MARCOTRAVAGLIATO/5. Benny Calasanzio Borsellino (già visto ad AnnoZero): "Nessuno ha chiesto scusa a Travaglio"
Wednesday, 17 September 2008di Benny Calasanzio Borsellino (*)
Il 14 maggio 2008, Giuseppe D’Avanzo, cronista di giudiziaria per Repubblica, sbatte in prima pagina che le vacanze siciliane del 2002 di Marco Travaglio e famiglia sarebbero state pagate da Michele Aiello, re della sanità privata siciliana e appena condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. A chiedere questo regalo per Marco sarebbe stato Pippo Ciuro, ex braccio destro di Antonio Ingroia, condannato nello stesso processo a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d’ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano. Sembra uno scoop di portata internazionale.
Lui, il mago dell’archivio, della memoria storica, l’allievo di Montanelli, il castigatore dei diversamente onesti, colto in fallo così netto e addirittura amico di mafiosi? Comincia la gogna.
Come racconta Travaglio stesso, “Il Corriere della sera le dedica addirittura due pagine dal titolo: “Travaglio, la talpa dei boss e il giallo della vacanza siciliana”. Ma ha almeno la buona creanza di sentire la mia versione dei fatti. Il Giornale e Il Riformista la sbattono in prima pagina. Il tam-tam prosegue per giorni e giorni sulla stampa, in tv e sulla rete. Ad Annozero il viceministro Roberto Castelli rende noto che frequento “mafiosi”. Luciano Moggi, in una tv privata piemontese, mi trasforma addirittura in un amico “dei peggiori boss mafiosi”. Totò Cuffaro, appena condannato per favoreggiamento di Aiello e di alcuni mafiosi, dichiara alle agenzie: “… Abbiamo appreso che Travaglio ama fare le sue vacanze sulle nostre coste, specie se a pagare il suo conto sono altri”. Ancora un paio di mesi dopo Riccardo Arena, sul “Foglio” di Giuliano Ferrara (famiglia Berlusconi), insinua che io sia in affanno, per aver promesso di pubblicare ricevute di pagamento di quella vacanza, ma non sia in grado di farlo. Sottinteso: perché la vacanza me la pagò il “mafioso”, la “talpa dei boss”, cioè Aiello”.
Tutto questo fino a quando, il 9 settembre, Travaglio fa un gesto che forse mai nessuno aveva osato prima di lui. Infischiandosene di privacy, codici, nome della banca ecc, fotocopia e regala alla stampa un assegno e un estratto conto del 2002 che attesta senza ombra di dubbio che a pagare quelle vacanze sia stato, se non lui, un omomino: Marco Travaglio, from Torino. Dopo aver smentito decine di giornali e giornalisti, ora passibili di querele, pensate che qualcuno gli abbia chiesto scusa? No.
(Tratto da: http://bennycalasanzio.blogspot.com/2008/09/prodi-e-travaglio-per-ripartire.html)
Nella foto Marco Travaglio e il Procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi.


Daniela dice:
Thursday, 18 September 2008 alle 06:09
Di sicuro non gli hai chiesto scusa tu che hai riportato ampiamente le notizie diffamatorie.
A quando le scuse?
DG
Gabriele Mastellarini dice:
Thursday, 18 September 2008 alle 06:59
Carissima Daniela,
non ho riportato nessuna notizia diffamatoria. Su Travaglio ho riportato varie notizie tutte vere, alcune riprese anche da giornali nazionali. Insomma cerco di dare notizie, a differenza di qualcun’altro che si dichiara giornalista ma fa…..tutt’altro.
Ciao
gm
enrix dice:
Thursday, 18 September 2008 alle 07:43
“Tutto questo fino a quando, il 9 settembre, Travaglio fa un gesto che forse mai nessuno aveva osato prima di lui.”
Se è per questo, anche quando a Marzo del 2001 Travaglio ha letto in TV una manipolazione strumentale di un’intervista a Borsellino lasciando credere a chi vedeva cose non vere e mai pensate dallo stesso Borsellino, ha osato niente male.
Ma di quanto possa essere felice lo zio nell’aldilà del fatto che si faccia uso di collage manipolati delle sue parole, vedo che il nipote non è affatto preoccupato.
Maury dice:
Thursday, 18 September 2008 alle 10:10
Mi hai tolto le parole dalla bocca,caro Enrix,ma dubito che il nipotino dell’eroe Borsellino ci dara’ una risposta sulla ormai famosa intervista…
benny calasanzio dice:
Tuesday, 7 October 2008 alle 12:40
Si è vero, sono il nipotino di Borsellino. Di due. Paolo e Giuseppe, piccoli imprenditori uccisi per non aver pagato il pizzo. Non giudici. Uomini. Non chiedo rispetto per me, ma per i miei parenti si. Buona diffamazione, benny