La vera intercettazione: "Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato"

Tuesday, 10 June 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

di Bruno Vespa (*)
«Quei due mi hanno sbancato…»

Lo scalpore suscitato dalla notizia dei soldi restituiti nella scatola da scarpe fu enorme. Sul «Corriere della Sera» Ernesto Galli della Loggia ricordò il tono sprezzante con il quale Di Pietro si rivolgeva ai percettori di tangenti: «Glieli davano avvolti nella carta i soldi? Erano cioccolatini?». La generosità di Gorrini e D’Adamo non era disinteressata. Gorrini era entrato nella Tangentopoli milanese tra il 1992 e il 1993. Interrogato a Brescia nell’estate del 1997, D’Adamo ricordò i buoni rapporti di Di Pietro con Maurizio Prada e Sergio Radaelli, che furono identificati poi come i percettori delle tangenti milanesi per conto della Dc e del Psi. (…) Radaelli e Prada furono poi arrestati all’inizio di Mani pulite, ma poche ore dopo ottennero gli arresti domiciliari. Entrambi furono difesi da Giuseppe Lucibello, un avvocato amicissimo di Di Pietro. Nel giugno 1995 Craxi diffuse dei tabulati telefonici che si era illecitamente procurato: nei giorni a cavallo dell’arresto si contano decine di telefonate tra Di Pietro, Lucibello e Radaelli.
A questo si aggiunga quel che disse Francesco Pacini Battaglia, un ricco e spregiudicato affarista che i magistrati del Pool di Milano collocarono «un gradino sotto Dio». (…)
Quando, nel settembre 1996, il banchiere – difeso anche lui da Giuseppe Lucibello – fu arrestato su ordine della magistratura di La Spezia insieme con Lorenzo Necci, amministratore delegato
delle Ferrovie dello Stato, uscirono alcune intercettazioni compromettenti. Disse Pacini Battaglia a proposito di Di Pietro e di Lucibello: «Se li arrestano, per me è solo un piacere … perché a me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato…».

Di Pietro ovviamente si infuriò. Pacini Battaglia disse allora che lo «sbancato» era «sbiancato», «stangato», «stancato». Infine ammise di aver detto «sbancato», ma per riferirsi alla severità processuale di Di Pietro (e sostenne di aver pagato a Lucibello parcelle enormi).
Di Pietro subì molte indagini e ne uscì sempre con l’archiviazione. Se fosse rimasto in magistratura, tuttavia, gli sarebbero state inflitte verosimilmente pesanti sanzioni disciplinari, come riconobbe la stessa gip di Brescia Anna Di Martino, che pure fu attentissima alle ragioni del magistrato. Dunque, l’eroe di Mani pulite sarebbe stato umiliato.

(…)

(*) B. Vespa, Storia d’Italia da Mussolini a Berlusconi, Rai-Eri Mondadori

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Nessun commento presente per “La vera intercettazione: "Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato"”

  1. rob dice:

    Wednesday, 11 June 2008 alle 17:11

    mastellarini, devo ricredermi su di te. certo, la polemica con la iannini era un pò sgraziata (anzi… disgraziata). ma questo é un post coraggioso. continua così…

  2. Virgus dice:

    Thursday, 12 June 2008 alle 12:26

    Complimenti Mastellarini, complimenti davvero per il coraggio. Ho letto su Di Pietro sia il libro di Luigi Ferrarella (all’acqua di rose) sia quello di Facci (sconvolgente anche se non ho ancora ultimata la lettura) e sono sconcertato che di Di Pietro non si parli abbastanza. An.To.Cri è il meno a quanto ho letto…

    E la cosa divertente è che gli amici Dipietristi, messi al corrente, affermano quelle essere tutte menzogne!

    Coraggio, non mi dispiacerebbe vedere Lei, Facci, Guzzanti collaborare a sostegno della verità e contro i falsi “eroi” che condizionano migliaia di disinformati!

    Con stima,
    Virginio Spicacci

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