Giordano vs. Di Pietro: "Ipocrita. Ricorre ai modi intimidatori del suo passato"

Monday, 4 August 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI

 

Roma, 4 ago. (Apcom) – “Il mio patrimonio immobiliare? E’ tutto verificabile e alla luce del sole e ce l’ho anche grazie ai risarcimenti ottenuti dal ‘Giornale’. Lo ringrazio perchè l’avrò vinta anche questa volta e vorrà dire che ci faremo qualche altro appartamento alla faccia loro”. Così il leader di Idv Antonio Di Pietro replica all’inchiesta del quotidiano sui suoi beni immobili.

Roma, 4 ago. (Apcom) – “E’ curioso il modo in cui l’onorevole Antonio Di Pietro risponde a una documentata inchiesta giornalistica che si limita a elencare il suo patrimonio immobiliare”. In una nota, ‘Il Giornale’  replica alle dichiarazioni del leader di Idv. “Di Pietro – aggiunge il quotidiano diretto da Mario Giordano – non smentisce nulla ma fa ricorso a una ironia che, incapace di essere lieve, sfocia nell’offesa e nella minaccia. Sarebbe bastata una una semplice spiegazione. Che del resto lui avrebbe preteso da qualsiasi altro personaggio pubblico per molto meno. L’ex pm ha preferito ricorrere ai modi intimidatori che pensavamo facessero parte del suo passato. Ci siamo sbagliati”.

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  1. Daniele dice:

    Monday, 4 August 2008 alle 23:06

    Com’è che se querela Di Pietro è intimidazione, mentre se querelano “altri” allora va bene? Comunque Giordano deve stare tranquillo, se la documentata inchiesta giornalistica del Giornale si limita solo ad elencare il patrimonio immobiliare di Di Pietro allora non ha nulla da temere e l’ex magistrato non potrà comprarsi l’ennesima casa.

    Saluti

  2. DeanKeaton dice:

    Monday, 4 August 2008 alle 23:09

    E per completezza aggiungiamo pure quest’agenzia nella quale il trebbiatore molisano racconta di come venga perseguitato da 15 anni a questa parte e anticipa le sue iniziative future: pubblicazioni di assegni, nuovi appartamenti e raccolta firme.

    Roma, 4 ago. (Apcom) – “‘C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’antico’, ricordavo solo pochi giorni addietro, avvertendo per tempo sui rischi di delegittimazione che corrono i magistrati di Pescara. Non è che nei miei riguardi si sia fatto o si stia facendo di meno. Forse qualcuno l’avrà già notato: stanno montando una nuova campagna di veleni nei miei confronti e dell’Italia dei Valori di cui il primo fautore è ‘Il Giornale’ (il quotidiano di famiglia, per intenderci) che oggi le spara davvero grosse, tanto che sarà nuovamente portato in Tribunale”. E’ quanto afferma sul suo blog il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, che spiega: “La scorsa settimana, una innocente festa di compleanno, a cui ho partecipato insieme a tanti altri, è stata trasformata in una fantasiosa storia di amanti. Oggi l’affondo, inventando un’inesistente connessione tra Italia dei Valori e le mie proprietà. Anzi, non solo le mie, ma anche quelle che mia moglie si è guadagnata con il suo lavoro”.

    Secondo Di Pietro si tratta di “un’attività, a più mani per la verità, di ‘sporca disinformazione’ per la quale già negli anni passati molti dei protagonisti, anche attuali, sono già stati condannati da vari Tribunali per diffamazione e/o calunnia. Così è avvenuto nel 1994 con il ‘dossier Gorrini’ contestualmente alle mie dimissioni da Pm, così è avvenuto nel 1996 con il ‘dossier D’Adamo’ e, soprattutto, con il dossier ‘Fonte Achille’ che hanno portato alle mie dimissioni da ministro. Da queste attività di dossieraggio mi sono sempre difeso nelle sedi giudiziarie proprie e molti protagonisti di ieri e di oggi hanno già dovuto pagare fior di denaro per risarcimento danni”.

    “A quelli de ‘Il Giornale’ che chiedono dove ho preso i soldi per comprare alcuni immobili, rispondo – afferma Di Pietro – che sono stati acquistati, oltre che con i soldi miei e di mia moglie o con i mutui, anche con i soldi che ‘Il Giornale’ ha già dovuto sborsare negli anni per le innumerevoli diffamazioni perpetrate ai miei danni. Prossimamente metterò in rete copia degli assegni che mi hanno versato, ultimi dei quali proprio nei giorni scorsi da parte di due noti giornalisti di quella testata che mi avevano ingiustamente accusato. Anche il prossimo appartamento lo comprerò con il denaro che dovranno pagare per l’ennesima diffamazione di questi giorni. Certamente, non prendo soldi dalle casse di Italia dei Valori, come può constatarsi visionando i bilanci pubblicati in rete (www.italiadeivalori.it alla voce Bilanci e Finanze) peraltro in attivo, a riprova che nessuno ha portato via niente. La questione è però un’altra ed è tutta politica: perché avviene ciò? Soprattutto perché avviene di nuovo? Negli anni ’90 si voleva esorcizzare il rapporto di fiducia ed il seguito personale che rappresentavo in conseguenza della mia attività di magistrato nell’inchiesta Mani Pulite”.

    “Ora, 15 anni dopo, essendo io nel frattempo riuscito a far decollare il partito Italia dei Valori, si cerca di drenarne i consensi giacchè – sostiene Di Pietro – il nostro successo politico ed elettorale fa paura. Sul piano personale non mi abbatto e difenderò di nuovo, nelle dovute sedi, le mie ragioni. Sul piano politico è necessaria una riflessione ed azione profonda sul da farsi. In particolare con quali alleati, visto che siamo invisi a quasi tutto il sistema politico nazionale. Prepariamoci per la raccolta firme del referendum contro il ‘Lodo Alfano’: è la miglior risposta a chi vuole fermarci”.

  3. lapi dice:

    Tuesday, 5 August 2008 alle 10:48

    Daniele: ma guarda un po’…l’altro giorno tutti a dire che la causa civile, dico civile, intentata da Schifani contro Travaglio era un atto di intimidazione pura.
    In quel caso, poi, Schifani reagiva a insulti beceri e palesemente ingiuriosi.
    Ora Di Pietro, il campione della moralità, invece di dare conto con precisione ai fatti, non già alle ingiurie, narrati da il Giornale, minaccia querela.
    E non ha nemmeno il pudore di negare che, in passato, iniziative analoghe lo hanno arricchito.
    Ho, poi, taciuto il fatto, vero ed accertato che, in casi simili, quando a sporgere querela è un cittadino comune, i tempi di definizione del processo sono doppi a fronte di un risarcimento pasri a circa la metà di quello riconosciuto al magistrato o all’ex magistrato querelante.
    Su Di Pietro ci sono tantissime ombre che sarebbe il caso che fossero chiarite da chi ha la pretesa che l’uomo pubblico sia come la moglie di Cesare e ci sono molti altri fatti dei quali s’è già occupata la magistratura per negarne (ma guarda un po’!) valenza penale ma che costituiscono una vera e propria vergogna perchè commessi da uno spudorato moralizzatore!

  4. Daniele dice:

    Tuesday, 5 August 2008 alle 11:34

    Lapi: l’altro giorno tutti a dire (chi?), ma io non l’ho detto. Se i due ritengono di essere stati diffamati é giusto che querelino, poi sará il tribunale a decidere chi ha ragione. A che pudore si riferisce poi, ma sta scherzando? Su questo blog da mesi si rinfaccia a Travaglio il fatto di aver perso due cause ed ora tira fuori il pudore perché Di Pietro dice di averne vinte molte?
    Non ho poi capito bene perché avrebbe dovuto dire la cosa dei tempi di definizione del processo.
    A me va bene che si faccia chiarezza sulle tante ombre di Di Pietro, anche su quelle create artificialmente (guarda caso su questo blog tra i detrattori di Di Pietro solo Facci ha avuto le palle di affrontare il caso dei due carabinieri… che era ovviamente un caso isolato, no?); si parla poi tanto dell’invidia che molti nutrono per Berlusconi, ma perché non affrontare anche l’argomento dei litri di bile degli antidipietrini che non accettano il fatto che l’ex-magistarto sia uscito vittorioso da tanti processi?

  5. lapi dice:

    Tuesday, 5 August 2008 alle 14:46

    Daniele:
    la premessa dovrebbe essere che i giudici non sono padreterni e, quindi, se, per esempio, assolvono un ex collega che, da pubblico ministero, riceveva in prestito da un indagato (da lui indagato caspita!)da restituire a babbo morto e senza interessi, forse si può, almeno storcere il naso, o no?
    sempre i padreterni (magistrati) è risultato statisticamente che definiscono a tempo di record i processi intentati da loro colleghi ai quali, per giunta, riconoscono risarcimenti che un comune mortale non si può nemmeno sognare.
    e, questo, per me è grave ed è ancor più grave che il moralizzatore numero uno abbia sfruttato e continui a sfruttare questa situazione.
    Di Pietro, per concludere, a mio modesto avviso vede la pagliuzza nell’occhio del nemico di turno ma non si sogna nemmeno di dare una qualche decente giustificazione alla trave che qualcuno osa vedere neiu suoi occhi.
    Anzi, lo querela…

  6. Daniele dice:

    Tuesday, 5 August 2008 alle 15:48

    Lapi:
    Di Pietro indagava su Gorrini? Caspita, non si finisce mai di imparare. Mi potresti fornire un link relativo a questa informazione?
    Ah, vorrei anche la statistica relativa ai magistrati ovviamente, o vuoi che ti creda sulla parola?
    Ogni politico vede le pagliuzze negli occhi degli avversari, ma la veritá é che c’é una grossa trave bipartisan che alla fine finisce in quel posto solo ai cittadini.

    Comunque, sui due carabinieri ce la siamo fatti un’idea o no?

  7. lapi dice:

    Tuesday, 5 August 2008 alle 16:59

  8. tequilero dice:

    Tuesday, 5 August 2008 alle 17:37

    Lapi, mi piace leggere gli atti del Tribunale in maniera integrale, mi puoi postare un link dove si può trovare l’intero provvedimento che hai indicato.
    Saluti

  9. Daniele dice:

    Tuesday, 5 August 2008 alle 18:09

    Lapi:
    anche se non si puó leggere quello che c’é scritto tra i (anche a me era capitata una cosa del genere una delle prime volte che ho scritto su questo blog) presumo che siano le stesse cose scritte nel link da lei gentilmente fornito.
    Non so se credeva di sorprendermi, ma si dice niente di nuovo… come al solito non si dice niente di penalmente rilevante, ma che Di Pietro é brutto e cattivo. Io Di Pietro non l’ho mai votato, né mai lo voteró e si possono fare moltissime critiche sul piano politico, ma questo continuo insinuare che abbia commeso chissá quali reati o che faccia parte di un qualche complotto (ma questa mani pulite é un complotto comunista o é stato ordito dalla CIA?) lo trovo abbastanza ridicolo, comunque chi vuole é liberissimo di farlo… ma poi, soprattutto se é un giornalista, rischia di subirne le conseguenze.

    Comunque non ho ancora trovato traccia del fatto che Di Pietro indagasse su Gorrini, come da lei affermato; e la statistica sui magistrati da lei citata con tanta sicumera? Io attendo, intanto lei si legga questo
    http://www.metaforum.it/archivio/2004/indexf591.html?t444.html

    e questo

    http://www.osservatoriosullalegalita.org/03/domande/01.htm

    Saluti

  10. lapi dice:

    Wednesday, 6 August 2008 alle 08:39

    Di Elio Veltri

    Nell’incontro del 2 Aprile a la Spezia, presenti Marco Travaglio ed io, alcuni dei partecipanti hanno chiesto informazioni su Di Pietro e sulle vicende di cui si parla da tempo sui giornali: immobiliari in Italia e all’estero, affitto al partito di due case di sua proprietà, gestione del finanziamento pubblico, direzione teocratica dell’IDV.

    Travaglio ed io abbiamo dato valutazioni diverse (cosa nota), ma io ho raccontato un fatto che ho scoperto da poco tempo e che forse nemmeno Travaglio conosceva, tanto divertente ( si fa per dire) da ricordare la caduta di Mussolini ad opera del Gran Consiglio.

    Il fatto è questo: accanto al partito Italia dei Valori, opera un’Associazione costituita davanti al notaio (e anche questo si sapeva) che ha caratteristiche e poteri unici almeno in Europa (e questa è la scoperta recente).

    Infatti nello Statuto datato 2004 c’è scritto:

    L’associazione è costituita da Di Pietro Presidente, da Silvana Mura Tesoriera e dall’avvocato Susanna Mazzoleni moglie di Di Pietro;
    Nel consiglio dell’Associazione si può entrare solo con il consenso del Presidente davanti al notaio;
    Il finanziamento pubblico che lo Stato da all’Italia dei Valori va all’Associazione e non al partito che si finanzia con i soldi degli iscritti;
    La Presidenza del partito è del Presidente dell’associazione, cioè di Di Pietro a meno che egli nonvi rinunci;
    La Tesoreria del partito è della tesoriera dell’associazione e cioè della Mura.
    Quindi, Camera e Senato distribuiscono il finanziamento pubblico convinti di darlo al partito ma li danno ad un’Associazione privata impenetrabile.

    Di Pietro rimane Presidente a vita del partito perché né gli iscritti né un eventuale congresso può sfiduciarlo e certo non lo faranno la moglie e la Mura. E anche Silvana Mura è nominata tesoriera a vita.

    Come esempio della riforma della politica non è male ed è anche un caso più unico che raro. Ma che c’entra Mussolini? C’entra, perché se avesse fatto il Gran Consiglio con donna Rachele e la Petacci il 25 luglio non lo avrebbero mandato a casa e il Re non lo avrebbe fatto arrestare.

    Tonino predica bene e razzola male. Gli piace tanto la democrazia. Ma quella degli altri. Però, in un paese come il nostro, è davvero una Bazzecola.

  11. Daniele dice:

    Wednesday, 6 August 2008 alle 09:05

    Grazie per l’interessante articolo di Elio Veltri che per altro conoscevo già essendo io, almeno credo, il primo ad averlo segnalato su questo blog fornendo anche il link ( si riguardi i commenti a questa discussione http://dituttounblog.com/editoriali/supertonino#comments ).
    Ho già detto e ribadisco che giudico la gestione dell’IDV da parte di Di Pietro una schifezza e che anche per questo (ma non solo) non lo voto. Però è cosa ben diversa disapprovare la condotta la condotta di un politico dall’imputargli chissà quali reati coperti da ex colleghi in virtù di un non ben definito complotto.

    P.S. attendo le statistiche sui magistrati da lei citate ed anche un link o qualsiasi cosa che provi il fatto che Gorrini fosse indagato da Di Pietro.

    Saluti

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