Inchiesta. Quanto ci costano i diritti violati (e i nomi di chi incassa)
Thursday, 24 July 2008di Gabriele Mastellarini
Processi lunghissimi, condanne ingiuste, mafiosi che ritengono violata la loro corrispondenza e il caso di Carlo Giuliani, morto al G8 di Genova (foto a destra), per il quale i genitori hanno chiesto un congruo indennizzo allo Stato italiano. C’è questo e altro nel calderone dei risarcimenti pagati dall’Italia per violazione delle norme stabilite nella Convenzione europea per i diritti dell’uomo. Nel 2007 la Corte di Strasburgo ha obbligato il Ministero dell’Economia a versare 7,3 milioni di euro per risarcimenti e altri 2,7 milioni per accordi bonari. In tutto 10,059 milioni a fronte di richieste per 34,256 milioni. A Strasburgo sono tuttora pendenti 2.900 ricorsi, numero consistente ma comunque un’inezia rispetto ai 20.300 della Russia e ai 9.150 della Romania. Nel 2007, su 1.503 pronunce emesse dalla Corte 67 hanno riguardato l’Italia e nella stragrande maggioranza dei casi è arrivata la condanna. Nel 2008 le sentenze depositate su casi italiani sono già 52, mentre è prevista entro la fine dell’anno, davanti alla seconda sezione, la decisione nel merito sulla vicenda “Giuliani contro Italia”.
IL BOSS BAGARELLA. Il capomafia Leoluca Bagarella (nella foto a sinistra) ha ottenuto un assegno da 4.000 euro più interessi firmato dal Ministero delle Finanze, a titolo di rimborso delle spese processuali sostenute per veder rispettata la propria “vita privata e familiare”. In carcere con il regime del 41 bis, Bagarella ha censurato l’eccessivo controllo della corrispondenza che riceve presso il carcere dell’Aquila. E i giudici europei gli hanno dato ragione. Un altro detenuto con il 41 bis, Santo Asciutto, che sta scontando a Terni una condanna per omicidio e associazione mafiosa, riceverà 3.000 euro e le scuse della Repubblica italiana per non aver esaminato in tempi rapidi il suo ricorso contro l’applicazione del regime di detenzione speciale.
IL GRANDE ORIENTE D’ITALIA. Nei 7,3 milioni pagati in risarcimenti ci sono anche i 5.000 euro corrisposti al Goi che ha fatto ricorso (e vinto) per due leggi regionali con le quali si imponevano ai candidati di dichiarare la loro eventuale iscrizione a logge massoniche.
IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO. E’ andata meglio all’istituto diocesano per il sostentamento del clero: ha incassato dal 100.000 euro, per ritirare una causa (esproprio illegittimo) già incardinata presso la seconda sezione.
IL DIRETTORE DI “OGGI”. A Roberto Ormanni, ex direttore del settimanale “Oggi”, saranno corrisposti 22 mila euro per lesione della libertà di espressione. Il giornalista era stato condannato per diffamazione dai giudici nazionali, ma quelli europei hanno corretto il tiro, condannando l’Italia.
I PROCESSI INTERMINABILI. L’enorme mole dei risarcimenti a carico del governo italiano è relativa a processi infiniti. Alcuni casi: la 78 enne Maria Carmela Fuggi ha impiegato 10 anni per risolvere una causa di lavoro, Paola Martinelli e Lauro Dotti hanno atteso dal ’93 al 2003 per un’ingiunzione di pagamento, Flaviano Parrella ha ottenuto 10.000 euro di incentivo per un processo durato un decennio, stessa somma al disabile Franco Scoppola, detenuto in un carcere non a misura di carrozzina, mentre Bruno Falzarano si è fatto indennizzare per una procedura fallimentare aperta nel ’92 e ancora in corso.
(“Libero” del 24 luglio, p. 19)



nicola dice:
Thursday, 24 July 2008 alle 10:17
Grazie.
La prendo come un’implicita risposta al mio commento dell’altro giorno sulla laurea di Daniele Quarta