Posta e risposta. I cazzi di Travaglio e gli scazzi miei
Friday, 29 August 2008Caro Mastellarini,
ci spieghi, se ci riesce, perchè Travaglio non avrebbe nessun titolo per commentare le vicende del giornale per cui scrive? Se è perchè non sta simpatico a lei mi pare un po’ poco ….
Semmai, visto che c’è ci faccia anche sapere chi avrebbe i titoli per farlo. Forse Soru?
Noto che Travaglio sta sullo stomaco (ma forse sarebbe il caso di dire che sta su qualcosa d’altro) a molti e trovo la cosa molto triste visto che abbiamo a che fare con uno dei pochi giornalisti in circolazione che ha il coraggio di non guardare in faccia a nessuno (soprattutto tra i potenti) e di chiamare le cose col proprio nome. Cos’è, invidia per il suo successo? O peggio ….
Buon Vespa a tutti, comunque.
Valerio Ferrari
Caro Mastellarini,
10 euro. Posso naturalmente scaricare ovunque e gratis gli interventi. Dunque, se spendo 10 euro sono ben conscio di farlo.
Io stesso scarico molta musica dal mulo, ma quando trovo qualcosa che mi piace, che merita l’acquisto, prendo il materiale originale. Proprio perchè voglio sostenere questo complesso. Potrei comprare il DVD soltanto per dare un sostegno a MT. Con 10 euro oggi ci compri al massimo una pizza capricciosa.
Inoltre, signor GM, Travaglio si occupa di temi e problemi davvero scottanti e difficili, con il risultato di attirarsi antipatie ed inimicizie a quintali. Fa nomi, cognomi. E’ scomodo.
Nel suo blog, per quel poco che ho occasione di frequentare, non ho ancora visto la stessa attitudine ad attaccare i manovratori. L’unica cosa che devo constatare di questo blog è l’attitudine ad attaccare chi disturba i manovratori.
Certo, è più comodo e semplice. Così facendo si rischia di diventare persino simpatici ai manovratori.
Per carità, ciascuno sceglie la strada che preferisce. Non posso biasimarla. Lei è giovane, e ha tutta una carriera davanti.
Mi rendo conto che mettersi di traverso, come abitualmente fa MT, richiede responsabilità ed una certa dose di pazzia.
Ma, come dirà Lei, il povero pennivendolo torinese lo fa soltanto per la gloria ed il vil metallo. Però, almeno, lo fa.
Gianbi
Carissimi,
una risposta unica per entrambi e per tutti i frequentatori di questo blog, sempre in continua crescita (grazie di cuore da parte nostra!).
Apro con una piccola rivelazione, ma tenetela riservata, ovviamente. Giorni fa mi è capitato di risentire alcuni colleghi de “L’espresso”, settimanale glorioso con il quale (come è noto) ci sono stati alcuni “scazzi” in passato. Ebbene, sappiate che mie proposte di articoli sono ancora gradite da alcuni “capi” del settimanale di via Colombo. Questo mi inorgoglisce e segna un punto – credo decisivo – sull’affaire Mastellarini-Travaglio del quale si parla spesso. Ad oggi, comunque, non ho ripubblicato più nulla e non so cosa accadrà in futuro, perché alcune situazioni (a mio avviso) devono essere ancora sviscerate.
Eppure, come sottolineate voi, qui si continua a farsi i cazzi di Travaglio, ad attaccarlo a dire che Travaglio fa only business, a riportare vecchi pezzi di Facci che ha dato al Travaglio del “cialtrone”, del “mascalzone” e quant’altro, e lo ha fatto con cognizione di causa, cioè ha documentato il perché di questi epiteti. Non mi risulta che Travaglio abbia querelato Facci nè che l’Ordine abbia aperto un’inchiesta, ergo Facci ha provato che Travaglio è un cialtrone, mascalzone (e anche mangiamerda, mi sembrava di aver letto).
Di Facci non me ne frega nulla, non lo conosco, non l’ho mai visto, nè sentito a differenza di Travaglio. Ho scritto (Luca Telese docet) che “Facci è dipendente di Mediaset” e ho sottolineato ciò che penso di lui, ma certo non posso dargli del cialtrone…perché non ne ho le prove. Credo che lui non possa fare lo stesso di me, per lo stesso medesimo motivo.
Ho le prove che Marco Travaglio sia diventato un business e ve le ho servite giorno per giorno su un piatto d’argento. Basta leggere gli articoli di Grillo, le dichiarazioni di Fazio, quello della Chiarelettere Editore, basta ripercorrere all’indietro gli ultimi mesi di questo blogiornale per farsi un’idea del Travaglio business. Tutto legittimo, per carità, ma nessuno lo dice. Io almeno ci provo e non ditemi che è una “ritorsione”, perché sopra ho già spiegato l’evoluzione dell’affaire.
Di Marco Travaglio conservo l’immagine (e c’è una foto su queste pagine) di un collega pronto a tutto pur di dire la verità, mentre ora ho solo una foto sbiadita di un signore che si intervista da solo con il logo di Grillo sulla destra, che va sul palco al fianco del politico Di Pietro, che scrive inutili articolesse contro il potere cercando solo frasi a effetto, senza dare nessuna notizia.
E veniamo a L’Unità. Al lettore Ferrari dico subito che molti redattori del giornale fondato da Gramsci sono incazzatissimi con il collaboratore Travaglio per l’intervista rilasciata a Francesco Specchia di Libero, dove il sopramenzionato collaboratore esterno faceva valutazioni sul giornale e sulle logiche editoriali dello stesso.
Allora, questo non si può. Caro Ferrari, il collaboratore deve restare estraneo alla “vita” della testata che ha i suoi referenti ufficiali nel direttore e nel comitato di redazione. Si dirà che Travaglio è Travaglio e l’Unità in questi anni si è retta grazie a lui. Tutto giusto, per carità, ma Travaglio che scrive da casa (come me) e manda i pezzi per e-mail, non ha la stessa dignità di quel redattore che da anni vive L’Unità minuto per minuto e al quale non è permesso intervenire, proprio in virtù delle regole scritte e non scritte che consentono solo ai titolati di esprimere pareri in merito.
Inoltre il Travaglio collabora con altre testate e il suo ruolo – si converrà – non è poi così chiaro.
Riguardo al dvd a 10 euro, mi sembra una trovata veramente squallida, tanto per far cassa, mentre alle accuse di Ferrari replico che a me di Travaglio non me ne frega nulla, non lo invidio affatto nè dal punto vista economico-personale (non cambierei mai la mia vita con la sua, glielo assicuro), nè professionale (sono strafelice di quello che faccio e ho fatto, tutto frutto dei miei sudori e senza raccomandazioni). Ne parlo perché mi va, perché lui si fa i cazzi degli altri colleghi (pietosi gli attacchi a Ostellino che nemmeno se lo fila), perché lui non è più un giornalista (a mio modesto avviso) ma un….non so che….vi lascio scegliere tra gli epiteti di Facci.
Buon proseguimento di lettura
Gabriele Mastellarini


Francesco B. dice:
Friday, 29 August 2008 alle 14:50
Di Lorenzo Fazio pensavo già molto male anche prima, in qualità di ex editore di Paolo Barnard e Milena Gabanelli intervenne sul forum rai per difendere il suo business (Gabanelli, Barnard non lo era più da tempo), e non i suoi contenuti e il suo operare, il che per me è abbastanza chiaro per chi si definisce un difensore dell’art 21 della costituzione…
Che Travaglio sia diventato un business man non è una novità, esaspera le notizie per farne notizie da scandalo(tanto per fare un esempio):
http://www.peacelink.it/sociale/a/18937.html
Paolo la definiva l’industrializzazione dell’indignazione, son contento di notare che questo tipo di idea tenda a prendere piede, non si fa informazione per solo business, altrimenti si è solo uno dei tasselli della malainformazione italica…
Chiedo che differenza c’è tra la disinformazione fatta da Travaglio (un altro esempio sarebbe l’esclusione dalla lista dei condannati in parlamento del dipietrino Leoluca Orlando, giustificato dal fatto che lui non lo reputa un reato anche se la magistratura non è d’accordo con lui) e gli altri giornalisti, perchè la sua disinformazione è informazione?
Francesco B. dice:
Friday, 29 August 2008 alle 14:52
perché lui non è più un giornalista (a mio modesto avviso) ma un….non so che….vi lascio scegliere tra gli epiteti di Facci
————-
Travaglio fa satira, lo dice pure lui… 🙁
Mastellaroni dice:
Friday, 29 August 2008 alle 15:06
Io aspetto un DVD di Mastellarini per comprarmelo, in fin dei conti sono anche un mastellarino… 🙂
Paolo Rossi dice:
Friday, 29 August 2008 alle 15:24
Caro Mastellarini
sostieni che Travaglio, in quanto collaboratore, deve restarsene in silenzio sulla vita dell’Unità. Posizione che io non condivido: penso che tutti, redattori, collaboratori, poligrafici e lettori siano legittimati a porsi domande sulla linea editoriale e sul futuro del giornale. Ma questo è il mio punto di vista personale e opinabile.
E’ però curioso il tuo di punto di vista, caro Mastellarini. Travaglio deve stare zitto di fronte al cambio di editore, di fronte alla mancanza di chiarezza sul futuro etc perché collaboratore. Tu invece puoi attaccare a testa bassa l’Espresso che si è permesso di interrompere la tua collaborazione. Due pesi e due misure, caro Mastellarini
Sergio Fornasini dice:
Friday, 29 August 2008 alle 15:54
Scusi Rossi ma è un tantino diverso parlare della propria personale esclusione da una redazione rispetto al cambio di editore di una testata storica, ne conviene? Non mi sembra poi che Gabriele pretenda in alcun modo il silenzio di MT, dov’è che ha letto questa cosa che mi è sfuggita?
Paolo Rossi dice:
Friday, 29 August 2008 alle 16:01
Caro fornasini
come l’editore deve essere libero di scegliersi i direttori, riconoscerai anche a direttori il diritto di scegliersi i collaboratori.
Perché Soru può decidere di non avvalersi più di Padellaro e la Hamaui non può decidere di non avvalersi più di Mastallarini? Ha forse violato una norma contrattuale? Non mi sembra. Se così fosse, allora tanto di cappello. Altrimenti Mastallarini faccia una battaglia perché diventino intoccabili direttori e collaboratori. Altrimenti, come dice Mastellarini, “è la stampa bellezza”
caro Rossi, sarebbe anche il caso che cominci a scrivere correttamente i cognomi, mica posso stare sempre qui a correggere i suoi errori di battitura senza stare a sottolinearlo (come ho già fatto in passato), grazie
sf
Paolo Rossi dice:
Friday, 29 August 2008 alle 16:30
grazie della lezioncina
Sergio Fornasini dice:
Friday, 29 August 2008 alle 16:34
nessuna lezioncina, per me lei può scrivere quello che vuole nei limiti della decenza e che sia comprensibile. Dato che io ne faccio parecchi di errori di battitura, alla fine mi metto a correggere anche quelli degli altri già che ci sono. Mi affido alla sensibilità degli “altri” per non trovarmi a fare sempre il correttore automatico, grazie
Orlando dice:
Friday, 29 August 2008 alle 17:16
Posso dire che questa “tirata” mi sa tanto di quelli che distinguono tra musica “commerciale” e non… e poi: “a me di Travaglio non me ne frega nulla”. Scusa ma a questo non ci si può proprio credere, io quando ignoro qualcuno non ci faccio un blog pieno zeppo di articoli dove lo becco (o tento di beccarlo) “in castagna” per fargli fare una figuraccia.
Il fatto che vendano un DVD di commenti di Travaglio non è assolutamente più squallido di comprare una rivista piena di articoli più o meno interessanti a 5 euro a settimana. Mi risulta che i giornalisti non lo facciano per “la gloria” ma che tentino tutti di portare a casa la pagnotta col proprio scrivere. Altrimenti facevano altro…
paolo martocchia dice:
Friday, 29 August 2008 alle 17:20
I collaboratori, ovvero i freelance ( si scrive con una sola parola) debbono proporre. E devono essere capaci di proporre.
moralista amorale dice:
Friday, 29 August 2008 alle 18:34
Caro Maste,
seguo quotidianamente il tuo blog, mi piace. E solitamente non ho molta smania di intervenire. Tranne (come tu ben sai) quando penso che sconfini nelle tue crociate anti-travaglio.
Allora…
Dopo l’ultima mio contributo avevi promesso solennemente (tranne un “forse” nel topic che non lasciava ben sperare) di non trattare più travagliati argomenti travaglini.
Una dichiarazione d’intenti che non ha avuto seguito, pare.
E quindi, come al solito, ti ripropongo il mio punto di vista.
Dici che Travaglio è una macchina da soldi… e allora? Cosa vuoi dimostrare?
Se un autore tira, tira. Servirebbe al massimo valutare il peso specifico di quello che viene venduto. Che a mio parere nel caso di Travaglio a volte non è così importante, ma il piemontese ne ha pur sempre uno. Inoltre nessuno obbliga pinco pallino a comprarsi l’opera omnia di Travaglio. Come nessuno obbliga ai fan di Umberto Galimberti di leggere i suoi saggi, i suoi articoli, di parteciapere a tutti i suoi interventi pubblici. O di pagare quattrini per avere la collezione completa di micromega. O di acquistare i dvd di Report.
Io posso discutere, e magari criticare, chi riempie le tasche di gente (autori, giornalisti, filosofi, critici, musicisti, scrittori ecc) che, a mio modesto parere, non valgono una mazza.
Quello che è certo, però, è che un giornalista scrive per essere letto. E più viene letto più centra il suo obiettivo.
Tanto per capirci, personalmente preferisco che la gente legga Travaglio invece che Cirino Pomicino, Sgarbi, Cecchi Paone, Giordano e altri simili. Come Telese considero Travaglio un giornalista libero.
Ha la fortuna di riempire uno spazio di cui pochi si occupano e lo fa a suo modo. Discutibile quanto vuoi, ma è pur sempre un agitatore di dibattiti (e quelli che apri tu ne sono un esempio).
Questo non mi impedisce di detestare alcuni fan integralisti di Travaglio.
Concludo quindi dicendo che reputo sterile la polemica sul “Travaglio macchina-da-soldi”. Se Travaglio ha un pubblico non è una colpa. L’importante è che non prenda per il culo i suoi lettori. E secondo me non lo fa. Se ha talmente tanto seguito da far puntare un editore su di lui per un settimanale, beh…. Più che detestarlo lo invidio.
Ovviamente aspetto di essere smentito.
Quando scopriremo che Travaglio si è inventato una balla colossale solo per vendere due copie in più, allora il discorso sarà diverso.
Questo non vale, però, per i suoi eventuali errori e/o imprecisioni, omissioni ecc. (per quanto gravi possano essere, non credo siano voluti e finalizzati al soldo).
Sempre con stima,
m.a.
Caro m.a.
Hai tutta la mia stima per i toni pacati.
Resta solo una domanda: le ricevute di Trabia? Dove sono? Où sont-ils? Where are they?
(non è che qualcuno ci ha preso per il culo, stavolta!)
grazie del sostegno che ci dai frequentando il blog
gm
moralista amorale dice:
Friday, 29 August 2008 alle 18:49
Io credo di non avere nemmeno le ricevute delle mie vacanze di un mese fa…. Quindi come posso giudicare?
basta fare un estratto conto di cartasi oppure consulta l’estratto conto in banca
ciao
Paolo Rossi dice:
Friday, 29 August 2008 alle 19:10
Cari amici
ma di che cosa parliamo? L’onere della prova spetta all’accusa…
giulio contini dice:
Friday, 29 August 2008 alle 19:17
Questione di punti di vista, poco condivisibili quando si fa il giornalista che di mestiere fa le pulci agli altri. Ripeto il mio pensiero: per Mr. T le ipotesi sono due: o non gli frega niente di dimostrarlo, o non lo può dimostrare
Paolo Rossi dice:
Friday, 29 August 2008 alle 19:40
da quello che ho letto ha citato in giudizio d’avanzo e la repubblica e presumo che in quella sede lo dimostrerà
Carlo Gambino dice:
Friday, 29 August 2008 alle 21:11
Domandina banale:
perché Travaglio non può dire quel che gli pare dell’Unità, quando ai tempi della co-direzione Colombo + Padellaro CHIUNQUE diceva quel che gli pareva, da Berlusconi a Violante, da D’Alema a Bondi, da Ferrara a Guzzanti Sr., da Ostellino a Panebianco, da Polito a Scalfari?
Ci siamo dimenticati che in quel periodo sembrava che CHIUNQUE si interessasse, in un modo o nell’altro, all’Unità, a ciò che scrivevano i suoi direttori, redattori, opinionisti e collaboratori? Non passava giorno senza che qualcuno, da qualche parte, (s)parlasse dell’Unità.
E poi, quante storie sul “Travaglio – macchina – da – soldi”. Montanelli per caso non scriveva libri? Ed Enzo Biagi? E Bruno Vespa non scrive libri, forse? E Gomez? E Guzzanti sr non ha dato alle stampe la sua versione dell’affaire Mitrokhin? E Gabriele Mastellarini cosa pensa quando qualcuno compra il suo libro? Pensa “Oh che schifo, spero che siano in pochi a comprarlo, non vorrei diventare una macchina da soldi come Travaglio!!”?
Già. A nessuno piace guadagnare soldi. Anzi, tutti quanti amiamo lavorare gratis, come no. E Farina Sr. in realtà lavorava gratis et amore per i servizi segreti. E la Befana tutti i sei di gennaio scende giù per il caminetto e riempie le calze di doni e di dolciumi. E Silvio Berlusconi è un uomo onesto. E Gesù Cristo è morto di polmonite: sai, a starsene a torso nudo su una croce per tutte quelle ore…
Mabriele Gastellarini dice:
Friday, 29 August 2008 alle 21:17
Non mi sembra che Travaglio sia sotto inchiesta e\o si sia candidato a consigliere circoscrizionale o Presidente della Repubblica. Ragion per cui, non può essere definito personaggio pubblico a tutti gli effetti (ovviamente per personaggio pubblico intendo un politico, non una valletta). E’ noto, certo, ma non perché sia un nostro rappresentante.
Pasquale
Francesco B. dice:
Friday, 29 August 2008 alle 22:26
Chiedo che differenza c’è tra la disinformazione fatta da Travaglio (un altro esempio sarebbe l’esclusione dalla lista dei condannati in parlamento del dipietrino Leoluca Orlando, giustificato dal fatto che lui non lo reputa un reato anche se la magistratura non è d’accordo con lui) e gli altri giornalisti, perchè la sua disinformazione è informazione?
—————-
????
Nessuno?
Carlo Gambino dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 02:09
Vediamo cosa ha da obiettare lo stesso Travaglio:
“….rispondo a Simone Sapienza, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, a proposito della mancata inclusione di Leoluca Orlando nelle liste dei candidati nei guai con la giustizia. Quando abbiamo compilato l’elenco per il libro “Se li conosci li eviti”, Peter Gomez e io ci siamo attenuti a un criterio preciso: escludere i reati “politici” e “di opinione”, oltre a quelli derivanti da incidenti stradali e simili. Insomma, abbiamo inserito quelli che, a nostro avviso, creano qualche problema di compatibilità con la funzione di rappresentante del popolo nelle istituzioni.
L’esponente radicale ha un concetto un po’ singolare di “reato di opinione”: eppure lo dice la parola stessa. Se uno esprime una legittima opinione nell’ambito della sua attività politica può incappare nel Codice penale, ma – secondo noi – non diventa incompatibile con la presenza in Parlamento. Se uno mente sapendo di mentire, raccontando bugie, non esprime un’opinione: racconta balle. E tanto peggio se si tratta di un giornalista, che avrebbe il dovere di scrivere la verità e di verificare ciò che scrive.
Se Jannuzzi scrive che Andreotti è stato assolto a Palermo, dunque era innocente, dunque non aveva rapporti con la mafia, dunque bisogna processare Caselli e gli altri pm che hanno osato portarlo in tribunale, non esprime un’opinione: racconta una balla, visto che ribalta la sentenza definitiva della Cassazione che ha giudicato Andreotti colpevole di mafia per il reato “commesso” fino alla primavera del 1980, ma prescritto durante il processo.
Se Lehner scrive che Borrelli e il pool di Milano hanno attuato un golpe, punito dall’articolo 289 del Codice penale (attentato a organo costituzionale) per aver indagato doverosamente sulle notizie di reato emerse a carico di Berlusconi, non esprime un’opinione: attribuisce un reato a magistrati che hanno compiuto semplicemente il proprio dovere costituzionale, in base all’obbligatorietà dell’azione penale.
Orlando invece non ha fatto nulla di tutto questo: nei primi anni 90, quando alcuni consiglieri comunali di Sciacca raccolsero le firme per indire un referendum che facesse decadere il sindaco antimafia Ignazio Messina, tenne un comizio per difendere l’onest’uomo, accusando chi lo voleva rovesciare di rispondere a certi interessi facilmente immaginabili. I giudici ritengono che li abbia diffamati e l’hanno condannato. Cose che capitano a chi fa politica o informazione difendendo la legalità. Mi viene in mente il caso di Alberto Cavallari, grande direttore del Corriere della sera, che negli anni 80 scrisse che Craxi rubava (negli stessi anni lo diceva anche Grillo, e veniva radiato da tutte le tv). Lo condannarono, perchè non aveva prove sufficienti per suffragare la sua sacrosanta denuncia. Poi quelle prove saltarono fuori e Craxi fu condannato, ma era troppo tardi: Cavallari nel frattempo era morto. Personalmente, l’avrei fatto senatore a vita. Fra l’altro, Orlando ha pure una condanna per aver diffamato Previti: un reato pressochè impossibile, visto quel che si è scoperto dopo. Un reato che, ai miei occhi, è una medaglia al valore.
Quanto a Mauro, era nella lista del V-Day perchè aveva anche condanne provvisorie per gravi delitti contro la pubblica amministrazione, oltre a una condanna definitiva per diffamazione. Visto che poi è stato assolto, è uscito dall’elenco nonostante la sentenza definitiva per diffamazione.
I radicali fanno bene a rivendicare “una classe dirigente quasi interamente condannata per reati legati alla disobbedienza civile”: infatti non ci siamo mai sognati di inserire Pannella e la Bonino nell’elenco dei condannati, ben sapendo che le condanne per spaccio o per vicende legate all’aborto altro non erano se non frutto di battaglie e provocazioni politiche. Ben diverso il caso di Sergio D’Elia, che oggi sarà pure un nonviolento, ma ha una condanna per concorso in omicidio risalente ai tempi in cui militava nell’organizzazione terroristica Prima Linea. Nulla in contrario alle sue battaglie di oggi: ma i condannati per omicidio – sempre a nostro sommesso avviso – devono accontentarsi di combatterle da privati cittadini. Da casa propria. In Parlamento gli omicidi non devono mettere piede.” Marco Travaglio
A me sembra chiaro. Alla presentazione di “Se Li Conosci Li Eviti” (ovviamente tu, Francesco, non c’eri, io sì. Se tu ci fossi stato avresti potuto fare qualche domanda a Travaglio) Travaglio è stato chiarissimo nel dire PERCHE’ nel libro non comparivano uomini politici come Orlando e Pannella. Il succo è questo: il libro non è una prosecuzione del vaffanculo day in cui Grillo diceva “NO condannati definitivi in parlamento” – e anche in quei giorni Travaglio fece dei distinguo, alla faccia di chi lo definisce girondino, giacobino, giustizialista, capestrista e via dicendo. Il libro è un elenco di candidati IMPRESENTABILI. E se tu lo leggessi (tanto so che non lo farai), vi troveresti Walter Veltroni, mai condannato né inquisito, ma più volte voltagabbana nel corso della sua carriera politica. Veltroni è una brava persona, ma secondo Travaglio – e gli altri autori: qualcuno qui si dimentica che Travaglio raramente scrive libri da solo: perché nessuno attacca i coautori dei suddetti libri? – è impresentabile. Orlando è stato condannato in via definitiva per diffamazione ma è, sempre secondo Travaglio, PRESENTABILE, per la sua storia di uomo politico. Quindi di quale disinformazione stiamo parlando?
Detto questo, sappi che a me Leoluca Orlando non piace gran che. Ma è uomo coerente. In altri paesi la sola coerenza non sarebbe chissà quale merito, anzi, sarebbe un presupposto. In Italia la coerenza è cosa rara e ammirevole.
tequilero dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 12:19
@ Carlo Gambino
Anche io ho notato che nessuno attacca mai Peter Gomez e gli altri coautori dei libri firmati anche da Travaglio.
Si dice sempre che Travaglio è un manipolatore, falsario etc. etc., mai che si provi a dire lo stesso degli altri.
Eppure c’è anche la loro firma sui libri. Eppure i soldini li incassano anche loro grazie a quelle “cazzate”.
Evidentemente quelle definizioni è più comodo affibbiarle al giornalista più esposto a livello mediatico, così attaccando lui si discretita contemporaneamente il lavoro degli altri, ovviamente senza mai nominarli.
Saluti
DeanKeaton dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 13:52
Quindi, secondo il parere della ditta “Bavaglino”, Veltroni è impresentabile, ma Leoluca Orlando no.
E il Cavaliere non deve permettersi di nominare Falcone, sempre secondo Travaglio. E Di Pietro ovviamente. Magari questa affermazione potevano farla uscire dalla bocca del presentabile Orlando.
Con tutte le conseguenze del caso.
Saluti
Tommaso Farina dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 14:53
Gomez viene attaccato di meno perché si espone ed esterna di meno.
…e perché è più bravo di Travaglio (maligni dicono che i libri siano solo suoi…) gmast
Francesco B. dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 15:38
Scritto da Carlo Gambino il 30 Ago 2008
———-
Se uno fa un elenco dei condannati in parlamento, ma non li dice tutti, racconta una balla, punto.
Non parlavo del libro, parlavo in generale, mica ne parla solo sul libro di queste cose, sai?
Lo sai che pochissimi sapevano che Orlando era stato condannato? Questo perchè? Per una libera interpretazione di un giornalista di cosa sia una lista di reati politicamente rilevanti?
E poi un partito ci fa la campagna elettorale su un punto falso? Travaglio non ha sentito l’occorrenza ( e pure Grillo e Gomez) di dire (lui che ne era a conoscenza) che quelle che diceva DiPietro cioè che tra le sue liste non c’erano condannati, rifacendosi proprio alle liste di Grillo che si rifacevano a quelle di Travaglio, erano balle?
Perchè?
Non gliene fregava?
Era il suo scopo far passare queste idee?
Resta comunque un fatto, questa idea che IDV non abbia condannati in parlamento è passata prima delle elezioni e uno maggiori responsabili è proprio Travaglio (non è disinformazione questa?)
Basta ciurlare nel manico, è un fatto!
Ma nel libro parla del fatto che Orlando attaccò Falcone?
E questo sarebbe presentabile per la coerenza politica? (???????)
Scusa, ma la cosa non si regge, che trovi un’altra scusa, stessa cosa vale per Peter Gomez che non ha la stessa visibilità di Travaglio, onde per cui chi è più visibile è colui che più spesso viene attaccato: è matematica!
Tommaso Farina dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 19:24
Oltretutto, nel libro “Se li conosci li eviti”, se non sbaglio, c’è una sezione dedicata agli onorevoli “figli di” o “sposati con”. Anche in questa sezione ci sarebbe un’omissione, ma non so se faccio bene a parlarne, è una cosa un po’ spinosa.
di che si tratta?
Carlo Gambino dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 21:05
“Ma nel libro parla del fatto che Orlando attaccò Falcone?”
Su questo ti do ragione, Francesco. E lo dirò io senza aspettare che lo dicano altri, tanto per sfatare il mito dei “travaglisti che si bevono tutto”: Travaglio ha recentemente preso a randellate il giudice Di Pisa, colui che fu accusato di essere “il corvo” del Palazzo di Giustizia di Palermo, rinfacciandogli il suo “antifalconismo”.
Allo stesso modo, in vari libri e articoli di Travaglio si ripetono le ingiurie che il giudice Carnevale riservò a Falcone e Borsellino, e per giunta quando entrambi erano già morti.
Anch’io mi sarei aspettato che Travaglio si ricordasse dell’antifalconismo di Leoluca Orlando, non credere.
Francesco B. dice:
Saturday, 30 August 2008 alle 21:08
Tommaso ti riferisci per caso a Bertolaso?
Ho letto cose allucinanti su di lui…
[Dalla rete] Travaglio e le intercettazioni di Panorama – Atlantide dice:
Sunday, 31 August 2008 alle 12:39
[…] Caro Gabriele Mastellarini, sono sempre più convinto che se Travaglio facesse quello che fa per i soldi, per far vendere di più l’Unità o per vendere i suoi libri o i cd con dentro le puntate di Passaparola, la rubrica ospitata sul blog di Beppe Grillo, di certo non mettere gratuitamente online, a disposizione di tutti sul proprio blog i propri articoli e i propri interventi a Passaparola. Ora i fatti. […]
Fabrizio dice:
Monday, 1 September 2008 alle 03:56
Leoluca Orlando Cascio, non dimentichiamo. Cossiga docet.
emanuele dice:
Monday, 1 September 2008 alle 13:55
cito: “Non mi risulta che Travaglio abbia querelato Facci nè che l’Ordine abbia aperto un’inchiesta, ergo Facci ha provato che Travaglio è un cialtrone, mascalzone”
quindi se tu dai a me del figlio di … hai dimostrato che lo sono fintantoche’ non ti denuncio? ma per carita’!
“Ho le prove che Marco Travaglio sia diventato un business e ve le ho servite giorno per giorno su un piatto d’argento”
Ma quando mai! tu ci dai sempre teoremi, accuse, idee personali, quali prove..?!?
Se Travaglio fa business e’ perche’ la gente “lo compra”, dove sarebbe il problema? Lui vende il suo prodotto (giornalismo) e la gente lo compra, tutto qua.
Francesco B. dice:
Monday, 1 September 2008 alle 14:45
lui non vende giornalismo, è qui il problema, ma lo capirete anche voi, basta un po’ di buona volontà
emanuele dice:
Monday, 1 September 2008 alle 16:25
cosa vende allora, signor saputello dei miei stivali?
paolo martocchia dice:
Monday, 1 September 2008 alle 17:50
Calma, please
Paolo Rossi dice:
Monday, 1 September 2008 alle 19:39
come si fa a sostenere che travaglio non vende informazione…. ah rosiconi, fatela finita
Francesco B. dice:
Tuesday, 2 September 2008 alle 12:25
Vende indignazione anche dove non ce n’è…
Carlo Gambino dice:
Wednesday, 10 September 2008 alle 02:52
Ah, a proposito. Qualcuno aveva chiesto delle famose ricevute della famosa vacanza siciliana di Marco Travaglio?
Leggere qui, prego:
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it
e poi scaricare questo file
http://ia311217.us.archive.org/0/items/vacanze_travaglio_1/assegno.JPG
e questo
http://ia311243.us.archive.org/3/items/vacanze_travaglio_2/DinersClubEstratto.jpg
Così la finiamo una volta per tutte con queste boiate.
Gabriele Mastellarini dice:
Wednesday, 10 September 2008 alle 08:56
caro Gambino la storia non e’ finita. Legga i post pubblicati dopo le ricevute
gm