Il Sol dell'Avvenire e le beghe tra giornalisti (Fasanella contro Milan)
Wednesday, 13 August 2008di Gabriele Mastellarini
Di recente un direttore di un’importante testata nazionale, appresa la mia querelle con il collega Marco Travaglio, mi disse con un sorriso: “E che vuoi farci! In Italia ormai fanno piu’ notizia le beghe tra giornalisti che i problemi del Paese”. Li’ per li’ la presi poco sul serio, poi ci ho riflettuto e credo che quel direttore avesse veramente ragione. I giornalisti non accettano di essere criticati e vogliono, invece, liberamente criticare. E se qualcuno li mette in ballo (si pensi alle mie “rivelazioni” su Travaglio), questi si difendono con una forza e una foga inaspettata (si vedano, nel mio caso, gli sms ricevuti dal sopramenzionato collega).
Parto da quest’esempio per descrivere il violento attacco di Giovanni Fasanella (foto a destra), giornalista di “Panorama” e autore di diversi libri sul caso Moro (con il quale ho parlato alcune volte al telefono) ad Alessandro Milan (foto a sinistra), giornalista e autore di Radio 24 e del Sole 24 Ore.
Fasanella, si ricordera’, aveva lanciato per primo insieme a Mario Sechi (vicedirettore di Panorama) la storia dei 100 faldoni sotto segreto di Stato (“le carte segrete”, scrissero a marzo scorso) ma in seguito si e’ saputo che sul caso Moro non e’ mai stato apposto il segreto di Stato (tutt’al piu’ si tratta di documenti sottoposti a classifiche di segretezza) e sembra che quelle carte segrete, non siano proprio cosi’ segrete, visto che – come riferitomi da un importante componente della Commissione Stragi – quei 100 faldoni sarebbero stati regolarmente acquisiti all’Archivio della Commissione (ora depositate presso l’Archivio del Senato) e lette da almeno una cinquantina di persone tra deputati, senatori, consulenti degli stessi, archivisti e dipendenti vari. Ma sui 100 faldoni torneremo nelle prossime settimane, mentre ora ci occupiamo del Sol dell’Avvenire il film del bravissimo Gianfranco Pannone e di Giovanni Fasanella sulle Brigate Rosse.
Non ho visto la pellicola, proiettata a Locarno, e non posso parlarne con cognizione di causa. Ho letto (vedi qui) l’intervista al Ministro Sandro Bondi che ha preso le distanze dal film, dichiarando che lui non l’avrebbe finanziato, come invece e’ accaduto.
Ieri del film se n’e’ paralto a Radio 24 all’interno di “Viva Voce”, il programma condotto da Alessandro Milan, gia’ noto per delle ottime inchieste sui costi della politica e, in particolare, sui giudici militari apparse sul Sole24Ore. Giovanni Fasanella sul suo blog www.lastorianascosta.it non le manda a dire e scrive: “All’indignato conduttore Milan vorrei invece porre solo una domanda: mi dica, che effetto le fa sapere che un ex brigatista rosso è stato consulente di Confindustria, nonchè apprezzato editorialista dei suoi giornali?
Pensate, prima di parlare. Domandatevi se avete la coscienza pulita, prima di fare il processo preventivo agli altri”.
Un’uscita davvero “pesantuccia” quella di Fasanella. Secondo lui: 1) Milan avrebbe la coscienza sporca, 2) avrebbe fatto un processo “preventivo” al film (ma la pellicola non e’ uscita?) e poi 3) chiede a Milan un parere su un editorialista del Sole24Ore, ex Br (ma che c’azzecca?) e, infine, 4) consiglia al collega di “pensare prima di parlare”.
Altro che Mastellarini versus Travaglio, ora sul ring ci sono Fasanella versus Milan, ammesso che quest’ultimo accetti lo scontro! E non saranno zuccherini.
Clicca QUI per leggere la replica di Alessandro Milan (era in ferie!!) e le scuse di Giovanni Fasanella


