Gli avvocati dello Stato si tagliano le consulenze
Friday, 25 July 2008di Gabriele Mastellarini per “Il Mondo” in edicola
Sarà per reazione all’effetto-casta, ma dagli avvocati e procuratori dello Stato arriva un buon esempio. Nei giorni scorsi è stato depositato l’elenco 2007 degli incarichi extra giudiziari ed ecco la sorpresa: su 77 richieste presentate, ne sono state accolte appena 16 per un totale inferiore ai 70 mila euro. Per capire l’entità di questa rivoluzione è sufficiente ricordare che nel 2006 erano state autorizzate più di 250 attività fuori orario, alcune con cifre superiori ai 100 mila euro e i difensori dello Stato avevano ricevuto onorari superiori al milione di euro. Stavolta il Consiglio degli avvocati e procuratori dello Stato, presieduto dall’avvocato generale Oscar Fiumara, in carica dal 2005, ha tirato il freno. Tra gli esclusi c’è anche il vice avvocato generale, Ignazio Francesco Caramazza , cui è stata negata una docenza, ma sarà riconfermato come membro della commissione per l’accesso ai documenti amministrativi di Palazzo Chigi (la nomina è scaduta nei giorni scorsi), con un compenso di 18 mila annui lordi.
Fine della corsa, almeno provvisoria, al dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi per Daniela Giacobbe, Maria Letizia Guida, Angelo Venturini e Giuseppe Albenzio che, dal primo gennaio al 30 giugno 2008, hanno percepito 8 mila euro a testa, regolarmente cumulati con il normale stipendio.
Nessun problema per Francesco Sclafani: dal 2006 è fuori ruolo (e senza paga), in carico alla direzione legislativa e legale dell’Autorità per l’energia elettrica a 169 mila euro annui. Lo scorso 16 aprile è stata rinnovata anche la consulenza giuridica tra Filippo Arena e l’Antitrust con compenso di 32 mila, questi sì in aggiunta allo stipendio, ma Arena non potrà svolgere una docenza dopo il niet del Consiglio di Presidenza. Respinta anche un’analoga istanza di Gabriella Palmieri, ex capo di gabinetto ai Beni culturali (dove prendeva 105 mila euro). Tra le 16 richieste approvate nel 2007, le più sostanziose sono quelle di Ubaldo Perrucci e Angelo Venturini che possono fornire due consulenze, rispettivamente a 20 mila e 16 mila.
Disco rosso anche per gli arbitrati, una vera panacea per avvocati e procuratori dello Stato. Quest’anno non arbitreranno Luigi Correnti, Ettore Figliolia, Francesca Quadri, Glauco Nori, Giorgio D’Amato, Andrea Cocchieri, Gabriella D’Avanzo, Ruggero Di Martino, Mario Antonio Scino (già capo legislativo al ministero delle Comunicazioni), Massimo Santoro, Francesco Caput, Lucia Salis, Giuseppe Di Gesù (aveva avanzato due richieste) e Gianfranco Pignatone (anch’egli due richieste). L’ultima Finanziaria aveva abolito i collegi arbitrali per le controversie pubbliche ma il nuovo Governo ha deciso di rimetterli in piedi, almeno fino al 31 dicembre prossimo. Il termine potrebbe essere ancora posticipato. Ma gli avvocati e i procuratori dello Stato non saranno comunque della partita.
