Racconto: "Mio caro Travaglio…chi la fa l'aspetti"
Saturday, 19 July 2008Nicoletta Salata ha pubblicato un racconto dal titolo “Mio caro Travaglio…chi la fa l’aspetti”. Le facciamo i nostri complimenti e un fortissimo in bocca al lupo. E, in attesa di saperne qualcosa di più, riportiamo le prime righe così some disponibili su ilmioilibro.it.
Mio caro Travaglio…chi la fa l’aspetti. di Nicoletta Salata
Ricordo che nella stanza in cui dormivo da bambina, insieme ai miei due fratelli, in età di elementari, tra i vari quadri appesi al muro spiccava una serie di disegni che raffiguravano alcune scene tratte dalle fiabe e dai cartoni della Walt Disney.
Quello che da subito mi colpì particolarmente, e per anni restando al suo posto non smise mai di sorprendermi, era quello che raffigurava un albero a cui era appeso un grande sacco, in cui erano rimasti intrappolati tre temibili e minacciosi personaggi, appartenenti a storie diverse ma riuniti per l’occasione.
Sotto di loro, altri tre, le vittime designate che però per furbizia o casualità si erano salvate, se la ridevano a crepapelle stando in piedi sulle zampette posteriori La filastrocca, descrittiva della scena che per molto tempo rimase impressa nella mia mente infantile, e forse rappresentò perfino un insegnamento e addirittura un monito nella mia educazione, e il cui senso è tutt’ora valido anche se non sempre verosimile, diceva così La volpe, l’orso e il lupo nei tranelli volevano attirare i tre porcelli. I tre compari adesso così stretti rifletton tristi chi la fa l’aspetti. Devo precisare per scrupolo che il sottotitolo,puramente casuale, mi è stato suggerito unicamente dagli effetti spesso fastidiosi ed irritanti, presumo, che l’intensa attività giornalistica del protagonista inevitabilmente produce nei confronti di chi viene, di volta in volta, preso di mira
E non fa quindi alcun riferimento, evidentemente, a inesistenti vicende personali, non essendo io stata almeno fino ad ora, oggetto di scherno, offesa o alcun dispetto da parte sua. Infatti non ho mai avuto il piacere di conoscerlo, se non attraverso il video, né prima né durante ilbrevissimo periodo in cui ho scritto questa letteraracconto che del resto è scaturita anche proprio dalla mancanza di una diretta conoscenza.
Una volta conclusa, ho avuto l’occasione di scambiare un paio di e-mail, inviate ad uno dei tanti indirizzi che a lui fanno riferimento, che però non mi hanno dato la certezza di chi fosse il mio interlocutore, e pronunciare solo quattro parole (davvero in croce nel corso di una delle presentazioni del suo ultimo libro, i primi di luglio.
Forse stavo cercando di capire se fosse corretto metterlo al corrente di questa mia iniziativa, ma non è stato possibile e pertanto procedo nell’impresa, che nel frattempo mi ha vista completare il testo con alcuni aggiornamenti che fanno riferimento a quanto accaduto a posteriori. Trattandosi per alcuni aspetti della messa in scena di una commedia tra assurdo ed improvvisazione, chiedo a quanti potrebbero risentirsi per essere stati menzionati (compresi Pinocchio, Zorro, Darwin, la Fata Turchina, Lancillotto, Goldrake ecc…) di non aversene a male. In definitiva si tratta soltanto di un leggero, altre volte più serioso (specialmente nelle “note personali) e talvolta perfino profondo, divertissement!
