Scusatemi, io sto con Bruno Vespa (e non dimentico Paolo Frajese)
Monday, 29 September 2008Continuo a leggere su vari siti web e giornali attacchi da parte dei vari Marco Travaglio e compagni di fede e di una certa Beatrice Borromeo, contro l’ex direttore del tg1 e conduttore di Porta a Porta, Bruno Vespa.
Premesso che, quando ho avuto notizie serie su Vespa, ne ho scritto così (a proposito della sua mania di pubblicizzare i libri in Rai, scoprendo poi che anche Travaglio lo fa regolarmente, leggi qui) e premesso che mi sono occupato anche della moglie, la magistrata Augusta Iannini in Vespa (leggi qui), vorrei uscire fuori dal coro dei vari travaglisti e dissociarmi anche dalla signora o signorina Borromeo, della quale nel mondo del giornalismo non ci sono, a tutt’oggi, tracce.
Di Bruno Vespa si può dire di tutto e di più, ma allo stato degli atti, risulta essere stato vincitore di un concorso in Rai nel ’68, l’unico finora per quanto concerne l’assunzione di personale. Risulta che Vespa arrivò primo a quel concorso. In seguito Vespa è stato nominato direttore del Tg1 e, ricordo benissimo, fu uno dei primi ad annunciare in diretta il sequestro di Aldo Moro, presentando uno splendido servizio del compianto (e putroppo dimenticato) Paolo Frajese. Solo per questo Bruno Vespa merita rispetto da colleghi più giovani o aspiranti tali.
Per inciso, Paolo Frajese avrebbe meritato di prendere il posto di direttore del Tg1 ma è passato a miglior vita con il grado di vicedirettore e ora è dimenticato da molti.
Ecco, Frajese è stato un vero giornalista (Vespa ha detto di lui: “Il più grande cronista che la Rai abbia avuto“). Travaglio aspira ad esserlo, magari ci riuscirà tra qualche decennio, attualmente è un ottimo business-journalist. Borromeo non si chi sia e cosa faccia: per i più è un cognome che ricorda i Promessi Sposi. (g. mast.)
IN MEMORIA DI PAOLO FRAJESE
Nato a Roma il 22 agosto 1939, si è spento a Parigi il 9 giugno 2000, giornalista professionista e conduttore televisivo
La sua carriera coincide praticamente con la nascita della Rai. Il giornalista romano muove infatti i primi passi nell’azienda televisiva nazionale nel 1961, giovanissimo. Poi, nel 1968, segue l’importante corso per radiotelecronisti che ha formato giornalisti come Bruno Vespa, Nuccio Fava, Angela Buttiglione e Claudio Angelini. Nel 1969 comincia a leggere le edizioni del telegiornale e successivamente conduce programmi d’informazione e trasmissioni molto popolari come la Domenica sportiva (1974 – 1976). Colpisce subito per il modo garbato ed i toni pacati con cui si rivolge al pubblico televisivo. Nel 1977 è l’ideatore ed il conduttore del programma per ragazzi Apriti sabato. Nel 1978 è uno dei primi cronisti ad arrivare in Via Fani, sul luogo del rapimento di Aldo Moro, raccontando con linguaggio asciutto e dovizia di particolari le fasi di quei drammatici momenti.
Giornalista completo, conduce trasmissioni di grande ascolto, a metà strada tra l’informazione e l’intrattenimento. È il caso di Trent’anni della nostra storia, trasmesso dai RaiUno dal 1983 al 1985. Oltre a condurre l’edizione serale del Tg1, di cui è vicedirettore, sino al 1993, cura e conduce i programmi Borsa Valori e Il settimanale, entrambi del 1992. A dimostrazione della sua straordinaria disinvoltura nel trattare argomenti leggeri ed altri più seri, è noto per le competenti telecronache del Palio di Siena, ma anche per i servizi sui più importanti eventi religiosi. Dal 1994 è corrispondente Rai da Parigi, da dove riferisce dei più importanti avvenimenti politici e di cronaca. Pochi giorni prima di morire segue la preparazione, l’allestimento e lo svolgimento della Traviata a Paris. Il suo ultimo servizio sulla demolizione di un vecchio mega-edificio parigino degli anni Sessanta, nel segno del rinnovamento urbanistico, viene trasmesso l’8 giugno 2000, nell’edizione delle ore 20.00 del Tg1.
aggiornata giugno 2000
HANNO DETTO
Bruno Vespa: Appena avuta la notizia del rapimento di Aldo Moro la direzione del Tg1 mi chiamò a condurre in studio e mandò Frajese sul posto…. Sapendo di avere poco tempo, ricorse a tutta la sua bravura per realizzare un servizio che non avesse bisogno di montaggio…. Lì si confermò il più grande cronista che la Rai abbia avuto.
L’Ansa 9 giugno 2000
Giulio Borrelli (direttore del Tg1): Con Paolo Frajese se ne va un protagonista della migliore Rai. Ma soprattutto questo è un lutto del Tg1, che per tanti anni lo ha avuto inviato di grandi avvenimenti, volto quotidiano nell’edizione delle 20, corrispondente da Parigi. Lo rimpiangeremo come amico, collega instancabile, innamorato del suo lavoro, capace di mettere tanta passione e di dare sempre un tocco di originalità a qualunque cosa facesse…
L’Ansa 9 giugno 2000



Francesco dice:
Monday, 29 September 2008 alle 15:10
Mastellarini, Lei gira intorno al problema… non posso esprimere un giudizio su Vespa nel ’68 (nasco un decennio abbondante dopo), ma non metto in dubbio che sia stato nominato direttore del TG1 con merito, il punto è che ORA Vespa è una copia di Emilio Fede pagato con i soldi di tutti tramite il canone Rai: difende B. comunque, anche dicendo bugie; non parla di notizie serie che potrebbero dar fastidio ai potenti, ma ci distrugge con 1000 puntate all’anno su Cogne, Perugia, Erica&Omar ecc..
Orlando dice:
Monday, 29 September 2008 alle 15:52
Vespa ERA un giornalista un tempo. Me lo ricordo bene. Ora, anche se dispiace, è un divulgatore di oppio da popolo. A Vespa piace taaaanto Berlusconi e Porta a Porta è uno show, non una trasmissione di approfondimento.
emanuele dice:
Monday, 29 September 2008 alle 16:02
dire che Travaglio fa REGOLARMENTE pubblicita’ in televisione dei suoi libri, permettimi, e’ una bugia bella e buona.
Io l’ho visto UNA sola volta (da Fazio)
Marco dice:
Monday, 29 September 2008 alle 16:24
emanuele, dev’esserti sfuggito come mai Luttazzi fu cacciato dalla rai, allora… chi era l’ospite e di quale libro parlava…
Fabrizio Spinella dice:
Monday, 29 September 2008 alle 16:25
Ideare, studiare la realizzazione, dirigere, selezionare, mandare in onda una trasmissione come Porta a Porta è cosa diversa da recitare il compitino da linfatico “robespierre” (anzi, da “robespierrot”…). Nessuno contestò a Biagi le intervistine “piane” a Buscetta, o a Carboni che gli rifilò il bidone della borsa vuota di Calvi in una pantomima che costò alla RAI decine di milioni per compensare i bidonisti. E’ comprensibile che in un clima di osteria o da saloon chi le spara grosse e un po’ bara come Travaglio diventa un animale da spettacolo. Ma nell’osteria o nel saloon prima o poi capiterà qualcuno che gli chiederà di “vedere”, pistola alla mano, e saranno cacchi suoi. E’ quello che sta capitando, non ad un giornalista, ma a un “robespierrot” della chiacchiera.
Paolo Rossi dice:
Monday, 29 September 2008 alle 16:53
ragazzi, ho l’impressione che Mast, dopo l’epurazione dal gruppo Espresso, stia tentando di riciclarsi.
Del resto un esperto come lui (che ha scritto un libro come Assalto alla stampa per spiegare che “Silvio Berlusconi si serve di giornali per manipolare l’opinione pubblica, proprio come Licio Gelli, il Venerabile della P2 che prese il controllo della Rizzoli-Corriere della Sera per realizzare il suo Piano di Rinascita” come recita la scheda del volume linkata su questo blog) non può non rendersi conto che Bruno Vespa, pur essendo un ottimo giornalista, sia ormai diventato un fan del Cavaliere non molto obiettivo
Carlo Gambino dice:
Monday, 29 September 2008 alle 17:11
Il Vespa di PRIMA di “Porta A Porta” era un grande giornalista, questo lo sappiamo tutti noi che abbiamo più di trent’anni. Ma il Vespa di oggi è qualcosa di indefinibile.
Può darsi che la sua storia di giornalista sia tale da far dire a qualcuno “Sì, va beh, ma Vespa è pur sempre Vespa”, così come dell’ultimo Montanelli molti dicevano “Sì, va beh, ma Montanelli è sempre Montanelli”, ma francamente “Porta A Porta” è un programma imbarazzante. Nient’altro che uno spot per il governo, chiunque ci sia al governo in un dato momento. E quando al governo c’è Berlusconi, è ancora peggio.
Ora, può darsi che criticare Vespa voglia dire essere dei cattivoni che se la prendono con un anziano giornalista che, poverello, ha perso lo smalto di un tempo. Bene. Io mi associo ai cattivoni.
gianbi dice:
Monday, 29 September 2008 alle 18:22
Premesso che fare un polpettone vespa/travaglio/frajese è come mangiare i maccheroni con lo zucchero e il miele, ma passiamo sopra. Ormai abbiamo visto che quando si parla di MT vale tutto.
Arrivare a leccare il fondoschiena del vespone da 4 prime serate/settimana è davvero il massimo. Leccando il vespone ci si avvicina inesorabilmente a B. ed al suo impero.
Poi, dire che vespa fa informazione è un ossimoro di dimensioni gigantesche.
A proposito, il crollo di oggi delle borse di tutto il mondo è colpa di MT?
Wil Nonleggerlo dice:
Monday, 29 September 2008 alle 19:13
Caro Gabriele,
non ho conosciuto il Vespa professionista di cui parli, ma mi sono informato ed è stato probabilmente un giornalista valido che s’è meritato tale carriera.
E’ giusto quindi scindere passato e presente, perchè oggi, purtroppo, il servizio informativo che vende Porta a Porta è di infima qualità, vomitevole, inguardabile, su questo non credo ci piova.
O meglio, è semplicemente sintonizzato su 2 canali purtroppo inscindibili: il gusto dello scoop/gossip/scandalo della gente comune, ed il diktat di questa classe dirigente che non ha alcun interesse affinchè la televisione torni ad essere una risorsa culturale (se mai lo sia stato).
Credo che il discorso sia molto delicato, posso solo dirti che mi baso sui fatti. E’ bastato guardare l’ultima puntata con ospite il Premier. No comment.
Vedo che inserisci Travaglio qua e la’, probabilmente non ti va molto a genio professionalmente. Ma mi permetto di dire che non mi sembra inerente, per nulla, con la discussione. Mi sono trovato a volte a non condividere alcune considerazioni di Travaglio, anche se lo stimo moltissimo, gli do il merito di saper comunicare in maniera semplice ed efficace alcuni aspetti gravissimi della nostra società, a cui ci siamo persino assuefatti.
Ti ringrazio, a presto.
P.s. Oggi è il compleanno del Premier, e sono 72.
Wil
enrix dice:
Monday, 29 September 2008 alle 19:27
@ paolo rossi
“…non può non rendersi conto che Bruno Vespa, pur essendo un ottimo giornalista, sia ormai diventato un fan del Cavaliere non molto obiettivo”
E mi sembra ce lo spingano anche, ad esserlo. Intendo dire che se i colleghi detrattori arrivano ad ipotizzare puttanate come quella che per gli spiccioli incassati per qualche articolo su Panorama, noi dovremmo considerarlo asservito a Berlusconi, mi pare che Vespa non abbia molta scelta, tra l’essere ben disposto verso chi con lui si comporta con cortesia e signorilità, ed esserlo invece con un gruppuscolo di colleghi che scrivono cialtronerie a gogò, come quella su di lui scritta da Gomez.
Paolo Rossi dice:
Monday, 29 September 2008 alle 19:35
Enrix,
ma che dici?
tequilero dice:
Monday, 29 September 2008 alle 19:46
Sul Vespa giornalista del tg1 nulla di dire.
S uPorta a Porta anche, visto che non lo vedo.
Mi è capitato solo una volta e c’era un modellino di una casa e si discuteva di un noto caso giudiziario.
Su frajese vorrei ricordare anche quando prese a calci in culo quell’imbecille che appare sempre dietro i giornalisti.
E visto che ci siamo vorrei ricordare anche Massimo Valentini ottimo giornalista prematuramente scomparso.
Nei miei ricordi ci sono il suo volto e sopratutto la sua voce in quell’infinita diretta sulla triste vicenda di Alfredino Rampi.
Saluti.
luigi dice:
Monday, 29 September 2008 alle 19:56
Perché quando parla di Vespa non cita le sue sviolinate ai politici “vincenti” di turno? Io ricordo la partita di tennis Panatta-Amato negli studi di Porta a Porta, il risottino con finto agguato in casa D’Alema, la scrivania in ciliegio per Berlusconi, Papa Ratzinger in un viaggio in Brasile tampinato manco fosse Bono Vox, le difese a prescindere di Mastella proprio mentre gli allora colleghi di Mastellarini dell’Espresso ci regalavano uno scoop al giorno sulle malefatte del ministro ceppalonico. Mastellarini inoltre ci svela che Vespa fu il primo a dare la notizia dell’assassinio di Moro. Ma nel 1978, erano due i telegiornali ad andare in onda: quello di Rai 1 e quello di Rai 2. Arrivare primo quando i partecipanti sono due non mi pare un gran risultato. Tra la perle di Vespa inoltre mi piace ricordare l’annuncio alla nazione di Valpreda come sicuro autore della strage di Piazza Fontana, la strage di Bologna causata non da un ordigno, ma da una esplosione delle cucine, il Senatore Andreotti condannato per mafia ma prescritto e spacciato per assolto e vittima di un ingiusto calvario. Essendo purtroppo un mio corregionale mi è toccato vederlo (sugli schermi della tv locale Rete 8) come tedoforo nel 2006 portare la torcia olimpica di passaggio in Abruzzo per le olimpiadi invernali… A proposito: se Travaglio avesse fatto il tedoforo, Mastellarini cosa avrebbe detto?
Sunny dice:
Monday, 29 September 2008 alle 20:07
Scindere la carriera in parte buona e parte cattiva?
Ma cosa! Ci propinano quello che vogliamo vedere e quello che vogliamo leggere. Basta anche guardare questo blog: quali sono i post più animati? …
Tommaso Farina dice:
Monday, 29 September 2008 alle 20:31
Condivido completamente le tue considerazioni Gabriele. E anche quelle di Enrix. Vespa è un professionista esemplare. Solo che ha la grave colpa, all’occhio di molti osservatori, di non essere allineato al contropotere mafioso e castaiolo della stampa dura e pura di sinistra.
Carlo Gambino dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 01:33
“Vespa è un professionista esemplare. Solo che ha la grave colpa, all’occhio di molti osservatori, di non essere allineato al contropotere mafioso e castaiolo della stampa dura e pura di sinistra.”
?????
A me pare invece che qui, ragionevolmente e con argomenti per nulla vacui, si dica invece un’altra cosa: che Vespa, diventato oramai un lacchè che “confeziona addosso” ai potenti le puntate di “Porta A Porta” con domandine che, per carità, non siano giammai sgradite ai potenti stessi o con puntate dedicate ad argomenti di scarso o nessun interesse, non faccia più vero giornalismo da anni e anni.
Che cavolo c’entri un eventuale “allineamento al contropotere castaiolo della stampa di sinistra” mi sfugge. Qui si sostiene che Vespa è diventato il lacché dei potenti. Di TUTTI i potenti, Tommaso, non solo di Berlusconi. La stampa di sinistra, dura o pura che sia, non c’entra una fava secca, anche perché Sansonetti a Porta A Porta ci va, e quando ci va, spara boiate pazzesche.
asdrubale dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 10:14
Vespa non piace a molti, esattamente come Travaglio non piace a molti altri. Avrà diritto Vespa a fare il suo lavoro, come più gli aggrada, oppure deve poter farlo sol Travaglio e chi gli assomiglia?
Per la RAI il programma di Vespa rende e solo i contabili sanno quanto la RAI ha bisogno di programmi che rendono.
Essere al “servizio” di Berlusconi, è più grave che essere al servizio di De Benedetti? e perché?
Carlo Gambino dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 19:30
“Essere al “servizio” di Berlusconi, è più grave che essere al servizio di De Benedetti?”
SI’!
“e perché?”
De Benedetti è la personcina che sappiamo bene, ma non ha commesso nemmeno un milionesimo delle nefandezze commesse da Berlusconi.
A me pare, sinceramente, che qui ci si scordi di chi stiamo parlando quando scriviamo “Berlusconi”. Sembra quasi che ci sia in giro gente che lo stima.. ma non si erano estinti? No, eh? 🙂
Ad ogni modo, lo dico e lo ripeto, Vespa dà sui nervi a parecchi di noi non perché berlusconiano (cosa che oggettivamente non è) ma perché sempre incline a portare in palmo di mano i POTENTI di turno. Questo suo essere “amico di tutti” e il fatto di non bacchettare mai nessuno (cosa che potrebbe ANCHE permettersi di fare, se vero è che è il più importante giornalista televisivo italiano), di fare un giornalismo “soft” fanno di lui qualcosa di molto simile a un lacchè. Un maggiordomo. Un servo.
Vespa è libero di lavorare come cavolo gli pare, ci mancherebbe. Ma alcuni di noi sono altrettanto liberi di dire peste e corna di lui. O no?
Gabriele Mastellarini dice:
Tuesday, 30 September 2008 alle 21:15
@ Gambino
Su De Benedetti ti invito a fare una ricerca sul motore interno di questo blog. Ne saprai di piu’.
Su Berlusconi, si sa gia’ tutto e di piu’.
Concordo in parte su Vespa: e’ il piu’ importante giornalista televisivo in circolazione (con buona pace di Santoro e Travaglio) e trovo imparziale il suo modo di condurre ma, ammetto, puo’ sembrare un po’ soft, ma non un maggiordomo o un servo. Del resto Vespa gode della stima dei migliori direttori in circolazione, da Anselmi a de Bortoli e se ne frega di Travaglio.
Ognuno puo’ dire cio’ che vuole di Vespa, purche’ nel rispetto dell’interlocutore. Io ripeto: tra Vespa e Travaglio, cioe’ tra un bicchiere di barbera d’annata, seppur dolce quanto si vuole, e una coca cola sgasata preferisco il barbera. Ma vedo che in molti si accontentano delle poche bollicine rimaste di cola.
ciao
gm
emanuele dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 09:54
Marco,
e quelle sono 2, a distanza di… quanti anni? boh non saprei… Vespa l’ho visto fare pubblicita’ dei suoi libri spessissimo.
Carlo Gambino dice:
Wednesday, 1 October 2008 alle 15:24
“Concordo in parte su Vespa: e’ il piu’ importante giornalista televisivo in circolazione (con buona pace di Santoro e Travaglio) e trovo imparziale il suo modo di condurre ma, ammetto, puo’ sembrare un po’ soft, ma non un maggiordomo o un servo.”
Ti vengo incontro, Gabriele, ammettendo che l’apparenza del “servo dei potenti” può FORSE essere una lettura un po’ forzata (ma non lontana dal vero!) del modo vespiano di fare informazione.
Una cosa però è indubbia: Vespa non provoca mai lo scontro. Non fa mai domande scomode. Non introduce elementi scottanti in alcun argomento la sua trasmissione affronti. Non incalza mai i suoi ospiti con domande pertinenti. Fa sapere in anticipo ai suoi ospiti quante e quali domande farà.
A questo punto, ti chiedo: DI QUESTI TEMPI, abbiamo bisogno di programmi di informazione così strutturati?
L’Italia che viene disegnata a “Porta A Porta” (ma anche a “Ballarò”: Floris sarà anche tanto un bravo ragazzo, ma è un giornalista alla camomilla) è l’Italia del “tanto alla fine le cose si sistemano”: ti pare che il nostro paese sia (ancora) tale?
Preferisco “Annozero”: nonostante gli evidenti limiti di Santoro (che come presentatore non è sempre all’altezza), è un programma in cui di informazione vera SE NE FA, vivaddio. E i servizi degli inviati di “Annozero” (assieme a quelli di “Report”) sono gli unici che DAVVERO fotografano la realtà dei nostri tempi. E Marco Travaglio, piaccia o non piaccia, è qualcuno che, sinceramente, non ci conviene ignorare.
Ottimi i servizi di Annozero e Report. Pessimo, al solito, l’editoriale rimasticato del disinformato per antonomasia, che ci conviene ignorare. ps. Intanto il nostro si dà un gran daffare, prima a cena con la Jebreal ora con la Granbassi. Ma come diceva Vergassola: non gliela danno mai