Perché ho scritto un libro su Travaglio/2
Wednesday, 23 July 2008di Nicoletta Salata
Come ho scritto nella mia lettera-racconto, “Mio caro Travaglio…chi la fa l’aspetti”, confessandolo quindi direttamente al mio interlocutore, M.T., che quindi se avrà la bontà di leggermi mi farà da garante e testimone, io non leggo i suoi libri, nè quelli dello stesso genere,perchè non voglio ulteriormente affliggermi, nè eufemisticamente ritrovarmi in un vorticoso giro di sfere impazzite che nel ribrezzo e nello schifo che susciterebbero inevitabilmente i contenuti di quelle pagine, mi risucchierebbero.
Spero sia chiaro che mi riferisco ai fatti “denunciati”, di cui condivido pienamente, laddove siano veri i fatti riportati, la condanna.
Voglio insomma evitarmi di apprendere, nei dettagli, quello che già immagino. Così come non mi sono mai piaciute soap opera e telenovelas, non voglio entrarci in questo mondo di intrighi, di inciuci, di falsità. In questo circo di esmplari ammaestrati che agiscono come marionette. Del resto l’unico circo che apprezzo, molto, è il Cirque du Soleil, in cui non ci sono animali ma solo acrobati che danno il meglio di loro stessi.
I generi letterari sono molteplici e ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze.
Giustamente vi chiederete, allora, perchè io mi sono inventata, o arrogata il diritto di scrivere su di lui. Anche qui devo rimandarvi alla lettura dello stesso, attraverso la quale potrete comprendere. Che a volte l’ispirazione è così forte, evidente, ed intensa, da sopraffare la ragione. Che un dolore può dar vita ad uno slancio. Posso dirti soltanto che a volte è l’imponderabile a condurci, l’istinto a guidarci, la buona fede ad assolverci.
Il libro di Nicoletta Salata “Mio caro Travaglio…chi la fa l’aspetti” è disponibile su www.ilmiolibro.it

Fabrizio dice:
Wednesday, 23 July 2008 alle 23:30
I libri che non si leggono, non si citano. Sarà interessante un giorno spiegare il fenomeno Travaglio in chiave psicoanalitica. Nicoletta Salata, che dichiara di non leggere i libri del fenomeno, invita a leggere il suo “sul” fenomeno. Sarà un libro sulle percezioni…
Si ha così una dimostrazione di cosa sia il dibattito culturale e politico in Italia. Clap clap.