Benedetta Tobagi: "Piena luce sugli anni di piombo"
Friday, 16 May 2008
Riporto questa dichiarazione di Benedetta Tobagi, figlia di Walter Tobagi il giornalista del “Corriere della Sera” brutalmente assassinato dalle Brigate Rosse.
“Va dissipata la nebbia romantica che avvolge quegli anni di piombo” scrive Benedetta Tobagi. E riferendosi ai famigliari degli uomini della scorta di Aldo Moro, aggiunge: “Ho provato grande emozione. Hanno diritto a sapere cos’è esattamente successo in via Fani il 16 marzo ’78, come si è arrivati a quel massacro, e non sentir ripetere, amplificate da giornali e tv, versioni false e incomplete fornite dagli ex terroristi, ma non solo…”.
Come Benedetta Tobagi, anche noi vorremmo conoscere tutta la verità sul sequestro Moro. Ma sarà necessario portare alla luce del sole quei documenti ancora sotto chiave, anche se il segreto di Stato non c’è più.


giuseppe dice:
Wednesday, 28 May 2008 alle 00:57
ciao Benedetta,
ti ho appena visto in un programma su rai tre che parlava di tuo padre,della brigata 28 marzo e dei suoi “fondatori”.L’emozione è stata forte, sono tornato indietro di 25 anni, io giovane carabiniere in servizio ad Alessandria mi rivedo sul cellulare mentre traducevamo dal carcere di Alessandria a Milano per il processo, i responsabili della morte di tuo padre.Rivedo i volti dei vari Morandini , Barbone etc. volti di ragazzi annebbiati da pseudo-ideali politici dettati più dalla rabbia esistenziale che da veri valori patriottici.Ho guardato i tuoi occhi ed ho visto ancora tanta tristezza, tristezza di una bambina a cui hanno negato la gioia del papà e tristezza di una donna che ancora si chiede se tutto quello che è successo ha avuto un senso.Ho avuto modo durante quei processi e durante il tragitto verso Piazza filingeri di parlare con quei ragazzi, non riuscivo a capire cosa abbia potuto far scattare in loro un tale odio verso le istituzioni dello stato e dell’informazione, da determinarne addirittura la condanna a morte. Io stesso ho più volte rischiato la vita, ricordo ancora i posti di blocco che facevamo firmati Carlo Alberto Dalla Chiesa, in posti isolati che facevano paura, io appena diciottenne mi ritrovavo a combattere una guerra civile mai riconosciuta.Mi sento in qualche modo legato a te, gli eventi mi hanno portato molto vicino alla tua vita, anche se in circostanze che mai avremmo voluto.Ti auguro tutto il bene del mondo e sii sempre orgogliosa di tuo padre come io lo sono del mio che ci ha lasciati anche lui giovanissimo.Con affetto Giuseppe.
rogiolu dice:
Wednesday, 28 May 2008 alle 11:53
“volti di ragazzi annebbiati da pseudo-ideali politici dettati più dalla rabbia esistenziale
che da veri valori patriottici”
(lombrosiano fascismo)
io appena diciottenne mi ritrovavo a combattere una guerra civile mai riconosciuta
(dettato da relativa ignoranza)
Mi convinco sempre più che si sia trattato di un accanimento cattolico-fascistoide (morale dominante)
e di servilismo nei confronti di uno stato,ladro sfruttatore coadiuvato da MEDIA obnuilanti come la CHIESA,
a produrre l’assurda spirale di sangue dei così detti anni di piombo.
NON FATEMENE UNA COLPA, IO NON SONO ARMATO E, COME TUTTI DOVREBBERO, SO DI NON SAPERE!!!
rogiolu dice:
Wednesday, 28 May 2008 alle 11:55
Quando è morto, gli amici più cari lo hanno voluto commemorare con queste belle e toccanti parole:
“Uccidendolo non hanno sparato nel mucchio. Hanno voluto colpire l’uomo,
la civiltà che egli esemplarmente rappresentava, democratica, della tolleranza e della cultura,
del lavoro e della uguaglianza”.
Il prezzo della libertà, lo sappiamo, è sempre stato alto. Walter Tobagi l’ha pagato tutto.
rogiolu dice:
Thursday, 29 May 2008 alle 09:05
Il post precedente l’ho tratto da uno dei siti che son saltati fuori cercando “tobagi articoli” ma, purtroppo, non sono riuscito a trovare on-line nessun articolo di walter, solo commenti. Nel primo commento avevo postato UN link che è sparito:
http://www.livingtoimagine.altervista.org
TAKE TWO dice:
Monday, 2 June 2008 alle 10:03
Scusate la mia invadenza in questo POSTo ma, per questioni di TRASPARENZA,
mi preme sottolineare DUE cose:
ONE…che le teorie di LOMBROSO ed i suoi pericolosissimi derivati sociali hanno un “gusto” socio-politico
NAZISTA più che FASCISTA (la differeza è quasi nulla, ma c’è!!!)
TWO…alcune voci non ufficiali sul caso MORO raccontano di un possibile TRADIMENTO, perpretato da ignoti,
nei confronti di un uomo politico che cercava Apertura in un ambiente rivelatosi settario, massonico ed assolutamente
chiuso nei confronti dell’ideale COMUNISTA più agguerrito.
Marco dice:
Tuesday, 15 July 2008 alle 22:50
Ciao Benedetta,
sono Marco Brancia, e scrivo da Roma ho 29 anni, sono di Roma.
Io malgrado non ho seguito da vicino la vicenda, di tuo padre, ti ho sempre seguito
alla Storia siamo noi, molto spesso ma anche a
Ballarò.
Ho anche letto il libro, di tuo padre ci sono alcune cose, che non capisco.
Poi mi sono chiesto, se fosse vivo oggi da che parte starebbe politicamente, immagino con il Partito democratico, o pure con il Popolo delle libertà.’
Io ho molta difficoltà a schierarmi, con i partiti politici oggi, perchè oggi non c’è più la sicurezza, ma soprattutto questa classe dirigente che sta all’opposizione non sa più parlare alle masse.
Che senso avrebbe,x un giovane disoccupato, essere Comunista, basta essere democratici, pur non avendo la tessera.
Lascio la mia mail, mbrancia@gmail.com
I giovani, hanno ancora bisogno di Walter tobagi.
livingtoimagine dice:
Tuesday, 26 May 2009 alle 11:02
LEGGI…
http://books.google.it/books?id=ON3raAF621AC&printsec=frontcover&dq=assalto+alla+stampa#PPP1,M1
ivan rolthes dice:
Friday, 6 November 2009 alle 16:28
Per Benedetta che non conosco:
Il titolo del tuo libro è la più bella poesia d’amore che mi sia capitato di leggere da un bel po’ di tempo a questa parte…
il libro non l’ho ancora letto, quindi non so neppure se si tratta di una citazione o se è opera tua. Non credo sia così importante, ripensandoci, te ne sono grato in ogni caso.
Un’altra cosa però mi ha spiazzato, la tua candidatura in una lista di destra (se ho capito bene). Tra l’altro, insieme ad un personaggio che stimo enormemente (Philippe Daverio). Io mi riconosco in un’idea di comunismo che forse non ha visto, né vedrà mai la luce, più prossima a un cristianesimo rivoluzionario che non ai deliri psicotici delle BR,questo è sicuro. Da stasera però sono un po’ più confuso…