BUFALE ON LINE! Dalla "morte" di Steve Jobs (Apple) alla United Airlines "in bancarotta"
Monday, 22 September 2008di Nicola Bruno per corriere.it
Il tasto “pubblica” premuto inavvertitamente. Una notizia recuperata in ritardo da un motore di ricerca. Ma anche falsi allarmi sparati in home page senza opportuna verifica, sul filo dell’ansia di arrivare prima della concorrenza. La rivista Cnet ha selezionato le sei migliori (si fa per dire) gaffe compiute da alcuni dei grandi dell’informazione online: dai coccodrilli dei personaggi famosi agli scoop finanziari e politici inventati di sana pianta.
Non sempre basta una semplice rettifica per far tornare tutto come prima. Ne sa qualcosa l’azienda statunitense United Airlines il cui titolo ha accusato un crollo del 75 per cento in borsa in seguito alla diffusione di un falso lancio d’agenzia. La storia ha dell’inverosimile: un giornalista ha digitato il nome della compagnia su Google News, ottenendo come primo risultato la notizia “United Airlines in bancarotta”. Senza curarsi di telefonare all’azienda per una conferma, il reporter ha inviato frettolosamente lo scoop alle agenzie che l’hanno subito rilanciato (anche loro senza verifica). Quanto è bastato per determinare un impietoso crollo a Wall Street, con il top management della compagnia all’oscuro di qualsiasi fallimento. Solo più tardi si è chiarito l’equivoco: Google aveva sbagliato a indicizzare la data della notizia che era sì autentica, ma risaliva al lontano 2002.
Stessa sorte è capitata alla Apple lo scorso anno, quando Engadget (la bibbia americana dei geek) ha rilanciato una presunta mail interna in cui veniva annunciato un ritardo nell’arrivo dell’iPhone. Anche qui, apriti cielo: prima ancora che arrivasse la smentita ufficiale, il titolo era già andato a picco.
Il genere che ha collezionato il maggior numero di gaffe è senza dubbio quello dei coccodrilli, ovvero le biografie dei personaggi noti preparate in anticipo sulla loro morte. Di recente, ha sollevato un polverone quello di Steve Jobs mandato in rete sbadatamente dall’agenzia Bloomberg. La reazione del Ceo di Apple è stata laconica: “Io morto? Esagerato”. Non si tratta, comunque, del primo caso: su Wikipedia c’è una voce interminabile con la lista dei coccodrilli prematuri. Tra i tanti, qualcuno in Italia ricorderà quello sulla morte di Giovanni Paolo II pubblicato inavvertitamente nel 2002 da RaiNews24 e subito segnalato dal portale Clarence. Anche un altro colosso dell’informazione online come la Cnn è incappata in una gaffe simile nel 2003, quando furono rese pubbliche le pagine speciali da pubblicare alla scomparsa di personaggi come Dick Cheney, Fidel Castro e lo stesso papa Wojtyla.
Non poteva mancare qualche esempio proveniente dalla campagna per le presidenziali statunitensi. Pur di arrivare prima sulla concorrenza, alcune testate preparano le notizie più attese prima ancora che avvengano nella realtà. È il caso della nomination del vice di Obama: il Los Angeles Times ha preparato una serie di notizie con tutti i possibili candidati, in modo da pubblicare al volo quella giusta appena fosse stato reso noto il nome. Ovviamente, sono finite tutte online dopo che qualcuno ha premuto inavvertitamente il tasto “pubblica”. Ma la dura legge del giornalismo online sembra essere anche questo: meglio una gaffe oggi che arrivare ultimi su una notizia domani.


Fabrizio Spinella dice:
Monday, 22 September 2008 alle 20:26
Tra le “bufale” certificate, però autorevoli, rilanciate da Dagospia, non può mancare quella di Eugenio Scalfari, il quale ha scritto su La Repubblica: “Ha fatto sensazione leggere il nome di Marina Berlusconi nel nuovo consiglio di amministrazione di Mediobanca, nella sua qualità di rappresentante di Fininvest, presente con l´uno per cento nel patto di sindacato di Piazzetta Cuccia. La presenza di Marina Berlusconi è pienamente legittimata dalla presenza della Fininvest nel capitale di Mediobanca; non toglie che rappresenti un´altra anomalia del sistema Italia.”
Così, per dire, a suo tempo mi fece “sensazione” apprendere che la figlia fotografa di Eugenio Scalfari, accanito antiberlusconiano, avesse trovato o mantenuto lavoro alla Mondadori della famiglia Berlusconi. Perché non le consigliò, da autorevole direttore della Repubblica, di lavorare per il Gruppo Espresso?
Ah, la famiglia!
Alessia dice:
Monday, 3 November 2008 alle 16:33
Salve vi segalo un sito dove è possibile segnalare Bufale e altro come tentativi di Phishing..
http://www.hoax.it/bufale/
il WebMaster è molto gentile e risponde subito..
Un Saluto
Alessia
Carlo Gambino dice:
Monday, 3 November 2008 alle 21:55
Un altro cacciatore di bufale è Paolo Attivissimo.