"Travaglio è un magliaro" (By Marco Caruso)

Thursday, 27 November 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

di Marco Caruso per Il Pensatore

 Ok, il “metodo” è stato ormai abbondantemente sviscerato. Funziona così: prendi un verbale, una sentenza, un’intervista, la tagliuzzi ben bene e la reincolli per come ti fa più comodo. E buona notte alla realtà come dovrebbe apparire nella sua completezza. Direte: conta la sostanza, non attaccarti alla forma. Beh, a volte capita che modificando la forma si stravolga anche la sostanza.

Esemplificando: se io dico che qualcuno si trovava in uno studio legale mentre si trattano corruzioni e false testimonianze, lascio intendere che quel “qualcuno” sta partecipando alla riunione criminale; se invece dico che qualcuno si trovava in un particolare studio legale ma ben prima che si stipulasse il losco sodalizio, capirete anche voi che quel “qualcuno” lo colloco in un luogo preciso, ma lo escludo da ogni ipotesi di concorso in quale che fosse il reato perpetrato!
CVD (come volevasi dimostrare).

Bene, appurato che anche la forma ha la sua importanza quando si vuol discutere sulla sostanza, ultimamente abbiamo appreso un nuovo capitolo della guida: “le regole che valgono per me e per me soltanto” di Travaglio (che ovviamente non troverete in libreria, ma solo su queste pagine e da poche altre parti).
Ieri infatti, il Nostro megafono delle procure, è partito nuovamente lancia in resta nel tentativo di disarcionare il buon Facci dal suo destriero: Montanelli. Dimostrandoci come la regola aurea dello “scritto e non smentito uguale vero” abbia efficacia solo quando riguarda i suoi, di libri.

Parlando del giornalista di Fucecchio (FI), Facci e Travaglio si stanno rimbalzando il pallone avvelenato. L’Imputato sostiene che Montanelli scappò via da Gelli una volta capito che razza di sudiciume si celasse dietro la sigla P2. Punto.

Facci argomenta dicendo che Montanelli scappò via da Gelli solo per puro caso: non ponendo giudizi sulla Loggia, bensì per una valutazione personale del Grande Vecchio, che quando lo incontrò gli fece un’impressione barbina.

A questo punto Travaglio sbalordisce il pubblico riportando un bel video con un’intervista in cui Montanelli racconta il suo incontro con Gelli, definendolo un magliaro.
E qui interviene La Regola (di cui sopra).
Lo racconto sempre perchè sono convinto che la forma possa benissimo modificare la sostanza. Attaccarsi alla seconda quando essa è difettosa perchè difettosa è la prima è sbagliato e anche un po’ da fessi.
Insomma: qualche giorno fa, il buon Mastellarini riportava alcuni passaggi di un libro-intervista in cui proprio Montanelli dichiarava alla scrittrice i motivi dell’incontro tra lui e il Venerabile Maestro nonchè i motivi di quella fuga di cui ormai sappiamo tutti.
Perchè Montanelli andò da Gelli? Perchè il suo Giornale non se la passava tanto bene e questo Gelli poteva rappresentare la soluzione (a detta di un suo collaboratore, tale Trionfera). Arrivati all’albergo in cui avrebbero dovuto incontrarsi, Gelli trattò Montanelli come uno sprovveduto, apparendo come un “fregnacciaro” viste le premesse e le promesse della sua “azione politica” in divenire.
Scappò via.
Alla scrittrice però non si limitò a riportare questo. Le disse anche che se, contrariamente a quanto successo, Gelli si fosse dimostrato più affabile e avesse davvero rappresentato una soluzione ai problemi del Giornale, Montanelli, dice, “si sarebbe ritrovato iscritto alla P2 senza nemmeno sapere di cosa si trattasse, come succedeva a tanta gente”.

Questi, i fatti citati in un libro del 2002: “Indro Montanelli. Soltanto un giornalista. Testimonianza resa a Tiziana Abate”, Bur Saggi“

Ieri però, Travaglio insisteva col video di cui si è detto poco sopra, trascurando la possibile veridicità di un’altra intervista, quella resa, appunto, nel libro della Abate. Libro di cui Facci parla e che sarebbe facilmente consultabile, volendolo fare. Solo che per Travaglio evidentemente non è stato opportuno, visto che glissa completamente sul fatto!

A questo punto la domanda: Travaglio spesso si difende dalle critiche dicendo che le cose di cui parla sono già state citate da altri in altri libri mai smentiti, quindi, veritieri (un po’ il giochetto che fece ai tempi della querelle con Schifani nomando Lirio Abbate). Perchè allora non considerare veritiere le cose scritte da una collega in un libro del 2002 e da sei anni mai smentito?

CVD: Travaglio è un “magliaro”.

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  1. uriele dice:

    Saturday, 6 December 2008 alle 18:32

    e ti dirò di più caro roberto, non solo sono suoi servi ma sono anche asserviti e azionisti di maggioranza delle multinazionali del pulito e, come tutti i multinazionalisti, multinazionalizzano e si arriccano si arricano un casino!!!!
    Non puoi scappare sono come ultracorpi

    Adoro questi commenti lapidari

  2. pippo dice:

    Saturday, 13 December 2008 alle 15:51

    certo che di fantasia ne avete da regalare…….quando vi daranno la ganga da ingoiare, ma credo che ve la stiano dando da un pochino, allora forse capirete qualcosa. Ragionate con la vostra testa e non con la testa degli asserviti al potere…. come diceva il marchese del grillo…. io sono io e voi non contate un cazzo… lo dico a tutti coloro i quali lodano il silvio nazionalpopolare..stae attenti voi non contate un cazzo

  3. valerio dice:

    Monday, 15 December 2008 alle 20:08

    devi capire che i fatti no sono opinioni. Voi pensato che tutto vi sia concesso dal depenalizare i vostri reatia crearvi leggi per non essere giudicati.E se pensate di far passare le condanne come opinioni personali dei giudi, e non come risultato di un giudizio basato su legge e diritto. Allora dobbiamo stare alle ragole di chi fa la voce + grossa!?

  4. Carlo Gambino dice:

    Monday, 15 December 2008 alle 20:20

    Quasi quasi darei ragione al signor Valerio, se qualcuno mi spiegasse cosa ha detto. 🙂

  5. Zazo dice:

    Tuesday, 16 December 2008 alle 00:29

    @ Gambino
    Trattasi di supercazzora brematurata con scappellamento a destra.

  6. FABRIZIO dice:

    Wednesday, 29 April 2009 alle 01:44

    Caruso mi sei simpatico, scrivi un sacco di minchiate, ti prendono per il culo addirittura nel tuo blog e sei convinto ancora di essere un illuminato.
    Mi sei simpatico, mi fai ridere veramente ( e come direbbe Homer) ma anche pensare

  7. Fabrizio Spinella dice:

    Wednesday, 29 April 2009 alle 10:07

    Vedo che ho un omonimo, in ritardo sulla battuta di alcuni mesi. Tanto, per non confonderci.

  8. Fabrizio Spinella dice:

    Wednesday, 29 April 2009 alle 10:22

    Le argomentazioni e la sintassi rotta in questo dibattito fanno girare la testa. Nessuno che ricordi che il maggior sostegno al Giornale di Montanelli fu dato dalla “maggioranza silensiosa”, che aveva tra i suoi leader Massimo De Carolis, iscritto alla Loggia Propaganda 2.
    Montanelli, del resto, come scrisse anni fa ne l’Italia Settimanale il giornalista Caridi, veniva da tradizione famigliare massonica. Conosceva quel mondo megio di altri, perché frequentava suoi alti esponenti.
    Detto tra di noi: era talmente forte in Montanelli l’essere “soltanto un giornalista”, consapevole di “non essere soltanto un giornalsta”, che se gli avessero proposto di sedersi con il diavolo avrebbe accettato subito, purché l’incontro fosse stato funzionale al suo giornale e al suo gusto di fare un ritratto dell’inferno.

  9. pasqualino dice:

    Saturday, 10 October 2009 alle 13:17

    Vorrei ricordare che Marco Travaglio non è del PD, Ideologicamente è vicino a Destra.

    Questo bisogna sempre ricordarlo. Che Travaglio non è di sinistra.

    Purtroppo è costretto a scrivere sull’Unità perchè l’italia è al 70° posto in libertà di stampa.

    Chissà come mai.

  10. Sergio Fornasini dice:

    Saturday, 10 October 2009 alle 19:54

    @ pasqualino:

    scusi tanto, ma è da un pezzo che MT non scrive più per l’Unità

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