle 21:26

    Se ne và un genio, l’anima di una delle più grandi band di sempre. Cantiamo tutti “Wish you were here” pensando a lui.

  4. Nicoletta Salata dice:

    Tuesday, 16 September 2008 alle 22:19

    Grazie Sergio, condivido.
    The great gig in the sky: peccato che il mio pc non raggiunga il volume adeguato per sparare questa musica altissima(dopo metto su il cd!)mentre si osserva la bellissima scenografia del video. Uno sfondo azzurro in cui un cerchio che è luna e che è terra sembra poi diventare l’accesso ad un mondo nascosto e più vero. Poi diventa rosso fuoco e sembra bruciare dentro. E si chiude in un caleidoscopio di colori.
    Us and them: da brivido, il sax è vibrazione pura. E ancora quella breccia sullo sfondo,che lascia intravedere frammenti di vita, ma è anche un occhio che osserva, e dall’esterno porta luce ai privilegiati spettatori di questo magico ed unico concerto.

  5. Sergio Fornasini dice:

    Wednesday, 17 September 2008 alle 01:24

    Cara Nicoletta, hai il dono di saper sintetizzare in parole le emozioni che trasmettono quelle note e quelle immagini.

    Here’s to you, Rick

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