Marco Travaglio in poesia

Wednesday, 23 July 2008
Pubblicato nella categoria CULTUR@

tratto dal libro “Mio caro Travaglio…chi la fa l’aspetti” di Nicoletta Salata

Sembra che anche tu, gelido iceberg sperduto, perenne ghiacciaio che non conosce tepore, stia soffrendo il caldo; sei piuttosto sbracciato, direi quasi sbracato; forse anche un po’ svaccato?

Ma sei tu!

Sguardo sfottente, lingua tagliente, astuto e birbante, insomma una canaglia!

Stremata, sudata, sfinita ma pur sempre una simpatica canaglia.

Comunque, si racconta che i magri soffrano meno il caldo, e non avendoti tastato né visto da vicino, può anche darsi che tu, questo caldo che ha mietuto certamente numerose vittime tra il tuo pubblico delirante di sbuffi ed affanni, l’abbia stoicamente, ed imperturbabilmente, sopportato.

Invece io, qualche etto di troppo, (le crépes e i soufflés, omelettes e beignets – ancora la suadente e seducente terminologia francese!), altri cinque minuti in questo forno, no; io mi sono rotta, non voglio collassare, me ne vado, e poi c’è troppa gente, intercettarti è mission impossible!

Quanto ai chili in esubero io dico sempre: per diventare anoressici c’è sempre tempo, perché rinsecchire è un po’ come morire! (Sembrerebbe un valido slogan per una campagna pubblicitaria istituzionale-sociale contro questa “divorante” malattia, che ne pensi?)

Fallito il tentativo di un possibile approccio in occasione di questa per me deludente ed estenuante serata, ho successivamente cominciato a pensare che prima o poi avrei potuto esternare il mio slancio in un contatto epistolare.
(…)

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  1. Tania dice:

    Wednesday, 23 July 2008 alle 14:57

    Devo ammettere i miei limiti.
    Probabilmente questo stralcio avrebbe bisogno di una premessa, una contestualizzazione, un perchè.. perchè sinceramente non ci ho capito molto.
    Non ho capito se è un evento accaduto o se è un esempio per dire altro.
    E se è un evento accaduto, cioè un incontro vero a cui la protagonista è andata anche qui mi sfugge la motivazione.
    Volevi intercettare il gelido iceberg?
    E una volta intercettato che avresti fatto?
    L’avresti tastato per vedere se è un falso magro, se suda anche lui come i comuni mortali, gli avresti parlato del tempo, del caldo, della piaga dell’anoressia?
    Se qualcuno me lo spiegasse gliene sarei grata perchè a me lo stile di Nicoletta Sata non dispiace, ma scritto in questo modo davvero non si capisce se si sono persi dei pezzi, che cosa c’è prima, che cosa c’è dopo, insomma non si capisce niente fuorchè il fatto che faceva caldo e l’autrice ha qualche etto di troppo.

    Grazie a chiunque sederà questi miei dubbi.

    Tania

  2. resdolce dice:

    Wednesday, 23 July 2008 alle 16:09

    sei troppo simpatica, tania!

  3. Tania dice:

    Thursday, 24 July 2008 alle 19:43

    Ti ringrazio resdolce, sei molto gentile.
    Mi dispiace soltanto che tanta simpatia non sia valsa una risposta.

    Grazie lo stesso e saluti

    Tania

  4. Nicoletta Salata dice:

    Thursday, 24 July 2008 alle 22:33

    Ciao Tania, ti dò la panacea : tutto quello che argutamente non comprendi, non per dei limiti ma perchè in effetti si tratta di un estratto “strappato” ad un “corpus”, e su cui giustamente pretendi chiarezza, lo puoi leggere direttamente sul libro,su questo blog del resto se ne è ampiamente parlato! “Mio caro…Travaglio, chi la fa l’aspetti” sul sito http://www.ilmiolibro.it
    HO buone ragioni per ritenere, visto il tuo spirito e la simpatia, che non ti dispiacerà. Ciao, se hai voglia leggi “Povera Patria…” e commentami che ci tengo alla tua graffiante ma al contempo miciosa zampata!

  5. Tania dice:

    Friday, 25 July 2008 alle 12:26

    Ciao Nicoletta
    sono andata a cercare di sedare i miei dubbi sul sito da te segnalato, ma ho trovato solo l’introduzione da te già postata su questo blog.
    I miei dubbi permangono.
    Ripeto mi piace il tuo stile, ma non riesco ancora a capire l’attinenza e la relazione tra la filastrocca dei tre porcellini e l’uomo di cui poi parli.
    Che poi per uomo si intenda l’uomo, il giornalista o lo scrittore (appena riesco a leggere tutto il post di “povera patria” non ti negherò la mia graffiante e miciosa zampata) non riesco comunque a vedere l’attinenza.

    Ciao e grazie della risposta

    Tania

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