Tar Lazio: annullati i test a Medicina. Si rischia il caos totale. E i giudici pensano a Cortés

Sunday, 13 July 2008
Pubblicato nella categoria SENTENZE

di Gabriele Mastellarini per “Il Sole24Ore – Sanità”

«La Commissione si è “bruciata dietro le navi”, alla maniera del condottiero spagnolo Hernan Cortés». I giudici del Tar arrivano a parafrasare un episodio del Cinquecento (simbolo del colonialismo spagnolo) per mandare in soffitta i test di ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia svolti presso l’università “La Sapienza” di Roma, per l’ammissione all’anno accademico 2007/2008.

Perché la cultura generale ha avuto un certo peso per far naufragare le prove, preparate in maniera fin troppo superficiale con due quesiti annullati in corso d’opera e altri tre contestati. Una domanda «deborda dai limiti della logica pura», un’altra manca di un accento (unità invece di unita) che avrebbe potuto indurre in errore un concorrente, mentre un quesito bolla come “falso” un vangelo apocrifo, ma «un documento apocrifo», come riferisce la terza sezione bis del Tribunale Amministrativo di Roma (sentenza n. 5986 depositata il 18 giugno) può contenere «affermazioni vere, o comunque non è neppure falso sotto il profilo del confezionamento materiale, bensì oggetto di una scorretta attribuzione».
Un disastro completo che potrebbe avere ripercussione «sulle procedure di ammissione che si sono svolte in tutti gli atenei italiani», spiega l’associazione Consulcesi che rappresenta oltre 20.000 medici e, da anni, è impegnata in battaglie legali in difesa dei dottori. «Da settembre regnerà il caos totale – aggiunge l’associazione – perché ai testi di ammissione per l’anno accademico 2008/2009 si aggiungeranno le ripetizioni di quelli 2007/2008 e agli studenti che avevano superato le prove di ammissione lo scorso anno e che oggi frequentano regolarmente, dovranno essere annullate le rispettive iscrizioni». Consulcesi ha chiesto una «moratoria» ed è stato già presentato un disegno di legge in Senato per cercare di salvare il salvabile e dimenticare la figuraccia.
Il Miur potrebbe chiedere al Consiglio di Stato di correggere la decisione del Tar Lazio ma le motivazioni esposte dal collegio presieduto da Severio Corasaniti (22 pagine di decisione) sembrano granitiche e difficilmente verranno scalfite in appello.
Sotto accusa è finita anche l’Avvocatura dello Stato che, con un apposito parere, aveva consentito l’annullamento di due quesiti già posti l’anno prima, evitando di bloccare i test. Secondo il Tar, quelle due domande hanno comunque «disorientato» i candidati «nell’applicazione intellettuale cui erano chiamati». «L’effetto disorientante – si legge ancora – ha interessato, in particolare, la soluzione del quesito impossibile posto con il test di matematica e fisica (n. 79), poi annullato, determinando per i candidati uno spreco inutile di tempo e di concentrazione», come confermato dalla stessa perizia di parte. Altro elemento chiave è l’assenza di verbalizzazione delle attività svolte dalla Commissione che aveva predisposto i requisiti. I giudici arrivano a «dichiarare l’inesistenza di quell’attività», un «vizio strutturale» che colpisce tutti gli 80 quesiti. Anche loro hanno “bruciato le navi” ma, a differenza di Cortés, hanno perso la guerra.

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  1. Lucia dice:

    Thursday, 17 July 2008 alle 00:07

    I test di ammissione non hanno alcun senso se non quello di aver attivato un grosso giro di affari per la preparazione degli studenti.Abolirli sarebbe cosa saggia,solo un percorso di studi serio garantisce la selezione!

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