CLAMOROSO! CONSIGLIO DI STATO: A EUROPA 7 MINIRISARCIMENTO DI UN MILIONE DI EURO
Friday, 23 January 2009di Daniela Preziosi per Il Manifesto del 22 gennaio
Il consiglio di stato stabilisce un risarcimento di un milione di euro per non aver ricevuto le frequenze per trasmettere. L’emittente risponde che la cifra è «risibile». E così l’amaro caso di Europa 7 riparte dalla casella iniziale. È questa la sintesi dell’ultimo, l’ennesimo colpo di scena di una vicenda legale che va avanti da dieci anni.
Da quando, nel ’99, l’emittente ha vinto la concessione per le frequenze nazionali che però non gli sono mai state consegnate, occupate com’erano da Rete 4, una tv che invece la concessione non ce l’aveva e che per anni ha trasmesso in regime di proroga, finché la legge Gasparri non ha sanato la situazione.
Ieri i giudici della sesta sezione di Palazzo Spada hanno reso pubblica la sentenza – depositata il giorno prima – che doveva, nelle aspettative delle parti e un po’ di tutti, porre fine alla lunghissima battaglia legale di Europa 7, «una battaglia per il diritto», come la chiama il patron dell’emittente Francesco di Stefano. È andata così: la decisione stabilisce che la tv ha ragione su tutto, o quasi. Ha ragione a sostenere il suo diritto alle frequenze, ed ha ragione a rivendicare che quelle frequenze dovevano essere assegnate anche disattivando le reti eccedenti, come Retequattro, e in seguito disapplicando le norme della legge Gasparri, che del resto ci vengono contestate dalla Corte di Giustizia europea.
Quanto alle frequenze che, con dieci anni di ritardo, l’11 dicembre scorso il ministero ha assegnato liberando un canale Rai (il canale 8), i giudici se ne lavano le mani e non entrano nel merito del ricorso dell’emittente, che non ritiene questo canale all’altezza del suo diritto acquisito a una tv nazionale. Questa vertenza seguirà il suo corso al Tar.
Infine il risarcimento: sarebbero 1,041 milioni di euro. Una cifra lontana anni luce dalla richiesta dell’emittente, che aveva quantificato e certificato i danni in 3 miliardi e mezzo in caso di mancata assegnazione delle frequenze, 2 miliardi e 160 in caso contrario.
Così la reazione di Europa 7 è durissima: «sconcerto» e «amarezza» per la decisione. Ma, come sempre in questi lunghi anni, e com’è nello spirito di Di Stefano, «determinati» ad avanti nella battaglia legale, e forti della sentenza favorevole che viene dall’Europa e che prima o poi troverà in Italia un giudice disposto a recepirla per intero. Quanto ai risarcimento per i mancati introiti dovuti «alla illegittimità comunitaria, oltre che costituzionale, della disciplina televisiva italiana dal 1997 ad oggi», la reazione dell’emittente è: «risibile», un risarcimento che «disconosce tutte le enormi spese affrontate in questi anni da Europa 7» e così «paradossalmente penalizza ulteriormente chi ha portato avanti una battaglia giudiziaria decennale ritenuta più che fondata dalla Corte di Giustizia europea e dallo stesso Consiglio di Stato». La cifra quantificata «per i mancati utili pluriennali di un’emittente televisiva nazionale», calcolano i legali di Europa 7, sono meno di «quelli liquidabili per la forzata inattività di un ristorante sito in un piccolo centro». Tanto più che il tassametro dei danni continuano a girare: il consiglio non si pronuncia sulle frequenze assegnate in dicembre, che l’emittente giudica insufficenti per far trasmettere una tv nazionale. Insomma, Europa 7 «è obbligata a ricominciare tutto daccapo, sia per ottenere l’assegnazione di frequenze che consentano la copertura dell’80 per cento del territorio nazionale, sia il serio ristoro dei danni subìti».
Il messaggio è: il caso non è chiuso, nessuno si faccia illusioni, dalle parti di Palazzo Chigi e anche dalle parti di Cologno Monzese. Il governo credeva di aver risolto la grana, enorme anche per l’impegno economico dei risarcimenti, e di aver messo definitivamente ‘in salvo’ Rete 4, con il combinato disposto di assegnazione del canale 8 Rai e di un inevitabile – ma simbolico – risarcimento danni. E infatti ieri mattina il sottosegretario Paolo Romani, regista dell’operazione governativa, aveva cantato vittoria: «La questione è risolta, in maniera definitiva: non esiste più il problema Europa 7. Siamo riusciti a risolvere: il consiglio di stato ha detto che il ministero ha fatto bene a dare le frequenze a Europa 7, che sono adeguate e che si poteva fare prima, già nel 2006». E sui risarcimenti, «è come se, a fronte di una richiesta danni da 5.000 euro per un incidente stradale, se ne ottenessero 2,5». Appunto, una cifra risibile.
Qualunque sia la cifra, prima o poi dovrà essere pagata. Per questo in Europa pendono anche i ricorsi dei consumatori. Ieri ha battuto un colpo il Consiglio nazionale degli utenti: «Alla fine a pagare saranno gli utenti, i cittadini». Ora, a dirlo è un organismo nato in seno all’autorità garante delle comunicazioni. Che però è l’istituto che in questi dieci anni ha concorso, abbondantemente, ad reiterare il danno e a far lievitare il riisarcimento.


Candidus dice:
Saturday, 24 January 2009 alle 00:35
Cosa ne pensano i superdetrattori di Travaglio di questa faccenda? Il milione di euro lo facciamo pagare a Fede?
Il fatto che il Consiglio di Stato non abbia preso in considerazione i mancati introiti pubblicitari di Europa 7 a partire dal ’99, dandogli comunque implicitamente ragione nel risarcire il danno con un “solo” milione di euro, è una gran presa per i fondelli.
Ah…intanto volevo segnalarvi che il Sig. Berlusconi da Arcore ha ulteriormente esteso i suoi domini mediatici in Australia: http://www.theaustralian.news.com.au/story/0,25197,24941078-7582,00.html
Altra domanda: non so se avete letto una notizia che può sembrare di gossip, Silvio che chiama Fiorello e gli chiede “Che fai passi al nemico (Sky n.d.r.)?”. E’ lecito che un PdC si possa esprimere in questo modo visto i megagalattici conflitti di interessi che lo avvolgono, e tenendo conto anche dell’ultima legge fatta e ordita contro Sky (iva al 20%)? E’ ancora sostenibile una situazione del genere in cui non si sa se parla come imprenditore badando ai propri affari o parla come PdC badando (teoricamente) agli affari di tutti i cittadini italiani?
Tyler dice:
Saturday, 24 January 2009 alle 05:43
e quel misero milione di euro lo paghiamo sempre noi… ma si può bestemmiare in questo blog? eddaaaaaaaaaaaaaaaaai 🙁
sandro dice:
Saturday, 24 January 2009 alle 15:54
si può dire…..che schifo!!! ma con il berlusca questo e tanto altro….
enrix dice:
Sunday, 25 January 2009 alle 07:49
Però vediamo di metterci d’accordo.
Da un lato siete incazzati perchè noi cittadini dobbiamo pagare un milione di Euro di risarcimento, dall’altro siete incazzati perchè la cifra riconosciuta a Europa7 rispetto ai 3500 milioni richiesti, è risibile.
Vorrei capire se ritenete che il CdS ha tutelato giustamente l’erario riconoscendo solo una somma equamente peritata documentalmente, e quindi ha fatto bene, oppure ha fatto un torto all’emittente, non riconoscendogli l’ipotetico profitto, e quindi ha fatto male.
Tyler dice:
Sunday, 25 January 2009 alle 11:08
ha fatto male, è un danno immane quello ad Europa 7, cornuto e mazziato e sulla nostra pelle. Un vero schifo.
Ciccio Cozza dice:
Tuesday, 27 January 2009 alle 01:46
Per Enrix
V’è da chiedersi come a giudicare su una vicenda che ha visto coinvolto il presidente del consiglio (come editore) sia chiamato a giudicare un organo come il Consiglio di Stato di NOMINA GOVERNATIVA. E il conflitto d’interessi?
Un risarcimento così irrisorio è certamente un bene per il contribuente, ciò non toglie che si tratta di una decisione palesemente ingiusta perchè l’editore di Europa7 ha diritto a un risarcimento ben più cospicuo.
Sarebbe forse opportuno introdurre il criterio della responsabilità PERSONALE per gli uomini delle istituzioni, in modo che siano essi stessi a “pagare” per gli illeciti commessi e non la collettività.
Una sorta di deroga al principio dell’incorporazione organica tra istituzioni e uomini che le ricoprono
Tyler dice:
Tuesday, 27 January 2009 alle 10:21
Berlusconi: senti scusa, mi hanno detto che devo mandare Rete4 sul satellite, ma mannaggia… ma non è che posso aspettare un po’… continuare a trasmettere in analogico…
Berlusconi: uhm fammmici pensare, penso che si possa fare. Vabbè va!