Facci a Travaglio: "Becchino di Torino". E Marco fa "Zorro" (dove serve corro) e spara su Craxi: "Fa cassa anche da morto"
Wednesday, 29 October 2008di Filippo Facci per “Il Giornale”
Il cabarettista del Travaglino, quello che sfotte i difetti fisici altrui, quello che ha portato la famiglia in vacanza con un favoreggiatore di mafiosi, quello che passa per documentato e poi fa le figuracce in diretta, quello che non gradisce il contraddittorio, quello che lucra su un «regime» che da anni lo manda in onda in prima serata, quello appena condannato a otto mesi per diffamazione, quello che ha proposto l’abolizione dell’Appello ma ha appena fatto Appello contro la condanna per diffamazione, il cabarettista del Travaglino, insomma, ha inaugurato una nuova rubrica sull’Unità: si chiama, molto modestamente, «Zorro». Di Pietro, probabilmente, fa la parte del tenente Garcia.
Orbene: il becchino di Torino stavolta se l’è presa coi morti: le cosiddette vittime di Tangentopoli, ieri, le ha ribattezzate «I politici ladri». Fine dell’analisi. Che gli frega: tanto il suo pubblico applaude comunque. Che gli frega: dal 1992 al 1998 i suicidi «giudiziari» sono stati 45, e di questi 45 ben 32 furono addensati nel periodo in cui impazzava la carcerazione preventiva, ossia dal 1992 al 1994: ma che gli frega. E che gli frega che alcune delle vittime di Tangentopoli, i «politici ladri», non risultassero neppure indagate (se vuole gli fornisco i nomi) e furono solo stritolate da un clima infame che per Travaglio è la normalità assoluta, è il Paese normale in cui vorrebbe vivere. (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=302166)
“Zorro” di Marco Travaglio per l’Unità, 28 ottobre 2008
La piazza di Aulla, in Lunigiana, era dedicata ad Antonio Gramsci. Poi arrivò il sindaco Lucio Barani, socialista di andata e di ritorno, e pensò bene di farne un condominio: metà a Gramsci, metà a Bettino Craxi. Uno morto in Italia dopo anni di carcere per le sue idee, l’altro morto latitante in Tunisia per non finire in carcere per le sue ruberie. Nella piazza spuntarono due statue: una per commemorare degnamente l’illustre pregiudicato, una per ricordare le “vittime di Tangentopoli” (non gli italiani derubati, ma i politici ladri). Aulla venne pure dichiarata “comune dedipietrizzato”. Poi, fortunatamente, Barani finì il suo mandato e fu premiato con un seggio in Parlamento col Nuovo Psi, nelle liste di Forza Italia. Non potendo più fare il sindaco al suo paese, divenne primo cittadino in un comune limitrofo. Ora la nuova giunta di Aulla (un pateracchio Forza Italia-Udc-Pd-Sdi) ha deciso di mettere all’asta il monumento a Bettino e al suo bottino, scolpito nel marmo bianco delle cave di Carrara, un tempo usato da Michelangelo. Non per spirito polemico, anzi: “Continuo ad ammirare Craxi come statista e come politico”, assicura il sindaco reggente, l’Udc Roberto Simoncini, fra le proteste di Barani e di Bobo Craxi, figlio d’arte. “Ma i bilanci sono quelli che sono ed è necessario mettere in vendita i gioielli di famiglia, cioè i due monumenti. Dobbiamo fare cassa: contiamo di ricavare dalla statua di Craxi almeno 50 mila euro”. Diavolo di un Bettino: è l’unico politico al mondo che riesce a fare cassa sia da vivo che da morto. (http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/)



Carlo Gambino dice:
Thursday, 30 October 2008 alle 15:41
“Craxi fu costretto a cambiare aria, inseguito dall’accusa di essere un “ladro”.”
Cambiare aria inseguito da un’accusa, a casa mia, si chiama SCAPPARE. Ma mi rendo benissimo conto che questa non è casa mia.
“Accidenti, non ci siete arrivati, eppure era facile.”
Io c’ero arrivato, ma evidentemente i miei commenti sono molto poco degni di nota.
Zazo dice:
Thursday, 30 October 2008 alle 15:49
Le chiedo scusa Carlo Gambino, non mi ero accorto che, all’interno del suo intervento, aveva risposto esattamente alla mia domanda.
Per farmi perdonare le sará corrisposto il doppio della somma pattuita per il premio alla risposta giusta… purtroppo non è stato pattuito nulla, peró si consoli, ha vinto comunque.
Nicola dice:
Thursday, 30 October 2008 alle 16:03
@mio post precedente: mi riferivo ai commenti sul sito del Giornale
Tyler dice:
Thursday, 30 October 2008 alle 17:00
mica ho capito, Travaglio è fatto una lezione all’università e Facci c’è andato? XD
Zazo dice:
Thursday, 30 October 2008 alle 17:08
Cosí pare… brutta bestia l’ossessione!
Nicoletta Salata dice:
Friday, 31 October 2008 alle 22:19
A dire il vero, guarda un po’, a Zorro avevo pensato anch’io:
“Cosa sappiamo dunque noi di te? Di questo uomo elegante e dai nobili intenti che simbolicamente mascherato da Zorro alias la volpe (ecco spiegata l’abilità con la spada) si è fatto portavoce dei rivoltosi e dei ribelli? Quando rientri alla tua hacienda e ad uno ad uno i tuoi baluardi cedono, ovvero il travestimento di cui ti spogli, il tuo destriero Tornado che rientra nella scuderia, il fedele Bernardo che sordo e muto la tele non la guarda perciò se ne va a letto, e perfino il sergente Garcia non è più una minaccia e un’ossessione perchè se ne sta in qualche taverna a tracannare; cosa sei, cosa fai, Don Marcos de Travalios?
Quando anche la spada è rovente, e dopo tante stilettate ti chiede un po’ di silenzio, quale altra arma sfoderi, e quali iniziali incidi sulla pelle del nemico?
La “M” di “Massacratore for ever” o la “T” di “Tempo di Tregua”?
da “Mio caro Travaglio…chi la fa l’aspetti”.