"Addio Gianni Masciarelli". I ricordi degli intenditori

Friday, 1 August 2008
Pubblicato nella categoria ARTICOLI, BEVI&MANGIA

 

Ecco come tre esperti di vini hanno voluto ricordare Gianni Masciarelli.

Antonio Paolini (giornalista del Messaggero) Intervista rilasciata a Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)

I suoi vini? “Eccezionali”. Il loro successo? “Logico”. Il futuro? Un mare di possibilità, un’onda da sfidare e navigare senza paura, con la forza vincente dei progetti e un panama bianco, simbolo spavaldo di ottimismo, calcato su una testa in perenne fermento. Un destino bastardo ha spento a tradimento il “motore” di tutto questo. Un “motore” che avresti detto (e voluto con tutto il cuore) destinato a girare, a mille giri al minuto – il suo ritmo di sempre – per mille altri anni. Gianni Masciarelli, l’uomo di Villa Gemma, partito da questa piccola, specialissima vigna sottocasa (divenuta dalla prima metà degli anni Ottanta il suo cru bandiera) alla conquista del mondo del vino, non c’è più. E si fa fatica, tanta, e si prova dolore, tanto, a immaginare questo “nostro” mondo, e il mondo in generale senza di lui. 

Da quella piccola vigna a San Martino sulla Marrucina, con tenacia, capacità e volontà che è solo stinta retorica definire eccezionali, Gianni ha saputo costruire una storia (perché la parola favola qui c’entra poco) straordinaria: una pattuglia di brand tutti altamente qualitativi; oltre 300 ettari di vigneto distribuiti nei luoghi più importanti del “suo” Abruzzo; una “casa”, simbolo della sua riuscita, di quanto aveva saputo fare e di quello – moltissimo e ancora di più, conoscendolo – che immaginava di fare in futuro a Semivicoli (il Castello su cui, con affetto, tanti di noi con lui hanno a volte scherzato); una società di distribuzione negli Usa, che sottraesse i suoi vini alle strette della caccia a sponde appropriate; una sezione import, quasi un gioco (ma maledettamente serio, come tutti i “giochi” di Gianni) inventato per “avvicinare” a tutti i vini che piacevano a lui… E’ il “mondo” esplosivo, rutilante, in perpetuo sommovimento, mai statico,creato a sua immagine e somiglianza da Gianni.

Insieme, ovviamente, alla persona a cui è destinato l’abbraccio più forte e commosso in questo momento: Marina Cvetic, sua moglie, mamma dei figli di Gianni (l’ultimo è un “cucciolo” di appena cinque mesi) e a sua volta donna del vino a tutto tondo. A lei e a loro, la sua famiglia, i suoi cari, in un momento terribile, va tutto il nostro affetto.

Franco Ziliani (esperto di “Vino al Vino”)

Ci sono notizie che non vorresti mai ricevere e quando arrivano, com’è arrivata questa, ti lasciano senza parole e sgomento e ti fanno chiedere che senso abbia correre e affannarsi e dannarsi l’anima quando poi basta un niente e tutto finisce.
Così quando Riccardo Cotarella un’ora fa mi ha chiamato per dirmi che era improvvisamente mancato Gianni Masciarelli, il sanguigno, polemico, intraprendente vignaiolo e produttore abruzzese, sono rimasto in silenzio, indignato più che addolorato, per l’ennesimo “scandalo” di quella Grande Signora che senza guardare in faccia nessuno, incurante della giovane età di Gianni (solo 53 anni…), del vuoto che lascia in sua moglie Marina e nei suoi figli, è passata a portare in un Vigneto più grande e bellissimo un altro protagonista del vino italiano degli ultimi vent’anni.
Sarei un bugiardo se dicessi di essere stato suo amico, o di aver avuto grande confidenza con lui, ma di Gianni, delle poche volte che ci siamo visti (ricordo una bellissima cena con Marina ed il comune amico Giorgio Rinaldi, a Como, alcuni anni fa…) o delle telefonate che ogni tanto mi faceva per invitarmi ad andarlo a trovare in Abruzzo e stare un poco insieme, o per commentare qualche mia uscita, serbo un bellissimo ricordo.

Il ricordo di una persona schietta, diretta, sanguigna, di un vignaiolo coraggioso e capace, intraprendente e innamorato del suo Abruzzo… Un uomo da cui ero lontano per tante cose, opinioni politiche, idee sul vino, giudizi sul giornalismo enologico, ma cui mi legava un rapporto di reciproco rispetto, di stima sua per il mio lavoro ed il mio spirito da “franco tiratore” e di ammirazione, mia, per chi, partendo pressoché da zero, aveva creato un’azienda tra le più significative e vitali non solo del panorama abruzzese, ma di tutto il centro Sud.
Dopo l’ictus che l’aveva colpito la notte di lunedì e aveva indotto i medici ad inviarlo d’urgenza, in coma farmacologico, a Monaco di Baviera, sperando in un miracolo, la forte tempra di Gianni non ha retto.
Una grave perdita, un uomo, prima che un bravo produttore, che ci mancherà sicuramente…

Daniele Cernilli di Gambero Rosso (da www.gamberorosso.it)

Gianni Masciarelli ci ha lasciato. Se n’è andato ad appena 53 anni,  attorno alle 17 del 31 luglio, in una clinica di Monaco di Baviera, dove era stato ricoverato d’urgenza il giorno prima. Era un amico carissimo per me, non semplicemente uno fra i più bravi e rigorosi produttori di vino d’Abruzzo e d’Italia. Un uomo generoso e sanguigno, dal carattere deciso e dalla schiettezza che non ammetteva repliche. Lascia sua moglie Marina e tre figli, Miriam, Chiara Ludovica ed il piccolo Riccardo di appena otto mesi. E’ un momento triste per tutto il mondo del vino, con Gianni si perde un patrimonio di energia e di entusiasmo che aveva pochi uguali nel nostro Paese. E’ difficile persino darne un’idea.

Basti pensare che lui in pochi anni aveva creato un’azienda che vantava quasi 400 ettari di vigneto, una cantina modernissima, una produzione di oltre 3 milioni di bottiglie. Il tutto partendo dal nulla. Noi lo abbiamo premiato con una valanga di “tre bicchieri”, con il “vino dell’anno” quando uscì il Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma del ’95, e con la “cantina dell’anno” un paio di anni dopo. Nonostante ciò, e nonostante la fama indiscutibile raggiunta dai suoi vini, non si era mai seduto sugli allori.

Non era difficile vederlo lavorare nei campi ed in cantina, oppure consegnare personalmente cartoni di vino ai clienti delle zone attorno a San Martino sulla Marrucina, il paese dove era nato e dove sorge la sua cantina. Non era difficile incontrarlo in mezzo mondo per promuovere e vendere i suoi vini, dei quali era giustamente orgoglioso. Essergli stato amico è stato un onore ed un privilegio. Ricordarlo in ogni occasione sarà un dovere. Per me e per tutti coloro che gli hanno voluto bene.

Speciale sulla scomparsa di Masciarelli su questo blog: la notizia e le cause della morte e le testimonianze di amici ed altri esperti

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  1. Sante Lauterio dice:

    Wednesday, 27 August 2008 alle 17:02

    L’ULTIMO SORSO

    Il rosso ha macchiato la tavola
    lo rigiro nel bicchiere,lento
    lo guardo e lo riguardo
    riesco a sentirlo dentro
    senza neanche berlo.
    Non parlo,gli occhi muti
    gli occhi adesso sono chiusi
    e’sceso giu’il sorso
    lucciola,lampione
    chimera che calma il vento
    e illumina la sera.
    Villa Gemma che dai il nome
    e che guardi la cantina
    proteggi la memoria
    e proteggi la collina.
    L’insegnamento di Gianni
    non si perde ma continua
    come l’ultimo sorso
    di questa sera
    di questa vita.

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