Licenziato Stefano Bonilli (Gambero Rosso). Perquisiti Di Feo e Fittipaldi (L'espresso). Gabriele Mastellarini: "Ai colleghi, in particolare a Gianluca Di Feo, tutta la mia solidarietà"
Friday, 12 September 2008GAMBERO ROSSO: BONILLI, MI HANNO LICENZIATO IN TRONCO
(ANSA) – ROMA, 12 SET – Stefano Bonilli, fondatore di ‘Gambero Rosso’, una delle più note Guide gastronomiche, ma oramai anche canale satellitare di cucina per Raisat sulla piattaforma Sky, è stato licenziato “in tronco” da direttore editoriale del gruppo e da direttore della rivista mensile. Lo ha reso noto lo stesso Bonilli spiegando che il licenziamento “per giusta causa” è stato motivato dalla società ‘Gambero Rosso’ per “aver danneggiato” il gruppo con dichiarazioni “contrarie alla linea editoriale”. Al contempo Bonilli ha denunciato l’oscuramento del suo blog ‘Papero Giallo’.(ANSA)
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L’ESPRESSO: PERQUISITA SEDE E ABITAZIONI DI DUE GIORNALISTI
(AGI) – Roma, 12 set. – Dall’alba di oggi, su disposizione della procura di Napoli, una quindicina di finanzieri sta effettuando perquisizioni presso la redazione de L’espresso e le abitazioni dei giornalisti Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi. La perquisizione e i sequestri conseguenti di documenti e computer dei giornalisti, e’ stata ordinata dopo la pubblicazione dell’inchiesta di copertina del settimanale in edicola da oggi, “Cosi’ ho avvelenato Napoli”. Nell’inchiesta sono riportate le confessioni dell’imprenditore Gaetano Vassallo, sullo smaltimento dei rifiuti tossici in Campania per conto della Camorra. Nelle sue confessioni Vassallo chiama in causa politici e funzionari: in particolare il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, oltre a una nutrita schiera di sindaci e manager degli enti locali campani. (AGI)
Solidarietà ai tre colleghi, in particolare al caporedattore centrale de L’espresso, Gianluca Di Feo, professionista eccellente e persona serissima. (Gabriele Mastellarini)


Sergio Fornasini dice:
Friday, 12 September 2008 alle 16:54
Azione e reazione, l’Espresso pubblica una inchiesta sui rifiuti tossici e perquisiscono la casa ai giornalisti che l’hanno firmata.
Non male come intimidazione, solo la mafia o la camorra potrebbero fare di peggio, tipo bruciagli la macchina o metterci una bomba dentro
asdrubale dice:
Friday, 12 September 2008 alle 16:59
Anche questo spiega come mai l’Italia è così indietro nelle classifiche sulla libertà di stampa.
Fabrizio dice:
Friday, 12 September 2008 alle 22:13
Ben ritrovati.
Guardate che forse le rivelazioni de L’Espresso avrebbero compromesso alcune attività investigative in corso. Non c’entra nulla la libertà di stampa. Se io sto indagando, e altri spiattellano quello che io ho scoperto, il prosieguo dell’indagine si fa più difficile, perché i complici del delitto sono messi sull’avviso.
tequilero dice:
Friday, 12 September 2008 alle 23:45
Bentornato Fabrizio.
Hai ragione, ma è stata perquisita anche la sede di Panorama dopo la pubblicazione delle intercettazioni di Prodi?
Anche lì si sta ancora indagando.
Ma forse, in quel caso, non gli interessava molto che i complici del delitto fossero messi sull’avviso.
Saluti.
Fabrizio dice:
Monday, 15 September 2008 alle 18:03
Leggo in ritardo la tua osservazione, Tequila. La situazione è diversa. Le intercettazioni di Prodi stanno al Tribunale dei Ministri. Con Prodi non si indaga: si indugia. (Questa mi piace, come battuta.)