LILLI GRUBER TORNA IN TV. La rossa lascia l'europarlamento per approdare a La7, una tv a rischio di sopravvivenza (Bignardi e Chiambretti, addio!)
Saturday, 6 September 2008di Afra Fanizzi per L’Opinione
Estate calda per la redazione di La7, ma l’autunno che attende i giornalisti della rete tv non sarà certo dei migliori, anzi. A testimoniarlo, nonostante la ripresa di “Otto e mezzo” con Lilli Gruber (nella foto) e Federico Guiglia, i venti di licenziamenti che continuano a spirare sulla redazione sportiva, in primo luogo, e che si sono concretizzati nel mancato rinnovo del contratto per tre giornalisti assunti a tempo determinato, che da oltre tre anni lavoravano regolarmente a La7 Sport per il tg quotidiano e per il settimanale di approfondimento “Victory”.
Un colpo di scena, forse neanche tanto a sorpresa visto che da quando la rete è stata definita a rischio di sopravvivenza, nello scorso giugno, da Giovanni Stella, al vertice della tv da qualche mese, tutto ha incominciato a franare a La7.
Prima i volti noti della rete che pian piano hanno iniziato ad allontanarsi, assicurandosi altri contratti presso la Rai, come nel caso di Daria Bignardi, e nel caso di Piero Chiambretti che dovrebbe finire invece a Mediaset.
Poi è toccato alla redazione, prima vittima del taglio di costi pronosticato dall’amministratore delegato Stella. La scure dei tagli è caduta in primo luogo sulle corrispondenze dall’estero, ma già davanti a questa possibilità, i giornalisti di La7 hanno storto il naso, sottolineando invece, come gli unici tre corrispondenti dall’estero, uno da New York, uno da Londra e l’altro da Gerusalemme non fossero già in partenza seguiti da uffici di corrispondenza né da apparecchiature come quelle che si usano in Rai.
Di fronte però al braccio di ferro della società, a nulla sono valsi lo sciopero di luglio, andato in concomitanza con i lavoratori Telecom, né i due giorni di sciopero ultimi, quelli del 30 e del 31 agosto. Uno sciopero, quello dello scorso fine settimana, che è coinciso con la stagione calcistica di serie A e di serie B sul Digitale Terrestre de La7 Cartapiù e che è partito senza le telecronache ed il commento dei giornalisti. Le partite, quindi, sono andate in onda ’mute’. Insomma, aumenta il lavoro ma diminuscono i contratti, una situazione grottesca alla partenza della nuova stagione televisiva. Una stagione che dal punto di vista dell’informazione sportiva in chiaro, si preannuncia difficilissima.
La7 infatti non ha ancora acquistato i diritti di archivio della serie A. Le nuove normative della Lega calcio, restringono anche il più elementare diritto di cronaca. Ancora senza un piano industriale, che doveva essere definito entro il 6 agosto e ancora senza una linea editoriale, ogni possibile decisione è stata ulteriormente rimandata al 9 settembre, quando dovranno necessariamente essere stabilito il ruolo dell’informazione all’interno della rete. Ad attaccarsi disperatamente alla rete, il direttore Antonello Piroso, che continua a profondere il suo amore per il giornalismo e per La7 (vedi il monologo su Enzo Tortora andato in onda domenica scorsa), ma che sembra non dare rassicurazioni e certezze ai propri giornalisti.

