Rumors: Federico Rampini neo direttore de L'espresso?
Monday, 14 July 2008Pubblicato nella categoria ARTICOLI
E’ una voce in cerca di conferme, ma sempre più insistente, quella di Federico Rampini come nuovo direttore de L’espresso, individuato da Carlo De Benedetti.
Rampini, genovese, corrispondente da Pechino per Repubblica, potrebbe tornare in Italia per occupare la poltrona più alta di via Colombo, sbaragliando una concorrenza agguerritissima.
Lo stesso giornalista sta per mandare alla stampe un libro intervista proprio con l’ingegner Carlo De Benedetti, dal titolo “Il cielo sopra l’Italia”.
A pubblicarlo, come riferisce “Il Corriere Economia”, sarà la Mondadori del gruppo Berlusconi, nella collana “strade blu”, “con la benedizione – scrive Corriere Economia – di Marina Berlusconi e di suo papà Silvio”.
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pc dice:
Monday, 14 July 2008 alle 14:42
dall’agenzia ansa di oggi:
“Daniela Hamaui dopo aver tagliato la collaborazione di Mastellarini ha perso il posto”
Ok è uno scherzo! Non chiudete il blog per una battuta.
pessimo senso dell’umorismo.
gmast
Domenica dice:
Monday, 14 July 2008 alle 17:25
FORSE ADESSO SI CAPISCE MEGLIO LA LITE TRA IL VICEMINISTRO VISCO E IL GENERALE SPECIALE.
Leggere dall’Ansa di qualche ora fa:
ROMA – Il presidente della regione Abruzzo Ottaviano Del Turco ed altre persone, tra cui alcuni assessori, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Pescara, nell’ambito dell’ inchiesta della Procura della repubblica sulla sanità regionale.
Associazione per delinquere, corruzione e concussione per gestione privata nella sanità. Queste le accuse che hanno portato le Fiamme gialle ad arrestare il presidente della Regione Abruzzo, nell’ambito di una vasta operazione che ha interessato anche le regioni Marche e Lazio.
Nell’inchiesta sono indagate complessivamente 35 persone. Le accuse oltre ad associazione per delinquere, concussione, corruzione riguardano anche la truffa. Gli arresti odierni fanno parte della seconda parte dell’inchiesta sulla cartolarizzazione di circa un miliardo di euro dei debiti della sanita’ abruzzese avviata due anni fa dalla Procura della Repubblica di Pescara. Nel 1992 l’intera giunta regionale abruzzese fu arrestata per presunte irregolarità nella distribuzione dei fondi comunitari Pop.
PERQUISIZIONI A TAPPETO IN ABRUZZO – Proseguono le perquisizioni a tappeto della Finanza nelle sedi istituzionali e nelle case private dei personaggi eccellenti arrestati. In particolare gli uomini delle fiamme gialle hanno perquisito, oltre alla casa di Collelongo, anche le altre abitazioni di proprietà di Del Turco, tra cui quella di Roma. I finanzieri sono ancora al lavoro all’Aquila, a Palazzo Centi, sede della presidenza della Giunta regionale, dove un intero piano è stato bloccato: sotto sequestro copiosa documentazione ed anche i computer dei vari uffici della presidenza, dalle stanze di Del Turco, agli spazi occupati dal segretario generale della Presidenza della Giunta, Lamberto Quarta, dalle scrivanie delle segretarie a quelle dei dirigenti.
Ottaviano Del Turco, a bordo di una Alfa Romeo 156 grigia ha varcato le porte del carcere di Sulmona. Gli è stato riservato un trattamento di favore perché ha trovato il cancello aperto e ha potuto evitare i flash dei fotografi. Anche una volta all’interno del recinto Del Turco è rimasto dentro l’autovettura che è stata fatta entrare direttamente nella zona di massima sicurezza dove il governatore della regione resterà recluso. Del Turco era seduto nel sedile posteriore tra due finanzieri. Con lo sguardo nel vuoto è entrato a tutta velocità lasciandosi dietro, almeno per il momento, il mondo di tutti i giorni. La sua cella è stata preparata già da qualche ora e sarà osservato a vista per tutta la permanenza in carcere.
I COINVOLTI E LE CIFRE – Sono complessivamente dieci le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara sulla seconda parte delle indagini sulla cartolarizzazione di un miliardo di euro dei debiti della sanità regionale. Secondo l’accusa vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 14 milioni di euro, di cui 12,8 già consegnati.
I principali reati contestati alle dieci persone arrestate e alle 25 indagate sono associazione per delinquere concussione, corruzione, riciclaggio, truffa, falso e abuso d’ufficio. Gli arresti sono stati eseguiti durante la notte. In carcere sono finiti: il presidente della Giunta regionale, ex presidente della Commissione Antimafia ed ex ministro delle Finanza, Ottaviano Del Turco (in mattinata era ancora nella casa di Collelongo con la Guardia di Finanza che stava effettuando le perquisizioni), il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale ed ex segretario regionale socialista, Lamberto Quarta, il neo assessore alle Attività Produttive, Antonio Boschetti (Pd), il capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, l’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, e Gianluca Zelli. Agli arresti domiciliari l’assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca (Pd), il suo segretario particolare Angelo Bucciarelli, l’ex presidente della Finanziaria regionale, Giancarlo Masciarelli, già arrestato due anni fa, l’ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici, all’epoca Fi oggi consigliere regionale Pdl. E’ stato inoltre eseguito un provvedimento di divieto di dimora a Pescara nei confronti del direttore generale dell’azienda sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao.
Questa seconda tranche dell’inchiesta prenderebbe spunto da quella che fu definita “la cena del capretto” effettuata a casa di Giancarlo Masciarelli due sere prima del suo arresto, avvenuto il 26 ottobre 2006. Vi parteciparono oltre al padrone di casa, Del Turco, Boschetti, Cesarone e Quarta. In quella circostanza, secondo quanto si è appreso, i cinque avrebbero stabilito la ripartizione illecita legata alla seconda parte della cartolarizzazione. Nella prima inchiesta erano coinvolte 45 persone di cui undici furono arrestate. La Guardia di Finanza sta perquisendo tutto il primo piano di Palazzo Centi all’Aquila, sede della Giunta regionale, nel quale vi sono gli uffici del presidente e di Quarta.
Le somme provento della corruzione e delle concussioni di cui alla contestazione sono 200 mila euro per Del Turco e Cesarone, 5,8 milioni per Del Turco, Cesarone e Quarta – oltre ad un tentativo per altri 250 mila euro -, 110 mila per Cesarone e Boschetti, 15 mila per Cesarone, 500 mila per Domenici e Masciarelli – oltre al tentativo per altri 500 mila euro – 6,25 milioni per Conga, oltre a 550 mila promessi ma non versati. Secondo la Procura altre ingenti somme sono state inutilmente pretese o riscosse da indagati nei cui confronti non sono state richieste o applicate misure cautelari. Gianluca Zelli è un ex funzionario del gruppo di cliniche private di Vincenzo Angelini, coinvolto nell’inchiesta.
La vicenda odierna ricorda gli arresti dell’intera giunta nel settembre del 1992 per un’inchiesta sui fondi comunitari.
Domenica dice:
Monday, 14 July 2008 alle 17:25
ANSA 2008-07-14 16:11
tequilero dice:
Monday, 14 July 2008 alle 19:05
Colpa mia,
non ci arrivo subito.
Ma cosa c’entra Visco in tutto questo?
Saluti.
Domenica dice:
Tuesday, 15 July 2008 alle 01:22
Guardia di Finanza. Speciale. (Tequilero, crede che il generale non sapesse quello che stavano investigando i suoi uomini sin dal 2006?)
tequilero dice:
Tuesday, 15 July 2008 alle 19:53
Domenica, mi scusi leggo solo ora il post.
Io avevo capito che il problema tra Visco e Speciale riguardava altre indagini.
Secondo il suo ragionamento, quindi, non solo Speciale sapeva dell’inchiesta, ma anche Visco.
Quest’ultimo, quindi, conscendo l’inchiesta in Abruzzo avrebbe tentato in tutti i modi di bloccarla cacciando Speciale.
Oltre a ciò aggiungiamo che Visco sapeva anche delle tangenti ed ha, quindi, agito per coprire degli illeciti.
Sabaglio o la vede così?
Cara Domenica, se questo è il Suo ragionamento vada in Procura e denuci il tutto, l’operato di Visco si chiama favoreggiamento e nell’ichiesta si contesta anche l’associazione a delinquere.
Ci faccia conoscere gli sviluppi.
Saluti.
Domenica dice:
Wednesday, 16 July 2008 alle 23:32
Caro Tequilero, forse “tout se tient”. Se le Procure seguissero tutti i miei ragionamenti, diventerebbero giornali. …Suum cuique tribuere.