Travaglio si chiede per chi suona la banana…Intanto suonano lui di santa ragione
Wednesday, 26 November 2008Marco Travaglio, Per chi suona la banana
Il suicidio dell’Unione Brancaleone e l’eterno ritorno di Al Tappone
Garzanti, Saggi
530 pagine
€ 16.60 (Lire 32142)
ISBN 978881174097-1
«Si parte dal marzo del 2007: governava, traballando, Romano Prodi. Si arriva al settembre del 2008: sgoverna, anzi risgoverna Silvio Berlusconi. Qualcuno mi rimprovera di ricorrere troppo spesso a soprannomi, ma è una questione igienico-sanitaria: non ce la faccio più a chiamarlo col suo nome. Però ritengo che sia ancora utile occuparsene, descriverlo per quello che è…
Questa è soprattutto la storia tragicomica del suicidio politico, culturale, esistenziale, forse generazionale di una classe dirigente, quella che ora si fa chiamare Partito democratico e Sinistra Arcobaleno, o qualcosa del genere, e che ha riconsegnato per la terza volta il paese a una barzelletta ambulante. Una classe dirigente al cui confronto Fantozzi e Tafazzi sono due vincenti… ma che ha deciso – bontà sua – di autoconfermarsi al vertice dei rispettivi partiti, in vista di nuove, appassionanti disfatte.» (Dalla Premessa di Marco Travaglio)
Per chi suona la banana racconta con graffiante puntiglio e feroce amore per la verità i dodici mesi finali dell’Unione Brancaleone e i primi sei del Berlusconi III. Con cadenza pressoché quotidiana, Travaglio registra fatti e dichiarazioni del teatrino politico-mediatico, richiama i suoi protagonisti alle loro dichiarazioni (dove troppo spesso latitano coerenza e logica), denuncia storture e stupidaggini. È la pratica di un giornalismo che ha come linee guida la libertà e l’indipendenza – e infatti gli strali colpiscono imparzialmente a destra e a sinistra. Si tratta in primo luogo di informare, dando spazio anche alle notizie che un’informazione addomesticata cerca di far sparire, riportando alla memoria il passato e creando nessi illuminanti tra fatti e frasi in apparenza distanti. Un giornalismo di questo genere assume così un compito di controllo e verifica nei confronti dei Palazzi, un ruolo fondamentale per il buon funzionamento di ogni democrazia.
Per chi suona la banana, come gli altri libri di Marco Travaglio, finisce dunque per portare alla luce alcune delle dinamiche profonde – e a volte desolanti – della recente storia patria. Solo da qui, tuttavia, solo acquisendo consapevolezza di difetti e storture, è possibile iniziare a cambiare, immaginare un paese e una politica diversi. Chi preferisce il pessimismo all’utopia può invece provare a ipotizzare, partendo da queste pagine, la prossima tappa del degrado.
Ma intanto questo paese e questa politica, così come li racconta Travaglio, sono spesso (purtroppo!) più divertenti delle gag di molti cabarettisti.
In copertina: Disegno di Vauro, 2008


Fabio dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 19:07
In questo libro Travaglio rende conto delle diverse dimenticanze e difformità dal vero dei suoi articoli su Prodi, De Magistris, Mastella, il pentito Tursi Prato e la caduta del governo come analizzate a suo tempo da Enrix?
Marco Caruso dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 19:20
è incredibile…ma come fa?
un libro ogni sei mesi.
ce ne vuole di fantasia per trattare sempre lo stesso argomento con formule diverse…
chissà quante ripetizioni ci saranno…
oh, parlare ha parlato di tutto scrivendolo dappertutto.
veramente, sono impressionato dalla vena creativa e realizzativa di Travaglio…
Zazo dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 19:28
Certo che Travaglio è fortunato ad avere nemici come Mastellarini che gli fanno tutta questa pubblicità.
Zazo dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 19:28
Io, come al solito, non lo comprerò.
pellescura dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 19:46
“Io, come al solito, non lo comprerò.”
e un bel chissefrega non ce lo mettiamo?
asdrubale dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 19:48
Come fa a scrivere tutti questi libri in poco tempo? Semplice: Travaglio è Legione. 😮
Zazo dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 19:53
ce lo metta pure, che me frega a me?
Fabrizio Spinella dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 20:03
Libri a perdere.
elzevirus dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 20:16
Sono libri che decide la gente di comprare. Nessuno ha una pistola alla tempia in libreria. Saranno tutti fan, capoultrà ecc. ecc. ecc. Ma chi se ne frega? Io mi compro i libri che voglio. E non ho mai comprato un libro di Travaglio. La gente fa lo stesso, si compra quello che vuole. Allora, criticate pure il libro nella sostanza, ma smettetela di criticare il furore pubblicistico travagliesco. Finchè ci sarà un mercato, venderà. Amen…
Elisabetta dice:
Wednesday, 26 November 2008 alle 21:26
Stavolta Mastellarini è arrivato prima di Travaglio.Non potrete accusarlo di eccesso di pubblicità.
Charly dice:
Thursday, 27 November 2008 alle 08:04
Finalmente un nuovo libro di Travaglio. Su Mastellarini, scrivine uno anche tu, magari proprio su di lui, poi facciamo a chi ne vende di più. Io compro solo il tuo.
Federico dice:
Thursday, 27 November 2008 alle 09:26
Io ne ho letti un paio,confrontandoli,che dovevano prendere di mira tutte le forze parlamentari (La repubblica delle banane e Se li conosci li eviti) e ho trovato le stesse argomentazioni ripetute più volte.
Li ho regalati alla biblioteca del quartiere Saffi.
Candidus dice:
Thursday, 27 November 2008 alle 09:38
@Mastellarini
@Sergio Fornasini
Visto che continuate a censurarmi qualsiasi commento, abbite almeno l’onestà di ammetterlo. Sono stato bannato?
Per Francesco B.
http://img78.imageshack.us/img78/518/screenshot1wd8.png
sei un tantino insistente ma non sei stato bannato, solo messo in un area di analisi dal filtro anti-spam
sf
Gabriele Mastellarini dice:
Thursday, 27 November 2008 alle 09:50
post scriptum
Il disegno di Vauro e’ lodevole
Alex dice:
Thursday, 27 November 2008 alle 10:03
Ma dai, in fin dei conti neanche Travaglio è un irreprensibile oppositore della P2, altrimenti come avrebbe potuto votare idv nel 2006 vista la candidatura di Pino Aleffi tessera 762, risultato se non erro primo dei non eletti. Comunque volevo farvi vedere una cosa che trovo geniale, andate a dare un’occhiata: http://www.leolucaorlando.it/index.php?option=com_content&task=view&id=657&Itemid=1
http://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=print&sid=2992
Tommaso Farina dice:
Thursday, 27 November 2008 alle 16:35
Ci risiamo. Altri 16 euro da spendere per vedere se c’è materiale di pertinenza di avvocati e legali.
Uriele dice:
Tuesday, 2 December 2008 alle 23:42
«Si parte dal marzo del 2007: governava, traballando, Romano Prodi. Si arriva al settembre del 2008: sgoverna, anzi risgoverna Silvio Berlusconi. Qualcuno mi rimprovera di ricorrere troppo spesso a soprannomi, ma è una questione igienico-sanitaria: non ce la faccio più a chiamarlo col suo nome. Però ritengo che sia ancora utile occuparsene, descriverlo per quello che è…
Questa è soprattutto la storia tragicomica del suicidio politico, culturale, esistenziale, forse generazionale di una classe dirigente, quella che ora si fa chiamare Partito democratico e Sinistra Arcobaleno, o qualcosa del genere, e che ha riconsegnato per la terza volta il paese a una barzelletta ambulante. Una classe dirigente al cui confronto Fantozzi e Tafazzi sono due vincenti… ma che ha deciso – bontà sua – di autoconfermarsi al vertice dei rispettivi partiti, in vista di nuove, appassionanti disfatte.»
Il popolo è stato edotto; Anno Zero fa ascolti sul 17% in media (http://www.bilink.it/bilink/mercato/ascolti.htm#share), che per un format di informazione è un valore altissimo soprattutto se è in prima serata (la percentuale rappresenta un numero considerevole di persone); i saggi sulle varie caste hanno fatto vendere un numero altissimo di copie non solo fra gli antiberlusconiani, ma anche fra i berlusconiani (che vogliono sapere cosa c’è dentro); Gomorra è al secondo posto nelle vendite. Tutti sanno*. Berlusconi ha vinto con una maggioranza bulgara, ad occhi bendati e tenendo una carota stretta fra le chiappe.
Ma non passa neppure per la testa a qualcuno che il governo che abbiamo vada bene così,in quanto rappresentazione in scala di quello che è l’Italia??? Ed è proprio questo che deve fare un governo democratico, rappresentare i suoi cittadini (e non facciamo le facce schifate perchè ci si lamentava anche del governo precedente).
Se si ritiene che ci sia un problema bisogna andare alla radice, il popolo. Arringare le masse contro i loro rappresentanti, unici colpevoli, sgravare i cittadini di qualsiasi responsabilità (“non esistono i fannulloni, noi siamo tutta gente che ci si spezza la schiena, sono loro i fannulloni, noi lavoriamo 120 ore al giorno, mentre ci sferzano e ci riempon le ferite di sale. Mentre sto scrivendo questo messaggio nell’ora di lavoro, sto valutando i risultati sperimentali ottenuti in una gabbia del vento e nel contempo tirando su un muro di mattoni per una casa per i poveri”), nel breve periodo ripaga con fama e denaro, ma non serve a cambiare nulla.
Il problema, se vogliamo cambiare qualcosa, è a livello sociale, è tutta la popolazione la malattia, i politici, nei regimi democratici, sono solo il polso per tastare le condizioni del paese.
*o comunque un gran numero di persone di certo una percentuale di persone sufficiente a far vincere al PD le elezioni, se la conoscenza del fatto corrispondesse direttamente a un voto contro Berlusconi.
alessandro dice:
Friday, 19 December 2008 alle 16:23
Scusate, sono un giovane studente che si avvicina timidamente al mondo politico. Cè qualcuno in grado di enunciarmi e argomentarmi eventuali errori e irregolarità espresse nelle denuncie di Travaglio? Finora non ho trovato nessuno in grado di smentirlo. Grazie.
Sergio Fornasini dice:
Friday, 19 December 2008 alle 17:25
@ alessandro,
impossibile non sbagliare mai, nessuno è perfetto. Ad esempio, se cerchi fra gli articoli di questo blog trovi le due sentenze di condanna fin qui collezionate (in primo grado) dal noto scrittore e personaggio televisivo. Una in sede civile ed una penale, buona lettura
Mattia dice:
Saturday, 20 December 2008 alle 21:35
certo le condanne sono più di 2, per la verità sono 4, tutte dovute alla diffamazione o ad alcuni articoli “scomodi”, sicuramente condanne da nulla se messe a confronto di quelle di personaggi “nostri dipendenti”…
alessandro dice:
Friday, 2 January 2009 alle 21:42
Mi rivolgo a Sergio che ringrazio per avermi risposto. Tuttavia non parlavo delle sue questioni giudiziarie quanto alle notizie e alle denuncie che lui porta alla luce. Non metto la mano sul fuoco per la sua fedina pulita, ma volevo farti notare che non ho mai sentito nessuno confutare le sue denuncie. Per me è indice di inattaccabile verità. Grazie e a risentirci
MAURY dice:
Thursday, 8 January 2009 alle 13:54
@alessandro vai su “Cronache dall’imbecillario” cosi’ ti fai una cultura su Travaglio…..