L'intervista di Mario Alessi al Tg1. Uno scoop da evitare?
Monday, 13 October 2008Tg1, va in onda il raccapriccio
di Madame Psychosis da www.ilbarbieredellasera.com
Mi chiedo cosa passi per la testa del direttore del principale telegiornale, quando decide di mandare in onda la (vecchia) testimonianza, a sua discolpa, di un condannato all’ergastolo per l’omicidio di un bambino di 18 mesi.
Minuto 18 del tg1 delle 13 di oggi, il conduttore lancia un servizio. Per la prima volta, dice, parla Mario Alessi, condannato all’ergastolo per l’omicidio del piccolo Tommaso Onofri.
Parte il video. Con qualche incertezza, per alcuni secondi lo schermo è fisso sulla faccia, capelli lunghi e barba incolta, di Alessi. E’ in carcere, il video è stato fornito dal suo avvocato. Risale al settembre 2007, oltre un anno fa, a pochi giorni prima dell’apertura del processo.
Il primo piano si anima, Alessi comincia il suo racconto, o, come dice il tg1, “la sua versione”. “Dopo dieci minuti, un quarto d’ora che ero lì, ritorna Raimondi, e mi fa: non c’è niente da fare, il bambino è soffocato”, è l’agghiacciante inizio. “Tu, dice, rimani qua, io vado giù a sistemare tutto. Ma il bambino non è che stava soffocando, lui lo stava proprio ammazzando”. “Io quando sono tornato giù ho visto lui accucciato, che picchiava addosso al bambino”, Alessi accompagna quest’ultima asserzione con un eloquente gesto del braccio. Sono basita. Ma mica è finita qua.
Intermezzo: il cronista attacca “così è stato ucciso il piccolo Tommaso”, ricostruisce le fasi dell’omicidio e del processo. Facciamolo anche noi: la Corte d’assise di Parma ha condannato Alessi all’ergastolo e la sua convivente Antonella Conserva a 30 anni, e ritenuto Alessi e Salvatore Raimondi (condanna a 20 anni con rito abbreviato, per il solo concorso) entrambi colpevoli dell’omicidio di Tommaso Onofri, rapito e ucciso a Casalbaroncolo il 2 marzo 2006.
“Mario Alessi in aula non ha mai parlato, queste sono le sue prime parole dopo il delitto”. Ah, quindi sarebbe uno scoop, un’esclusiva. Solo che non capisco dove sia la notizia. E quale sia la ragione per la quale il tg1 ha deciso di mandarlo in onda.
Riprende Alessi: “Io l’ho visto con i miei occhi che picchiava sul bambino”, rifà il gesto.
“Nel lungo racconto Alessi si è anche concesso uno sprazzo di umanità”, sottolinea il cronista. Ma non mi dire. Lo fa descrivendo l’irruzione in casa Onofri: “Io ho accarezzato il bambino, per non farlo piangere. Gli passavo la mano nei capelli, per non farlo piangere”. Ad Alessi si spezza la voce. Fine del servizio.
Tommaso Onofri aveva 18 mesi quando fu portato via da casa e ucciso, soffocato e percosso, gli hanno rotto il cranio. Due anni e mezzo dopo, l’uomo condannato per il suo brutale assassinio è entrato nelle nostre case, grazie al tg1, per dirci che lui non c’entra, che lui è buono.
Io devo ancora riprendermi.
MP

elzevirus dice:
Monday, 13 October 2008 alle 22:19
Io se fossi Dio,
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti,
che certamente non son brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete,
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
e di fotografare immagini geniali e interessanti,
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento:
cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì vabbè lo ammetto
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia,
ma io se fossi Dio,
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia!
G.Gaber
BELLISSIMA
GM
Nuvola dice:
Saturday, 3 January 2009 alle 21:31
Commento azzeccatissimo, ma non è tutto.
Qui a Parma abbiamo un giornalista di una piccola televisione SALVATORE PIZZO che ha fatto da portavoce della difesa di Alessi sin dall’inizio delle indagini sul quell’uomo (chiamiamolo così), si capiva troppo che anche le interviste che faceva ai rapitori erano preparate. Una VERGOGNA!! Ma possibile che esistano persone disposte ad aiutare degli assassini di un bimbo innocente…
salvatore pizzo dice:
Friday, 9 January 2009 alle 14:03
Grazie a Dio quello che dice il signor Nuvola è facilmente smentibile dai fatti:
a) Non ho mai intervistato Mario Alessi dal vivo, tantomeno Antonella Conserva e Salvatore Raimondi;
b) Una sola volta l’Alessi ha risposto per iscritto alle mie domande, tutt’altro che leggere, mandategli per posta in carcere, molto, ma molto dopo la condanna all’ergastolo(vedere http://www.corrierediaversaegiugliano.it)
c) Sono stato il primo in ordine temporale a dire che l’Alessi era indagato, altro che aiuto!
b) Agli atti delle indagini esiste un’intercettazione telefonica, pubblicata nel libro scritto dall’avvocato Stefano Catellani (difensore dei parenti di Tommy), in ncui Alessi mi contatta chiedendo di essere pagato per rilasciare un’intervista ed io lo mando a quel paese.
Caro Nuvola oltre ad intervistare i genitori ed i parenti di Tommy, gli avvocati, glinquirenti e gli indagati, chi si doveva intervistare?
Ma lei che va dicendo, si vergogni!
Salvatore Pizzo – Parma
cronista di giudiziaria
Nuvola dice:
Monday, 12 January 2009 alle 20:03
Si ha ragione, mi scuso, ma non volevo essere nel modo più assoluto offensiva, non intendevo dire che lei avesse sorretto Alessi, è solo che tutti gli avete dato tanta pubblicità televisiva ad un uomo che non meritava molto, per quello che ha fatto.
Le interviste non erano preparate da lei con i rapitori per l’amor di Dio, non mi permetterei mai! Ma i rapitori le preparavano fra loro prima di rilasciarle.
Era solo questo il senso, non mettevo in discussione la sua professionalità.
Scusi ancora dott.Pizzo e buon lavoro