AMARCORD. Il metodo Travaglio, l'albergo di Trabia, un conto salato e "uno più puro che ti epura'
Sunday, 17 August 2008di Dino Martirano per Il Corriere della Sera del 15 maggio 2008
La botta è di quelle che fanno rumore. Marco Travaglio, il giornalista paladino del giustizialismo che si è fatto tanti ammiratori e diversi nemici con le sue denunce, ora subisce l’«effetto letale del metodo Travaglio».
E proprio lui, Marco Travaglio – che giovedì scorso, ad «Annozero», ha ricostruito i rapporti avuti nel ’79 dal presidente del Senato Renato Schifani con Nino Mandalà, allora solo futuro boss di Villabate poi accusato di mafia nel 1998 – adesso è costretto a difendersi pubblicamente per un episodio circoscritto alla sua vita privata. Lo deve fare per forza dopo l’affondo di un altro giornalista della giudiziaria di razza, Giuseppe D’Avanzo di «Repubblica», che lo tira in ballo e lo strapazza per le sue vecchie e non dimenticate frequentazioni con personaggi poi condannati al processo per le «talpe» alla procura di Palermo.
Correva l’anno 2002. Era l’estate in cui il giornalista Travaglio con la sua famiglia, moglie e due figli, inizia ad andare in villeggiatura a Trabìa in compagnia di un noto sottufficiale della Guardia di Finanza: si tratta di quel maresciallo in forza alla Dia, Giuseppe Ciuro, sempre elegante e disponibile con tutti i giornalisti di giudiziaria di passaggio a Palermo, che poi verrà condannato anche in appello a quattro anni e sei mesi per violazione del sistema informatico della procura di Palermo e favoreggiamento dell’ingegner Michele Aiello.
Sì, l’ingegner Aiello, il «re delle cliniche» che a gennaio del 2008 è stato condannato in primo grado a 14 anni per associazione di stampo mafioso e truffa nel dibattimento sulle «talpe» che ha coinvolto con una pesante sentenza (5 anni per favoreggiamento di singoli mafiosi) anche l’ex governatore dell’Udc Totò Cuffaro. Per Travaglio il colpo è duro anche perché si tratta, ma solo in apparenza, di «fuoco amico». Sull’onda delle polemiche innescate dalla vicenda Schifani, si muove infatti D’Avanzo, autore di tante inchieste sulla mafia e molto stimato negli ambienti giudiziari di mezza Italia, che senza troppi complimenti fa a pezzi il metodo Travaglio: quello, scrive, che «solo abusivamente si definisce giornalismo di informazione».
Ma la botta vera arriva ieri quando D’Avanzo, per dimostrare come «il metodo Travaglio» possa coinvolgere tutti noi, tira fuori un verbalino rimasto in naftalina dal 2003: l’estate in cui gli investigatori di Palermo mettono sotto intercettazione il telefonino del maresciallo Ciuro mentre dialoga amichevolmente col giornalista durante la comune villeggiatura a Trabìa. Ciuro poi, ma la ricostruzione di D’Avanzo è controversa, avrebbe chiesto all’ingegnere Aiello di saldare il conto dell’albergo.
Racconta Travaglio, che ieri non è stato affatto contento di leggere sul giornale per il quale collabora un attacco così duro e che nega di essersi fatto pagare alcunché: «Quella fu una esperienza davvero fantozziana. A una cena, dopo un convegno, chiesi a Pippo Ciuro, un vero personaggio perché aveva collaborato anche con Giovanni Falcone, di indicarmi un posto per le vacanze in Sicilia. Lui mi disse che c’era un posto vicino a quello in cui di solito andavano lui e il pm Antonino Ingroia, di cui era collaboratore. Così, per mail, mi mandò un depliant di un albergo, se non ricordo male si chiama Torre del Barone, che però era veramente troppo lussuoso per me. Ma lui, davanti alle mie obiezioni, mi disse di non preoccuparmi perché le tariffe non sarebbero state poi così care. Mi fidai. Quando poi sono andato a pagare, alla reception la signorina mi ha presentato un conto pazzesco, il doppio del previsto. Sei o sette anni fa, devo aver pagato l’equivalente di otto, dieci milioni…Telefonai a Ciuro e gli dissi: “E meno male che me lo hai segnalato tu ‘sto posto!”. E lui: “Paga, paga. Che poi magari ti fanno lo sconto un’altra volta”. Insomma, io mi sono pagato tutto di tasca mia e di questo Aiello non ho mai sentito parlare, almeno fino al giorno del suo arresto… Io comunque in quel posto non ci sono mai più tornato visto che la sòla l’avevo già presa».
L’anno successivo, mese di agosto del 2003, Travaglio torna in vacanza in Sicilia: «Andai con la famiglia per dieci giorni al residence Golden Hill di Trabìa dove di solito alloggiavano Ciuro e Ingroia e ci fu quella buffa storia dei cuscini poi finita nei brogliacci delle intercettazioni. Io chiamai Ciuro e gli dissi: “Qui manca tutto. I cuscini, la macchinetta del caffé perché i precedenti affittuari si erano portati via tutto. Poi gli ospiti del residence mi aiutarono: chi con un cuscino, chi con la Moka… ». E l’affondo di D’Avanzo? «Ecco, se non fosse per la mascalzonata che ha fatto adesso questo signore contro di me ci sarebbe solo da ridere».
Ma al Golden Hill chi pagò il conto? Risponde Travaglio: «Io ho pagato la prima volta il doppio di quanto stabilito e per il residence ho saldato il conto con la proprietaria. Tutto di tasca mia, fino all’ultima lira e forse se cerco bene trovo pure le ricevute. Ma poi vai a sapere cosa cavolo diceva questo Ciuro al telefono. Magari millantava come fece con Aiello quando gli raccontò che lui e Ingroia avevano ascoltato a Roma un pentito il quale, in realtà, non si era mai presentato».
Anche se dopo il suo arresto non ha più visto il giornalista Travaglio, l’ex maresciallo Ciuro ricorda bene quella vacanza al «Golden Hill» con Travaglio e il dottor Ingroia durante la quale «si stava insieme, si giocava a tennis e si facevano lunghe chiacchiere a bordo piscina ma poi ognuno faceva la sua vita anche perché c’erano i figli piccoli». E il conto? «Di questa vicenda io non ne so niente, lui ebbe i contatti con la signora del residence. Per il pagamento se l’è vista lui, io non me ne occupai».
Più di un dubbio, invece, ce l’ha l’avvocato Sergio Monaco, difensore di Aiello: «Premesso che non sono io la fonte di D’Avanzo, che non conosco, posso solo dire che l’ingegner Aiello conferma che a suo tempo fece la cortesia a Ciuro di pagare un soggiorno per un giornalista in un albergo di Altavilla Milicia. In un secondo momento, l’ingegnere ha poi saputo che si trattava di Travaglio».
Qui finisce la storia di una vacanza di tanti anni fa, uno di quegli episodi che possono capitare a chiunque ceda alla tentazione di mischiare villeggiatura, amicizie di lavoro e qualche equivoco di troppo. Ricorrendo alla saggezza di Pietro Nenni, istillata ai giovani socialisti a un congresso del Psi, si potrebbe parafrasare: «A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura».

Mastellaroni dice:
Monday, 18 August 2008 alle 03:10
Beh, anche se l’ingegnere avesse pagato il conto a Travaglio tramite Ciuro, ora non vorremo mica credere il giornalista che sia mafioso. Anche Ingroia frequentava il maresciallo, pure io al suo posto mi sarei fidato ciecamente. Infine Travaglio non fa il politico e non e’ certo presidente del senato.
alberto burri dice:
Monday, 18 August 2008 alle 10:16
e perchè non dovrenno crederlo? chi garantisce per Travaglio?
Mastellaroni dice:
Monday, 18 August 2008 alle 12:04
Beh, perche’ ha partecipato spesso a convegni antimafia e ha sempre condannato l’organizzazione mafiosa. Inoltre quali vantaggi potrebbe trarne dal favorirla? Se ci fosse qualche dubbio serio non credo che Ingroia lo frequenterebbe ancora. Proprio oggi c’e’ un incontro dalle parti di Trapani in cui il magistrato e MT saranno presenti e molto probabilmente si parlera’ di antimafia. Se ci fosse qualche sospetto grave anche i giornalisti che gli sono vicini ne prenderebbero le distanze.
Saluti
Radames dice:
Monday, 18 August 2008 alle 12:24
Sbaglio o era stato annunciato che di Travaglio non ne avrebbe più parlato? Questa è anche roba vecchia
alberto burri dice:
Monday, 18 August 2008 alle 14:59
Anche Andreotti ha sempre parlato contro la mafia, eppure sono in tanti a pensare che ne fosse il capo, prima dell’avvento di Berlusconi, naturalmente. Come si fa poi ad escludere che Travaglio non riceva benefici dalla mafia?, che ne sappiamo noi di cosa fa o non fa la mafia?
Fabrizio dice:
Monday, 18 August 2008 alle 15:47
Caselli lo avrebbe indagato. Questo è il punto. E questo è il metodo che si ritorce contro il signor T.
Per il resto, è accertato che quel sottufficiale infedele della GdF era al soldo di un imprenditore mafioso e faceva l’informatore per il signor T., verosimilmente pilotando quindi informazioni interessate che poi il signor T. verosimilmente usava per qualche suo articolo.
Il signor T., secondo il metodo Caselli, sarebbe stato indagato (e poi prosciolto, ma dopo anni).
In Sicilia si chiama “mascariamento”. A furia di “mascariare” gli altri, il signor T. si è “mascariato” da sé.
I suoi avversari non vogliono riconoscergli la presunzione di innocenza. Forse che il signor T. la riconosce agli altri?
Dito medio.
Mastellaroni dice:
Monday, 18 August 2008 alle 16:31
Devo trovare ancora mafiosi che fanno dell’antiberlusconismo il proprio cavallo di battaglia. Andreotti ha avuto spesso condotte sospette, non e’ un caso isolato come quello di Travaglio. Forse MT non riconoscera’ la presunzione di innocenza nei confronti degli altri, ma questo non significa che lui sia colpevole. Personalmente credo che sia impossibile che lui abbia avuto rapporti volontari con qualsiasi mafioso. Purtroppo a causa del vostro anti-travaglismo forse vi fa piacere pensare il contrario, ma chissa’ che non sia l’invidia per i suoi guadagni.
Infine complimenti per l’educazione, caro Fabrizio, se non ricordo male lei non e’ quello che si lamentava del fatto non era giusto offendere Schifani??
Saluti
per la precisione: non si può affermare che il Senatore Andreotti abbia avuto spesso condanne sospette, semmai decine di provvedimenti archiviati. Nel famoso caso della imputazione per associazione a delinquere e concorso in associazione mafiosa il Tribunale di Palermo, nelle motivazioni della sentenza, riconosce che l’imputato ha avuto fino al 1980 rapporti con la mafia, reato di associazione a delinquere decaduto per prescrizione. Che mi risulti è stato poi condannato a 2 mila euro di multa (pena interamente condonata per effetto dell’indulto) dal Tribunale di Perugia per avere diffamato il magistrato Mario Almerighi. Al senatore a vita fu inflitta anche una provvisionale di 20 mila euro e la liquidazione del risarcimento danni in separata sede.
sf
tequilero dice:
Monday, 18 August 2008 alle 17:09
Un bel mucchietto di verosimilmente.
Facciamo così.
Verosimilmente per lavorare in Tv serve la spintarella e qualche rapportino extra.
Per fare i candelari con pochi vestiti anche.
E noto poi che all’università le belle ragazze hanno sempre qualche aiutino in più, si veda anche i noti casi accaduti in due Atenei italiani.
Così magari, verosimilmente, ci scappa anche un bel 110 e lode.
Per entrare in politica ed in due anni bruciare tutte le tappe verosimilmente bisogna anche aver fatto bella figura con il capo.
Verosimilmente, ovviamente.
Così come, verosimilmente, assumere uno stalliere mafioso e spacciatore di droga è servito come protezione o a fare cose non chiare.
W la Repubblica dei verosimilmente.
Gabriele Mastellarini dice:
Monday, 18 August 2008 alle 20:59
Caro Tequilero
stavolta la tua difesa d’ufficio e’ pari a quella di Taormina nel processo Franzoni o negli altri processi persi in partenza!
mi spiace, ritenta sarai piu’ fortunato
oppure cambia cliente
ciao
gabriele
tequilero dice:
Monday, 18 August 2008 alle 22:14
Mastellarini, pessimo paragone.
Taormina, dal punto di vista professionale, non mi piace proprio.
Io non intendo difendere nessuno, men che meno Travaglio.
Vorrei far notare che le notizie su Schifani riportate da Travaglio in TV, erano già state pubblicate su L’espresso e nel libro “i complici”.
Nessuno si è scandalizzato all’epoca, anzi i procedimenti introdotti da Schifani hanno dato ragione ai giornalisti.
Quando Schifani diventa Presidente del Senato, Travaglio riporta le notizie e succede il finimondo.
Per me questa è ipocrisia.
Evidente alcune cose si possono scrivere, ma non dire in TV.
Le avevo già chiesto una volta se era possibile pubblicare gli stralci del libro “i Complici” che parlano di La Loggia e Schifani.
Così, tanto per fare un paragone tra quello detto in TV e quello scritto nel libro.
Qualcuno, inoltre, mi dovrebbe spiegare dove risulta documentato e provato che quel Sottufficiale della GDF ha fatto da informatore a Travaglio, passandogli informazioni interessate e che le stesse sono state utilizzate negli articoli del giornalista.
Mi basta un aticolo, anzi meno, una frase.
E avrei anche bisogno di sapere chi è stata indagato da Caselli per aver dormito in un agriturismo.
Se così non è, vale tutto.
Anche i verosimilmente sulla Ministra.
E senza bisogno di Laurea.
Ho notato, anche, che si presume e si ipotizza con molta facilità quando si tratta di Di Pietro o di Travaglio.
Quando un altro giornalista si inventa un articolo con incontri a Lugano di P.M. che studiano il metodo per arrestare Berlusconi, quello resta un grande giornalista, anche se vi è stato una condanna a pagare circa 500.000 Euro.
Quando un giornale pubblica per mesi le cazzate del Conte Marini, nessun problema.
Se, invece, Travaglio viene condannato a Torino in Primo Grado, in sede civile, l’opera omnia dello stesso diventa carta da culo.
Oltre a fare le pulci a Travaglio perchè non pubblicare anche le varie smentite, correzioni, scuse, condanne e risarcimenti pagati da “Il Giornale”, così tanto per fare una statistica?.
Saludos
Fabrizio dice:
Monday, 18 August 2008 alle 22:16
Scrive Mastellaroni: “Infine complimenti per l’educazione, caro Fabrizio, se non ricordo male lei non e’ quello che si lamentava del fatto non era giusto offendere Schifani??”.
Probabilmente, non ha gradito il finale à surprise: “dito medio” (argomento del momento). Era una conclusione metaforica, non una offesa, perché indirizzato (il dito medio) contro nessuno. E poi, a suo parere, meglio dire “muffa”, “lombrico” o marcescenze varie alle persone, o alzare allegramente il dito medio come mister Bean in uno dei suoi esilaranti film?
Mastellaroni dice:
Tuesday, 19 August 2008 alle 15:39
Mr. Bean per i miei gusti non e’ affato esilarante, poi secondo me le muffe e i lobrichi sono soggetti biologici di una certa importanza. Il dito mi sembra molto + grave…
Fabrizio dice:
Tuesday, 19 August 2008 alle 22:33
De gustibus… A differenza dei “soggetti biologici” (muffe e lombrichi), potrebbe piacere a qualcuno. Comunque fa meno danni.
Maury dice:
Wednesday, 20 August 2008 alle 16:45
Tequila,bella figura di m….a!
Complimenti!
tequilero dice:
Wednesday, 20 August 2008 alle 18:25
Illuminami Maury.
tequilero dice:
Thursday, 21 August 2008 alle 10:28
In attesa di essere illuminato dal Professor Maury sulla mia figura di menta, posto alcuni link sulla vicenda schifani-travaglio.
Il primo è il famoso articolo dell’espresso uscito nel 2002.
http://www.noglobal.org/nato/artic/schifani.htm
Come leggerete i giornalisti dell’espresso sono stati molto più soft del cattivo Travaglio, non hanno citato lombrichi e muffe.
Reazione indignate del mondo politico e della stampa all’articolo?
Zero.
Querela di Schifani, il Tribunale da ragione ai giornalisti.
A seguire alcuni stralci dal libro di Lirio Abbate e Peter Gomez.
http://www.corriere.it/politica/08_maggio_14/complici_abate_gomes_5d1f8ab4-21b2-11dd-b258-00144f486ba6.shtml
http://isolaferdinandea.wordpress.com/2008/05/13/schifani-non-solo/
Scrive Abbate nell’introduzione al libro “I Complici”:
“Il principio di elementare prudenza che porta, nelle democrazie mature, a escludere ed emarginare chi ha amicizie discutibili, chi tiene comportamenti non trasparenti, in Italia non scatta mai… Il garantismo deve valere nelle aule di tribunale, dove l’imputato va condannato solo se è colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio. In politica invece deve prevalere il buon senso. Tra chi è specchiato e chi ha addosso una macchia, candido solo il primo, non il secondo”.
Reazioni del mondo politico e dei colleghi giornalisti al libro?
Zero.
Querele.
Zero.
Ed ecco l’intervento del cattivissimo Travaglio da fazio:
http://it.youtube.com/watch?v=3Pyc_GMHrMY
Noterete le enormi differenze.
Travaglio, infatti, ci va leggero.
Per finire intervista a Peter “lui si che è un bravo giornalista d’inchiesta” Gomez sull’argomento Travaglio – Schifani.
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o11905
Allora Prof. Maury, il problema sorge solo quando a dire certe cose è Travaglio in TV?
Per Fabrizio:
ho trovato questo link:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/politica/articoli/2008/04_Aprile/03/carfaagna_bocchino_lite.shtml
Vedo che oltre a me anche qualcuno del Popolo delle Libertà nutre dei dubbi sull’esperienza politica della Ministra.
Saluti.
Maury dice:
Thursday, 21 August 2008 alle 17:14
Chiedi a Travaglio,se ci riesci, dell’intervista di Borsellino (agghiacciante prima,tagliata poi per questioni televisive,infine una semplice chiacchierata fra amici),o del voto di Alemanno sull’indulto,o delle mezze sentenze pubblicate sul suo blog contro Guzzanti Confalonieri,o del Sig.Ciuro,di d’Avanzo,Mastellarini,per non dimenticarci che il cotonato ha lavorato in un gionale proprieta’,bada ben,del piu’ grande mafioso italiano del dopoguerra con ,tra l’altro, un giornalista fascista!Caro tequila bumbum,il problema non e’che se Schifani sia mafioso o meno(puo’ darsi),e che Travaglio e’ un furbo,e te lo dice un ex simpatizzante del cotonato!
Se hai l’occasione di incontrarlo,chiedigli qualcosa che non gli garba e poi mi fai vedere, naturalmente,la registrazione.Sai non si sa mai ,taglia qua cuci la’….saluti senza rancore Tequilero.
Maury
p.s.Credo che tu conosca “Cronache dell’imbecillario”.Se non lo conosci,te lo consiglio vivamente.Gran bel sito!A me ha fatto aprire gli occhi,sempre sul cotonato,s’intende…
tequilero dice:
Thursday, 21 August 2008 alle 17:52
Caro Maury,
prima di tutto permettimi di dirti che dovresti rispettare i nick dei tuoi interlecutori.
Nel merito: io non chiederò un bel niente a nessuno perchè non vado alle presentazione dei libri del Sig. T. e non mi interessa.
Nè mi interessa sapere dove ha lavorato Travaglio e con chi.
Mai stato fan del “cotonato” come lo chiama Lei.
L’intervista di Borsellino mi risulta che non sia stata tagliata da Travaglio.
Alemanno politco di destra, proveniente dal msi, che ha vinto le elezioni a Roma facendo leva sul problema sicurezza quando si è trattato di votare l’indulto, che ha rimesso in libertà tanti deliquenti, si è astenuto.
Il suo partito ha votato contro, alcuni di Forza Italia hanno votato contro, la Lega ha votato contro.
Alemanno si è astenuto.
Travaglio ha scritto che ha votato a favore. Grosso errore. Grossissimo.
Discutiamo di questo e non chiediamoci perchè l’uomo con la croce celtica al collo si è astenuto.
Comunque è chiaro il Suo pensiero.
Si possono scrivere libri e fare articoli su schifani, basta che non lo faccia Travaglio e non si dica in TV.
Conosco il sito che citi e lo trovo interessante come tanti altri siti.
Ogni tanto mi chiedo: chissà che carino un sito che verifica ogni singola riga scritta da Facci, Belpietro, Feltri e Ferrara.
Cosa ne verrebbe fuori?
Si è mai chiesto, inoltre, perchè nessun collega ha scritto una singola riga sul “metodo” Gomez e Abbate?
D’avanzo, infine lasciamolo a Repubblica, che lì sta bene.
Saluti
la tigre della malora dice:
Friday, 22 August 2008 alle 14:12
@ Alberto Burri
Andreotti avrà anche parlato contro la mafia parecchie volte, ma il suo “luogotenente” in Sicilia si chiamava Salvo Lima, e tra i suoi amici annoverava, tra gli altri, i fratelli Salvo. Inoltre, è stata riconosciuta la sua colpevolezza per complicità con la mafia almeno fino al 1980 (reato prescritto). Quando risulteranno provati fatti del genere con Travaglio, fatti vivo.
Fabrizio dice:
Saturday, 23 August 2008 alle 22:17
J.F.Kennedy chiese l’aiuto di Salvo Lima, allora sindaco di Palermo e leader della corrente fanfaniana in Sicilia, per essere sostenuto alle elezioni presidenziali dalla comunità siculo-americana. Lima soggiornò a New York spendendo i suoi buoni uffici per J.F. Kennedy, che lo ringraziò pubblicamente. Giulio Andreotti ha già citato questo episodio. Nelle “storie di mafia” del giornalista Caridi sarebbe il caso che si ristabilissero anche le verità storico-politiche, che precedono quelle mafiose (i politici siciliani si scontra(va)no per interposte cosche, magari per capire meglio quello che è capitato all’Italia.
Fabrizio dice:
Sunday, 24 August 2008 alle 02:37
Gentile Fabrizio, i Salvo erano un’ottima famiglia siciliana, soci dei Corleo e imparentata mi sembra con i Cambria, illustre casata dell’Isola. Cominciarono la loro ascesa nel mondo esattoriale siciliano ai tempi del “Giunta Milazzo”, quindi con il consenso dei comunisti. Per lungo tempo riveriti da tutti, da destra a sinistra (contributi ad esponenti di tutti i partiti), poi precipitati nelle spire della lotta cruenta di potere che, partendo dalla Sicilia, ha prodotto cadute in disgrazia, morti ammazzati e cambi di governo nazionale (compreso il “compromesso storico”, anticipato nell’Isola – Occhetto che fu segretario regionale ne dovrebbe sapere quacosa).
Piano a parlare di “complicità con la mafia fino al 1980”. Verosimilmente, Andreotti (e con lui una intera classe politica e di governo) dovette mediare tra i diversi “poteri” in una regione che fino al 1982 (con l’inizio del primo maxiprocesso, conseguenza del mutato atteggiamento USA contro i trafficanti internazionali di droga che “dopavano” i mercati finanziari con i narcodollari) ebbe garantito lo status quo politico-mafioso da centrali paragovernative statunitensi, in funzione antisovietica.
Non dimentichiamo che sulla Sicilia rimane, per protocollo aggiuntivo segreto al Trattato di Pace, una ipoteca statunitense.
skagerrak dice:
Thursday, 28 August 2008 alle 12:14
Gabriele Mastellarini dice:
Thursday, 28 August 2008 alle 13:36
caro skaggerak devo aver erroneamente cancellato il suo interessante commento
può ripostarlo?
grazie
gm
skagerrak dice:
Thursday, 28 August 2008 alle 14:40
dicevo …a proposito delle famose ricevute del residence Golden Hill…
“Risponde Travaglio: «Io ho pagato la prima volta il doppio di quanto stabilito e per il residence ho saldato il conto con la proprietaria. Tutto di tasca mia, fino all’ultima lira e forse se cerco bene trovo pure le ricevute”.
Le ha trovate?
Si è stufato di cercarle?
le ha pubblicate e non le ho viste io?
NON HA PAGATO LUI?
Dobbiamo credergli sulla parola?
Orlando dice:
Thursday, 28 August 2008 alle 15:32
Tra l’altro ritengo assolutamente paritetica la posizione di conoscenza tra Travaglio e Ciuro e il fatto accertato di aver fatto società tra Schifani e i due noti mafiosi (che lo son diventati 19 anni dopo, proprio il giorno dell’arresto… guarda te che sfortuna). Un “rapporto d’amicizia” contro un “rapporto d’affari”…
A parte che vi fate tante domande ma potreste muover le chiappe giornalistiche e approfondire direttamente a quegli hotels/residence che hanno un registro degli ospiti e le ricevute di pagamento.
Daniela dice:
Tuesday, 9 September 2008 alle 22:37
Ecco il link alle ricevute di Travaglio al residence in Sicilia.
Contenti? Che altro volete?
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2018725
Sergio Fornasini dice:
Tuesday, 9 September 2008 alle 23:14
Mi permetto di far rilevare che Gabriele (ed anche altri nei commenti) avevano già evidenziato come sia praticabile risalire ai documenti con i quali è facile dimostrare l’avvenuto pagamento (di tasca propria) di una cifretta considerevole (vedi ad esempio post e commenti in http://dituttounblog.com/lettere/travaglio-trabia-ricevute).
Personalmente penso che MT abbia fatto la cosa giusta nel rendersi trasparente sulla vicenda, fatti salvi i tempi tecnici per acquisire l’assegno. Sono curioso di sapere ora se e come reagirà D’Avanzo
PS: io però avrei pubblicato molto prima l’estratto conto della carta di credito, più rapido ad ottenersi, preannunciando copia dell’assegno. Così, tanto per stroncare sul nascere le illazioni. Ma io sono io ovvero non sono un accidente di niente di fronte a MT
Caro Sergio, anche tu dormi beatamente 🙂
(http://dituttounblog.com/amarcord/travaglio-ciuro-trabia)
gmast
Orlando dice:
Tuesday, 9 September 2008 alle 23:45
Ci vorrebbe un ‘mea culpa’ da parte di chi ci ha scritto 5-6 ‘articoli’…
Anonymous dice:
Tuesday, 9 September 2008 alle 23:49
[…] http://dituttounblog.com/amarcord/travaglio-ciuro-trabia […]
skagerrak dice:
Thursday, 11 September 2008 alle 17:08
per Daniela:
vorremmo quelle giuste…
Strano che MT così meticoloso nelle sue ricerche/indagini sugli altri, non lo sia altrettanto quando le ricerche riguardano lui…
Però per me tutti sono innocenti fino a prova contraria e quindi aspetto di vedere quelle del 2003.