Schifani cita Travaglio chiedendo un risarcimento di 1,3 milioni

Monday, 28 July 2008
Pubblicato nella categoria TRAVAGLIO'S

Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha citato a giudizio Marco Travaglio chiedendo un risarcimento di 1,3 milioni di euro a seguito di quanto detto da Travaglio nella trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio e ad un articolo su “L’Unità”.

A dare la notizia è lo stesso Travaglio. Schifani gli ha fatto “recapitare in busta verde, da ben tre avvocati (uno dei quali pare sia un suo socio di studio), un atto di citazione presso il Tribunale civile di Torino” affinchè Marco Travaglio “compaia per essere condannato a risarcire dei presunti danni, patrimoniali e non”. Risarcimento che il Presidente del Senato ha quantificato in 1,3 milioni di euro.

Secondo Travaglio, le circostanze da lui indicate non sono mai state negate da Schifani “neppure nel suo fantasioso e spiritoso atto di citazione”. “Ho molto apprezzato – scrive ancora Travaglio – i passaggi nei quali fa rientrare quei fatti nell’ambito dei “commenti sulla vita privata delle persone”; e mi rimprovera di non aver rammentato come sia stato socio non solo di persone poi risultate mafiose, ma anche di altri “noti imprenditori mai coinvolti in episodi giudiziari”, e come abbia prestato consulenze non solo per comuni poi sciolti per mafia, ma anche per altri enti locali mai sciolti per mafia)”.

Travaglio chiede a Schifani di rinunciare al lodo Alfano. “In pratica, se io volessi querelare per le infamanti accuse che mi muove nel suo atto di citazione, non avrei alcuna speranza di ottenere giustizia in tempi ragionevoli, perché il Lodo Alfano mette al riparo da qualunque conseguenza penale, imponendo la sospensione degli eventuali processi. Lei può dire e fare ciò che vuole, e io no – spiega Travaglio, riferendosi a Schifani – e riconoscerà che, dal mio punto di vista, la situazione è quantomai inquietante”.

“L’altro giorno, con nobile gesto, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha rinunciato preventivamente al Lodo, dando il via libera al processo che lo vede imputato per diffamazione ai danni del pm Henry John Woodcock. Mi rivolgo dunque a Lei – scrive Travaglio a Schifani –  e alla prima carica dello Stato che quel Lodo ha così rapidamente promulgato, affinchè rassicuriate noi cittadini su un punto fondamentale: o ritirate le vostre denunce penali e civili finchè sarete protetti dallo scudo spaziale, oppure rinunciate preventivamente al Lodo in ogni eventuale processo che potesse eventualmente influenzare, direttamente o indirettamente, l’esito di quelle cause”.

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Nessun commento presente per “Schifani cita Travaglio chiedendo un risarcimento di 1,3 milioni”

  1. Fabrizio dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 14:57

    Travaglio, adesso le carte non le dai tu.

  2. Mastellaroni dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 15:07

    Schifani secondo me e’ degno del suo cognome. Comunque, caro GM non ci venga piu’ a raccontare che non e’ ossessionato da Travaglio. Mi pare che venga troppo citato in questo blog.

    La saluto

  3. giulio contini dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 15:09

    Chi vivrà vedrà come va a finire, secondo me MT attraversa un momento non troppo fortunato, vedi il recente rinvio a giudizio. Il rischio di queste vicende da parte di Travaglio è di trovarsi prima o poi soccombente o con una condanna penale, e se il “palazzo” riesce a colpire lui che è diventato un simbolo immagino che la restante categoria dei giornalisti, per lo più composta da pavidi scribacchini che dicono sempre quello che non fa male ai potenti, ne uscirebbe messa ancora peggio.

  4. Tommaso Farina dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 15:12

    Non è mai bello quando si arriva in tribunale. Ciononostante, la risposta di Travaglio mi pare un poco arrogante (diciamo così).

  5. Tommaso Farina dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 15:13

    @giulio: attento che comunque quella di Schifani, se non ho capito male, non è una querela penale che si richiama al reato di diffamazione, ma una causa civile.

  6. lapi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 15:22

    E’ difficile comprendere, da parte di MT, i dubbi sulla serenità del giudice che dovrà decidere della domanda spiegata da un pezzo grosso, dalla seconda carica dello Stato, nei confronti di un cittadino qualunque (così si legge nell’articolo in commento). Si affidi tranquillamente alla giustizia che tanto osanna, si difenda nel processo, magari (consiglio spassionato) utilizzando toni un po’ più rispettosi del prossimo a meno di non voler dare involontario credito alle tesi di chi lo cita in giudizio.

  7. Mastellaroni dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 15:36

    Certo, ora l’arrogante e’ Travaglio, non chi lo cita per 1,3 milioni di euro…

  8. giulio contini dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 15:47

    @ Tommaso,
    non è che sia chiarissimo anche leggendo l’intervento sul blog di MT, sembrerebbe una citazione in sede civile ma subito dopo la trasmissione di Fazio la stampa parlò di querela per diffamazione. Non ho trovato riscontri nemmeno in rete forse nei prossimi giorni sarà più chiara la vicenda. Certo che MT è il massimo, paladino nella trasparenza delle vicende giudiziarie altrui ma gli omissis per i suoi “casi” non mancano. Nonostante ciò, tutta la mia solidarietà a MT per la vicenda

  9. gianbi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 16:11

    Immagino che questa notizia farà felici il clan anti-Travaglio, molto numeroso in questo blog.
    Chi lavora sbaglia. Chi fa giornalismo (seriamente, intendo) può andare a picchiare contro scogli duri. Cose che succedono a chi racconta i fatti senza guardare in faccia a nessuno.
    Magari ad altri giornalisti più fortunati non accadrà mai niente. Anzi.
    Ma, in Italia è semplice non incocciare in buche profonde: basta non parlare male di nessuno, soprattutto se politico, magari di destra.
    Converrà, signor Mastellarini, che essere citati a giudizio da una persona che si difende con uno scudo spaziale (non costituzionale, peraltro) e che non può essere toccato a sua volta, è davvero singolare.
    Ora, Lei che tanto detesta Travaglio, da che parte sta? Dalla parte del Travaglio Giornalista o dalla parte di schifani? Immagino già la risposta, ma mi piacerebbe sentirla direttamente da Lei.

  10. lapi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 16:13

    Caro Mastellaroni,
    ma secondo te, cosa avrebbe dovuto o anche solo potuto fare Schifani?
    1.3 milioni è una cifra pazzesca, d’accordo, ma può essere consentito a qualcuno di sputtanare, coram populo, chicchessia con il privilegio di rimanere sempre e comunque impunito sotto il velo della satira?
    E se fosse satirica anche la richiesta milionaria di Schifani?

  11. giulio contini dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 16:37

    @ gianbi,
    ribadisco la mia solidarietà al Travaglio giornalista, che per aver raccontato cose vere ed accertate si trova in questa situazione. Come dicevo sopra non conosco i dettagli legali della vicenda, certo però che il Marco tende a portare al limite le cose quando accanto a Schifani ci mette le muffe ed i lombrichi, o no? Magari poteva evitare di offrire appigli legali. Lasciamo che siano i comici a fare i guitti che è meglio, così l’intelligente ironia del primo MT sta andando a farsi benedire.

    Vede poi quelle che sono le conseguenze? Lei utilizza copia-incollando gli stessi slogan di MT (“scudo spaziale” e “non costituzionale”) meglio che ognuno usi la sua di personalità per commentare o parlarne in generale. Il primo è un termine iperbolico utilizzato in maniera scenografica, il secondo non è provato finché non lo deciderà la corte costituzionale, se interpellata. I commenti fin qui espressi al riguardo della leggittimità del “lodo” da chiunque ed a qualunque titolo valgono come pareri. Sarebbe stato meglio parlare di “immunità” affiancandoci qualsiasi aggettivo dispregiativo tipo “iniqua” o affini, e per il fatto della costituzionalità o meno della stessa magari citare pareri di illustri giuristi, se ce ne sono. Può anche piacermi di leggere MT ma i suoi slogan non si addicono alla bocca o alla penna di tutti. Bisogna saperli portare, come un bell’abito per il quale ci vuole il fisico giusto per poterlo indossare

  12. Mastellaroni dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 16:38

    Nel caso Schifani avesse ragione, potrebbe anche accontentarsi anche di una cifra minore. Questa e’ prepotenza allo stato puro…

  13. tequilero dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 16:38

    Chissà se l’atto di citazione è stato notificato anche a Lirio Abbate e Peter Gomez?
    Ma forse il milione di euro sono per la frase sui licheni e la muffa, che manco è di Travaglio, avendola ripresa da Luttazzi.
    Le cause penali rompono le palle e sono lunghe.
    Credo che sul punto Schifani ci abbia già provato con i giornalisti dell’Espresso ma gli andò male.
    Saluti.

  14. Tommaso Farina dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 16:55

    Quindi Travaglio si è accodato a Bonolis e a tutti quelli che copiano le battute di Luttazzi? Forse non sanno che è Luttazzi che solitamente le copia da Letterman.

  15. gianbi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 16:59

    @ giulio contini
    Siamo tutti uguali di fronte alla legge tranne che pochi eletti? La costituzione parla chiaro e non dice questo.
    E’ inutile parlare di vestiti, slogan e penne. Il lodo è una porcata bella e buona, e sappiamo tutti a chi giova.
    Mi sorprende vedere che c’è pure qualcuno che lo prende con le pinze ed i distinguo, dando a questa vaccata anche un velato titolo di legittimità.
    Che poi Travaglio potesse anche evitare di parlare di muffe e licheni posso anche essere parzialmente d’accordo.
    In compenso, quando qualcuno sparla di giudici mentalmente disturbati e antropologicamente diversi dalla razza umana, non osservo lo stesso zelo e la stessa carica nella difesa dei giudici.
    Oppure “Con quella bocca puoi dire ciò che vuoi”?

  16. giulio contini dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 17:09

    @ gianbi,
    definire iniqua una norma mi sembra sufficiente ad esprimere il mio pensiero. Il titolo di leggittimità ce l’ha per forza, appena viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Anche le vaccate ci vanno a finire di tanto in tanto, dipende dalla clesse bovina di chi le confeziona certe norme. Comunque non erano licheni ma lombrichi se non ricordo male

  17. nicola dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 17:12

    Mi rendo improvvisamente conto che quello che era un tratto classico del centrodx, ovvero rispondere alle accuse mosse ai suoi rappresentanti dicendo “si ma anche dall’altra parte c’è…”, sta diventando la difesa di tutti.

    é una progressiva perdita di identità o di responsabilità?

    Caro Mastellarini, questa sarebbe una inchiesta notevole da fare…

  18. lapi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 17:13

    A Giulio Contini:
    ma non ti attraversa nemmeno lontanamente il dubbio che i giudici siano in qualche maniera prevenuti nei confronti di una certa parte politica e, in modo particolare, del suo lider?
    E’ mai possibile che a fronte di decine di iniziative giudiziarie alla fine altri giudici abbiano sempre e soltanto mandato assolto l’imputato Berlusconi o chi per esso (Mastella & Co.)?
    E se anche così non fosse, non sarebbe sufficiente a giustificare il lodo Alfano l’astratto pericolo che un processo, sgangherato o meno che sia, possa comportare la caduta di un governo legittimo?
    Non è, forse, quanto successo nel caso del governo Prodi?

  19. gianbi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 17:24

    @lapi
    Sempre assolto berlusconi? Magari parliamo di prescrizioni, che è meglio.
    Del resto, secondo te, anche andreotti è stato assolto, no?
    Anche sulla falsa testimonianza degli anni 90 del cavaliere, sulla iscrizione alla P2 al tribunale di Venezia..assoluzione vero?
    Del resto, sono 3 mesi che si parla soltanto di giustizia. Un caso, nevvero?

  20. giulio contini dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 17:43

    @ lapi,
    io ho dei dubbi che tutti i giudici siano prevenuti verso una certa parte politica, forse solo alcuni. Se un certo lEAder ha dei frequenti problemi non sarà perché si muove con una certa (troppa) disinvoltura? Ha ragione parzialmente sul sempre assolto, come ho avuto modo di dire in un altro post una condanna l’ha collezionata, anche se il reato e la pena sono state estinte con amnistia del 1990 ( http://dituttounblog.com/lettere/posta-e-risposta-chi-e-travaglio-e-racconto-di-un-suo-spettacolo-teatrale#comments ) poi ha collezionato una serie lunghissima di proscioglimenti a vario titolo, alcuni per le leggi che il suo governo ha promulgato.
    Io personalmente ho dei dubbi sulla sua limpidezza, vero che poi non l’hanno più condannato ma è anche vero che i finanzieri che hanno ispezionato la Fininvest sono stati condannati per corruzione, non è mai stato accertato chi li ha corrotti veramente. E Previti è stato condannato per corruzione di giudici, i soldi è stato accertato che venivano da Mediaset. Era una cifra importante, chi l’ha autorizzata?

    Posso anche accettare che per la durata della legislatura venga messo al sicuro il premier voluto dalla maggioranza degli italiani, facendo violenza alla mia natura. Solo per non veder confezionare altre leggi-porcata che fanno del bene a pochi ma facilitano la vita di molti lestofanti, oltre a pretendere che chi deve governare lo faccia, abbiamo molti problemi più seri dei guai giudiziari del suo lEAder. Poi certo, il diritto di critica si può ancora esercitare nel nostro paese fino a quando non lo aboliscono, giusto? Allora mettiamoci pure che in un paese normale sarebbe stato ineleggibile un siffatto lEAder politico. secondo il mio punto di vista.

  21. Fabrizio dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 17:59

    Mastellaroni, potremmo sapere il suo cognome, così capiremmo se lei ne è degno?
    Gabriele Mastellarini, comprendo la sua vocazione a riconoscere la libertà di espressione anche agli idioti, ma non sarbbe il caso di spiegare al Mastellaroni che una richiesta di danni potrebbe essere indirizzata dal presidente Schifani anche a lui, se avesse il coraggio di firmare con nome, cognome e indirizzo. Come classificare l’idiota di turno che disprezza il cognome altrui, sfottendo sull’assonanza? Idiota, appunto.

  22. tequilero dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 18:03

    @Tommaso:
    in originale le battute di Lutazzi erano dirette a Rutelli e sono del 2001.
    Il comico si ispira a diversi altri e non solo a Letterman, che a sua volta ha una bella compagnia di autori che gli scrivono delle ottime battute.
    Comunque essendo in orginale delle battute di un comico, riadattate per l’occasione, è chiaro che si tratta di satira…
    A proposito di Letterman:
    Dieci modi per tirare su il morale a George Bush:
    10 – Barrette ripiene Tex-Mex ad ogni riunione di gabinetto
    9 – Usare strani effetti sonori per il discorso radiofonico settimanale
    8 – Nella sala ovale rimpiazzare il busto di Theodore Roosevelt con quello di Kenny Rogers (settantenne cantante country americano)
    7 – Ricordargli che mancano soltanto 6 settimane all’uscita di ‘Hazzard’ in DVD
    6 – Parlargli delle cose che considera più care: la Salute, la Famiglia, gli Ambigui Contratti Halliburton (industria petrolifera in cui Bush pare essere implicato)
    5 – Chi gli scrive i discorsi lo schizza con l’acqua in uno scherzo tradizionale
    4 – Due parole: Gomma Gratis
    3 – Rendere l’Air Force One un bordello
    2 – Sorprenderlo con piani d’invasione per ogni stato della Terra
    1 – Ricordargli che tra pochi anni l’Iraq sarà un problema di Hillary

    Saluti.

  23. Tommaso Farina dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 18:12

    Le migliori battute luttazziane sono quelle gastronomiche: “Roba del genere dovrebbe uscire dal mio corpo, non entrarci” (riferita, credo, alla peraltro buona cucina greca).

  24. lapi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 18:21

    vedi contini, sono d’accordissimo con te che non tutti i giudici sono prevenuti, e ci mancherebbe, ma converrai che ne bastano anche solo alcuni per creare un danno irreparabile.
    E certi giudici, per giunta, non fanno minimamente mistero del loro accanimento: a me fa letteralmente impressione, per farti un esempio, che la dott.ssa Gandus non solo non si sia spontaneamente astenuta ma che, anzi, resti incollata alla sua poltrona nonostante sia emersa (sia emersa!!!)l’adesione sua e del suo collega della pubblica accusa (!) ad un manifesto diciamo così, per usare un eufemismo, gravemente critico nei confronti dell’imputato Berlusconi.
    Una posizione del genere, il giudicante che condivide con il pubblico ministero un giudizio quasi di disprezzo nei confronti dell’imputato, legittima l’imputato ad avvalersi del criticatissimo lodo Alfano e, nel contempo, delegittima non dico certo la magistratura ma, certamente, quel Tribunale.
    Per metterla sul ridere sarebbe stato come fare arbitrare il derby milanese al compianto Peppino Prisco!

  25. tequilero dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 18:36

    Fabrizio,
    ma Lei è lo stesso Fabrizio che parlava della laurea di Di Pietro?
    Che chiedeva di voler sapere gli amori universatari dello stesso?
    Che parlava di cose verosimili sempre riferite a Di Pietro?
    Che ha fatto una serie di bellissime battute, alcune anche pesanti su Travaglio e Co.?

    Saluti.

  26. giulio contini dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 18:44

    lapi,
    dobbiamo accettare come cittadini di essere governati da chi la maggiornaza decide. Così come i giudici sono governati dal CSM e dai suoi organi. La quinta sezione della Corte d’Appello di Milano ha respinto la ricusazione del giudice Gandus, e gli avvocati di B. hanno annunciato il ricorso in Cassazione. E credo che la decisione dei giudici milanesi sia giusta, altrimenti se passa il principio di assonanza politica tra giudice ed imputato ha idea di quanti processi non si potrebbero fare, finché non si trova il magistrato a misura giusta?
    Faccio un esempio ovviamente paradossale: presumendo che tutti i magistrati italiani prima o poi abbiano sentito parlare di Totò Riina, tutti quelli che hanno espresso il loro pensiero riferendosi a lui come “mafioso” o “il capo di cosa nostra” non avrebbero potuto far parte del collegio giudicante.

    Non mancano le risorse a Mr. B. per difendersi, stia tranquillo che lo fa meglio lui di tutto il resto degli italiani messi assieme, ed i giudici non possono che valutare le ragioni della pubblica accusa e della difesa prima di trarre la loro decisione. Anche per questo ci sono vari gradi di giudizio, se un errore giudiziario viene compiuto si può riparare. Ma non credo che con quel calibro di imputato esistano giudici che lo condannerebbero solo perché gli sono avversi politicamente, verrebbero fatti a pezzi se le accuse e le prove fossero inconsistenti.

  27. lapi dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 18:57

    contini
    mi avrebbe quasi convinto se non fosse che, accanto alle ragioni di stretto diritto che, comunque, a mio sommesso giudizio, avrebbero imposto alla Gandus di astenersi, ci sono anche ragioni di opportunità che la Gandus ha ignorato dando, così, corpo e consistenza a sospetti di parzialità.
    Certo, poi ci sono altri due gradi di giudizio ma ogni partita dovrebbe cominciare dal primo tempo e sul risultato di zero a zero.

  28. Mastellaroni dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 19:52

    Salve Fabrizio,

    i commenti non credo che debbano essere all’insegna del politically correct, non sto scrivendo un articolo, chiunque puo’ esprimere la propria opinione. Secondo me il cognome coincide con l’essere di Schifani: una persona che chiede ad un altra 1,3 milioni di euro di risarcimento e che fa il presidente del senato “scudospazialeimmunizzato” e’ come uno che tiene ferma una persona mentre gli altri lo picchiano, quindi spregevole.
    Mi faccia il piacere di mettere anche le sue generalita’, poi forse decidero’ di farlo anch’io.

    Saluti

  29. Fabio M dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 21:02

    Se quella fatta raccontando in maniera ingannevole e tendenziosa l’uno per cento dei fatti è informazione io allora sono Topolino: il compito del giornalista è un altro. A lui ti affidi, non ti deve rifilare delle sole in mala fede.
    Ma mi rendo conto che questo è un rilievo che può fare solo chi da questi professionisti vuole essere realmente informato, e non sedotto o intrattenuto come le folle che seguono il personaggio in questione.

    Travaglio comunque è molto abile a rimanere border-line e schivare le condanne. Speriamo che almeno questa se la becchi.

  30. Mastellaroni dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 21:09

    Ammesso che Travaglio abbia torto, la cifa richiesta e’ assolutamente sprospositata.

  31. Fabrizio Spinella dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 21:50

    Tequilero, c’è una differenza tra la critica (epistemologica, comportamentale, politica, linguistica, sociologica, psicoanalitica, ecc.) e la “berlina”. Tra l’ironia e l’insulto. Tra un superalcolico e una gassosa.
    Mastellaroni, non le ho chiesto l’impossibile: se “nomen omen”, dica il suo, ed essendo uno studioso di onomastica le darò (gratis) il responso. La mia e-mail è a sua disposizione.
    Stilus brevis, grata facundia celsa, firma sententia… Onde evitare di finire cestinato tra gli spam. Ricambio saluti con un tocco di cordialità, frequentando entrambi questa “casa”.

  32. tequilero dice:

    Monday, 28 July 2008 alle 23:31

    Fabrizio,
    così, senza troppo ragionarci sopra, penso che ci sia differenza anche tra critica e diffamazione.
    Ovviamente scrivere che un ex magistrato non ha mai preso la laurea è una critica legittima non una diffamazione.
    Solo nel caso in cui si sta parlando di Di Pietro, però, in tutti gli altri casi chiediamo sempre il nome, cognome ed indirizzo delle persone che scrivono.
    A Ciudad Juarez mi hanno spiegato che esiste una differenza anche tra chi serve superalcolici e chi li beve.
    I migliori saluti.

  33. Fabrizio dice:

    Tuesday, 29 July 2008 alle 01:35

    Nessuno ha detto che Di Pietro non ha preso la laurea. Se lei avesse frequentato certi ambienti, avrebbe saputo dei procedimenti di agevolazione degli esami per alcuni soggetti. Inn certi ambienti “militari” è prassi. Tra una supposizione (scaturita dal silenzio dell’ex magistrato sul suo cursus di studi: nemmeno il voto di laurea ha voluto mai far conoscere)e una diffamazione, passa la stessa differenza di un cameriere da un avventore. Non c’è bisogno di espatriare, per capirlo.

    che i poliziotti e i carabinieri siano stati privilegiati agli esami universitari è risaputo
    gm

  34. tequilero dice:

    Tuesday, 29 July 2008 alle 09:28

    Mi sembrava di aver letto che qualcuno, non Lei, avesse scritto che Di Pietro non aveva mai preso la laurea.
    In quel caso non avevo letto richieste di dati anagrafici.
    Evidentemente mi sono sbagliato con un altro blog e con altri utenti
    Visto che Lei mi sembra molto esperto di certi ambienti, di supposizioni e di cose risapute può aiutarmi?
    Sul Ministro delle Pari Opportunità e sulla sua velocissima e splendida carriera politica, si possono fare supposizioni basate su cose risapute?
    Saluti.

  35. Asdrubale dice:

    Tuesday, 29 July 2008 alle 14:38

    Travaglio ormai si esptrime con un linguaggio da comico-satirico, quello di un Luttazzi o un Grillo, per capirsi, ma se per quelli i giudici mostrano un rispetto immeritato, mancando a Travaglio l’etichetta di comico certificato l’insulto non viene perdonato. Strana la sua predilezione per il termine “lombrico”, spesso usato come epiteto per la vittima di turno, chissà da quale ragione discende questa preferenza.

  36. Fabrizio dice:

    Tuesday, 29 July 2008 alle 15:49

    Maria Rosaria Carfagna, laureata (a pieni voti e cum laude) in Giurisprudenza.
    Responsabile del movimento delle donne di Forza Italia in Campania. Nel 2006 eletta alla Camera dei Deputati. L’anno seguente, nominata Segretario della Commissione Affari Costituzionali. Poi, coordinatrice nazionale di Azzurro Donna, gruppo femminile di Forza Italia. Rieletta deputato nel 2008 e nominata ministro. Ha fatto la conduttrice televisiva (la sua tesi di laurea è stata in Diritto dell’informazione e sistema radiotelevisivo). Bella, certo. Intelligente, certissimo: soprattutto perché ha evitato di rispondere alle stesse domande sceme di Tequilero (non se la prenda, in fondo è un blog…).
    Tequilero, in quale facoltà si è laureato lei?

  37. tequilero dice:

    Tuesday, 29 July 2008 alle 16:00

    Giurisprudenza a Roma.
    Ho passato l’esame di Avvocato a Roma qualche annetto fa.
    Lei conosce le percentuali di promossi all’esame della Corte di Appello di Roma?
    Non ho ancora 40 anni ma ho un mio Studio professionale ben avviato.
    Nonostante questo non sono ministro.

    Strana la vita
    Saluti.
    p.s. io non ho fatto nessuna domanda scema, chiedevo solo se si potessero fare supposizioni, vedo che in determinati casi particolari ciò non è possibile.
    Ricambiare i saluti è forma di cortesia, suppongo.

  38. Fabrizio dice:

    Tuesday, 29 July 2008 alle 18:08

    Che dirle, avvocato Tequilero. Se lei ha ragione, deve saper farla valere e trovare uno che gliela dia… Così si vincono le cause.
    Saludos (sottintesi per il prosieguo, se no facciamo come i mandarini cinesi, il cui congedo è una cerimonia di inchini ripetuti anche quando uno detesta l’altro.
    Se lei si fosse impegnato in politica [e non dico fosse bello e seducente, probabilmente lo è, ma attrezzato alla competizione e adeguatamente motivato], magari l’avrei ritrovata oggi in qualche dicastero. Mi accontento della ministro Carfagna, che vuole…

  39. tequilero dice:

    Tuesday, 29 July 2008 alle 18:56

    Fabrizio,
    quando discuto su un blog non ho alcun interesse ad aver ragione per forza.
    Mi piace solo confrontarmi.
    Non mi piace, invece, quando mi si fanno domande “intelligenti” che vanno sul personale.
    Se fossi stato un semplice diplomato mi era precluso il diritto di nutrire dubbi sulle capacità della bella Ministro?
    Titolo di studio o meno, penso che siano opinioni legittime, come quelle che ritengono Di Pietro un cretino o che abbia avuto l’aiutino perchè è cosa risaputa.
    Punti di vista differenti, senza bisogno di mettere il codice fiscale alla fine dell’intervento.

    Saluti (senza inchino)

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