Volano stracci tra Renato Farina e Famiglia Cristiana

Friday, 15 August 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

Lettera di Don Giusto Truglia (condirettore Famiglia Cristiana) a “Libero”.

Gentile Direttore,
a nome del direttore, momentaneamente fuori sede, faccio presente che nell’articolo di Renato Farina sul conto del direttore di Famiglia Cristiana, del 13 agosto 2008, ci sono gravi imprecisioni delle quali la prego di informare i suoi lettori.
Delia non è in provincia di Agrigento, ma di Caltanissetta (bastava controllare su Wikipedia).
Don Sciortino non ha mai fatto venire davanti ai suoi redattori alcuna “antica signora col cappellino”. Non c’è alcuna relazione tra il giudizio morale sulla boxe e una eventuale critica a esponenti del Governo.
La storica tipografìa di Alba non è stata venduta. Famiglia Cristiana ha venduto due milioni di copie solo in alcune iniziative speciali. L’attuale direttore di Famiglia Cristiana non ha due vicedirettori, ma uno solo, nella persona di Fulvio Scaglione.
Don Giusto Truglia è condirettore del settimanale e don Giuseppe Soro è direttore generale della Periodici San Paolo.

Don Sciortino non è mai stato vicedirettore di don Zega e non l’ha rimpiazzato, bensì è stato chiamato direttamente da don Zega a fare il condirettore sin dal 1988. Il cardinale Ratzinger “in persona” non ha mai “commissariato e poi affondato” don Zega. Don Sciortino non ha mai appoggiato Pacs, Dico e chi li promuoveva, ma si è sempre battuto per la famiglia così come intesa dalla Costituzione.
Don Giusto Truglia, condirettore di Famiglia Cristiana

Risponde Renato Farina.

Prendo atto: la maestra di Delia, andata a omaggiare don Sciortino nella sede dei Paolini, non aveva il cappellino. Confesso, ispirandomi alla rubrica di Famiglia cristiana che ha deliziato la mia infanzia: ho immaginato la scena come avrebbe fatto don Zilli negli anni 60. Perdono. Il fatto poi che non venisse dalla provincia di Agrigento ma da quella di Caltanissetta è imperdonabile.

Quanto al resto, bevo come oro colato le sottigliezze gerarchiche che separano in modo tragico le figure professionali del vice e del condirettore. Potrebbe scrivere un poderoso articolo sull’argomento, sarebbe un successone. Sono molto contento inoltre che la ventilata vendita ai tedeschi della tipografia di Alba non sia andata in porto. I Paolini troveranno modo di rimediare al buco da 26 milioni di euro di Famiglia cristiana.

Sui Pacs sto alle carte. Nel momento topico la rivista scelse di privilegiare un’intervista a Rosy Bindi che li propose in forma di Dico, mentre la posizione del Papa fu ridotta ai minimi termini. Sul credo privato di don Sciortino non mi permetto dubbi.
Le altre precisazioni attengono non alla sostanza delle cose, ma al linguaggio di legno delle burocrazie clericali. Infatti tutti sanno che don Zega è stato mandato via dalla direzione, non senza amarezze, dopo un giudizio negativo della Congregazione guidata da Ratzinger. Feltri mi perdonerà se ricordo che, per solidarietà al collega, l’allora direttore del Giornale rinunciò a un risarcimento danni stabilito dal Tribunale di Alba.

La cosa più istruttiva della replica vicaria è il tono. Il mio ritratto di don Sciortino era stato simpatizzante. Ho scritto che Famiglia cristiana vende 800mila copie, invece sta a molto meno della metà. Don Truglia, che con acribia dà a Caltanissetta e ai condirettori quel che gli spetta, levando cappellini e pagliuzze da ogni dove, le copie si guarda dal levarle, la trave la lascia volentieri al suo posto. Troppo zelo, caro Don, anzi caro Con.

Renato Farina

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Nessun commento presente per “Volano stracci tra Renato Farina e Famiglia Cristiana”

  1. Tommaso Farina dice:

    Friday, 15 August 2008 alle 20:37

    Molto interessante. Come sarebbe interessante sapere chi è l’autore di un editoriale non firmato uscito sul settimanale paolino ai primi dello scorso maggio, in cui ci si riferisce a Renato Farina e alla sua candidatura al Parlamento dicendo testualmente “C’è chi si mette al riparo dalla giustizia”. Pura disinformazione.

  2. Giorgio dice:

    Saturday, 13 December 2008 alle 19:05

    Questa chicca me l’ero persa. Ho purtroppo nuova conferma che Famiglia Cristiana sia completamente inadeguata a rappresentare e informare i cattolici. E soffre di quel brutto vizio supponente che li fa essere più teneri coi nemici che con i loro affini (vedi il fervore difensivo di Mons. Dionigi verso le moschee…).
    Consiglio vivamente di leggere ALIAS BETULLA, sono solo ai primi capitoli ma è molto istruttivo. Più leggo e più mi rendo conto che, al medesimo posto, avrei fatto le medesime cose. Prendendomi pure del bamba.
    Tommaso, per favore fagli avere i miei cari saluti.

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