Travaglio in Vespa va con l'elmetto

Friday, 3 October 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

di Gabriele Mastellarini

Dovrà pesargli come un macigno appoggiato sul capo. Perché la dichiarazione al vetriolo di Bruno Vespa su Marco Travaglio è stata peggio di un masso di cento quintali che, tutto ad un tratto, ti cade addosso con una veemenza inaudita.

Per chi non lo ricordasse il conduttore di “Porta a Porta”, già direttore del Tg1 e  con una lunghissima militanza nella tv di Stato (dove è entrato praticante fino a divenire direttore) aveva liquidato il sig. Travaglio Marco da Torino con una frase riportata sulla Stampa, proprio il giornale della ex capitale sabauda. Bruno era stato chiaro: “Non avrei mai pensato che uno come Travaglio avrebbe trovato posto in Rai”. Punto e a capo. E mettici una pezza, direbbero dalle mie parti.

Così il Bruneo nazionale ha colpito e affondato l’ingenuo interlocutore, con appena 13 paroline che valgono più della valanga di critiche vomitate giorno dopo giorno su di lui da Travaglio, ora negli articoli sull’Unità, ora sul suo blog, spesso nei suoi libri, talvolta nelle serate (ma non in Rai…) e chi più ne ha più ne metta. Subita la stoccata Travaglio ha ripreso l’elmetto, l’ha messo in testa e da qualche giorno randella articoli durissimi contro Vespa, contro “Porta a Porta”, sprecando litri e litri d’inchiostro per intaccare l’immagine del ben più autorevole collega. E forse anche per replicare a quelle 13-parole-13 firmate Vespa Bruno e pubblicate dalla Stampa.

Ma il colpo è stato talmente forte che per mettersi alla pari bisognerebbe prendere un kalashnikov, piazzarsi fuori dagli studi di “Porta a Porta” e attendere il nemico per abbatterlo. Fossi in Vespa, mi comincerei già a preoccupare.

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Nessun commento presente per “Travaglio in Vespa va con l'elmetto”

  1. DeanKeaton dice:

    Friday, 3 October 2008 alle 15:41

    Travaglio spara su Vespa ormai da tempi immemorabili. E pure con la sua signora non è stato particolarmente tenero. Proprio lui, così devoto alla Magistratura.
    D’altronde c’entrava De Benedetti.
    Leggere per credere questo “Bananas” d’annata datato 6 novembre 2002.

    http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=3V936

    Saluti

  2. Oscar dice:

    Friday, 3 October 2008 alle 17:57

    “Dovrà pesargli come un macigno appoggiato sul capo”.

    Mastellarì, basta con le cazzate, dai.

  3. elzevirus dice:

    Friday, 3 October 2008 alle 19:03

    Però… Vespa… autorevole… colui che prepara le sue puntate “su misura”…. come lui stesso ammette nella nota intercettazione. De gustibus, Mastellarini

  4. Oscar dice:

    Friday, 3 October 2008 alle 20:04

    Inoltre, a proposito di Travaglio vs Vespa, sarebbe opportuno che tu pubblicassi questo interessante articolo di Travaglio. Non interessante in quanto scritto da lui, ma perchè fa capire che razza di giornalista sia Bruno Vespa.

    Te lo copincollo qui, ma sono sicuro che darai lo spazio che merita all’articolo sul tuo blog.

    Ora d’aria
    l’Unità, 2 ottobre 2008

    L’altra sera, a “Porta a Porta”, Rosy Bindi e Di Pietro contro Gasparri e Verdini. A un certo punto, però, colpo di scena. Gasparri avverte Di Pietro: “Attento che Vespa di Giustizia se ne intende”. Qualcuno intravede un’allusione alla sua signora, la giudice Augusta Iannini, già intima di Squillante e dunque promossa da Castelli, Mastella e Angelino Jolie a direttore del ministero della Giustizia. Bruno Vespa, in arte Fede, capisce al volo: imparziale come sempre, si unisce al duo Pdl e comincia a pestare Di Pietro. Tre contro uno. Tema: i processi al Cainano: “Se Berlusconi – sostiene l’insetto – è un’anomalia, lo sono pure i 26 suoi processi, dai quali è sempre uscito assolto”. Pari e patta. Di Pietro prova a ricordare di averne avuti 33, di processi, ma lui si dimise da pm e da ministro per farsi giudicare (bella forza, era innocente), mentre il Cainano si assolve da sè depenalizzando i suoi reati e dimezzando la prescrizione con leggi ad personam.

    Vespa, aspirante Ghedini, dice che “su 26 processi, 4 sono in corso, 4 sono finiti in prescrizione e 18 in assoluzione”. Tutti “successivi alla discesa in campo”. Parla di appena “4 leggi ad personam”. E sostiene che, per le tangenti alla Guardia di Finanza, “Berlusconi è stato assolto con formula piena”, mentre “il caso di Lentini al Milan era analogo a quello di Dino Baggio alla Juve, ma Agnelli non fu nemmeno chiamato a testimoniare, mentre Berlusconi fu condannato”. Cinque balle in cinque frasi.
    1) Le leggi ad personam sono 16: decreto Biondi, Tremonti, rogatorie, falso in bilancio, Cirami, Maccanico-Schifani, ex-Cirielli, Gasparri, salva-Rete4, Frattini, condoni fiscale e ambientale, Pecorella, bloccaprocessi, Alfano, prossimamente intercettazioni.
    2) Prima della discesa in campo, Berlusconi era già stato indagato nel 1983 (poi archiviato) per traffico di droga e imputato nel 1989 per falsa testimonianza sulla P2 (colpevole, ma salvo grazie all’amnistia del 1990); nel 1992-93 vari manager del suo gruppo erano sott’inchiesta per i fondi neri di Publitalia e del Milan, tangenti a Dc, Psi e Cariplo. Come scrive il gip bresciano Carlo Bianchetti nel 2001, archiviando le denunce berlusconiane contro il pool di Milano: “L’impegno politico del denunciante e le indagini ai suoi danni non si pongono in rapporto di causa ed effetto; la prosecuzione di indagini già iniziate e l’avvio di ulteriori indagini collegate in nessun modo possono connotarsi come attività giudiziaria originata dalla volontà di sanzionare il sopravvenuto impegno politico dell’indagato”. Anzi, è probabile che sia sceso in campo per salvarsi dalle inchieste già aperte sul suo gruppo, prevedendo che sarebbero giunte fino a lui.
    3) I processi al Cavaliere non sono 26, ma 15: 5 in corso (corruzione Saccà, corruzione senatori, corruzione giudiziaria Mills, fondi neri Mediaset, Telecinco in Spagna) e 10 già conclusi, più varie indagini archiviate (6 per mafia e riciclaggio, 2 per le stragi mafiose del 1992-’93, ecc.).

    Nei 10 processi già chiusi, le assoluzioni nel merito sono solo 3: 2 con formula dubitativa (comma 2 art.530) per i fondi neri Medusa e le tangenti alla Finanza (“insufficienza probatoria”), 1 con formula piena per il caso Sme-Ariosto/1. Altre 2 assoluzioni – All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2 – recano la formula “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”: l’imputato se l’è depenalizzato (falso in bilancio). Per il resto: 2 amnistie per la falsa testimonianza sulla P2 e un falso in bilancio sui terreni di Macherio; e 5 prescrizioni, grazie alle attenuanti generiche, che si concedono ai colpevoli, non agli innocenti: All Iberian/1 (finanziamento illecito a Craxi), caso Lentini (falso in bilancio con prescrizione dimezzata dalla riforma Berlusconi), bilanci Fininvest 1988-’92 (idem come sopra), 1500 miliardi di fondi neri nel consolidato Fininvest (come sopra), Mondadori (corruzione giudiziaria del giudice Metta tramite Previti, entrambi condannati).

    4) Dunque, per le mazzette alla Finanza, niente formula piena, ma insufficienza di prove.
    5) Il caso Lentini non era affatto analogo al caso Baggio: Lentini fu pagato dal Milan con fondi neri extrabilancio (reato), Baggio con una donazione personale di Agnelli (non reato). E comunque, per Lentini, Berlusconi non è mai stato “condannato”. Ora non vorremmo che l’imparziale insetto dovesse risponderne all’Authority o, Dio non voglia, scusarsi in diretta. Ma non c’è pericolo: in tv deve scusarsi chi dice la verità, non chi racconta balle. Emilio Vespa è in una botte di ferro.

  5. Wil Nonleggerlo dice:

    Friday, 3 October 2008 alle 21:34

    Scusa Gabriele, con tutto il rispetto, ma la frase di Vespa non mi sembra abbia alcun peso, anzi potrebbe persino avere una doppia lettura maliziosa … che andrebbe a confermare quel “nulla informativo” che ha ormai infettato quasi interamente il servizio analogico. Rimane in piedi ancora qualche piccolo baluardo, ma niente di più.

    Provate a guardarvi lo spezzone di Porta a Porta tra Gasparri e DiPietro, entrambi pessimi. Come sapete mi piace farmi male, e allora ste cose le guardo.

    Il “Prestigioso” Vespa non ne ha azzeccata una sull’amico Berlusconi, come saprete, soprattutto per quel che riguarda la storia processuale del premier.

    Nemmeno DiPietro era preparato, e gli attacci dell’inguardabile Gasparri hanno avuto un peso.
    Insomma, al peggio non c’è mai fine.

    Questa è informazione?

    Wil

  6. DeanKeaton dice:

    Friday, 3 October 2008 alle 23:59

    Ci mancava il copiaincolla del supertelegattone.
    In pratica Travaglio spende l’ennesima colonna per ricordarci che Silvio Berlusconi non è mai stato condannato.
    Grazie, ma lo sapevamo già.

    Saluti

  7. Oscar dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 01:36

    No, la colonna l’ha spesa ricordando che viscido servo/patetico giornalista – delle due l’una – sia Bruno Vespa.

  8. Gabriele Mastellarini dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 09:30

    @ wil

    quella frase di vespa pesa quintali perche’ attacca la “professionalita'” dell’interlocutore. Una cosa e’ l’insulto politico, ben altra e’ la pesante critica sulle capacita’ professionali

    ciao
    g

  9. Oscar dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 10:38

    Mastellarì, ti faccio questo piccolo esempio: se Travaglio – o qualunque altra persona che non gode della tua stima – criticasse la tua professionalità, ti sentiresti offeso? Certo che no.
    Allora puoi facilmente immaginare lo sgomento e la depressione di Travaglio nel leggere l’attacco di Vespa.

  10. Carlo Gambino dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 11:09

    Insomma, abbiamo capito che:

    1) se Travaglio critica Vespa commette un reato di lesa maestà: uno che è ha vinto il concorso in RAI è già per questo solo motivo un dio in terra, infallibile e irreprensibile
    2) guardando “Porta A Porta” abbiamo preso tutti un abbaglio: QUELLO è giornalismo, QUELLA è informazione
    3) Berlusconi in realtà è un uomo retto, onesto e probo; lui, Dell’Utri e Previti sono vittime della malagiustizia, come Enzo Tortora
    4) dire la verità su Berlusconi non è dire la verità: è fare i portavoce delle procure rosse e comuniste, perché i giudici (cattivoni che non sono altro) hanno un solo scopo: buttare Berlusconi nella polvere
    5) fino ad ora, Travaglio ha ingannato migliaia e migliaia di menti semplici: meno male che sono arrivati Facci e Mastellarini ad aprirci gli occhi.

    😀

  11. Wil Nonleggerlo dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 11:58

    DEANKEATON

    ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ti prego, dimmi che non dici sul serio riguardo il tuo ultimo commento.

    Sappiamo benissimo tutti, te compreso (lo spero di cuore, ma potrebbe non essere così, siccome non lo è per milioni di italiani), che Berlusconi è stato Assolto con formula piena la minoranza delle volte.

    Lasciamo perdere le riduzioni dei tempi di prescrizione, le archiviazioni, le assoluzioni dubitative, ma soffermiamoci solo sull’aspetto più grave: la depenalizzazione o mutazione della legislazione di alcuni reati per salvarsi le penne.

    Questo secondo te significa essere assolti? Forse lo sarà da un punto di vista giuridico, ma non costringermi a fare un esempio terra a terra … anzi lo faccio dai:

    Se io oggi Premier rubo un’automobile 2000 di cilindrata, vengo beccato, ma durante il processo a suon di decreti o fiducie riesco a far passare la norma che non è punibile chi ha rubato auto con cilindrata inferiore alle 2500, io rimango comunque colpevole, anche se penalmente la farò franca.

    Non volevo fare questo schifo di esempio, perchè mi intriga molto questo blog.

    Wil

  12. Carlo Gambino dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 12:08

    Secondo tutti voi, se il governo da lui presieduto non avesse depenalizzato il falso in bilancio e ridotto i tempi di prescrizione, oggi il signor Berlusconi sarebbe ancora incensurato?

  13. DeanKeaton dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 13:50

    Ribadisco Wil.
    Silvio Berlusconi non è mai stato condannato.
    Mi provi il contrario, se ci riesce.
    E, tra parentesi, io ripristinerei pure l’autorizzazione a procedere abolita nel 1993. Altro che immunità per le alte cariche dello Stato. Troppo morbida.

    Saluti

  14. Wil Nonleggerlo dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 17:06

    DEANKEATON

    Berlusconi è stato condannato eccome, poi grazie alla sua abilità sono intervenute “mani provvidenziali dai cieli”, che lo hanno salvato.

    Ecco un breve riassuntino, da Wikipedia, accessibile a tutti:

    “Silvio Berlusconi è stato oggetto di numerosi procedimenti penali, nessuno dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna.

    Alcuni di questi procedimenti sono stati archiviati in fase di indagine; a seguito di altri è stato instaurato un processo nel quale Berlusconi è stato assolto.

    In altri processi, infine, sono state pronunciate, in primo grado o in appello, SENTENZE DI CONDANNA per reati quali corruzione giudiziaria, finanziamento illecito a partiti e falso in bilancio.

    In questi casi, dopo un esito del primo o del secondo grado di giudizio sfavorevole a Berlusconi, i procedimenti non si sono conclusi con una sentenza di condanna: ciò grazie a sopravvenuta AMNISTIA, al riconoscimento di circostanze attenuanti – che, influendo sulla determinazione della pena, hanno comportato il sopravvenire della PRESCRIZIONE – oppure a nuove NORME, approvate definitivamente in Parlamento dalla maggioranza di centro-destra, che hanno modificato le PENE e la struttura di taluni reati a lui contestati, come nel caso del reato di falso in bilancio.

    Dette norme in taluni casi hanno imposto una valutazione di non rilevanza penale di alcuni dei fatti contestati, poiché il fatto non è più previsto dalla legge come reato; in altri casi la relativa riduzione delle pene previste per le nuove fattispecie di reato ha fatto sì che i termini di prescrizione maturassero prima che fosse pronunciata sentenza definitiva”.

    Insomma, non ha proprio capito il discorso della “Cilindrata”?

    Mio povero nonno le direbbe: “Ti ci vorrebbe un po’ di dittatura a te … ”

    Cortesemente, Wil.
    http://nonleggerlo.blogspot.com/

  15. DeanKeaton dice:

    Saturday, 4 October 2008 alle 21:25

    Scusi Wil.
    Sarà la stanchezza, ma mi sono perso il passaggio in cui lei mi dimostra che Silvio Berlusconi è stato condannato.
    La premessa, d’altronde, è chiara perfino sulla democraticissima Wikipedia:
    “Silvio Berlusconi è stato oggetto di numerosi procedimenti penali, nessuno dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna”.
    Chiaro no?

    Saluti

  16. Wil Nonleggerlo dice:

    Sunday, 5 October 2008 alle 10:32

    DEANKEATON

    stiamo ragionando su binari diversi: mentre lei si sofferma puramente e superficialmente sulle “mancate condanne” di Silvio Berlusconi, io guardo alla sostanza, all’etica.

    Probabilmente ha utilizzato mezzi legali per togliersi le castagne dal fuoco, ma le ripeto, le salvezze sono arrivate per vie traverse, non da assoluzioni piene (non in tutti i casi ovviamente).

    Riesce a capire ciò che dico? Forse per lei non è grave depenalizzare il Falso in Bilancio e per questo farla franca per l’ennesima volta, forse per lei non è grave abusare della propria posizione di capo del governo per mutare le regole del gioco nei processi in cui è coinvolto, forse per lei non è grave giurare sulla testa dei propri figli che con Mills non ha nulla a che fare per poi proteggersi con un Immunità totale retroattiva.

    Mi dispiace, ma è proprio dalle persone come lei che non arriverà quell’impulso di cambiamento e legalità di cui questo paese necessita in maniera decisiva.

    Fino adesso ha solo fatto domande, ora può spiegarmi come la pensa riguardo alle mancate condanne (attenzione, non alle assoluzioni) del nostro Premier.

    Wil

  17. DeanKeaton dice:

    Sunday, 5 October 2008 alle 12:39

    Quanti argomenti Wil.
    Ci vorrebbero pagine intere per risponderle come si deve, e perciò intaserò il blog di Mastellarini per ribadire ciò che tutti sanno, a parte lei che crede che la recente storia politica italiana sia fatta solo di e da Silvio Berlusconi.

    E’ fuori discussione, come dicono Provvisionato, Pisauro e Provvisionato nel libro “Corruzione Ad Alta Velocità” che “verità storica e verità processuale possono non essere coincidenti, nel senso che una sentenza può escludere la rilevanza penale di alcuni accadimenti, i quali siano stati però fattualmente accertati. In questi casi non può essere predicata la non verità dei fatti, sol perchè una sentenza ne ha escluso l’illiceità penale”.
    Attenzione però. Ciò vale per tutti, uno su tutti l’on.Di Pietro, su cui pochi hanno avuto l’ardire di soffermarsi sviscerando le motivazioni delle sentenze che l’hanno prosciolto. Certamente non Marco Travaglio che lo vota ad occhi chiusi.

    Lei, caro Wil, mi riporta un estratto da Wikipedia e mette in bella evidenza la parola amnistia vicino alle vicende giudiziarie del Cavaliere. Sinceramente spero che lei sia solamente in malafede e sappia che l’amnistia del 1989 aveva ben altri scopi che quelli di proteggere l’attuale Premier da un’eventuale condanna per falsa testimonianza.
    L’amnistia del 1989 è stata condizione necessaria perchè venissero a determinarsi gli eventi di Tangentopoli.

    Scrisse Craxi prima di morire:
    “L’amnistia non incontrò di certo forti ostacoli. Passò diritta filata, alla chetichella e sembra neppure con un voto di aula ma addirittura con un voto in Commissione. Una amnistia lampo. Parliamo di qualcosa che e’ diventata invece, dopo d’allora, solo a nominarla, una specie di peccato mortale, di offesa alla civiltà del diritto, di scandalosa distorsione della giustizia. Non ci furono allora alti lai di eguale natura. La piazza non si scompose, i palazzi non si scomposero, i grandi moralizzatori di professione non entrarono in campagna. Il colpo di spugna invece ci fu. Fu rapido, efficace, risolutivo. Il grande crimine riguarda invece allora gli anni ‘89-’92. Incredibile ma vero. Spesso e’ dalla categoria degli amnistiati dell’89 che vengono poi i censori più spietati e i demagoghi più sfacciati”.

    E ancora Cossiga da questo articolo del Corriere della Sera datato 16 luglio 1998:
    “Ma D’Alema e’ soprattutto “colpevole” di aver bocciato la proposta di amnistia per Tangentopoli lanciata da Cossiga martedi’ scorso. Per replicargli l’ex presidente sceglie una domanda: il capo ds spieghi perche’ voto’ l’amnistia dell’89. Spieghi se ha inteso o no “allora perdonare i democristiani che prendevano danaro dalla Cia ed i comunisti che prendevano soldi dal comitato centrale del Pcus”. Cossiga nota la contraddizione ma giura di “capire benissimo che il segretario di un partito che ha fatto di Tangentopoli per lungo tempo uno strumento di lotta politica si trovi in difficolta’ per spiegare alla gente che l’amnistia non e’ la stessa cosa del perdono”. Eppure resta convinto che in questo caso non si tratta di “colpo di spugna” ed e’ sbagliato temere “le reazioni dell’opinione pubblica”: “l’amnistia non e’ un atto di clemenza, bensi’ un atto fatto nell’interesse generale dello Stato”. E chi la rifiuta ha una sola intenzione: “tenere una parte politica sotto schiaffo”. Anche Di Pietro ha detto no all’amnistia di Cossiga. Dunque, ce n’e’ anche per lui: “Il senatore Di Pietro da un po’ di tempo e’ duro contro tutti: mi aspetto che sia piu’ duro anche con se stesso”. E aggiunge ammiccante: “Intanto lui dell’amnistia per eventuali reati disciplinari non ne ha bisogno, perche’ si e’ dimesso da magistrato”
    http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/16/Cossiga_Pietro_sia_duro_anche_co_0_980716897.shtml

    Già. Dov’erano tutti i moralizzatori e i difensori della legalità a tutti i costi quando veniva approvata questa amnistia?

    Ancora l’on. Cicchitto sul Lodo Alfano nella sua dichiarazione di voto alla Camera del 10 Luglio 1998:
    “Allora noi dobbiamo avere piena consapevolezza del fatto che siamo di fronte ad una questione decisiva per il futuro della legislatura, la cui funzione e caratterizzazione dipende proprio dallo scioglimento di questo nodo, che comincia oggi ad essere affrontato. È venuto il momento di prendere il toro per le corna e fare un’analisi coraggiosa e atti coraggiosi per eliminare della vita politica italiana l’uso politico della giustizia, con il contorno di demonizzazione e di imbarbarimento che lo precede e lo segue. Solo questa assunzione di responsabilità consentirà a tutti – maggioranza e opposizione – di fare di questa legislatura una legislatura costituente: altrimenti, il morto ucciderà il vivo e quello che è successo in questi giorni e quello che è successo dal 1992 ad oggi è destinato a ripetersi, con il pieno imbarbarimento della vita politica italiana. Questo è il senso del lodo Alfano.
    E allora, però, andiamo al fondo del problema. Per farlo, dobbiamo misurarci con una anomalia storica del nostro Paese, che ha due facce: quella economica e quella politica. Quella economica è costituita dal fatto che, nel nostro Paese, mentre la piccola impresa ha sempre fatto i conti con la concorrenza e con il mercato, non altrettanto si può dire storicamente della grande impresa, che dagli anni Quaranta fino agli anni Novanta ha potuto evitare di fare i conti con una reale logica di mercato. Da ciò è derivato un grande sistema collusivo che ha legato tutti i grandi partiti: la DC, il PSI, i partiti laici, il Partito Comunista, il quale compartecipava anch’esso a quel sistema, a suo modo, con le sue caratteristiche e con i suoi strumenti. Poi, l’adesione al Trattato di Maastricht ha messo fuori gioco il sistema di tangentopoli perché ha provocato l’irruzione della libera concorrenza e del mercato nella nostra economia, spazzando via una parte almeno dei meccanismi collusivi.Ora, il sistema di tangentopoli poteva essere superato consensualmente con una grande operazione insieme etica e politica: non è andata così. È avvenuto invece che alcuni partiti sono stati distrutti, come la DC, il PSI, i partiti laici, mentre altri come il Partito Comunista si sono salvati, anche perché aiutati da un settore della magistratura, e anzi si sono presi tramite esso una rivincita rispetto al crollo del comunismo.
    A quel punto, nel 1993-1994, tutta l’area del centro politico è rimasta vuota, senza riferimenti politici: questo spazio è stato riempito da Silvio Berlusconi e da Forza Italia. Non appena Berlusconi è sceso in politica, egli è stato oggetto di un inusitato attacco giudiziario che non è una sua questione privata, ma un drammatico fatto politico e istituzionale: 90 processi, 2500 udienze, 500 magistrati impegnati, 470 perquisizioni, episodi gravissimi come quelli avvenuti nel 1994 con la violazione del segreto istruttorio sul Corriere della Sera e nel 1996 con il caso Ariosto alla vigilia delle elezioni”.
    http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=032&resoconto=stenografico&indice=cronologico&tit=00080&fase=00020#sed0032.stenografico.tit00080.sub00020.int00210

    Ora. Capisco che lei ritenga queste parole piuttosto di parte, ed a proposito non potrei nemmeno darle torto, ma i numeri sono numeri e i fatti sono fatti. Ed il fatto è che Silvio Berlusconi non è mai stato condannato, così come non è mai stato condannato l’on. Antonio Di Pietro.

    Un Di Pietro che tra le altre doti dimostra di avere anche la preveggenza, visto che nella stessa seduta della Camera pronunciò queste parole:
    “Oh, lo so, lo so che qualcuno per lei andrà dal giudice per dire che anche il processo al signor Mills si deve fermare, ma lei ormai dovrebbe sapere che a Milano non ci sono mica i giudici domestici, quelli che oggi si è nominato qui in Parlamento. Lì ci sono giudici veri, che applicano veramente e seriamente la legge. Ah, certo, dimenticavo, a quel punto lei andrà a sostenere che, siccome i giudici di Milano non le hanno dato ragione, ciò vuol dire che ce l’hanno con lei e che è in atto un teorema politico dei soliti comunisti brutti e cattivi, per impedirle di camminare sulle acque e di moltiplicare i pani e i pesci necessari per sfamare il popolo italiano. Ma a quel punto – glielo segnalo per tempo, signor Presidente del Consiglio contumace – i giudici di Milano faranno ricorso alla Corte costituzionale. Non lo dico perché lo so, ma perché è nella logica delle cose, perché questa legge è incostituzionale”.

    ps: mi scuso con Mastellarini ed i moderatori per la lunghezza del mio commento, ma intendevo solo fornire un’altra visione della situazione e necessitavo di un po’ di spazio.
    Grazie.

    Saluti

  18. DeanKeaton dice:

    Sunday, 5 October 2008 alle 13:58

    Errata corrige: gli autori del libro “Corruzione ad Alta Velocità” sono IMPOSIMATO, Pisauro e Provvisionato.

  19. Wil Nonleggerlo dice:

    Sunday, 5 October 2008 alle 19:26

    DEANKEATON

    ma chi l’ha detto mai che esiste solo Berlusconi e le sue malefatte e la sua malagestione politica e le sue televisioni e la sua appartenenza alla loggia massonica della p2 e le sue infinite leggi ad personam e le sue bugie continue ed imperanti!

    Purtroppo c’è molto altro, spesso interno all’opposizione, che negli ultimi anni non ha saputo far altro che “recitare” lo sdegno.

    Cosa centra DiPietro poi? Chi ne ha mai parlato? Pensa che io sia un suo sostenitore? Non lo sono affatto, certo che oggi come oggi l’unica voce fuori dal coro è quella proveniente dal suo partito, e se in parlamento non ci fosse avrei qualche timore in più. Tra le astensioni dell’Udc e l’anonimato del Pd, che fare? Ripeto, non sonoa assolutamente di sinistra.

    Perchè quando si parla di Berlusconi tendete a dire “Anche quello la è un cattivone” … oggi il presidente del Consiglio è lui, e lui deve rispondere di tanti anni di pessima gestione politica ed istituzionale del paese.

    Cosa centrano i moralizzatori, dov’erano e dove sono? Oggi ne parliamo noi, ed io mi scanadalizzo per un personaggio come Berlusconi, come mi scandalizzo per gli anni di governo della sinistra, dei Mastella alla giustizia, dei D’Alema e dei Fassino, del nè carne nè pesce dei Veltroni. Io sono un cittadino e mi comporto da moralizzatore, nonostante nella mia vita ne abbia combinate di cotte e di crude, ma a farmi rappresentare da questa classe dirigente no, non ci sto affatto.

    Insomma, la sua lunga lettera non mi spiega affatto quello che pensa riguardo alle vie traverse imboccate da Berlusconi per districarsi tra i mille processi.

    Se fosse il politico più bravo del mondo non potrebbe candidarsi in ogni caso a carica pubblica: il potere mediatico è talmente vasto ed invadente che lo mette immediatamente fuorigioco. Certo, questo accadrebbe all’estero, non da noi.

    Inoltre non è il politico più bravo del mondo, è appartenuto ad una Loggia (su questo come si pone? Un semplice gioco di società?), ed ha usato spesso le istituzioni per fini privati.

    Ricordo ancora frasi come: “Non godremo del Condono” … e subito dopo mediaset che risparmia centinaia di milioni di euro, o “Nei primi 100 giorni risolveremo la grana del conflitto d’interesse”, ancora in piedi …

    Insomma, senza citare Cicchitto o Craxi vari, personaggi pessimi tralaltro, mi dica come la pensa del Cavaliere, delle sue Non Condanne e del suo Conflitto d’interesse.

    Saluti

    Wil

  20. DeanKeaton dice:

    Sunday, 5 October 2008 alle 23:47

    Vede Wil.
    Anche questo l’avevo già ribadito.
    Comincio a pensare che il suo nickname sia sintomatico di una condizione che la spinge a non leggere le parole del suo interlocutore e a rispondere con il pilota automatico inserito.
    Qui non si tratta di cosa pensi io di Berlusconi e dei suoi processi, anche se con un po’ di buona volontà lei, prestando un po’ di attenzione, potrebbe tranquillamente arrivarci da solo.

    Lei mi ha parlato del Cavaliere amnistiato e io le ho risposto:
    “Attenzione Wil! Quell’amnistia, secondo autorevoli pareri, ma magari non il mio che non sono nè morto e nè parlamentare e quindi devo rispondere delle mie frasi, nasconderebbe ben altro ed è una chiave molto importante per leggere gli eventi dal 1992 in poi”.

    Quindi lei mi ha detto “Ma il processo Mills e bla bla bla…” ed io, che continuo a non essere morto e nemmeno parlamentare, ho ribattuto nuovamente:
    “Attenzione Wil! Lo sa che un famoso capogruppo d’opposizione, tale on. Antonio Di Pietro, grazie ovviamente alle sue doti divinatorie, aveva previsto per filo e per segno come si sarebbero comportati i giudici nei confronti degli imputati di quel particolare processo? Lo sa che questo deputato già quasi tre mesi prima dell’udienza in questione già sapeva che i giudici avrebbero fatto ricorso alla Corte Costituzionale bloccando il processo al Premier, mentre quello dell’avvocato Mills sarebbe tranquillamente continuato? A me pare interessante e pure inquietante”.

    Che lei, Wil, abbia votato o meno l’IdV è affar suo, non mio. Così come non mi riguarda il fatto che lei nella sua vita “ne abbia combinate di cotte e di crude”, ma pretenda dai suoi rappresentanti un rigore morale che non applica su se stesso. E nemmeno mi interessano i suoi giudizi totalmente gratuiti ed immotivati, nel senso che non ne dà una motivazione, su Craxi e Cicchitto.
    Ma per favore. Non prendiamoci in giro. Non può chiedermi cosa c’entra Di Pietro con Berlusconi. A proposito sono stati scritti interi capitoli di libri. Ma lei, ovviamente, li ha “nonletti”.

    Saluti

  21. Wil Nonleggerlo dice:

    Monday, 6 October 2008 alle 11:47

    Bhè, non credo di avere nessuna verità in tasca, sono sempre pronto a tornare indietro sui miei passi e cerco di mantenere una visione ampia delle cose, anche se lei non ci crederà mai.

    A mio giudizio siamo dilagati dal punto iniziale della discussione. Il solito discorso “Berlusconi sempre assolto/Berlusconi mai condannato”.

    Io le ho spiegato chiaramente che non mi basta, per un rappresentante delle istituzioni così importante, così potente e così presente nel passato nella loggia della P2, la “non condanna”.

    Cosa che a lei ovviamente soddisfa appieno. Tra le sue righe posso leggervi molte cose, ma mi piacerebbe sapere come si pone sui punti che ho più volte citato (magari non ha il controllo dei più importanti media nazionali, ora pure della Rai (di Orlando che mi dice?), magari non ha avuto nessun tesserino massonico, magari non ha mai cambiato in corsa la legislazione vigente per salvarsi da qualche processo, magari non ha detto le migliaia di bugie che mi son segnato s’un file).

    DiPietro avrà i suoi scheletri nell’armadio, non lo so, ma spero li affronti, eventualmente davanti un giudice.

    Le mie cotte e crude mai hanno avuto a che fare con la Giustizia, ed in ogni caso non rappresento nessuno se non me stesso ed il mio nome, mentre i suoi rappresentanti purtroppo scelgono anche per Me.

    Lei a mio giudizio è il prototipo classico dell’elettore Pdl (magari non lo è): quando si accusa Berlusconi, l’attenzione va immediatamente spostata su altri personaggi, magari diversa fede politica e con qualche smacco alle spalle.

    Se ne può parlare, ma ora siamo concentrati sul Premier, da li è partita la discussione.

    Craxi e Cicchitto, ma cosa vuole che le dica? Uno ha rappresentato la fine di un’epoca marcia, l’altro la continuazione di un periodo democraticamente infelice.

    Ma sono discussioni che possono prolungarsi all’infinito, mi bloccherò quando, con sue parole e non richiami infiniti, si pronuncerà sul Premier.

    A presto, Wil Nonleggerlo.

  22. DeanKeaton dice:

    Monday, 6 October 2008 alle 14:22

    Ecco Wil.
    Blocchiamoci pure.
    Ci manca solo che le debba pure fare una breve biografia di Leoluca Orlando.
    In fondo dubito che lei, monomaniaco che salva le “migliaia di bugie” del Premier su un file, la troverebbe di qualche interesse, visto che non è sembrato colpito dal fatto che le ho riportato a proposito delle capacità divinatorie di Antonio Di Pietro.
    Vede. Qui non si tratta di prototipi di elettori o di spostare l’attenzione da Berlusconi su altri personaggi.
    Il Cavaliere non è un’entità sè stante e le sue vicende devono essere necessariamente ricondotte a contesti più ampi poichè si intersecano con quelle di altre personalità del mondo economico, politico e giudiziario.
    E in Italia, badi bene, capita che queste categorie si confondano pericolosamente.

    Saluti

  23. Wil Nonleggerlo dice:

    Monday, 6 October 2008 alle 22:03

    DEANKEATON

    Sull’ultima frase, concordo appieno.

    Quanto a Leoluca Orlando che dire, l’ho persino conosciuto. Conosco la sua storia, ma c’è un fatto a garanzia della sua caratura personale (forse mi sbaglio, a questo punto non ho più alcuna certezza):

    il fatto che la maggioranza stia mantenendo un comportamento increscioso, facendo di tutto perchè Orlando non conquisti la Vigilanza Rai.

    Riesco già ad immaginare la sua risposta, forse.

    A presto (i miei toni rimangono comunque sempre cordiali, non vorrei apparire scortese, al massimo finto/ironico).

    Wil (non mi ha ancora risposto riguardo al caro Premier)

  24. pellescura dice:

    Tuesday, 7 October 2008 alle 13:18

    Autorevole uno che ogni 3 puntate, una la dedica alla figa, una alla franzoni e una a padre pio.
    Eppure di santi in paradiso lui ne ha avuti.
    Deve ringraziare solo che nel centro destra dal punto di vista del giornalismo televisivo c’è il deserto, altrimenti sarebbe rimasto in disgrazia. Deve baciare dove cammina Berlusconi se è tornato in sella e infatti lo sta facendo.

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