Il re, il buffone e l'immunità

Thursday, 31 July 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

di Beppe Sebaste per “L’Unità” con un paio di precisazioni di gmast

L’enorme disparità giuridica creata dal cosiddetto lodo Alfano è ormai nota a tutti. Il primo ministro Silvio Berlusconi è come un sovrano assoluto (ab-soluto, cioè assolto dall’obbligo di sottomettersi alle Leggi), e a differenza di noi cittadini-sudditi gode di un’immunità, ovvero impunità, totali.

Tutti sanno anche che, benché tale assoluta immunità valga anche per altre cariche dello Stato, la si è concepita per Lui solo, che non da ieri deve e ha dovuto affrontare vari processi e inchieste non proprio consone al profilo di uno statista, anzi spesso infamanti, e dalle quali talvolta è stato assolto, talaltra, ostacolando i giudizi, ha goduto della prescrizione pur non essendo stato riconosciuto innocente. Ma questo lo sappiamo tutti, benché la gravita del fatto non è da tutti riconosciuta allo stesso modo.

Vorrei invece porgere una modesta proposta che, lungi dal riequilibrare la disparità di trattamento e di potere, possa almeno un po’ alleviare a noi sudditi questa mortificante disparità. La penso da giorni, e avrei voluto tacere, ma vedo nessuno finora l’ha presentata. Neanche gli esponenti della satira (che in Italia, e non per colpa loro, hanno preso il posto lasciato vuoto dalla politica). L’idea, in una parola, è di conferire anche ai sudditi una piccola porzione di immunità, un’impunità reciproca.

Se il Premier è per definizione immune e sottratto alla Legge e al giudizio, se a differenza di ognuno di noi, milioni di italiani, non è più oggetto di azioni civili e penali, allora che Egli non sia nemmeno più soggetto di azioni civili e penali.

Che non sia più soggetto giuridico: che Egli non possa denunciare, diffidare, criminalizzare, né intraprendere alcuna azione legale nei confronti dei suoi sudditi. Che ognuno di noi, milioni di italiani, possa dire quello che vuole al Suo indirizzo i-punemente, senza timore di infrangere la legge sotto il profilo dell’ingiuria o della diffamazione. Che il Re, come un vero sovrano, possa essere deriso dal Buffone senza che incomba su quest’ultimo la minaccia dell’impiccagione.

È poca cosa, lo so, ma pur sempre una piccola consolazione per i sudditi: diventare anche noi, per un pizzico, irresponsabili: nei Suoi confronti. Che sia almeno possibile impunemente “diffamarlo”, definizione giuridica che comprende il giudizio anche sommario o l’epiteto colorito, per esempio, ed è un’ormai storica citazione, “buffone”, oppure “imbroglione” (gli esempi ispirati alla cronaca non mancano).

Naturalmente i cittadini-sudditi non si limiteranno allo sberleffo, ma estenderanno la loro facoltà all’inchiesta, all’intercettazione, al giudizio etico e morale (questo sì, imperscrittibile) e, naturalmente, politico (poiché tutto è politica per un sovrano, anche la vita privata).

(Tra parentesi: ci sarebbe forse da riflettere sul fatto che, qualcuno che non sia destinatario di azioni giuridiche, in quanto immune ed esentato (ab-soluto) dal giudizio, possa ancora ritenersi un soggetto dotato di facoltà giuridiche, e non magari da dichiararsi interdetto. L’interdizione sarebbe forse, a rigore, la soluzione giuridica più adeguata per qualcuno che, assolto, ab-soluto, per definizione, è a tutti gli effetti irresponsabile.

Di fatto, solo noi cittadini, milioni di Italiani che non godono di nessuna immunità, siamo per ora responsabili delle nostre azioni, cioè perseguibili civilmente e penalmente). Resta che il reato di “vilipendio”, che si riserva alle istituzioni e alle alte cariche dello Stato, dovrebbe essere mantenuto.

In effetti, per rispetto alle alte cariche, la proposta è stata pensata inizialmente solo per il primo ministro. Ma avendo saputo di una denuncia per diffamazione indirizzata dall’immune e assoluto Presidente del Senato Schifani al comune cittadino e giornalista Marco Travaglio, forse è il caso di non limitare questa impunità “reversibile” al solo Premier.

La nostra modesta proposta non intende privare le Istituzioni dello Stato del loro prestigio e valore. Mi sembra anzi che siano altri ad infangarle. Anche (ma non solo) col lodo Alfano.

Solo per precisare:

1) Il lodo Alfano non riguarda i processi civili ma solo quelli penali. Berlusconi, Napolitano, FIni e Schifani possono essere citati a giudizio al pari degli altri cittadini;

2) Il presidente del Senato non ha querelato penalmente Marco Travaglio. Da quanto riferito dal giornalista, si tratta di una causa civile intentata presso il Tribunale di Torino e non di una querela penale (almeno non ne è stata data notizia).

Tanto per essere precisi. (gmast)

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Nessun commento presente per “Il re, il buffone e l'immunità”

  1. Fabio M dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 12:46

    Leggo parecchi articoli su (dicianmo contro) Berlusconi e devo dire che questo si attesta sui livelli più bassi della categoria, con una fantasia improbabile ed evanescente concepita per baloccarsi, drogarsi un po’ durante una stagione all’opposizione.
    Il tutto condito pure da un po’ di errori nella minoritaria parte pseudo-informativa dell’articolo.

    Ormai l’Italia si sta polarizzando intorno a Berlusconi con zero idee e contenuti.

    Persino Umberto Eco nella bustina di Minerva ormai intervalla interventi degni del suo nome ad altri che fanno cadere le braccia a terra (uno di qualche tempo fa su rom, zingari e Almirante mi stupì particolarmente. Con tutto il rispetto, una scemenza tale scritta da lui…)

    E ci aggiungo pure, ma dove andremo a finire.

  2. gianbi dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 13:39

    Bello vedere che c’è qualcuno che riesce, commentando, anche a credere che berlusconi abbia voluto il lodo ad personam per fare del bene al paese.
    Potrei anche credere che c’è vita su marte, che il mostro di lochness esiste, e che la mafia è solo una invenzione dei magistrati antimafia.
    In Israele, il primo ministro, appena indagato, alza i tacchi con tante scuse.
    Povero pazzo, In Italia avrebbe avuto ancora più spazio.
    Un primo ministro deve essere al di sopra di ogni sospetto, un esempio da seguire, un qualcuno da ammirare per la sua quasi perfezione. Invece ci ritroviamo un puttaniere, mafioso, piduista, spergiuro, evasore fiscale etc etc.
    Eppure, nonostante tutto, la gente è con lui.
    Evidentemente, l’italiano medio, ha ciò che si merita.

  3. Fabrizio Spinella dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 13:49

    Si capisce perché L’Unità non la legge più nessuno. Dagli editoriali di Alicata, Bufalini, Colajanni e Macaluso, agli strimpelli vocali di un Sebaste… Pensavamo che fossero scomparse solamente le mezze stagioni, invece dobbiamo registrare che sono scomparsi anche i comunisti intelligenti: sono rimasti solo i guitti puri e duri, ma noiosi, oh quanto noiosi! Anche l’invettiva mascherata da satira esige uno sforzo di intelligenza creativa. Ieri il bersaglio era Fanfani (ora riabilitato perfino a sinistra), oggi è Berlusconi. Molte cose sono cambiate, ma non il rancore.

  4. Fabio M dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 16:30

    Gianbi, le ho chiesto nei commenti ad un altro articolo, ma ripropongo pure qui, cosa pensa dell’immunità parlamentare europea (o francese ad esempio) e se questa secondo lei violi i principi della relativa carta costituzionale.
    Ricordo che, senza andare a guardare in casa d’altri, l’avevamo anche noi l’immunità parlamentare, nella costituzione, ed era un’immunità molto forte.
    Scritta dai padri costituenti (magari sbagliando), non da Berlusconi.

    Scrivo questo tanto per far notare una volta di più che una discussione delicata, che in questo caso riguarda i meccanismi portanti della democrazia, da certe parti viene risolta sempre riducendola ad hominem (Berlusconi).
    E la cosa comica è che ciò avviene nel commento immediatamente successivo a quello in cui rilevavo questo andazzo così deprimente.

    Riguardo al “Berlusconi mafioso”, cosa fa, mette in pratica la proposta di Sebaste? Guardi che ancora non è valida; si tratta dell’Unità non della Gazzetta Ufficiale.

  5. Fabrizio dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 17:22

    Finalmente un commento di senno. Quello di Fabio. Gianbi, anche lei è (sarebbe) un italiano medio: che fa, autolesionismo?

  6. rob dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 18:19

    il dibattito (?) politico é tanto miserando (l’articolo commentato é uno delle centinaia di migliaia che ci ammorbano da oltre un decennio) perchè, a sinistra, non si riesce ad uscire dalla logica che solo la magistratura può “liberare” il paese da berlusconi. concetto che furio colombo postula pubblicamente: “magistratura solo argine contro il premier”. l’assunto porta con sè corollari perversi. il primo é, paradossalmente, l’ipocrisia del negare che, dal 94 ad oggi, ci sia un’offensiva giudiziaria mirata nei confronti di berlusca. non ci crede nessuno, ovviamente. ma il mantra viene ripetuto alla stregua di un preambolo indefettibile. risultato; mentre berlusconi stravince la magistratura é ai minimi storici del suo gradimento. gli italiani non sono fessi. il secondo é il consolidamento del senso di totale subalternità politica della sinistra a berlusconi. se la magistratura é il “solo argine” vuol dire che le proposte alternative valgono veramente poco. il terzo è l’avallo forzato alle spinte autoconservatrici della magistratura. in un paese generalmente inefficiente il sistema giudiziario riesce a spiccare per inefficienza. però non si deve e non si può cambiare nulla. se no via con l’altro mantra “l’autonomia e l’indipendenza della magistratura non si tocca…”. il quarto è che, nella salvifica attesa della mai arrivata eliminazione giudiziaria del cavaliere, la sinistra è rimasta impermeabile a qualsiasi elaborazione politica ancor prima che alla selezione di una nuova classe dirigente. sono invecchiati, bolsi, autoreferenziali, escludenti. e senza uno straccio di progetto che fuoriesca dalla genericità della retorica più banale di un nuovo che non ha nulla di nuovo. anzi, che non ha nulla di nulla.

  7. Mastellaroni dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 18:59

    Non si potrebbe invece emendare il Lodo Alfano lasciando l’immunita’ solo per i processi precedenti al momento dell’ applicazione?

    Saluti

  8. tequilero dice:

    Thursday, 31 July 2008 alle 19:36

    Articolo divertente, ma pessimo.
    Travaglio può benissimo fare domanda riconvenzionale chiedendo a sua volta i danni se il contenuto dell’atto di citazione è diffamatorio.
    Il Lodo Alfano in quel caso non può avere alcun effetto.
    Si può, inoltre, chiedere lo stralcio delle frasi incriminate.
    Fossi l’Avvocato di Travaglio chiederei anche la lite temeraria, mi risulta che già nei confronti dei giornalisti dell’espresso Schifani ha avuto torto.
    E quello che ha riferito sta scritto in un libro “i complici” che non è stato ritirato e sul quale non pendono azioni.
    Magari sarebbe interessante, se fosse possibile, che Mastellarini ci proponesse i passaggi del libro che si riferiscono all’attuale seconda carica dello stato.
    Comunque Fini il suo bel gesto lo ha fatto.
    Schifani dia una bella scoppola morale al Travaglio e dica che non si avvarrà in nessun caso, anche di fronte ad una querela del giornalista, del Lodo ex se stesso.
    Saludos

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